Ancora una volta, senza tema di smentite, pochi hanno raccolto il mio invito a meditare sul fatto che le priorità vengono disattese, concentrando le energie verso attività che non consentono ai cittadini di vivere bene.
Per essere più precisi vale la pena fare qualche esempio, anche senza entrare nei dettagli che ,semmai seguiranno: chi oggi ha 30 anni, ai tempi di Monti ne aveva circa 26, e in questi quattro anni per lui le cose come sono cambiate?
Dico solo che se fosse stato in Sardegna avrebbe sperato nel nuovo treno SS Ca, e col cavolo che lo avrebbe visto in funzione (se Dio vuole sarà roba di settembre o giù di lì). Forse che in quattro anni,se fosse vissuto a Taranto, ha o avrebbe visto attuare le bonifiche? Credo proprio di no.
E questo per dire che non abbiamo visto treni viaggiare veloci, non abbiamo visto realizzate bonifiche ambientali, ma abbiamo visto altre cose che non hanno portato lavoro e neppure benessere alla maggior parte dei cittadini.
Senza dubbio c'è chi non se la passa male e ,anzi come ben dimostrato, con la crisi e con le imposizioni del'unione europea ha guadagnato e guadagna:anzi direi che mette solide radici creando nuove e diverse condizioni nelle quali e per le quali è difficilissimo,se non impossibile, riuscire a districarsi e quindi a lavorare e vivere bene.
Continuare ora a parlare di immigrazione serve ,secondo me, solo a incazzarsi ulteriormente, come se non bastasse, per un sardo, sapere che un Cagliari Linate ti costa 200 euro a/r: puoi sperare di poterti spostare per cercare lavoro o crearti nuove opportunità? Col cazzo che puoi ,a meno di non avere una discreta disponibilità e che,se anche l'avessi, ti stringe il cuore dover sborsare tutto quel denaro (cui aggiungere pernottamento e spostamenti vari) sapendo bene che, oltre ciò ritroverai tutta una serie di incombenze cui sottostare.
Può interessarti così tanto la storia di Isis , la Siria e Assad o la Turchia o i due fuggiaschi americano (di cui uno ucciso e l'altro ferito e catturato)? O che Kate soffre di sindrome post partum?
Credo che non ci portino acqua al nostro mulino: potrei capire i rapporti con Putin e la Russia, ma se fossi un industriale, se avessi un'azienda che esporta e si ritrova gabbata da quattro conigli che eseguono gli ordini degli Usa.
Ma proprio qui sta anche la differenza tra milioni di italiani e qualche centinaia di altri italiani (o forse sono di più?): si sentono nei notiziari voci che parlano di ripresa dell'export, del fatto che l'industria va avanti con un più eccetera eccetera. Sì, ma poi che cosa cambia per il negozio sotto casa? Che cosa per l'operaio di una di quelle aziende? E per il corriere che consegna qualche plico o pacco per o a quelle aziende esportatrici? Per queste persone non cambia niente, a meno che non vengano licenziate, hanno un potere di acquisto basso, eppure credo siano abbastanza flessibili, proprio come chiedeva Ciampi quando invitava gli imprenditori italiani a investire in Cina (spero che chi lo ha fatto non abbia fatto la fine di certi industriali tedeschi, messi in minoranza nelle aziende create laggiù, e costretti a cedere il know how e tutto il resto ai soci ,ormai, di maggioranza).
Ecco che sentire che c'è la ripresa ma che questa è, per i media e i politici, un più x o y % rispetto all'anno passato, mi lascia perplesso e anche incazzato: quando vedrò chiudere i centri commerciali che legano la propria attività a supermercati stranieri e al franchising , e contemporaneamente vedrò aprire negozi e attività commerciali fatte da persone e che vendono sopratutto italiano o che comunque investono poi in Italia , allora penserò che forse la ripresa è in arrivo.
Logico che si può parlare di tante idee per rilanciare lo sviluppo della nazione, ma anche su questi punti occorre creare, scrivere, uno schema e dimostrare, dati alla mano, che ciò si può fare e si fa così e cosà : diversamente sarebbe come il milione di posti di lavoro di Silvio o la tassazione secca al 15% di Salvini.
Tutte cose belle ma che hanno bisogno di essere sostenute dai fatti.E ne riparlerò.
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