lunedì 31 agosto 2015

Mancanza di vista e di punti di vista

Quando si vede come vengono accolti e che fine fanno o faranno i cosiddetti migranti o profughi o rifugiati che dir si voglia, si capisce che gli addetti ai lavori e i loro datori di lavoro non hanno per niente le idee chiare. Idee chiare su quanto tempo occorre per identificare una persona, quanto tempo questa debba restare nel centro di accoglienza; che cosa debba fare nel frattempo, e che cosa dovrà fare e dove successivamente. Queste sono alcune domande che , guarda caso, fanno il paio con altre che riguardano i cittadini,ormai, di serie B, ovvero gli italiani che si rivolgono alla caritas o agli assistenti sociali. Succede infatti che se per caso ti rivolgi per chiedere aiuto o assistenza a un centro di ascolto, dopo aver subito un terzo grado, non succede proprio niente: nel senso che con italica favella vieni invitato o a un incontro successivo o ti viene detto che verrai richiamato. In ogni caso mettono già le mani avanti, e sei subito informato che non ci sono fondi, o che sono pochi e insufficienti. Puoi avere un po' più di fortuna, e in passato di certo era così, se sei un ex detenuto o appartieni alle categorie disagiate : in questo caso hai delle possibilità. Ora il succo è che se si avesse un programma di sviluppo industriale, agricolo, legato al turismo, all'ambiente, ai beni artistici eccetera, si potrebbe indirizzare le persone verso attività legate a quegli ambienti lavorativi: ovvio che se non hai la preparazione te la devi fare; logico che in qui campi vengono o dovrebbero essere scelti prima chi è già un addetto ai lavori, uno che ha studiato per entrare in quel mondo. E andando per ordine prima gli italiani. Mi dispiace che siano completamente tagliati fuori da ogni prospettiva di lavoro, i falliti, i protestati, e chi non ha mai avuto la seconda possibilità.

giovedì 27 agosto 2015

Equazioni , equivalenze , sillogismi , paralleli eccetera

Chi per sbaglio ha letto qualcosa che ho scritto sa bene due cose: la prima è che non so scrivere, nel senso che sbaglio i congiuntivi, e i verbi in genere, e che la punteggiatura lascia a desiderare, per non parlare poi degli accenti. La seconda è che la mia cultura è pressapoco zero o giù di lì. Tuttavia ritengo che ognuno ha diritto ad avere una propria opinione ma, cosa più importante, ha il diritto di esprimerla. Aggiungerei che ha anche il diritto di farla prendere in considerazione, almeno su fatti e questioni importanti o che possono coinvolgerlo. Purtroppo non è così. Anzi, i rischi con leggi repressive e con minacce più o meno velate, sono quelli di sapere che in tanti la pensano in maniera diversa da chi governa o decide, ma è pressoché impossibile far cambiare rotta alla nave. Infatti la questione gender , il divieto di critica, il voler andare avanti anche se si perdono dei voti (alle elezioni), fa venire in mente che non si tiene conto che in tanti la pensano diversamente e che non si ha voce in capitolo. Sulla questione dei migranti viene da pensare che per far vivere maluccio queste persone, si fa vivere male gli italiani: ma non solo, perché, e non mi stancherò mai di dirlo o ricordarlo, si deve fare in modo che chi (italiano) oggi (e da tempo) sta economicamente e psicologicamente male, sia messo in condizioni di affrancarsi da queste situazioni. Invece se si continua a permettere l'arrivo di immigrati, clandestini o profughi poco importa , succede che i nuovi arrivati stanno male e chi sta peggio sono gli italiani. E fa ancora più rabbia vedere che i problemi veri vengano , giorno dopo giorno, accantonati per lasciare posto a quelli presentati dall'immigrazione. Chi dà voce ai nuovi arrivati sono le stesse persone che avrebbero dovuto tutelare i diritti dei lavoratori e, nel contempo, trovare nuovi posti di lavoro o aiutare (gli italiani) a crearne. Le start up dei miei stivali ( o dei miei coglioni)! A questo punto uno ha o non ha ragione di incazzarsi? E si deve incazzare perché è preso per il culo. Quando uno come Silvio dei bei tempi , non ha affrontato la questione del commercio al dettaglio, delle piccole e medie imprese, perché aveva i suoi problemi da risolvere, dimostra di non meritare il voto. Non solo: non è più credibile. Al pari di un Salvini che a parole dice di voler inserire l'aliquota fissa, ma non indica né i tempi né i modi. Questo invece vale per tutti: manca un programma che indichi cosa e come e in quali tempi. Sottinteso che si parla di lavoro, occupazione, sviluppo economico sociale e culturale: cioè vivere secondo un modo nostro e non diventare la fotocopia di altre città o paesi cui, stando alle foto e ai filmati, le nostre città stanno sempre più somigliando. E' sufficiente vedere i gruppi di persone, per lo più di colore , che affollano e occupano gli angoli delle strade, le panchine dei parchi, per farsi un'idea. Ma non è solo una questione di programma, è anche 

