lunedì 31 ottobre 2016

Alla fine non solo manca un programma, ma

Ma, appunto , anche la convinzione che questo si possa concretizzare.
E' sufficiente che una categoria di persone, lavoratori o meno che siano, si senta minacciata o danneggiata da un certo provvedimento o legge, che il Tar del Lazio o un buon studio legale o una qualsiasi lobby può fermare tutto.
Che questo tutto sia giusto o no, è un'altra questione, ma a monte manca proprio il programma mentre continuano a esserci idee e necessità di cambiamento che, da ogni parte cercano gli onori della cronaca, dei servizi in tv, degli speciali che, purtroppo migranti e terremoto non permettono di esaminare né di mandare in onda.
Ed è per questo che oggi più di ieri vale il mors tua vita mea : oggi un giovane prende la valigia e parte in cerca di fortuna, e non si fa certo abbindolare da un politico locale che gli parla di agricoltura, di biologico, di un nuovo modo di produrre o costruire , perché per quelle cose ci vuole tempo, e il giovane, anche se può sembrare una contraddizione, tempo a disposizione non ne ha.
Per contro se il giovane avesse chi lo mantiene per un certo lasso di tempo, magari formandolo tecnicamente in quelle materie che la scuola, la nostra scuola (che reputo buona) , non insegna, forse accetterebbe questo purgatorio forte di un futuro migliore ...per se .

sabato 29 ottobre 2016

Per chi pensa che stia esagerando

Nel giornale Libero, il giornalista Facci riporta quanto avrebbe stabilito un giudice circa "la fine che devono fare gli immobili che ospitavano cittadini italiani che , per ragioni varie vengono o verranno sfrattati": ci troviamo a Lecco e provincia, e questi appartamenti verranno dati a immigrati richiedenti asilo e simili, che dovranno averne cura nel rimetterli un po' a posto. Dovrebbe, e il condizionale è d'obbligo, essere una sistemazione temporanea, ma vedendo come le case popolari o quelle che vengono occupate quando una persona si assenta per alcuni giorni, vengono poi liberate dagli occupanti abusivi, non so se ciò avverrà e in quali tempi e modi.
Un modo infame in cui vengono trattati i cittadini italiani, dato che gli affitti vengono pagati dalla prefettura, dallo stato italiano ma per i cittadini stranieri: mai che venga in mente e si abbia voglia di fare qualcosa per gli italiani.
Una domanda curiosa me l'ha fatta un'amica due giorni fa: mi chiede se mi sono interrogato sul fatto che i migranti che arrivano hanno, per la maggior parte, smartphone ultima generazione e come mai questi non si rovinano durante le attraversate; e come questi signori, dato che sono per lo più maschi, sono sempre al telefono; e come mai sono in buona forma se vengono dalle zone di guerra; e come mai non fanno niente per il proprio paese, come raccolta fondi e pressioni politiche varie così da liberare la propria patria e farvi ritorno.
Mi diceva queste cose , così per curiosità.
Semmai mi chiedo a chi faccia piacere abitare in uno stabile dove ti cucinano a tutte le ore del giorno e della notte, magari profumando la tua biancheria stesa ad asciugare: un bel tocco di cipolla , ecco ciò che ci vuole per le mutande!
E che dire del fatto che non sai quanto tempo devono stare, costoro, in hotel o strutture similari? 
E per quelli che parlano dell'accoglienza diffusa, chiedano ai migranti dove vogliono stare e per quanto tempo, così sapranno che non vogliono restare, come diremmo dalle nostre parti , in Sardegna, in "una bidda sperdia" che vuol dire in "un paesino sperduto":dove, detto tra di noi, si vive meglio che in città, ma questo non diciamolo, se no poi ci vogliono andare a vivere tutti, sardi e italiani compresi.

