venerdì 29 settembre 2017

Di bene in meglio

Ogni tanto si sente suonare la carica di coloro che sono stati costretti a emigrare. Questi, giustamente, hanno dovuto prendere la strada che porta a sradicarsi e mettere al servizio ,di una nazione diversa, le proprie capacità: di qualunque natura esse siano. Tuttavia e dati i tempi, mi chiedo se è ancora valido tutto questo, perché sempre a sentire i media e alcuni politici, siamo in un mondo globalizzato, dove non ci dovrebbero essere patria, e quindi , se una persona lavora in un paese diverso , in realtà è come se stesse lavorando un po' più lontano da casa. O no? Potrebbe anche trovare un ambiente che accoglie, un po' come sostengono sempre e a ogni ora i media nostrani. Peccato che secondo dove si finisce, puoi anche essere nato lì che ti sogni cittadinanza e doppio passaporto. La cosa curiosa è anche l'affermazione che devi adattarti, cioè tutto il contrario di ciò che viene chiesto ai cittadini italiani quando vengono costretti ad accogliere i migranti: sembra quasi che debba tu conoscere ,per forza, una lingua come l'inglese o il francese, mentre sappiamo bene che se tu vai in vacanza all'estero, col cavolo che ti accolgono nella tua lingua. Forse, ma dico forse, se incontri una guida turistica: quest'obbligo, anche qui da noi, di dover parlare con i turisti in inglese, a me non piace. 
Un altro punto che non mi piace è quello che riguarda i migranti, o meglio il fatto di dover spendere dei soldi per l'integrazione: mi starebbe anche bene, ma non certo il fatto di doverli andare a prendere a casa loro per portarli qui da noi a sottrarre lavoro a chi, di noi, lo sta cercando. Il discorso collegato del caporalato va di pari passo, perché ,almeno in teoria questi nuovi immigrati potrebbero essere inquadrati come lo sono quelli che ,stabilmente, lavorano negli Usa: intendo dire con un sistema simile, che prevede una trattativa diretta tra chi assume, chi cioè ha cercato e vuole o gli viene proposto quel lavoratore, quella persona e l'immigrato. E' una cosa loro, non ci sono contratti collettivi o cose simili, per costoro ovviamente: ed è qui che viene il bello, perché queste persone vengono, di norma , pagate meno dei locali, che appunto per questo stentano a trovare lavoro, o peggio, rischiano (ma non sono informato in merito) di essere sostituiti. Motivo questo di ulteriore allarme, in chi italiano cerca lavoro e non lo trova. Ora uno come me, un po' coglione e pure stronzo, pensa: ma come mai si stanno dando da fare tanto per ius soli e similari, e non fanno lo stesso, non usano la stessa energia e determinazione, per gli italiani? Anzi, perché in tutti questi anni non lo hanno fatto? 

martedì 26 settembre 2017

Qualcosa non torna

Se chiedete a qualcuno se sa perché l'economia della Germania tira, è possibile che vengano fuori due affermazioni: la prima è che hanno sfruttato i tedeschi della Germania Est, approfittando dell'unificazione, si sono presi i soldi per dare posti di lavoro, ricreare un'economia dove c'era depressione. Ma era proprio così malmessa l'altra Germania? Poi c'è la questione euro, il cambio a svantaggio di tutti, tranne che per loro, i tedeschi. Ma leggevo invece oggi , in un articolo di Maurizio Blondet, che potete trovare nel suo sito maurizioblondet.it oppure su rischiocalcolato.it , che secondo un economista di nome Guillaume Duval, le ragioni sarebbero altre: anzitutto non è colpa del job act tedesco, che la riforma  Schroeder – Hartz” aveva creato: in realtà un mini job act che lascia le persone senza previdenza, fa guadagnare qualcosa come 450 euro mensili, e in poche parole ti spreme come un limone, non certo ti fa crescere nel lavoro e nelle competenze. Quindi poter assumere licenziare e cose simili, non è il motivo per cui loro emergono e noi, e altri come noi, no. Cito dall'articolo di Blondet: 
"Per Duval, la Germania ha avuto successo “nonostante” le riforme Hartz, per motivi che nulla hanno a che fare con il costo inferiore del lavoro."
In questo mi confermerebbe quanto avevo visto nella trasmissione "Petrolio" quando parlando di globalizzazione e di trasporti marittimi, si dimostrava che un capo d'abbigliamento costa pochissimo, eppure "il cotone arriva dagli Usa", "i bottoni dalla Cina ,ma sono fatti con plastica riciclata che proviene dall'Ue", mentre il tutto è assemblato in Bangladesh , e poi arriva in Europa (dove, aggiungo io, verrà etichettato dove e come si vuole). Secondo il servizio, non è la distanza o il costo del lavoro che fanno mantenere prezzi , relativamente bassi nei negozi, ma è il trasporto. Diversamente, avrebbe senso che il salmone dalla Scozia o paesi nordici, venga mandato per essere lavorato in Asia e poi torni indietro? Come scritto nel titolo , qualcosa non torna. Ora io non so se è solo una questione di know how, ma comincio ad aver dei dubbi se non è solo il costo del lavoro o delle materie prime.


Emergenza sbarchi nel Sulcis Oltre 150 migranti in poche ore

Oltre 150 migranti sono sbarcati, tra la notte e questa mattina, in Sardegna; dichiarano nazionalità algerina - tra loro ci sono anche due donne - e sono arrivati a bordo di diversi barchini.
Un primo gruppo composto da 62 persone è stato raggiunto poco dopo le 23 dagli uomini del Reparto aeronavale della Guardia di finanza, che lo ha preso in consegna a Porto Pino.
Un successivo sbarco si è svolto poche ore dopo e ha riguardato altri 26 migranti (comprese le due donne), giunti sempre a Porto Pino (sul posto sono intervenuti i carabinieri di Carbonia), mentre in 14, avvistati da un mercantile nel Canale di Sardegna, sono stati soccorsi dalla Guardia costiera di Cagliari; all'alba, infine, altri 4 sulle coste di Chia.
In mattinata, nove migranti sono arrivati a Sant'Antioco: 5 sono stati trovati in piazza e 4 si sono consegnati spontaneamente alla Guardia di finanza.
Segnalati, intorno alle 9.50, ulteriori due barchini a Porto Pino: a bordo 37 migranti tra cui due donne e un bambino. Altri 9 algerini sono stati rintracciati in località Corru Manciu (sempre a Porto Pino).
Infine, a Porto Tramatzu, zona poligono militare, è approdata un'altra imbarcazione con 13 persone.
Le operazioni di trasferimento al Cpa di Monastir sono in corso, mentre procedono i pattugliamenti nel Canale di Sardegna.
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/26/nuovi_sbarchi_nel_sulcis_oltre_60_migranti_a_porto_pino-68-648651.html