lunedì 24 agosto 2015

Innocenti domande

Ma trattasi di domande che non mi pare vengano poste ai politici o ai vari volontari e ai simpatizzanti delle migrazioni: chi ha diritto di restare in Italia o in Europa ? Chi non ha questo diritto che cosa deve fare ? Fino a quando e dove deve stare chi può restare in italia? Del resto proprio a Cagliari dei 967 o 963 sbarcati quest'oggi, mi pare che 90 o poco più sono magrebini o marocchini, mentre altri provengono dal medio oriente, il che non vuol dire che sia proprio zona di guerra riconosciuta. Come mai nessuno spiega che razza di guerra c'è in Eritrea o in Nigeria o in Bangladesh o in Marocco? Perché se non sono teatro di guerra è bene saperlo, ma ancora di più sarebbe bene sapere a che punto è la guerra e se il nostro paese e l'Ue sta facendo qualcosa perché questi conflitti, sempre se ci sono, finiscano. Qualcuno ha mai intervistato l'ambasciatore in Italia o nell'Ue dell'Eritrea? Qualcuno ha chiesto all'ambasciatore del Bangladesh o della Nigeria o del Mali o del Senegal, come mai dei suoi concittadini scappano dai rispettivi paesi? E' logico che una persona raccattata in mare viva gratis e mantenuta nei centri di accoglienza o negli hotel con tanto di wifi, acqua calda, campi sportivi, soldi sigarette e ricariche comprese? E, in ogni caso, per quanto tempo? C'è chi vive così , in Italia, da numerosi anni! Come scritto anche ieri, è o non è reato bloccare le strade come avvenuto oggi (mi pare a Milano o dintorni) ? Da non scordare che ci sono i famosi consiglieri o mediatori che istruiscono con dovizia di particolari i migranti su ciò di cui hanno diritto, notizie utili per ottenere il massimo e spremere ben bene le risorse dell'Italia . Come ? sono soldi dell'Ue? Ok, se anche così fosse o anche se è così, allora non vogliamo più i soldi per i migranti, ma i soldi per i nostri cittadini italiani in difficoltà, così come doveva essere anche ai tempi di Monti, quando la BCE elargì denaro per le imprese: peccato che le imprese che hanno ricevuto i soldi sono state poi le banche e non certo i negozianti o le pmi. 

