sabato 28 luglio 2012

E se anche l'informazione "passa" che cosa cambia?

Una volta si diceva "di saperne una più del diavolo", riferndosi però a persona informata e furba, cioè che usa ciò che sa per proprio tornaconto e per non prendere fregature. Ma oggi che senso ha sapere che c'è una soluzione ai nostri problemi, o c'è la possibilità di mettere in moto alcuni meccanismi che si autostimolano, se poi non si è in grado di fare niente di tutto ciò? E' la classica domanda che ci rivolge chi dopo un nostro "breve " excursus , aspetta e a ogni nostra frase replica con un "e allora?" "e dopo?". Infatti siamo, alcuni, per carità! non tutti ovviamente, come degli eunuchi, sappiamo come si fa ma non possiamo: o meglio ancora , forse siamo troppo pochi e con scarse capacità organizzative, di dialettica, poco convincenti.
Se penso a persone che non sanno nemmeno il poco che so io riguardo la politica interna gestita dai vertici dell'Ue, che sono altrettanto digiuni in materia di leggi italiane, che si fanno abbindolare da referendari vari della prima e dell'ultima ora, o che pensano che un giornalista perchè parla di alcuni temi in tv o nei suoi articoli poi sappia o cerchi di risolverli......
mi viene da star male perchè ognuna di queste persone ha in mente di svolgere solo un compito, e quello fa. Il giornalista parla, denuncia,ma quasi mai propone soluzioni: ascoltando una loro trasmissione sembra di sentire Bennato quando cantava " io soluzioni non ne ho, io faccio solo rock and roll". Il cacciatore di firme che cosa dice? Noi raccogliamo le firme e le consegnamo , poi si vedrà: manca il piano B. Perchè? Perchè non c'è un piano, manca il coordinamento e poi manca la base. Ora essere imbottiti di informazioni e notizie , è un bene di certo, ma non serve se non le puoi adoperare: e la situazione mi pare sia questa. Non so quanto sia utile sapere che c'è una soluzione ma non piace a chi governa e ai capi dei governi, alle grosse aziende e a chi ha i soldi. La notizia che passa è quella dei controlli fiscali per i negozianti, per via degli scontrini; a Superquark un servizio analogo di mera propaganda governativa. A questo aggiungiamo che i giochi olimpici e fra poco il calcio, più qualche episodio tra il gossip e la cronaca nera, annebbierà il cervello portandolo verso l'autunno: li sono già pronti i manganelli, la repressione, i pennivendoli. Pagare gli arretrati alle forze dell'ordine, soddisfare il palato del ministro della difesa, aiuta a mantenere al potere chi non è stato eletto, e aiuterà i futuri servi a restare a galla. Tutti sappiamo o possiamo sapere ,ma non reagiamo.Perchè? Perchè non sappiamo come re-agire. Sconfitti nelle lotte sindacali, spariti come lavoratori, presenti come cassaintegrati o ex cassaintegrati, non più abituati a lottare, dato che le lotte sindacali spesso sono state infruttuose, abbiamo ceduto le armi, non si è in grado di ottenere risultati. Non basta fare volantinaggio o bloccare le strade: servono leggi che ti permettono di rilevare le fabbriche e non di farle depredare da chi,come predatore di organi, porta via all'estero macchinari e quindi tecnologie e competenze nostre e che verranno utilizzate contro la nostra nazione, contro la nostra economia.Chi sa ,può bloccare fallimenti, far resuscitare aziende in crisi: cerchiamo queste persone, portiamole dalla parte delle persone sconfitte.Se al contrario ci affidiamo a giornalisti o conduttori tv superstipendiati, per giunta al servizio dei potenti di turno, le nostre azioni verranno sabotate e resteremo come ora: dopo anni di blogeraggio e commenti, raccolte di firme eccetera, noi siamo alla fame ma il giornalista no. Chiediamoci il perchè.

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