domenica 24 settembre 2017

Il maltempo non ferma i migranti Nuovo sbarco sulle coste sarde

Nuovo sbarco di migranti nella notte sulle coste sarde.
Intorno a mezzanotte, il pattugliatore "S.Ten. Paolini" del gruppo aeronavale di Cagliari ha intercettato una piccola barca in vetroresina con a bordo 5 migranti.
In precarie condizioni fisiche, in seguito alle condizioni meteo e marine avverse, hanno dichiarato di essere cittadini algerini.
L'imbarcazione è stata raggiunta a poche miglia da Capo Teulada: i migranti sono stati trasbordati sul pattugliatore, dove gli operatori hanno prestato la prima assistenza.
Poi lo sbarco al Porto Canale di Cagliari nelle prime ore di questa mattina.
Poche ore dopo, un altro barchino con 12 persone a bordo, anche queste dichiaranti nazionalità algerina, è stato rintracciato dalla Sezione navale della Guardia di finanza di Sant'Antioco in prossimità del porto.
I migranti sono stati portati al Cpa di Monastir per le procedure di fotosegnalamento.
(Redazione Online/s.s.)
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/24/il_maltempo_non_ferma_i_migranti_nuovo_sbarco_sulle_coste_sarde-68-647893.html

venerdì 22 settembre 2017

Tradimento

Già altre volte mi sono interessato alle affermazioni , riprese poi dai media, di personaggi famosi che, giunti a un dato momento della propria vita, fanno mea culpa: di cosa? Di un po' di tutto ciò che hanno fatto e che, il più delle volte, li ha indicati come riferimento in tanti aspetti della vita. Non posso trascurare il sesso e , secondo i gusti, il fatto di "avere" (avuto) molte donne e/o uomini; o di aver sperimentato una miriade di droghe e bevuto fiumi di alcol , nonché di aver visitato mezzo mondo, oltre a disporre di numerose abitazioni, vuoi in città o in montagna o al mare. Tralascio il parco autoveicoli e il numero dei gioielli. Ecco che , ogni tanto , qualcuno va in tv o rilascia interviste , affermando che quanto sopra non ha davvero senso per vivere bene, anzi. Sì, però aiuta, come un buon  conto in banca o aver la disponibilità liquida in casa. Se a te, caro vip, non ti servono quei soldi, scrivimi: stai pure certo che, e chi mi conosce lo sa, quello che è in più lo darò volentieri a chi , come me, ne ha bisogno. A me oggi, per poter avviare la mia nuova attività, serve qualcosa come 15 mila max 20 mila; e te li potrei restituire o ,se preferisci e ti fidi, li darò mese per mese, come in un prestito: il punto è che a me, ex fallito, seppure il libro nero non dovrebbe più né esistere né essere consultato e consultabile, non dà niente nessuno, forse per pendenze con Equitalia e che ,il curatore fallimentare , si è ben guardato da affrontare. Per cui, se vuoi sono qui. Chiusa parentesi, mi pare strano che ci sia un numero così grande di pentiti tra i vip. Ed è anche vero che ci può essere, tra loro, chi si sente solo, usato dagli amici, sfruttato dai manager: però, che una persona arrivi a rinnegare il proprio passato, ce ne passa e ce ne vuole. Un po' diverso è il comportamento di chi si fa eleggere alla camera o al senato, o chi vuole governare città o regione: in questi casi le stranezze avvengono quando, seppure sollecitati gli eletti si trincerano verso il solito discorso. In perfetto slang medico/ospedaliero , ci si sente dire che "la situazione era più grave del previsto": al che la risposta, se anche inutile, è "grazie al cazzo", questo già si sapeva, sennò a che pro darti i nostri voti? Intanto loro, gli eletti, continueranno a non fare niente di ciò che avevano promesso in campagna elettorale, arrivando perfino a rinnegare o meglio a eliminare dalla loro agenda anche temi assai cari a quasi tutti coloro dotati di buon senso: sovranità territoriale e monetaria, occupazione, pensioni, sviluppo e ricerca, sanità, territorio, istruzione, retribuzioni. Tutte promesse da marinaio, presto fatte e presto dimenticate. Possiamo fidarci di chi vuole rinegoziare i trattati , numerosi, che la nostra nazione ha firmato? Se sì ci dicano anche come e in che tempi, lasciando perdere i famosi pugni sul tavolo o le scrivanie da rovesciare: vediamo se ,oltre alla presunta competenza possiedono anche il linguaggio comprensibile dalla nonna e dagli studenti fuori corso. Aboliremo questo e quest'altro: dimmi però cosa succede, sennò siamo a Renzi con Equitalia, o a Silvio con le ganasce fiscali, laddove non è cambiato niente e neppure con la rottamazione tanto strombazzata. Ieri a "dalla vostra parte" su rete 4, un tale mostra due bollette di Eni energia, per complessivi, se non erro, 70 mila euro, e costui era un albergatore. Ditemi chi si ritrova con bollette di acqua o cartelle varie, e cifre simili, come cavolo le riesce a pagare in 72 mesi, o poco più. E tralascio il caso in cui siano prevedibili delle spese aggiuntive. Al mio vecchio, over 85, gli è arrivata una cartella di Equitalia, di oltre 100 mila euro: da dove li potrebbe tirare fuori a fronte di una pensione di ,se non erro, 1.200 euro? Oltretutto non ha beni al sole né auto sportive o gioielli o quadri e opere d'arte. Gli vuoi fare la cessione del quinto che, se non sbaglio non gliela possono neppure fare? Il punto è che , giustizialisti alla Di Pietro o sinistra italiana a parte, in pochi in Italia si rendono conto che le aziende che falliscono,ad esempio, è vero che affondano perché non pagano i debiti, ma sarebbe bene, giusto per non essere miopi, come e di che natura sono questi. Si scoprirebbe che la maggior parte sono debiti nei confronti dello Stato, inteso come Equitalia, Inps ,Agenzia delle Entrate e similari: assai meno verso fornitori. Ho visto un amico , mio cliente alla fine degli anni 90 , fallire nelle settimane scorse per un debito di 18 mila euro, a fronte di un buco enorme nei confronti di Equitalia & Company: circo 900mila euro di entrate per contro debiti consolidati per 2 milioni di euro. E come diceva quel tale, fate vobis, io rimango, come un fallito, come un coglione a sostenere che è troppo elevato il costo del lavoro, al pari delle tasse e dell'iva. Non sostengo né i caporali , né il sistema che lo alimenta, capisco chi fa andare la gente a lavorare in nero perché non si può permettere di pagare l'Inps per costoro, né si può permettere di pagare ferie e tredicesime: chi non ha mai avuto un'impresa, non si rende conto di che cosa vuol dire tenerla in vita, ma in modo da non incorrere in sanzioni, multe, e similari. C'è un amico che ha un bar, in centro, e vi lavora lui e la moglie: il bar aveva un dipendente, ma da alcuni anni non più. Paga le tasse del cazzo, cioè rifiuti , insegna, oltre all'Inps e tutto ciò che deve esserlo: i circa 900 euro di stipendio del personale, oggi servono per pagare tutto ciò che ,con quel tanto , si può coprire. La sua fortuna è non avere nessuno da dover stipendiare, per contro lavora dalle 7 del mattino alle 9 e mezza 10 di sera, mentre la moglie, è nel bar dalle 8 e mezza alle 5 di sera: per sua scelta non lavora la domenica, e giustamente si gode 12 massimo 15 giorni di ferie in agosto , più qualche festività tipo "primo maggio" . A neanche 100 metri da lui , un altro amico opera, stoicamente, da solo : la gestione del bar è simile, ma appunto senza l'ausilio della moglie, e per ragioni ignote, non lavora né il sabato pomeriggio né la domenica, e come l'altro bar chiude per le "feste consacrate". Però, almeno per ora, stanno in piedi: ma per dirla tutta è bene approfondire, e facendolo si scopre che nel primo caso, sono certo che non paga affitto in quanto proprietario del locale, e che i soldi li ha fatti quando si potevano fare. Ora chi affonda le imprese in Italia? Oltre a quanto richiede lo Stato alle varie partite iva,ci sono da sommare anche i costi degli affitti e del suolo pubblico, più tutti gli adempimenti , dai più coglioni come quello di dover avere uno scaldabagno nei bagni riservati al pubblico (se lo attacchi e fai funzionare o non lo fai, a noi non interessa: detto da chi ha fatto il controllo), a quelli più seri come disinfestazione. In ogni caso chi è al governo, come chi ci andrà, ignora volutamente tutte queste problematiche che possiamo definire di settore, o di categoria: così come io posso ignorare quelle di chi opera negli ospedali o nel mondo della scuola, ma non per questo me ne frego. Semmai dico che occorre riprendere in mano la nostra nazione, e per farlo bene è indispensabile che siano interessate tutte le categorie di lavoratori così come tutti coloro che, invece, sono stati "buttati fuori" dal mondo del lavoro.  E secondo voi lo faranno? Verranno ascoltati e poi presentati programmi per questi interventi? Ho seri dubbi.