Miti da sfatare

O da rivedere. Tra i miti da sfatare c'è quello che vorrebbe che se non ci fossero lavoratori immigrati, le aziende, la nazione, e le attività produttive in genere, si fermerebbero. Non ne sono per niente convinto. Ho visto lavoratori stranieri lavorare in aziende , ma così come ne ho visto pure italiani. Così come non è né esatto né corretto affermare che gli stranieri pagano le tasse: le pagano come le pagano i lavoratori , dipendenti, italiani. Cioè le tasse, i contributi inps, vengono versati dal datore di lavoro, così come avviene per i cittadini italiani: semmai qualora si tratti di lavoratori autonomi, allora occorre vedere se come dove quando questi, al pari dei cittadini italiani, pagano o eludono o evadono. Ed è qui che occorre fare dei distinguo: da anni, da prima delle invasioni di extracomunitari , sostenevo che un conto è chi non paga le tasse perché non può, e un'altra cosa è chi, ad esempio, come pare facciano sopratutto i cinesi, "fa morire la propria azienda dopo tot anni". Ma lo fanno anche gli italiani: sì ma gli italiani vengono inseguiti e ricercati, mentre con i cinesi pare, almeno in gran parte del paese, non si faccia niente. Così come da tempo rimarco come le tasse siano da abbassare, affinché siano sostenibili e non si debba ricorrere a trucchi o a delocalizzazioni. Due cose e poi vado avanti: se ci sono imprenditori che sostengono gli extracomunitari, può essere che questi capitani operino in regime di assenza o ridotta concorrenza, se non in posizione predominante. Ed è per questo che avere in azienda lavoratori che possono essere pagati di meno e fatti lavorare di più, sia conveniente per queste aziende: e non c'è bisogno di andare a ricercare in zone particolari: è sufficiente entrare dentro alcune cucine di ristoranti, e vedere chi lava le verdure o fa il lavapiatti, e poi sapere se ha un contratto e di che tipo, o come e quanto viene retribuito. Non ce l'ho con chi deve far quadrare i conti, semmai mi posso anche incazzare perché da tempo immemorabile indicavo nelle tasse e nel costo del lavoro, un tallone d'Achille per chi fa impresa: ai miei tempi un operaio montatore di mobili costava, preso da una società di servizi, circa 200 mila lire, tutto compreso, e per le solite 8 ore. Se poi fosse un professionista non è il caso di discuterne, se invece fosse conveniente averlo a libro paga o pagarlo in nero, invece era ed è una valutazione da fare ancora oggi. Ecco che chi non risolve le questioni su costo di lavoro e tasse, non aiuta la ripresa del paese. L'altra cosa da dire è sempre sugli stranieri: una badante che compra all'Oviesse o all'Auchan, non aiuta granché il paese che la ospita e le dà lavoro, alla stessa stregua di un senegalese che compra in un Ld o al Conad, o ancora chi tra questi non acquista un paio di scarpe o un capo d'abbigliamento in un negozio tradizionale che non siano Decathlon o Footlocker , o che mai e poi mai consuma una colazione in un bar (che non sia quello dentro una città mercato). Potrei continuare ma penso sia chiaro il succo del discorso: cioè queste persone qui non lasciano che pochi centesimi e come i cinesi, mandano il più possibile soldi all'estero. Si può approfondire finché si vuole, magari facendo riferimento ai falsi ricongiungimenti familiari o alle strade invase da negozi cinesi (potrei ricordare l'ammonimento di un noto poliziotto cagliaritano, ma vorrei ritrovare l'articolo sul giornale e riproporlo così come è stato detto), ma ci porterebbe a scavare un voragine col rischio di essere ingoiati. Quindi sfaterei sia il mito che senza gli stranieri non si va avanti e non si sta in piedi, sia il fatto che ti danno qualcosa, dato che non consumano niente di nostro: poi sul fatto che non si vogliano integrare, penso sia palese e manifesto, dato che stanno per i fatti loro e siamo noi che dobbiamo andare incontro alle loro esigenze e richieste e soddisfarle. Quindi luoghi di culto e di incontro ove poter praticare sport , sono alcune delle cose che vengono richieste dai loro rappresentanti. Una cosa che alcuni cominciano a notare e come ci siano una miriade di volontari disposti ad aiutare questi stranieri e come non ci siano volontari per aiutare chi è fallito, chi non riesce ad andare avanti con il proprio lavoro autonomo: non solo, ma per i primi ci sono i megafoni dei media, tg e servizi in prima seconda e terza pagina nei quotidiani, omelie nelle chiese e dichiarazioni di attestazione di stima nei vari meeting, per gli altri nisba. Non so ma qualcosa non quadra, e mi infastidisce chi forte del proprio lavoro ben protetto e tutelato o del posto fisso intoccabile e ben retribuito, auspica l'accoglienza mentre non si fa nulla perché chi è finito fuori gioco non è aiutato a reinserirsi. Del resto c'è chi ha visto un bel business pulito con l'arrivo degli immigrati: non si deve commettere nessun crimine creando onlus, ong, società o coop varie , per inserirsi per bene. Una mia amica mi faceva notare che se l'Ungheria o altri paesi chiuderanno e renderanno difficile il passaggio di immigrati attraverso i loro confini, questi prenderanno ,forse, la via dell'Adriatico e arriveranno, come fecero anni gli albanesi, proprio da lì.

