lunedì 29 giugno 2015

O si capisce oppure no : però se ne può parlare

Ancora una volta, senza tema di smentite, pochi hanno raccolto il mio invito a meditare sul fatto che le priorità vengono disattese, concentrando le energie verso attività che non consentono ai cittadini di vivere bene.
Per essere più precisi vale la pena fare qualche esempio, anche senza entrare nei dettagli che ,semmai seguiranno: chi oggi ha 30 anni, ai tempi di Monti ne aveva circa 26, e in questi quattro anni per lui le cose come sono cambiate? 
Dico solo che se fosse stato in Sardegna avrebbe sperato nel nuovo treno SS Ca, e col cavolo che lo avrebbe visto in funzione (se Dio vuole sarà roba di settembre o giù di lì). Forse che in quattro anni,se fosse vissuto a Taranto, ha o avrebbe visto attuare le bonifiche? Credo proprio di no.
E questo per dire che non abbiamo visto treni viaggiare veloci, non abbiamo visto realizzate bonifiche ambientali, ma abbiamo visto altre cose che non hanno portato lavoro e neppure benessere alla maggior parte dei cittadini.
Senza dubbio c'è chi non se la passa male e ,anzi come ben dimostrato, con la crisi e con le imposizioni del'unione europea ha guadagnato e guadagna:anzi direi che mette solide radici creando nuove e diverse condizioni nelle quali e per le quali è difficilissimo,se non impossibile, riuscire a districarsi e quindi a lavorare e vivere bene.
Continuare ora a parlare di immigrazione serve ,secondo me, solo a incazzarsi ulteriormente, come se non bastasse, per un sardo, sapere che un Cagliari Linate ti costa 200 euro a/r: puoi sperare di poterti spostare per cercare lavoro o crearti nuove opportunità? Col cazzo che puoi ,a meno di non avere una discreta disponibilità e che,se anche l'avessi, ti stringe il cuore dover sborsare tutto quel denaro (cui aggiungere pernottamento e spostamenti vari) sapendo bene che, oltre ciò ritroverai tutta una serie di incombenze cui sottostare.
Può interessarti così tanto la storia di Isis , la Siria e Assad o la Turchia o i due fuggiaschi americano (di cui uno ucciso e l'altro ferito e catturato)? O che Kate soffre di sindrome post partum?
Credo che non ci portino acqua al nostro mulino: potrei capire i rapporti con Putin e la Russia, ma se fossi un industriale, se avessi un'azienda che esporta e si ritrova gabbata da quattro conigli che eseguono gli ordini degli Usa.
Ma proprio qui sta anche la differenza tra milioni di italiani e qualche centinaia di altri italiani (o forse sono di più?): si sentono nei notiziari voci che parlano di ripresa dell'export, del fatto che l'industria va avanti con un più eccetera eccetera. Sì, ma poi che cosa cambia per il negozio sotto casa? Che cosa per l'operaio di una di quelle aziende? E per il corriere che consegna qualche plico o pacco per o a quelle aziende esportatrici? Per queste persone non cambia niente, a meno che non vengano licenziate, hanno un potere di acquisto basso, eppure credo siano abbastanza flessibili, proprio come chiedeva Ciampi quando invitava gli imprenditori italiani a investire in Cina (spero che chi lo ha fatto non abbia fatto la fine di certi industriali tedeschi, messi in minoranza nelle aziende create laggiù, e costretti a cedere il know how e tutto il resto ai soci ,ormai, di maggioranza).
Ecco che sentire che c'è la ripresa ma che questa è, per i media e i politici, un più x o y % rispetto all'anno passato, mi lascia perplesso e anche incazzato: quando vedrò chiudere i centri commerciali che legano la propria attività a supermercati stranieri e al franchising , e contemporaneamente vedrò aprire negozi e attività commerciali fatte da persone e che vendono sopratutto italiano o che comunque investono poi in Italia , allora penserò che forse la ripresa è in arrivo.
Logico che si può parlare di tante idee per rilanciare lo sviluppo della nazione, ma anche su questi punti occorre creare, scrivere, uno schema e dimostrare, dati alla mano, che ciò si può fare e si fa così e cosà : diversamente sarebbe come il milione di posti di lavoro di Silvio o la tassazione secca al 15% di Salvini.
Tutte cose belle ma che hanno bisogno di essere sostenute dai fatti.E ne riparlerò.