mercoledì 26 ottobre 2016

C'è posto, sì! Ma per gli altri

Che l'accoglienza dei migranti sia un affare, è chiaro come il sole.
Sempre anni addietro scrivevo, e oggi riscrivo, che ci sono persone, di solito legate alla chiesa cattolica o comunque a istituzioni che operano nel cosiddetto sociale, che tengono in modo particolare ad aiutare il prossimo in difficoltà: il punto è che lo fanno a modo loro, con dei criteri assai discutibili e, dulcis in fundo , non fanno quasi mai in modo che l'aiutato si affranchi e possa, come secondo il buon senso dovrebbe, camminare con le proprie gambe.
In poche parole il tuo aiuto non deve limitarsi all'elemosina, al pacco alimentare, a invitare tizio o caio alla mensa ogni giorno, ma fare in modo che costoro siano liberati dalla povertà. Punto e a capo.
Oggi al tg3 regionale sardo, hanno detto che la diocesi cagliaritana, accogliendo l'invito del Papa, ospita nelle parrocchie o nelle strutture parrocchiali, circa 400 migranti.
E mi dispiace, perché avrei voluto che il Papa chiedesse di ospitare famiglie, di italiani , nelle parrocchie: persone senza casa e in difficoltà economiche: ma noi le aiutiamo, ci potrebbero rispondere, e da tempo.
Peccato che il vostro aiuto sia simile a chi è tenuto in vita dalle macchine, nella speranza che qualcosa cambi: ma a quanto pare non cambia niente, se non che anche i comuni e lo stato in generale, destina sempre meno e risorse per risolvere i problemi dell'Italia.
Quanto al Papa, avrebbe potuto, prima di andare a Lampedusa invitare le parrocchie di tutto il mondo a dare una mano ai parrocchiani in difficoltà: ma non lo ha fatto né prima né dopo.
Anche ieri in tv, nei soliti talk show, non si è arrivati al dunque, al sodo, e cioè a dire se chi arriva, migrante o no che sia, deve alloggiare in un centro di identificazione e per quanto tempo; che cosa deve fare dopo, se se ne deve andare , se deve essere rimpatriato, se deve restare in Italia e ,in questo caso per quanto tempo (difatti se il nostro amico fosse in Cina,Australia o Usa, non è che potrebbe fare i propri porci comodi, ma dovrebbe sottostare, come è giusto, a determinate regole e rispettarle, cosa che qui non avviene); da non dimenticare gli immobili che ,attualmente, sono adibiti a centro di prima identificazione e a centro di accoglienza, e cioè se questi immobili debbono fare questa triste fine, o se invece possono ambire al ruolo di scuola, abitazioni o centro di aggregazione sociale.
Non è stato chiarito da Renzi né dal governo e nemmeno dall'opposizione, quanto ho scritto sopra, ma neppure se la ripartizione degli immigrati c'è o ci sarà e come dovrebbe avvenire, né come mai queste navi Sea Patrol o come cavolo si chiamano stanno sempre lì ad aspettare gommoni o barconi e perché non accompagnano questi migranti in altri porti, non comunque sempre da noi in Italia; non si capisce perché ,che so, gli algerini che sbarcano nel sud Sardegna, non possano essere rimandati indietro, così come quando arrivano bengalesi o pachistani o egiziani o senegalesi: si dice che non abbiamo stipulato dei trattati con queste nazioni, ergo devono restare qui, anche se alcuni politici, di solito leghisti, sostengono che dovrebbero, quantomeno, essere riaccompagnati nel porto di partenza, quindi Libia o addirittura Turchia. 
Quindi qui, come possiamo tutti vedere, ci si prodiga per dare istruzione e assistenza sanitaria, psicologica eccetera,ma per i migranti: per noi nisba. 
Le cose curiose che si possono vedere in giro e che danno un'idea di ciò che ci aspetta, le potete vedere nel cartellone che anticipa come sarà piazza Garibaldi a Cagliari, una volta che sarà terminato il rifacimento della piazza: potreste notare raffigurate diverse persone di colore che passeggiano nella piazza, ormai, rimessa a posto.
La logica di chi ha pensato a una simile raffigurazione è l'integrazione: a me sa tanto di imposizione.
Questo post è stato scritto in due round quindi è meglio chiuderlo qui, ora.
Alla prossima.

martedì 25 ottobre 2016

Dalla teoria alla pratica

O meglio dall'analisi delle cause alla risoluzione dei problemi: da diversi anni circola, e giustamente, la spiegazione del perché abbiamo perso lavoro, potere di acquisto: così come è ben spiegato che una casa che costava 300 milioni di lire oggi costa 300 mila euro, così come un'auto come una Panda costava 8 milioni e oggi costa almeno 13 mila euro (senza sconti o promozioni).
Se poi vogliamo possiamo parlare o ricordare il caso famoso delle zucchine o del caffè al bar e così via: basta pensare a cosa costa un quotidiano, e fare la conversione in vecchie lire.
In ogni caso causa è stata la dismissione e vendita di aziende dell'Iri, di banche e altre aziende dell'agroalimentare, l'aver regalato alla Fiat l'Alfa Romeo, fino all'essersene fregati nel veder far fallire aziende nei settori più diversi, compresi quelli a me cari ossia nel settore arredamento.

lunedì 24 ottobre 2016

Se ne parlava già una decina di anni fa

Almeno , io, ne parlavo sul mio blog e lasciavo commenti che, allora come oggi, non raccoglievano consensi.
Mi riferisco alla pressione fiscale troppo alta, al fatto che un commerciante o una partita iva non versano iva o altre imposte perché devono pagare l'affitto o l'enel o i dipendenti: ma in ogni caso poi vengono raggiunti dal fisco che, come sempre, li fa a pezzi , li costringe a chiudere o a compiere azioni violente.
Ci ricordiamo o abbiamo rimosso, anche dal web così da non volerne più parlare, di persone che hanno compiuto rapine o furti, perché erano con l'acqua alla gola? 
Ricordo il caso di una signora, forse over 40, di un imprenditore che doveva pagare gli stipendi, e questi sono casi che mi sono venuti in mente perché non posso più accedere ai miei vecchi post del precedente blog: diversamente vi avrei fornito altri dettagli e mi avreste detto e vi sareste chiesti: ma che fine hanno fatto?