domenica 23 agosto 2015

I regali estivi

Domani arriva un altro regalo per i sardi: infatti verranno sbarcati quasi mille cittadini stranieri soccorsi o intercettati in mare. Non ho ben precise info in merito, cioè non so se hanno lanciato un sos o sms a un numero di telefono cui, pare, si rivolgano gli scafisti o chi per loro, affinché vengano raggiunti in mare da navi italiane. Ma i regali non finiscono qui: un altro regalo è quello che il governo e i politici fanno disinteressandosi dei problemi dei cittadini italiani. Occorre sapere che questi cittadini stranieri vengono alloggiati in strutture alberghiere, esigono il wifi, vogliono che i locali siano tenuti puliti, che ci sia il cambio delle lenzuola almeno una volta la settimana, esigono i due euro e cinquanta al giorno, hanno diritto a essere accompagnati e ripresi con dei bus che li portano , nel nostro caso, a Cagliari. Tralascio il fatto che hanno anche diritto all'assistenza sanitaria, che alcuni di costoro hanno, al pari dei detenuti ed ex detenuti, diritto a qualcosa di simile al reinserimento: in pratica hanno qualcuno che gli fornisce, gratis ovviamente, cioè a nostre spese consulenza fiscale e legale, gli dice come e dove e quando ci sono aiuti economici per fare impresa: preciso che a nostre spese vuol dire anche che "a loro gli dici come fare e dai le dritte", mentre agli italiani non dai nessuna dritta, anzi. Mi viene in mente il caso di Mafia Capitale e del funerale del capo dei Casamonica: ho in mente quanto ieri sera a In Onda un ospite afferma che è necessario ripristinare la legalità. L'ospite ha sostenuto che i vigili urbani stanno in ufficio invece che nelle strade; ha anche parlato di auto in doppia fila e di come non si sente la presenza dello stato. A questo punto viene da pensare se è meglio che ci sia un vigile che multa un'auto che ha una ruota su una striscia pedonale o se è preferibile, come spesso succede anche a Cagliari e che si riesce a gestire il problema traffico senza ricevere per forza una multa? Propendo perché non ci siano sceriffi o cacciatori di auto in divieto di sosta: semmai far sapere come funziona lo stato o perché degli impiegati ricevono 100 mila e più euro l'anno, quando sarebbe sufficiente la metà: sapere perché perché una legge venga anche solo esaminata in parlamento richiede mesi e mesi o anni, e perché poi affinché venga riconosciuta e applicata richiede ,ancora, mesi e mesi. Anche questo sarebbe da spiegare e cercare il modo di superarlo, invece , sarebbe da insegnare. Ma siccome c'è chi guadagna dall'invasione dei migranti, siccome c'è chi usa i migranti come arma di distrazione di massa, chi pensa che il problema della mancanza di lavoro e della benzina il cui prezzo non scende è colpa del funerale di Casamonica, ecco che sappiamo chi dobbiamo ringraziare. Ringraziamo anche giornalisti e blogger che parlano ma non propongono. Si chiedano, tra l'altro, se i profughi di Kos, quelli che hanno gettato cibo e messo mobili in strada, che hanno occupato a centinaia l'ingresso del palazzo del comune di Cagliari, abbiano o meno commesso un reato: mi incuriosisce, perché so per certo che se lo facessi io, verrei preso e arrestato, e anche malmenato. Ma loro no, sembrano figli della gallina bianca. 

venerdì 21 agosto 2015

Voi ? Dopo , se rimane qualcosa

Per chi è italiano e magari vive in una regione povera, e intendo povera in tutti i sensi, cioè povera di idee e di cervelli, diventa usuale sentire risposte come quanto titola il post. Se rimangono soldi, posti di lavoro, che non siano già stati impegnati o promessi ad altri, allora qualcosa ci sarà. E in questi giorni tra arrivi di migranti e priorità che relegano in secondo piano le esigenze di chi è nato , studiato e abita ancora in Italia, vedersi defraudato dà fastidio, fa male, fino a che provocherà qualche reazione violenta che dalle parole arriverà ai fatti. Sapere che l'immigrazione è un problema prioritario da mettere in agenda della Ue, non fa stare meglio chi pensava che fosse il lavoro al primo posto e che i posti di lavoro, retribuiti affinché i cittadini possano vivere in maniera dignitosa, fossero prima per gli europei, poi per chi arrivato dopo, seppure profugo o rifugiato.Ma così non è, almeno a sentire i media e sopratutto nel vedere, alla prova dei fatti politici e chi dovrebbe fare  qualcosa e non la fa.