mercoledì 20 settembre 2017

Ma c'erano o no?

Penso alle volte in cui, come quando c'è stato il governo Monti, ho invocato la presenza e l'intervento di intellettuali, vip, cantanti attori e registi: e questi non solo non c'erano, non si sono fatti vivi. E mi sono chiesto perché ho creduto che ci potessero, davvero, essere, e come mai ho pensato che in un passato ci siano state persone che si sono esposte, sono entrate di prepotenza nella vita politica per sostenere idee e progetti, magari anche sbagliati. Ebbene ho la netta convinzione che devo aver sognato o idealizzato, la presenza di costoro: sono vissuti e hanno agito solo nella mia mente. Mi sono convinto che uomini e donne di quella stoffa, cioè capaci di contrapporsi a chi governa,male, il proprio paese, potessero esistere: e così li ho creati nella mia mente, ho pensato che in passato, anni fa, magari quando io ero giovane, ci siano stati e abbiano tenuto testa, fatto qualcosa. E invece no, non è stato così: come nella realtà l'attore, il regista, il cantante, lo scrittore, sono come me e forse come voi, cioè pensano a portare acqua al proprio mulino, ai soldi, a pagare le bollette, comprarsi casa e a dove andare per capodanno, alla settimana bianca, a trovare qualcuno che conosca tizio e caio, insomma persone normali. Gli eroi esistono, ma nei film e nei romanzi: quelli dei romanzi si prestano meglio al mio carattere, alla mia indole, gli altri sono troppo filoamericani , anzi lo sono proprio, e hanno troppo le idee chiare, non hanno mai dubbi, loro sono sempre dalla parte giusta. Io, al contrario, mi pongo domande.