lunedì 22 giugno 2015

Qualche domanda sui vip

Anche nei precedenti blog che ho curato, mi sono posto alcuni interrogativi sui vip. Mi sono spesso domandato come mai alcuni vip dopo anni di successi trascorsi anche piacevolmente tra ristoranti, discoteche, viaggi, spese pazze,e trattando i paparazzi e talvolta i fans in malo modo, giungano poi quasi a fare mea culpa e a dichiarare che "quello fatto fino ad allora è stato sbagliato". Anzi dedicatevi ad altro, magari andando a fare i missionari e dopo esservi spogliati dei vostri beni. Il succo è più o meno questo, e qualche mio vocabolo forse può essere esagerato. E' un po' come qualche attrice che ,dopo essersi spogliata e mostrato a tutti quasi tutte le sue grazie, si pente e magari prende i voti: anche lei, logicamente, invita a non compiere determinate scelte. In una fase dialettica, in un dialogo, dove "ascolto, parlo, ascolto" e così via, ci può stare di sentire qualcuno che rinuncia a ciò che ha avuto e ha dalla vita, e cambia rotta. Come pure è ammesso che voglia fare, già da subito, proseliti, invitando parenti e amici e,se vip, i propri fans, a seguire le sue nuove orme. Ciò che mi dispiace è sentire i vip invitare a smettere di bere o fumare, o ancora invitare alla preghiera e alla meditazione: nel mio caso, bevo molto poco e non superalcolici , non fumo e non uso droghe, al massimo posso guardare qualche film hard, possibilmente amatoriale (il che vuol dire che è come non guardarne, visto che quelli veri sono rari); in più non pratico sport estremi, non faccio un sacco di cose che meriterebbero, come girare il mondo ad esempio. 
Altra cosa che non mi piace, sempre riferendomi a costoro, è il mea culpa per il proprio passato: ciò che siamo è il risultato di scelte ,sbagliate o giuste che siano, ma non possiamo rinnegarle a priori o condannarle solo perché adesso la nostra stella è in declino o perché non siamo più di moda. Occorrerebbe ricordare che ogni frutto ha la sua stagione e che se a vent'anni giochiamo vicini alla rete, a cinquanta giochiamo da fondo campo.
Altro aspetto che mi incuriosisce è come mai, quando un vip si ammala di cancro non ricorre alle famose o anche sconosciute cure sperimentali o alternative: non dovrebbero o non sarebbero mancati ad alcuni di costoro, passati a miglior vita anzitempo, i soldi.
Così come sono incuriosito dalle famose sparizioni dei vip dalla scena per alcuni mesi: secondo alcuni si sottoporrebbero a delle cure particolarmente efficaci, per restare giovani o non invecchiare (vedi la regina Elisabetta).
Concludo ricordando che proprio alcuni vip e altri ricchi (meno noti), sarebbero morti in cliniche, anch'esse misteriose, e chissà proprio cercando elisir di lunga vita o per semplici (?) cure mediche.
Concludo con una frase (non mia ovviamente): Non ho bisogno di aiuto, sono grande abbastanza e so sbagliare da solo.