giovedì 13 agosto 2015

Chissà se

Come nel vecchio gioco televisivo di Raffaella, quello del "se fosse", potrebbe anche esserci un politico che dice le cose come stanno. Sarebbe anche ora che invece di propinarci slogan , si dicesse, ad esempio che "l'aliquota unica al 15 per cento, può diventare operativa in dodici mesi": ed ecco come. E via a spiegare che prima , il testo di legge (già preparato da esperti e concordato con una ipotetica coalizione di governo, prima delle elezioni: anzi, il testo fa parte di quelle cose , di quelle intenzioni, su cui o si è d'accordo, o non si fa nessuna alleanza) deve essere approvato prima alla camera e poi al senato, e poi tra una cosa e l'altra, ecco che, ipotesi, è trascorso un anno. Ma siccome ipotizziamo che il nostro o i nostri, hanno i coglioni quadrati, ecco che le leggi devono essere recepite, applicate e applicabili,e quindi non ci possono essere funzionari dello stato che le bloccano o le boicottano, così come si deve fare in modo che non ci sia tar che tenga a impedire i cambiamenti. Anche per questo i nostri, e noi con loro (chi è d'accordo con idee simili), dobbiamo adoperarci affinché ciò che viene fatto sia inattaccabile. Quindi , ripeto, chissà se ci sarà qualcuno che dice le 4 o 10 cose che si debbono e si possono fare: tempi, modi, e benefici se e quando applicate. Una volta proprio Silvio ebbe a dire che l'iter parlamentare è lungo: si rende necessario usare il cervello per trovare ,intanto leggi giuste da stilare, ma sopratutto verificarne i reali benefici e in quali tempi, sennò si cade dalla padella alla brace. Così come una persona che vuole il bene del paese, trova il modo di attuare una moratoria sui crediti che lo stato deve ricevere come tasse, e allo stesso modo invece trova il modo di pagare i propri debiti verso i fornitori, verso i cittadini. 

mercoledì 12 agosto 2015

Non mi arrendo , per ora

Nonostante tutto o quasi indichi che mi ritrovo ,se non in minoranza, proprio da solo, almeno a parole chi si confronta e discute con me, mi dice che ho ragione. Ho ragione quando metto al primo posto il lavoro che non c'è ma potrebbe esserci. Ho ragione quando dico che prima si deve pensare e aiutare gli italiani e poi coloro che non sono stati invitati ma , comunque, sono qui. Ho ragione quando sostengo che bisogna limitare lo strapotere della Gdo e dare una mano ai commercianti. Ho ragione quando nelle magliette e/o negli adesivi o vetrofanie delle auto ci dovrebbe essere scritto "non comprare nella Gdo, scegli i negozi". Ho ragione quando sostengo che la concorrenza (sleale) dei cinesi e degli ambulanti senza licenza crea problemi, sopratutto quando non c'è una campagna informativa da parte dei media e, oltretutto è assente quella da parte dei commercianti. In merito questi ultimi dovrebbero cercare di informare i potenziali clienti su ciò che si trova e si vende nei negozi: la scelta dei fornitori è importante tanto quella che le aziende fornitrici fanno quando cercano un negoziante: ora 

lunedì 10 agosto 2015

Sarebbe bello sapere , ma ...