Non so se bisogna preoccuparsi

O forse preoccuparsi oggi è troppo tardi. Ma per cosa? Quelli come me, i ragazzi del 77, credo che siano cresciuti, almeno finché sono rimasti in ambiente scolastico , con la convinzione di poter incidere sui cambiamenti che la società, secondo il loro modo di vedere, necessitava. Convinzione che è risultata nel tempo, errata. L'unico modo che si conoscesse per far sentire la propria voce, era e si pensa ancora sia il voto: le manifestazioni , i cortei, risultano agli occhi dei cittadini (da convincere) fastidiose ,allorché dannose e controproducenti. Il ricorrere alle armi, peggio che mai, dato che noi abbiamo sempre condannato gli atti di terrorismo e gli omicidi politici (e anche gli altri tipi di omicidio). Questa introduzione cerca di capire se c'è stato un blackout , mentale e culturale, che ha stoppato ogni possibile evoluzione nel modo di (credere) intervenire nella società. Per fare cosa? Le nostre necessità, al tempo, erano le solite tipiche di una scuola che ha bisogno del riscaldamento, della palestra, di una biblioteca (magari , oggi, multimediale), ma sopratutto di professori che , oltre a essere pagati il giusto , possano aggiornarsi e migliorarsi: nel contempo c'erano, e ci sono, i problemi legati alla mobilità e che , per estensione, riguardano tutti i cittadini. Concludo dicendo la solita frase che assolve e accusa tutti: chi abbiamo mandato in parlamento non ha fatto un tubo, dato che a scuola e nei giornali, non hanno spiegato come si fanno le leggi, né l'iter che hanno, e neppure come farle funzionare; non solo, perché non ci hanno detto che poi queste, anche se approvate possono poi essere bloccate e rese nulle. A ciò si aggiunge che tutti, sia chi ha proseguito gli studi universitari, sia chi ha trovato lavoro, ha dovuto pensare a portare a casa la pagnotta e ha convogliato la rabbia e il senso di colpa (per aver smesso di lottare) , prima nelle partite di calcetto o nella cura dei figli, poi oggi forse è davanti a una tastiera o con uno smartphone in mano, pronto ad aderire a gruppi di discussione, forum, social. Ma in concreto? Niente. Ecco che convincere un giovane con la metà o anche meno dei miei anni, che bisogna fare, lottare, esporsi, per attuare un cambiamento, non solo risulta difficile, ma , come è giusto che sia, uno si prende una bella tirata di orecchie. Perché non lo hai fatto tu quando lo potevi fare? Oggi tra rischio di abolizione dei contanti, superpoteri messi in atto dalle commissioni europee, diktat di quel paese o di qualche uomo alla Soros, immigrazione e femminicidi ossia problemi che esistono ma spostano l'attenzione dagli economicidi e dall'impoverimento (a tutti i livelli) della nostra società, ci ritroviamo a dover ricostruire un paese, ma senza averne culturalmente i mezzi. Sono assenti , oltre al senso di appartenenza a una nazione, anche e sopratutto a una cultura, un progetto, un'idea: se quelli come me hanno pensato a come sbarcare il lunario, perché i giovani d'oggi non dovrebbero fare la stessa cosa? Mancano in Italia, oltre a uomini e donne di spessore , un senso critico ma costruttivo. Viene da pensare a una battuta di Marcello Marchesi: 
E se i giovani di oggi fossero fessi? Può capitare, ogni tanto, una generazione di fessi. Poi, la prossima, intelligentissimi.
E , aggiungo io: la mia è stata di fessi, può essere. Ma se anche quella dopo, lo è? Come la mettiamo?
 

martedì 19 settembre 2017

"Migranti, dall'Algeria in Sardegna pagando 1.500 euro ai trafficanti"

In Algeria esiste una vera e propria rete clandestina che per qualche centinaia di euro agevola i giovani a fare - illegalmente - il "grande salto" verso l'Europa.
Punti di approdo: l'Italia, attraverso la costa sarda di Teulada, o Lampedusa.
A confermarlo, in un articolo intitolato "Le reti di contrabbando si fregano le mani di fronte alla crisi", il quotidiano algerino El Watan.
Che ha provato a ricostruire le modalità di questo business attraverso la voce di Ramzi (nome di fantasia), fratello di Walid, un ragazzo di 23 anni che ha deciso di affidarsi ai trafficanti per lasciare il Nordafrica.

La novità degli ultimi anni per chi cerca "agganci" per imbarcarsi verso il Vecchio continente, viene sottolineato nell'inchiesta, realizzata a El Bouni, centro alla periferia della città costiera di Annaba, "punto di partenza preferito" per i viaggi della speranza degli harraga (così vengono definiti i migranti che si imbarcano illegalmente) verso la Sardegna, sta nella possibilità di trovare le persone giuste attraverso Facebook e i social network.
Questo perché - viene rimarcato - gli "specialisti nella tratta di esseri umani" riescono ormai ad adattare le loro "procedure operative ai tempi" moderni, offrendo "spedizioni in Europa in sicurezza e comfort con un rapporto qualità-prezzo è impeccabile".
Ramzi cita anche il listino prezzi: per partire alla volta della Sardegna, ad esempio, si spendono oggi fino a 200mila dinari algerini (circa 1.500 euro), mentre imbarcarsi per Lampedusa è più economico.
In questo caso, però, gli algerini devono recarsi prima in Tunisia, procurarsi documenti falsi e poi spostarsi in Libia, nella zona di Zouara, distante solo 12 ore di mare dalle coste dell'isola siciliana.
Opzione che va per la maggiore e che è stata scelta anche dal fratello di Ramzi, il quale per tutto l'iter ha pagato 900 euro in totale, ricevendo anche un "piccolo sconto per aver procurato ai trafficanti 5 clienti".

La rotta sarda, scrive El Watan, nel 2017 è stata invece caratterizzata da uno "squilibrio tra domanda e offerta" e, dunque, da un aumento dei prezzi (l'anno scorso il tragitto costava l'equivalente di 700 euro), anche perché, per raggiungere le "famose spiagge" di Porto Pino o Sant'Antioco, il viaggio è più lungo (circa 24 ore), con tutti i rischi del caso.
Questo non ha comunque impedito, aggiunge il quotidiano, l'arrivo in Sardegna di "più di un migliaio di harraga, la maggior parte dei quali intenzionata a non restare, "ma a riprendere il proprio cammino verso altre nazioni europee, come Francia, Germania e Belgio".
(Redazione Online/l.f.)
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/19/migranti_dall_algeria_in_sardegna_pagando_1_500_euro_ai_traffican-68-646054.html
unionesarda.it 19/09/2017

