lunedì 30 luglio 2012

Mettiamo il caso che...

Ogni volta che mi capita di leggere titoli di post o articoli che parlano di guai relativi all'economia altrui, riferendosi ovviamente alla nostra (dato che vale il vecchio detto che si dice alla suocera perchè la nuora intenda), mi viene da pensare se chi scrive queste "cose" ha l'abitudine di uscire di casa e osservare il mondo intorno a se. E' facile infarcire i post di luoghi comuni, o modi di dire, ricordandosi che ogni proverbio ha il suo contrario: quando leggo una frase come questa "la convinzione che le cose brutte accadano solo agli altri e mai a noi stessi è allo stesso tempo umana e folle" , non posso non pensare che chi l'ha scritta ignori forse che ci sono centinaia di persone che sono
commercianti e artigiani, che altrettante sono insegnanti,e che sono/siamo consapevoli che la situazione è grave, ma non abbiamo la bacchetta magica e forse,in tanti casi, nemmeno la cultura e preparazione politica per indicare ed effettuare cambiamenti radicali e sostanziali. Quindi non è che il gioielliere può vendere la propria attività e trasformarsi in contadino o pescatore, e se anche lo dovesse o volesse fare, non lo farà certo in una nazione come la nostra, dove per svolgere attività simile dovrà comprare le sementi X , dovrà ricordarsi che c'è il "fermo biologico" (che vale per lui ,italiano,e non per gli altri pescatori) o dovrà avere una partita iva e versare contributi vari, rilasciare ricevute fiscali e avere tutte le autorizzazioni che la burocrazia, che Silvio non ha eliminato e che piace alla sinistra, esige. Quindi non è che siamo tutti rinco o gonzi, che viviamo sperando e moriamo cagando, qui il busillis è un altro: che manca la convinzione di avere in mano una soluzione valida. C'è semmai la convinzione che ciò che si pensa possa essere la cosa giusta, possa non esserlo: e questa idea è alimentata dai media, dato che non hanno mai inserito nelle possibili soluzioni altro , ma solo le ricette di Monti, i suggerimenti del Pd, le richieste del Pdl e di altri che sostenevano il governo. Quanto a Lega o Idv, c'è poco da dire, dato che nessuno di loro aveva intenzione di abbandonare l'euro, di fermare Equitalia, di non riconoscere i trattati vari firmati all'insaputa degli italiani (o della maggior parte di essi). Ecco che proposte ,sempre e comunque da discutere, come quelle di Barnard o di Gustavo Piga, andrebbero discusse in prima serata, anche oggi e insieme ad altre che potrebbero arrivare da altri fronti, compresi i vari Casa Pound o M5S. Invece mi pare che abbiamo oppure ho abboccato all'amo e ingoiato l'esca che porta il nome di "elezioni": per cui ora il problema è quello e la relativa legge elettorale, ovvero come prendere e perdere tempo. Si dà il caso ,e l'idea non è farina del mio sacco, che Napolitano, sempre che volesse agire di testa propria, potrebbe in caso di caduta del governo Monti, affidare l'incarico ad altri (l questione del semestre bianco non è un problema dato che nel 1991 fu inserito un secondo comma nell'art. 88 della Costituzione per eliminare il semestre bianco quando coincida in tutto o in parte col termine della legislatura).Anche affidare a un'altro traghettatore la guida del governo potrebbe rappresentare una soluzione ai problemi se nell'ottica di dare lavoro, fermare e riformare Equitalia, e fare tutte le cose che si devono fare per i cittadini. Ma diciamo la verità, e parlo per me ovviamente: abbiamo mai pensato a quante persone "stiamo sulle scatole"? A quanti di questi feudatari o parlamentari o amministratori pubblici o capitani di industria diamo fastidio? Immaginiamoci come folla, come gruppetto di vacanzieri sotto un ombrellone o mentre facciamo un picnic o visitiamo una città : pensiamo a come ci vedono. Immagino che sia lo stesso pensiero che hanno le rockstar verso i loro fan: ricordo la considerazione che alcune di queste persone manifestarono in un'intervista circa la loro assenza da Woodstock, e lo stupore nel leggere che "tutte quelle persone sudate e puzzolenti? che fastidio!" . La considerazione di chi deve firmare autografi o di chi deve rispondere agli elettori , è la stessa: oggi magari c'è la cultura del deodorante, e per 48 o 72 ore si dovrebbe,salvo sfiga, essere in ordine, ma è il doversi relazionare quando invece non si vuole, il problema, il dover dar conto che infastidisce. Ma c'è da dire che loro, al pari di una star dello spettacolo che rifiuta interviste o di apparire, che hanno torto marcio: la star, se non vuole più esserlo, si ritiri, e loro si dimettano e tornino o vadano a zappare. Noi ,parlo per me in primo luogo, non possiamo dimetterci dal ruolo di commerciante o di disoccupato, non ci danno indennità nè ci rifilano in qualche consiglio di amministrazione ( a me va bene anche un posto da 50mila € l'anno:mi so accontentare, io!). Lo so, è qui che ,dopo innumerevoi righe mi stavate aspettando: mi so accontentare di un posto improduttivo, che non genera se non spese per tutti. Eppure anche questa non è mia, ma di suggeritori,di economisti, che suggeriscono la legge della giungla, del mors tua vita mea, del cane mangia cane, della nostra arte migliore ,ovvero quella di arragiarsi, del "perchè io no se gli altri lo fanno". E loro,suggeriscono quindi di prendere tutti gli aiuti statali possibili e immaginabili, di gravare come fanno altri, sullo stato. C'è da riflettere.Ma appunto non apsettiamoci molto da gente che spende i soldi per comprare F35 invece che destinarli al progresso, ai brevetti,alla nazione: ma non dobbiamo aspettarci aiuti da gente che sa questo e altro e sta zitta e tace . 

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