sabato 15 ottobre 2016

Riassunto

Alcuni impegni per cercare di sistemare delle questioni personali, mi hanno impedito di seguire il blog in maniera più presente: non è più il blog che avevo su leonardo, ma cerco di fare del mio meglio anche se non è abbastanza.
Andando al sodo, come saprete in Sardegna continuano sbarchi di clandestini, le persone che cercano lavoro aumentano, tantissimi sardi se ne vanno o hanno in programma di farlo.
Per contro , se vai a chiedere aiuto economico o comunque, come ripetevo in tempi non sospetti, e cioè dal 2004, di darti modo di affrancarti da una situazione di disagio e non dover tornare a bussare a denaro, ecco che ti senti ripetere che non ci sono risorse: che però ci sono per migranti e clandestini o rom.
Per costoro ci sono i fondi, si trovano,e sopratutto devono essere accolti : con il risultato che ,loro e solo loro, sono e vengono favoriti.
I fatti sono questi. E chi li sostiene, guarda caso, sono persone che, allora , e cioè nel 2004. e ancora oggi, operano e vivono e si guadagnano da vivere in regime di assenza di concorrenza: un professore universitario, un capo della mobile, un prefetto, un primario, un avvocato, un medico di base, di fatto riceve o lo stipendio a fine mese o comunque non soffre più di tanto.
Riguardo agli avvocati, poi, con il gratuito patrocinio che ricevono assistendo proprio i migranti, anche chi di loro diceva , e non ho dubbi per non credere, che non se la passava bene, ora ha un po' di respiro.
Per contro tanti altri, mettiamo commercianti o dipendenti di aziende che hanno chiuso o lo stanno per fare, vedono che le loro problematiche e situazioni non vengono prese nemmeno in considerazione, non sono neanche, come si usa dire, "in agenda".
A questo punto chi osa ,anche soltanto lontanamente, affermare che i problemi della nazione sono "il lavoro", e cioè la mancanza di lavoro, viene pure applaudito, ma se a questa affermazione fai precedere " che bisogna pensare prima agli italiani senza lavoro", ecco che diventi razzista, xenofobo, anti europeista.
Non solo: crei allarmismo. 
Ora è facile, come ho sempre sostenuto, che chi ti dice che devi essere flessibile lo fa dall'alto del suo lavoro stabile , ben pagato e senza che questo sia mai messo in discussione (posto fisso e per sempre).
Ma voglio concludere questo riassunto questo pensiero: anni addietro ho sostenuto, sia nel mio blog che nei vari commenti che ho lasciato in giro, che era indispensabile che le nostre aziende risorgessero, venissero aiutate nell'accesso al credito, che ci fosse una moratoria per le tasse e imposte in sospeso, idem per i debiti verso le banche e le finanziarie; e che questo trattamento venisse riservato anche alle famiglie, alle persone fisiche. 
Ma aggiungevo che se le aziende vanno bene, nel senso che esportano, non vuol dire che la bottega sotto casa va bene anche lei, dato che un conto sono i conti in attivo di un'impresa, un'altra cosa sono gli stipendi che danno potere di acquisto. 
Chiedevo anche che si invitassero le persone a non frequentare gli ipermercati, le città mercato, i centri commerciali, ma che si ritornasse a fare acquisti nelle vie cittadine.
Ho scritto tante altre cose mentre altri continuavano a parlare di 11 settembre, di Arafat e Saddam, di Bin Laden e Gheddafi: ma alla fine anche loro, ma da poco, hanno detto sui blog e anche in tv, che bisogna stimolare e far riprendere i consumi interni. Ma no? Ma sì.
Quando sostenevo che bisognava non soltanto fermare l'iva o la pressione fiscale, aggiungevo che bisognava abbassarla: è come il prezzo del carburante o del gas (sopratutto da noi ,in Sardegna, è elevato e sproporzionato quello del gas in bombola), e che cioè non basta non farlo aumentare, ma è necessario che questo venga ribassato.
Arriveranno anche loro, fra qualche anno, a pensare che per far progredire il paese e dare e creare lavoro, è indispensabile che se apri la partita iva poi devi versare, che so, 800 euro all'Inps anche senza aver incassato il becco di un quattrino? 
E' logico che una città sia senza parcheggi se non a pagamento e pure quelli pieni di auto parcheggiate da coloro che hanno, siccome residenti in zona, dei pass che costano pochi euro l'anno? 
Ci sono tante cose che non solo non vanno ma che ti fanno salire il sangue alla testa.
Il post, purtroppo, è stato scritto ma poi terminato in due giorni diversi.