giovedì 14 settembre 2017

Difficile capire, accettare e provvedere

Di casi di femminicidio, così viene definito il caso in cui un uomo uccide una donna, ormai se ne parla fin troppo. Logicamente, se no non sarei qui, secondo me se ne parla male, sopratutto nel proseguo del discorso: un po' come quando a scuola, durante un'interrogazione sembra che si stia arrivando al dunque e poi ci si perde, si continua a rigirare senza arrivare al sodo. Perché? Di solito a scuola succedeva perché non si sapeva , si era studiato male e forse anche poco, e la vecchia regola che si impara di più e sopratutto durante la lezione, era in quei casi smentita. Ma nel caso dei femminicidi la cosa è diversa, perché si va avanti in un'unica direzione e con una sola soluzione: la colpa è del maschio, e fin qui non ci piove, seppure ci potrebbero essere aggravanti, come nel caso di parentela, ma forse anche di attenuanti, e non essendo avvocato dato che non ho completato gli studi, so poco. Ciò che mi lascia sorpreso e che non mi piace, è l'equazione maschio uguale violenza: è sostenere che la minaccia è in casa. Il punto è che lo si fa , come direbbe Totò , a prescindere. Quando tu hai una società che vieta, di fatto e adesso con la legge, che tu maschio possa fare delle avances a una donna, perché non possono ma, visto che c'è la legge, sono vere e proprie molestie sessuali, se un complimento o un invito ad andare a cena o al cinema è , per chi fa opinione a senso unico in tv e nei media, molestia, non so dove si va a finire. A me questi atteggiamenti non piacciono, per fortuna non ho il problema di dover invitare nessuno né a cena né tanto meno al cinema, ma solo perché non ho quattrini : tuttavia mi fa specie che la forma mentis stia proprio prendendo sopravvento sul buon senso. Dato che la maggior parte, credo e spero, dei maschi accetta un no come risposta, così come dovrebbe essere per le donne. Il problema è aver dato una caratteristica specifica agli omicidi commessi dai maschi nei confronti delle donne: secondo me, a parte i casi dove sono ravvisabili gli aggravanti, è un omicidio come, purtroppo, ce ne sono tanti. E siccome sono sincero fino in fondo, quando viene trovata una donna morta, spero sempre che non sia stata violentata e se uccisa prego perché non sia stato un uomo, e se lo è stato prego sempre che non sia definito anche quello un femminicidio. Perché? Perché ,sarà la fissazione o la mia tara mentale, ma sembrerebbe che in ambienti sopratutto , per quel che vedo, di single anche un po' mature se non stagionate, quasi come me quindi non di primo pelo, si stia creando il gruppo di individui, tutti dello stesso sesso, un po' come si vedeva ai tempi del liceo dove, tuttavia , c'erano anche gruppi misti (e per fortuna ,aggiungo io). Quei gruppi erano, in buona parte chiusi, così come lo sono adesso, stando a quanto vedo nei bar o per strada: ora , per quel che so, quelle persone mai e poi mai sembrano volersi aprire verso l'altro sesso, con la motivazione dell'opinionista che recita che "non sono obbligate a farlo, dato che quello di aprirsi sarebbe un tornare indietro a un mondo che vedeva, fino a poco tempo fa , la donna come inferiore all'uomo e ,di fatto, serva e a disposizione". Ora ciò non vale per le donne musulmane e di altre etnie e credo religioso, anche se di fatto proprio le musulmane non ti chiedono neanche dove si trova una detta strada o se , al supermercato, di prendere un pacco di riso che è troppo in alto per loro: preferiscono perdersi o rinunciare al riso (con doppio senso per il riso). Se quindi si intende che una persona malata di mente compia un omicidio, ci sto, nel senso che la malattia mentale può portare a compiere simili gesti: motivo questo che dovrebbe convincerci ,non dico a riaprire i manicomi, ma quanto meno a investire risorse di ogni genere per controllare e arginare il problema; problema che è visibile, sotto altre forme e senza quegli effetti (omicidio e violenze) in individui ospiti di case famiglia e comunità protette, che però vedi agli angoli delle strade a chiedere soldi o ad attaccare discorso, con persone però poco disponibili sia a dare denaro che a colloquiare. 
Inutile dire che il problema non c'è come pure dire che il problema non è quello: è anche quello. Non faccio statistiche né le adopero per il femminicidio, non mi arrampico sugli specchi perché le persone assassinate sono lì a dirmi che è successo, sono state ammazzate e in malo modo: ma mi pare giusto osservare che generalizzare con il discorso del maschio persecutore, predatore, assassino, orco, violento, non ci sto. E mi dispiace che i media facciano passare questo messaggio. Potrei fare un parallelismo tra questo del femminicidio e il ladrocinio dei commercianti: siccome sono stato commerciante anch'io, non sopportavo né sopporto adesso, che si generalizzasse quando qualcuno dei colleghi commercianti (sempre e in ogni caso, concorrenti se appunto operanti nello stesso settore merceologico, sennò solo colleghi) veniva denunciato o arrestato per turbativa d'asta, per frode , per le famose mazzette. Dicevo e dico, io non l'ho fatto ma, nei giorni in cui queste brutte storie vengono sparate nei media, tu sei guardato male: della serie che chi ti guarda, entra in negozio, pensa "speriamo che non sia anche lui come quello del giornale". Nel caso delle donne, una guardandoti pensa "speriamo che mi lasci in pace, non mi parli e non mi guardi come se mi spogliasse con gli occhi": e molti uomini, seppure non lo dicono apertamente, sentono questo disagio. Non tutti siamo uguali, ma la cosa mi lascia indifferente, allorché non si può più socializzare, quando si formano dei gruppi di persone ,di fatto, separati. Non posso non concludere con qualcosa sui migranti, in particolar modo , su quelli di fede musulmana: abbiamo parlato di integrazione, di accettazione, ma se venite qui da soli, se di fatto parlate con quelli del posto per chiedere lavoro, per chiedere aiuto economico, ma poi restate per i fatti vostri, formate dei gruppi separati, in sostanza non sostenete con noi nessun discorso, come è possibile un'integrazione, come potete far parte della società e della nazione che vi ospita? Se invece venite qui a lavorare perché chiamati da qualcuno, se lavorate per l'impresa X o Y, è un conto:tu vieni, e come avviene nei paesi arabi degli emiri o in luoghi simili, vieni pagato, non ti danno la cittadinanza né tanto meno diritto di voto, in certi luoghi non ci puoi andare (anche perché come lavoratore non puoi permetterti il conto di certi locali di Dubai o di Doha ) : e badate bene, non viene fatto con cattiveria, non è un trattamento che loro, gli emiri, riservano per inimicizia, ma solo perché il rapporto di lavoro, la prestazione che ti chiedono, inizia e finisce. Punto e a capo. Diverso, ma solo in parte, è il rapporto uomo donna e viceversa: nessuno deve mettere le mani addosso al prossimo, come nessuno ha diritto di togliere la vita a un altro essere umano. Ma non deve neppure passare il messaggio che io come maschio potrei essere uno stupratore, un marito e padre violento, un pedofilo e, se commerciante, pure un mazzettaro o ladro (anche perché per questi ultimi due crimini, non occorre l'investitura di maschio, basta vedere mi pare Lady Bracco, mi pare fosse legata al mondo dei farmaci, per ora mi sembra solo indagata, per cui mi perdoni, ma il caso invece di Lady Poggiolini, non lo ricordo nei particolari e potrei anche qui sbagliarmi , sennò ne avrei potuto fare riferimento ): se tutti possiamo essere in pectore delinquenti, se tutti possiamo trasformarci in assassini, se tutti possiamo diventare violenti, allora che passi il messaggio, tanto caro alle dittature e ai regimi totalitari, della delazione, del sospetto. Ma deve valere appunto per tutti , e non essere a senso unico.