venerdì 19 giugno 2015

Se i marchesi rubano

I conti non tornano. Ma i conti non tornano anche senza scomodare i marchesi. E' sufficiente, se parliamo di tassazione e di evasione fiscale, ricordare che è spropositata sia l'aliquota iva che l'irpef, come pure le varie tasse comunali o quelle sui rifiuti, come pure quelle su insegne e pubblicità in genere. Ecco perché se facciamo due conti, se per il fisco o il tg debbo all'erario 100, poi se fossi in un paese civile magari dovrei dare 30. il che ci i porta a dire che se avessi in partenza dovuto pagare 30, intanto forse avrei anche potuto avere quella disponibilità, sarei stato in una nazione dove le attività produttive sono incoraggiate e non come qui da noi, dove se sanno che sei commerciante ti additano come evasore. In un paese diverso dal nostro, forse potrei lavorare senza dover pensare che sia io che i clienti abbiamo difficoltà a posteggiare le auto: forse ci sarebbero un moderno tram o delle piste ciclabili o anche dei vaporetti. Certo non troveresti fuori dal negozio persone che ti tendono un agguato per farsi dare un euro o anche di più, e neppure parcheggiatori abusivi che per concederti il lusso di riprenderti l'auto ti devono vendere qualcosa o estorcerti del denaro. In un altro paese ti fanno pagare dopo che hai incassato: qui se vuoi, che so, fare il venditore e quindi aprire una partita iva, dovrai pagare in anticipo inps, poi ci saranno studi di settore che dovranno fare in modo che tu ,come minimo dovrai sborsare tot: altrimenti per te saranno guai, ovvero accertamenti e cose simili. I marchesi sono loro, ovvero burocrati e suggeritori (cattivi e in malafede) che continuano a imporre un modo di vedere la vita che è giusto e valido solo nelle loro menti (malate di invidia e supponenza): se cominciassero a essere onesti con se stessi e con la propria coscienza, alcun o la maggior parte degli adempimenti fiscali forse sparirebbero in poco tempo. E ' forse chiedere troppo? A questo punto fa bene e ha il mio appoggio e la mia stima chi cerca di pagare poco o meno di quanto gli si chiede o fa in modo di non pagare: e mi riferisco non certo alle mega aziende, alle multinazionali, ma al piccolo commerciante o all'industriale, che ritengo persone serie e valide finché hanno in mente di far lavorare e far crescere oltre che la propria azienda anche il territorio e il paese. Diventano miei nemici coloro che senza motivo delocalizzano o esternalizzano : allora mi cominciano a stare sui coglioni. 

martedì 16 giugno 2015

Alcune domande che mi sono venute in mente

Vado al sodo: non mi pare che ,per i migranti che fuggono dalle guerre , i giornalisti o i politici abbiano indicato i paesi e da quando i conflitti sono in atto. Se poi si dovesse trattare di due o più nazioni: vengono solo da una nazione o da tutte quelle coinvolte? 
E poi: qualcuno ha detto che l'Onu o la Ue interverrà in questi conflitti? E se sì ha indicato modi e tempi per farlo?
E ancora: nel caso dei fatti avvenuti a Ventimiglia qualcuno ha visto se i militari francesi fossero o meno di colore? Sono ,per caso, stati intervistati? E se sì cosa hanno detto (anche a telecamere e microfoni spenti)? E per sbaglio c'era qualcuno dei militari che era musulmano? Se sì, che cosa ne pensa di questi fatti?
Ecco così, per curiosità personale un'ultima domanda: ho visto che alcuni cittadini, mi pare a Milano o a Roma, hanno portato aiuti tipo cibo e vestiario ai migranti. Qualcuno ha chiesto se hanno fatto lo stesso nei confronti di altri cittadini italiani in difficoltà? Sono andati a portare conforto ai cassintegrati, nelle fabbriche che chiudevano, ai familiari degli imprenditori suicidi? E i giornalisti hanno mai lanciato delle raccolte di fondi per far ripartire le aziende che hanno fallito? Potrei continuare ma credo che basti.Anzi no: ho visto che una persona,mi pare della prefettura di Bologna, diceva che in pratica  ai migranti gli si danno tutte le dritte del caso, cioè per la storia di impronte, richiesta di asilo, diritti che hanno eccetera.  