Ogni volta che succede qualcosa di brutto che riguarda persone e luoghi, che magari sono anche fuori dai confini nazionali, ecco che sono pronti i volontari.
Come mai sono sempre pronti? Mi chiedo se ,che so, un agente di commercio o chi ha un box di ortofrutta o una macelleria al mercato o chi è commesso in un negozio , come fa a lasciare tutto e recarsi ,non dico all'estero, ma anche più semplicemente in Italia per portare , immagino, soccorso a chi è in difficoltà. Mistero, almeno per me .Mi conforta che non sono, almeno di recente, l'unico a porsi queste e altre domande circa i volontari e il volontariato: c'è chi mi faceva notare di come numerose persone siano spesso all'estero, e di come riescano a trovare i soldi non solo per recarsi in luoghi lontani ma ,più modestamente, come e di che cosa vivono. In genere non sarebbero individui che vanno a scrocco nei bus o nei treni, ma in tanti casi sono armati fino ai denti di smartphone e di cineprese, e non se la passano male o malaccio. 

venerdì 7 agosto 2015

Critica i migranti su fb , la croce rossa sospende il presidente sardo Gallistru

Critica i migranti su Fb, la Croce Rossa sospende il presidente sardo Gallistru

Oggi alle 17:18 - ultimo aggiornamento alle 18:28

francesco gallistru
Francesco Gallistru
Il presidente sardo della Croce Rossa Francesco Gallistru è stato sospeso per un commento sgradito sui migranti lasciato sulla pagina Facebook del deputato Giorgia Meloni.
La denuncia è del consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, Paolo Truzzu che accusa: "E' davvero strana l’idea di democrazia e di libertà di pensiero che hanno i profeti del politicamente corretto”.
Così il consigliere regionale sardo racconta l'accaduto: "La parlamentare e leader di Fratelli d’Italia il 28 luglio scorso ha pubblicato un post in cui stigmatizzava l’azione di alcuni immigrati ospiti al residence “Mimose” di Eraclea. Gli extracomunitari, per protestare contro la cooperativa che gestisce i servizi nel centro, avevano lanciato per strada i pasti preparati e serviti loro".
Francesco Gallistru, attraverso il proprio profilo personale, aveva commentato scrivendo queste parole: "Quando da piccolo protestavo per il cibo mia madre mi toglieva il piatto rimanevo senza cena e lo stesso piatto me lo ritrovavo per i giorni successivi… uffi se fossi stato un extracomunitario avrei avuto il diritto di protestare”.
Un commento che - denuncia Truzzu - "è stato ritenuto “gravissimo” e “discriminatorio” dal Comitato centrale della Cri, in quanto rivolto a persone “vulnerabili”, e avrebbe perciò violato il “codice etico e di buona condotta” che guida i soci della Croce Rossa italiana", tanto che per Gallistru sarebbe scattata la sospensione dalla carica.
“La verità è un’altra – denuncia Truzzu – si è voluto zittire con un provvedimento sproporzionatamente duro rispetto ai fatti contestati una legittima voce di dissenso, diversa dall’imperante ideologia del politicamente corretto. Non si è tenuto conto degli anni di servizio nella Cri di Gallistru, del suo pregresso e delle attività di assistenza al prossimo svolte. E' bastato un commento sgradito per cancellare dalla Croce Rossa sarda, letteralmente da un giorno all’altro, il Presidente del Comitato regionale”.
Il post di solidarietà di Giorgia Meloni
Il post di solidarietà di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni ha subito espresso solidarietà a Gallistru, annunciando che presenterà immediatamente un'interrogazione parlamentare.
Fonte: unionesarda.it Venerdì 07 Agosto 2015 - Aggiornato alle 19:34

mercoledì 5 agosto 2015

Quando uno non capisce...

Quando uno non capisce non capisce: oppure le cose gliele rispieghiamo. Le maggiori difficoltà che incontro, a parte la mancanza di lavoro e di prospettive in genere, è nel vedere come sistematicamente il tema che si affronta viene abbandonato in favore di altri che, seppure legati ad esso, non sono l'argomento principe. E' ,come potete immaginare, il caso del lavoro, delle aziende che chiudono, delle tasse elevatissime, dei falliti e dei fallimenti, ma anche di come ,e questo è quasi tutto farina del mio sacco fin dal 2004, si sviolinano i vari capitani coraggiosi, di come si tessono di continuo elogi per questa o quella azienda che ...esporta il 90 % del proprio prodotto. Ma, dico io, e qui cosa rimane? Possibile che in Italia ci siano solo e soltanto aziende che vendono tutto e solo all'estero? I capitani di queste realtà, assai care ai vari tg e speciali tv, si sono mai avventurati nelle vie delle città o si sono