mercoledì 13 settembre 2017

Come ai tempi di Monti

E di tanti predecessori, ma con un'aggravante: che c'è chi, forse pensando di fare bene fa danni, e mi riferisco a due aspetti. Il primo è il giornalista che attacca la Boldrini, giusto per fare un nome a caso, per il caso di Rimini, quando occorre invece di invitare a partecipare alla discussione una persona che, in ogni caso ha dalla sua sempre un buon numero di Tg e giornali: se uno ragionasse un pochino , ci arriverebbe da solo. E' un po' come chi sta venendo alle mani con un compagno di scuola, dicesse all'amico: perché non chiami i tuoi genitori o i tuoi amici ,così vedono come ti concio per le feste. Ignorando che se venissero chiamati genitori e amici, questi al 90% darebbero una mano al figlio, all'amico, con evidenti risultati. 
Il secondo aspetto riguarda i giornalisti alla Belpietro, diciamo di preferenza quelli che dovrebbero essere, almeno a parole , schierati a destra e comunque contro il governo in essere: l'ho scritto anche altre volte che non si può non approfondire gli argomenti , come è insultante concedere 2 minuti o poco più agli ospiti. Come si può approfondire se si presentano gli argomenti come se fossero titoli dei giornali? Semmai sarebbe bene studiare gli argomenti, andare a una scuola che insegna a esporli e a parlare in pubblico, e logicamente fare anche un corso stile "come convincere gli altri", come nel libro di Schopenhauer l'arte di ottenere ragione. Anche in questi casi si ottiene un effetto opposto, magari anche pensando che i telespettatori saranno dalla nostra parte: sarà anche così ma quanti tra gli spettatori coloro che hanno la competenza, la capacità di sostenere un discorso, di reggere un dibattito, di convincere una persona che la pensa diversamente? Quanti ,compresi i vari Belpietro, Facci, Giordano, Del Debbio eccetera, sanno tenere a posto i nervi, e nel caso fossero ospiti in qualche talk show riuscirebbero a non farsi mettere sotto? Perché è bello condurre un programma, ricevere mail, pensare di avere consensi, ma poi perché non andare a fondo dei problemi o non dire tutto?
Un esempio e chiudo: ieri si parlava, come pure nei giorni scorsi, di chi riceve lettere dall'Inps, o proprio come ieri, bollette dell'acqua con cifre astronomiche, o sempre ieri le famose multe dell'autovelox di Roma e di un'altra località in provincia, se non erro, di Benevento. Direte: ma cosa vuoi dire? Completo il quadro dicendo che non mi pare, come già è accaduto per il pagamento delle tasse e in particolare con i programmi sulla rottamazione delle cartelle, che il conduttore si sia espresso cosi come avrei suggerito io: non è che sia giusto e doveroso pagare , ma occorrerebbe verificare anzitutto non se è esatto il conteggio che mi si presenta, ma se all'origine è giusto il costo a metro cubo dell'acqua; se è giusta la percentuale di tasse che mi richiede lo Stato; se è logico quel limite di velocità. E' troppo facile usare il ragionamento binario: ma non chiedo soltanto che vengano interpretate le leggi , semmai potrebbero essere spiegate, così da capire come funzionano le cose dalle nostre parti.
Si scoprirebbe che il limite e l'ubicazione magari non dipendono dal Comune ove sono collocati gli autovelox; oppure che il rateo di un ente si ferma a 60 mesi; che a te che sei un essere insignificante non viene concessa nessuna trattativa.
Insomma se uno spiega, se un giornalista approfondisce, forse arriva dove credo sia logico giungere.
E' come la storia dei migranti : nessuno ha mai chiesto quanto tempo devono rimanere, se e dove, e a fare che cosa; in più non si sa se gli immobili statali o quelli presi in affitto dallo stato, per esempio dove si fanno i centri di identificazione, devono morire con quella destinazione. Oltre a queste tante domande e domandine, ma che i signori di cui sopra, che a parole dovrebbero difendere gli italiani, non fanno ad alta voce in trasmissione e neppure ,con il dovuto tono, a chi è invitato come ospite.
Questi li chiamo errori, boomerang. 

Migranti, appalto d'oro: nell'Oristanese 22 milioni per due anni

I migranti portano soldi, parecchi soldi. Basta stare sui conti della Prefettura elaborati su un totale di 800, tra quelli che ancora potrebbero arrivare e quelli che già ci sono per un periodo che va dal 1 novembre di quest'anno al 31 ottobre 2019.
I NUMERI - Un numero di presenze che tradotto in euro significa per lo Stato, l'Europa o chiunque paghi, e per i gestori di agriturismo, hotel e privati che incassano, ventidue milioni 148 mila euro per i due anni, undici milioni all'anno. Trenta euro al giorno per ciascuno. Numeri e soldi che sono già realtà, visto che i dati ufficiali dicono che nelle 13 strutture autorizzate (Cabras, Cuglieri, Neoneli, Norbello, Palmas Arborea, Samugheo, Ula Tirso, Sini, Usellus, Zerfaliu ) si trovano già 767 richiedenti asilo per una spesa attuale di 10 milioni e 300 mila euro. Niente è però del tutto scontato perché i numeri (quindi anche i soldi) potrebbero salire oltre il tetto massimo degli 800 o scendere a seconda degli arrivi e delle partenze. Tradotto in ricchezza finanziaria significa un punto, un punto e mezzo del Prodotto interno lordo che di "questi tempi, con la crisi ancora incombente, non guasta. Fatti salvi gli altri problemi di cui non discuto. In ogni caso i gestori delle strutture ricettive hanno certamente fatto una scelta commerciale", chiarisce il presidente della Confcommercio e della Camera di commercio Nando Faedda.
Agli 11 e passa milioni l'anno si arriva partendo dall'importo massimo al giorno pro capite di 35 euro, Iva esclusa, al netto quindi dei ribassi che potrebbero arrivare a conclusione della gara pubblica d'appalto "per l'accoglienza e l'assistenza a favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale" bandita dalla Prefettura (scadenza 2 ottobre).
I MENU - Nell'appalto si stabilisce tutto, a partire dalla colazione: una bevanda calda da 200 cc (a scelta latte, caffè, tè), 4 fette biscottate, un panetto di burro, 2 confezioni di marmellata o miele.
Pranzo e cena. Primo piatto: 100/150 grammi (a seconda del condimento) di pasta, riso, cous cous o 80 grammi di pasta e 100 di legumi, semola o riso. Volendo si può optare per la pizza.
Secondo: 150 grammi di carne rossa o 200 di carne bianca e 250 se con osso o 200 di pesce o ancora 2 uova, 100 grammi di formaggio.
Contorno, frutta di stagione, 2 panini, un litro di minerale pro capite.
A tavola saranno utilizzati tovaglioli di carta, tazza o bicchiere di plastica e set di posate sempre di plastica. I prodotti dovranno essere rigorosamente di prima qualità e garantiti quanto a genuinità.
VESTIARIO - Due paia di scarpe da ginnastica all'anno, pantaloni e tute, magliette, pigiami, asciugamani, calze. Dentifricio, spazzolini, sapone, pettine e quant'altro necessario per l'igiene personale.
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/13/migranti_appalto_d_oro_nell_oristanese_22_milioni_per_due_anni-68-643909.html