mercoledì 10 giugno 2015

Per la prima volta

Ieri per la prima volta dal 2005 è stato cancellato un mio commento. Non qui certamente, ma su un sito che frequento dal 2005 a occhio e croce, e nel quale mi sono sempre trovato bene. Ci sono rimasto male perché non mi pareva di aver utilizzato termini volgari, quali parolacce, o peggio che mai essere caduto nella trappola dell'antisemitismo o razzismo. Ho solo , anzi avevo solo definito un tale come "quel figlio di cane": strano perché ci sono pure canzoni che vanno oltre , e definiscono qualcuno "grande figlio di puttana" mentre io ero fermo al "quel figl di un can de Trieste" del buon Jannacci e non pensavo a Ligabue e alla sua "figlio di un cane". Per me dire a uno figlio di un cane significa affermare che si è comportato da carogna, da persona priva di scrupoli e che ,nel caso specifico, ha munto la vacca finché c'era da mungere. Non so se sia più logico spiegare, magari con il politicamente corretto, senza offendere nessuno, restando magari sul vago, oppure andare al sodo snocciolando questioni che sono barbose da spiegare e che ,sopratutto se ben approfondite, difficili da seguire. Ecco perché sul fronte migranti o immigrazione clandestina, sul lavoro e sulla tassazione, su euro e unione europea, su fallimento e protesti, su appalti e regole sugli appalti ,ho invitato e invito ancora adesso, a spiegare in modo magari schematico e chiaro, come stanno le cose: separando se possibile i dati e i fatti, da quello che si è fatto o si potrebbe fare (per migliorare , cambiare). Tutto qui. Per la cronaca il sito in questione è "comedonchisciotte".

martedì 9 giugno 2015

I problemi ? Sono sempre altri

C'erano una volta i suicidi degli imprenditori e, di pari passo quelli di "non imprenditori" ma sempre e comunque di persone inseguite da cartelle ed agenti del fisco , che inflessibili al pari di un ufficiale giudiziario che "fa il proprio dovere", applicavano le dure leggi: è un problema serio che dobbiamo affrontare. Così si diceva e così è stato nei vari "mattina 5" italia sul due, la vita in diretta, e i vari talk show: poi tutto si è spento, ma i problemi sono rimasti...nell'ombra, almeno quei problemi.
Infatti occorre farsene una ragione, ma i problemi dell'Italia sono sempre altri. Se ci pensiamo un attimo , fino a poco tempo fa il problema era l'Isis e il terrorismo: e non è detto che non si riaffacci. Così come per alcuni giorni è stato quello dei ceffoni o dei pugni ricevuti all'improvviso, in strada. Per non parlare del sempre vivo femminicidio o delle rapine nelle ville.
Il punto è che i veri problemi, quelli che se risolti o avviati a risoluzione possono effettivamente far risollevare la nazione, non vengono toccati sul serio: accesso al credito, centrali rischi, protesti e fallimenti, costo del lavoro, pensioni e pensionamenti, reddito di cittadinanza e salario minimo, ripresa dei consumi interni, immigrati clandestini e non, scuola e rapporti tra università e mondo del lavoro, beni artistici da catalogare e valorizzare, monitoraggio del territorio e messa in sicurezza, trasporti e collegamenti interni, eccetera
E' chiaro che non gliene frega niente di questi problemi a chi governa: per loro basta arrivare al giorno dopo.

sabato 6 giugno 2015

I danesi si ribellano: l'Ufficio del fisco in fiamme

A Fredensborg, Danimarca, dieci vetture di funzionari dell'Ufficio delle imposte sono state incendiate e distrutte in segno di protestta. Come riporta ExstraBladet, mercoledì notte la polizia ha avuto comunicazione che gli uffici dell'amministrazione fiscale erano in fiamme. Finora, non ci sono sospetti. Ma, come fa notare Martin Armstrong,la polizia darà la caccia a qualcuno per rappresaglie contro "l'Uomo delle tasse". 

per leggere tutto l'articolo http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=11885

da notare che questa notizia non mi pare di averla né letta né sentita né vista nei media

L’Adhd? L’affare del secolo: spogliazione delle casse erariali ed arricchimento dell’industria farmaceutica