lunedì 11 settembre 2017

Abbi dubbi

In questo caso Edoardo Bennato non c'entra niente, semmai c'entra, eccome, il desiderio, la volontà, la possibilità di porsi domande , di porre domande: cosa che viene meno nella società di oggi.
Prendiamo il caso dei due carabinieri, anzi no, prendiamo l'omicidio che è avvenuto a Cagliari nei giorni scorsi, venerdì mi pare, o sabato mattina. 
Ebbene , ieri pomeriggio al Tg4 veniva detto che per l'omicidio di sabato erano state arrestate due persone,un uomo e una donna,ed erano in stato di fermo e stavano nel carcere di Uta a disposizione del giudice: ma mentre dell'uomo veniva, almeno in quel Tg , specificato nome e cognome, della donna niente.
Sostengo o mi interrogo, che forse è meglio: non è che qualcuno sperava nel solito femminicidio e gli è sceso un fulmine quando, ahimè , è venuto fuori che c'era anche una donna ,almeno per adesso, tra i sospettati? 
E dico "solito" perché i media e chi ,come certi ministri sobillano e soffiano sul fuoco, sono tutti i santi giorni e a tutte le ore, a dire che i maschi sono assassini;che il mostro e l'orco abitano tra le mura domestiche.
Adesso, ne sono quasi certo, o meglio penso che stiano pregando affinché venga fuori che,magari la donna che è in stato di fermo sia stata raggirata, plagiata, circuita e che in definitiva sia il maschio il vero colpevole (faranno leva sulla forza che ci vuole per... e che lei probabilmente non possiede: qualcosa faranno).
Domande e dubbi, su un sacco di cose, è lecito porsi ma , ripeto, qui da noi sta risultando assai difficile, un percorso che chi lo vuole intraprendere, troverà in salita.
Pensiamo, vista la data, all'undici settembre: come ricordo quando mi viene chiesto "dov'eri l'undici settembre del 2001", rispondo che ero in auto diretto verso un Comune dell'oristanese; andavo lì per consegnare una fattura e per verificare, con il responsabile dell'acquisto e del procedimento se , come poi è risultato, le tende che avevo venduto e fatto montare, e la fornitura fosse tutto in regola.
Ma ricordo anche che riferii ciò che sentivo alla radio, erano le tre del pomeriggio o giù di lì, e mi rimase impresso che nessuno di noi si rendesse conto di ciò che era successo a New York : ci sfuggiva , e forse ci sfugge ancora, l'entità dei danni possibili, seppure in seguito, più o meno tutti abbiamo visto i filmati, i reportage, le foto, e i film di Mazzucco , e abbiamo capito di più. 
Ora domandarsi come sia stato possibile, ma anche perché alcune domande non sia lecito farle, o come mai chi mette in dubbio la verità ufficiale venga tacciato di essere terrorista, simpatizzante, fiancheggiatore, non va bene: perché? 
Perché è come quando un professore o una persona che è investita di una certa autorità, o che svolge un determinato ruolo, come può essere un medico, a una tua domanda, precisa o meno che sia, ti risponde : è così, e basta! Oppure: stai zitto e fai come ti ho detto!
Cioè prima cerchi di frenarmi dicendo che è così, poi arrivi a impedirmi di farti la domanda: da genitore o da persona che , almeno in teoria, crede di pensare, dico che chi risponde così o impedisce che gli si rivolgano domande (stile qualche ministro, autorità varie) è una persona che ha paura: anzi ha paure, ne ha più di una.
Ecco perché ritengo giusto avere dubbi: come mi pare disse Marcuse , nel libro credo sia suo "L'uomo a una dimensione", "sono diventato una guida perché ho dubitato di chi mi guidava".  

ps.: un buon filmato sull'11 settembre lo potete trovare e scaricare su luogocomune.net oppure ,sempre realizzato da Massimo Mazzucco, su youtube.

domenica 10 settembre 2017

Sono cambiate le regole? Che lo dicano e che ...

E che , chi le ha cambiate, lo faccia sapere. Parlo di regole , leggi, usi e costumi, che è evidente sono cambiati, o meglio sono stati aboliti o anche sostituiti da nuove regole. Prendiamo il discorso lavoro: un tempo era la base della società, prima ancora della famiglia e per ovvi motivi: se lavoro dovresti ricevere del denaro che, all'occorrenza o te lo fotti da solo oppure potresti pensare di crearti una famiglia. Famiglia che si intende composta da madre padre e figli se ne arrivano. Vogliamo parlare di verità imposte per legge e di libertà di pensiero e di espressione regolamentate? Oppure di tradizioni , nostre, da cambiare per non urtare islamici e chi per loro? O di libri da non leggere vogliamo forse stilare l'elenco? E si può proseguire ma, per brevità dico che mi piacerebbe poter dire e fare come possono fare parlamentari o personaggi famosi: dire a qualcuno che è una testa di cazzo o un coglione e che si comporta da stronzo e figlio di puttana. Mi piacerebbe che in alcuni discorsi in tv e sui media si concesso. Lo dice io che ho avuto un commento cancellato perché ho definito un dirigente di Alcoa "figlio di cane": da noi in Sardegna e credo anche altrove, definisce una persona che è scaltra opportunista e che non rispetta tanto il prossimo, ma niente di dispregiativo.  

venerdì 8 settembre 2017

Perché ci odiano?