Articolo di Patrizia Cordone. 
6 giugno 2015 
Notizia recente diffusa dal New York Times rende noti i coinvolgimenti di medici prescrittori di psicofarmaci ai minori, di pseudo studi sugli effetti collaterali minimizzati se non addirittura, mai testati dietro palesi e dirette commissioni interessate dei produttori, con l’aggravante del danno procurato ai piccoli pazienti: è l’adhd, infatti, il nuovo business conclamatissimo, che assicura l’esercito di riserva alla mai sazia industria farmaceutica. Lo scandalo non è affatto il primo, semmai è l’ennesimo riguardante l’adhd, il cui precedente era avvenuto nel 1995 ed aveva investito proprio il Chadd, l’associazione di genitori ed insegnanti di bambini affetti dalla tal pseudomalattia, il quale organismo era stato colpito da uno scandalo con troppe analogie simili a quello riportato dal quotidiano statunitense. 

Cesare e Napoleone avrebbero placato la loro smania di conquista, se si fossero curati con il prozac? Osannato sia da Peter D. Kramer con il libro La pillola della felicità che da Elizabeth Wurtzel con La felicità difficile per le sue proprietà miracolose, invece criticatissimo da Peter e Ginger Breggin con Talking back to prozac e da Joseph Glennmullen con Prozac blacklast, questo farmaco ha segnato tutta un’epoca alla fine del ventesimo secolo. E’ assimilato alla categoria dei medicamenti antidepressivi, denominati ssri, selective serotonin reuptake inhibitor, cioè inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, neurotrasmettitore nel cervello, il quale, se carente, è causa di impulsività e depressione, mentre se eccedente infonde buon umore. Detto altrimenti, analogamente ad altri psicofarmaci la somministrazione del prozac causa alterazioni chimiche nelle aree influenzate dai singoli neurotrasmettitori, insomma una vera manipolazione comportamentale. 

martedì 2 giugno 2015

Gare di solidarietà

Sono sicuro che è un buon giro d'affari , forse inferiore ai vari " X per mille" o ai fondi stanziati per ogni evento tragico che succede nel mondo : ovvio che quest'ultimo deve avvenire il più lontano possibile e non coinvolgere, in modo diretto, la nostra nazione.
Certo che non vedo gare di solidarietà per i minatori del Sulcis o per i lavoratori dell'Ilva di Taranto, né ho visto raccolte di fondi per salvare le aziende di mobili del nordest né ho visto dita muoversi nei portafogli degli italiani per salvare la Castello o altre realtà anche sarde, call center compresi. Eppure si continua a gareggiare ma per altri, per altre situazioni o realtà che, logicamente e per ragioni oscure, non possono essere controllate.
Quando poi scopriamo che i fondi stanziati per i terremoti italiani, fondi arrivati anche grazie agli sms , vengono gestiti dalle banche e non arrivano mai direttamente agli interessati, cioè non servono per la ricostruzione e per aiutare le vittime a riprendersi, allora monta la rabbia, la delusione.
Ecco che ti incazzi molto e non poco allorché vedi che i migranti ricevono aiuti, le varie coop e società create ad hoc gestiscono tutto il fiume di denaro che lì e per questi individui ci sono , ma per te fallito, per te che vorresti fare e provare, non solo non ci sono risorse, ma se e quando ce ne dovessero essere ecco che queste vengono gestite da banche o comitati che applicano criteri rigidi per fare in modo di non elargire finanziamenti. 
Questo è ciò che vedo tutti i santi giorni: la solidarietà va solo nella direzione che chi maneggia i soldi, il mare di soldi, gradisce.
In pratica per rendere le persone indipendenti, libere , autonome, non c'è mai niente: i fondi di garanzie, di solidarietà, i fondi europei, i fondi statali, non ci sono mai e poi mai.
Penso ce ne sia abbastanza per incazzarsi: peccato che nessun partito o movimento voglia combattere una battaglia per fa arrivare risorse ai falliti, ai commercianti, agli artigiani, alle attività agricole, senza che i riceventi debbano restare soggiogati o legati al guinzaglio, senza dover essere eternamente riconoscenti.
Sennò finisce come pare avvenga per i migranti, che vengono fatti diventare cittadini italiani per farli votare ai presunti benefattori.