Paolo Barnard ha scritto un libro che riporta lo stesso titolo del post: ma questo post parla di cose diverse. Ieri avevo scritto un post di quelli chilometrici, poi per sbaglio ho riletto e ho deciso di riscriverlo , e di farlo in maniera sintetica.
Il tema è brutto, è l'odio ma non inteso come fanno Boldrini o altri del PD: qui mi riferisco a dei post e a dei commenti che ho letto un po' dappertutto , ma in particolare (e lo scrivo perché non ho niente da temere) su rischio calcolato. 
In alcuni post, anche recenti e per esempio riguardo Ischia, si fa riferimento al Sud Italia, come a un'area geografica che scrocca da viva e da morta, rispetto a un Nord Italia che, al contrario sarebbe operoso e , come è stato stabilito e mi pare anche verificato di recente, versa allo Stato una marea di denaro ma ne riceve indietro ben poco. 
A ciò si aggiungono tutte le varie osservazioni circa un esercito di vigili del fuoco e/o di guardie forestali, una marea di impiegati nello Stato e per lo più nulla facenti o ,come si usa dire oggi, fancazzisti; non mancano i riferimenti a ospedali inefficienti né possono mancare furbetti vari , dai cartellini a invalidi che lo sono però solo sulla carta ma che, logicamente, ricevono una pensione (cui non avrebbero diritto).
Ergo, il Nord mantiene un Sud spendaccione per cui, entrando quindi nel vivo, la Lega e chi per lei , farebbe bene a mollare l'ipotesi salviniana di Noi per Salvini e altre menate varie, per dedicarsi anima e corpo al Nord: punto e basta! 
Quindi non deve il buon Matteo , andare a raccattare quattro inutili voti in Puglia o in Sicilia: che vadano al diavolo, dicono i detrattori di Noi per Salvini, semmai è necessario ripensare alla Lega Nord o a qualcosa che sia più legato a un discorso stile Catalogna, di separazione. 
Tutte cose legittime, ci mancherebbe altro: in un paese dove non puoi più mandare la gente a farsi fottere, né puoi dire a uno che è una testa di cazzo o che è un coglione o un emerito stronzo, cioè non puoi più ragionare con termini che di offensivo hanno poco, in quanto è più lo slancio e l'intercalare che un apprezzamento, negativo, che cosa rimane? 
A me rimane il dispiacere perché, come già manifestato in altri post, una persona come Salvini, dovesse candidarsi anche in Sardegna, la voterei se ...:
oltre alla flat tax facesse leggi per accesso al credito, snellisse la burocrazia per poter avviare un'attività di impresa, rivedesse le posizione debitorie verso Equitalia e banche e finanziarie in genere; da fallito chiederei di rivedere la legge sul fallimento e che facesse in modo che ci sia davvero la seconda possibilità; non dimentico né l'agroalimentare , la pesca con le famose arselle o vongole da misurare, né l'industria o i trasporti (raddoppio dei binari o collegamenti via mare o cielo...ne vogliamo parlare? o preferiamo parlare del monopolio autostradale?).
Gli apprezzamenti sui terroni o fannulloni sudisti, a me che ho origini sia nordiste che sudiste, mi rattristano perché quando vendevo arredamento vi sono stati diversi nordisti che hanno cercato il sottoscritto e tanti altri, anche in regioni sempre del Sud, perché nel mio caso sapevano che ci sono oltre 300 comuni in Sardegna: e quindi 300 uffici del sindaco e del vice sindaco, e della giunta, delle varie sale consiglio, biblioteche, polizia municipale o come la chiamano adesso; poi ci sono i consorzi di tutti i tipi, senza dimenticare le scuole e gli asili, e ,almeno in passato gli uffici mi pare della pretura erano di competenza, come fornitura di arredi, del Comune (li ho forniti ,e lo so). 
Se poi qualche deficiente ha favorito la nascita della Consip al posto del PGS e cioè del Provveditorato Generale dello Stato, e ha permesso che acquisisse dei superpoteri che ora è difficile toglierli, ebbene non è colpa mia.
Non ho mai creduto né lo farò adesso, che il discorso tanto caro sulla siringa che deve costare uguale dappertutto e che, sopratutto, deve essere acquistata da un'unica centrale di acquisti sia la cosa giusta e che fa risparmiare.
In questo caso spero che vengano tutti fottuti dai vari Amazon o che vadano in miseria per colpa di fornitori supercazzuti , gente che ha soldi da investire e da sprecare per acquisire una posizione di dominio: dalla siringa è facile arrivare a fornire il vecchio "chiavi in mano", il "contract" , e spaziare quindi sempre dalla famosa siringa per arrivare a realizzare gli ascensori montacarichi e aggiudicarsi la gara per le pulizie e la sorveglianza. 
Tutto fatto da una sola megaimpresa: gli altri, anche tu che leggi, a casa.
Estendete il ragionamento e proiettatelo nel futuro fatto di automazione, ma anche esternalizzate servizi quali le stesse equipe mediche, la fatturazione, il servizio mensa eccetera fino a toccare gli intoccabili, come i giudici o anche le forze dell'ordine, già oggi queste affiancate, in diverse nazioni del mondo, da mercenari o contractors che dir si voglia.
Non sono il Barnard di turno o dell'ultima ora che si è bevuto il cervello: dico solo che mi dispiace aver visto sparire lavoro e ricchezza in senso lato, nella totale indifferenza, e solo perché allora non toccava direttamente chi leggeva.
Fine prima parte 

mercoledì 6 settembre 2017

Non ero in ferie

Il fatto che non abbia più scritto è dovuto al pc in riparazione: una fesseria, che essendo il pc in garanzia non mi è costato niente, ma solo non poter scrivere.
Sono riuscito a commentare, ma con notevole difficoltà per un asino come me, attraverso il cellulare: come sempre quasi nessuno ha risposto ai miei commenti o dialogato. Non avevo dubbi al riguardo.
A presto sperando funzioni tutto a dovere.