In questo caso Edoardo Bennato non c'entra niente, semmai c'entra, eccome, il desiderio, la volontà, la possibilità di porsi domande , di porre domande: cosa che viene meno nella società di oggi.
Prendiamo il caso dei due carabinieri, anzi no, prendiamo l'omicidio che è avvenuto a Cagliari nei giorni scorsi, venerdì mi pare, o sabato mattina.
Ebbene , ieri pomeriggio al Tg4 veniva detto che per l'omicidio di sabato erano state arrestate due persone,un uomo e una donna,ed erano in stato di fermo e stavano nel carcere di Uta a disposizione del giudice: ma mentre dell'uomo veniva, almeno in quel Tg , specificato nome e cognome, della donna niente.
Sostengo o mi interrogo, che forse è meglio: non è che qualcuno sperava nel solito femminicidio e gli è sceso un fulmine quando, ahimè , è venuto fuori che c'era anche una donna ,almeno per adesso, tra i sospettati?
E dico "solito" perché i media e chi ,come certi ministri sobillano e soffiano sul fuoco, sono tutti i santi giorni e a tutte le ore, a dire che i maschi sono assassini;che il mostro e l'orco abitano tra le mura domestiche.
Adesso, ne sono quasi certo, o meglio penso che stiano pregando affinché venga fuori che,magari la donna che è in stato di fermo sia stata raggirata, plagiata, circuita e che in definitiva sia il maschio il vero colpevole (faranno leva sulla forza che ci vuole per... e che lei probabilmente non possiede: qualcosa faranno).
Domande e dubbi, su un sacco di cose, è lecito porsi ma , ripeto, qui da noi sta risultando assai difficile, un percorso che chi lo vuole intraprendere, troverà in salita.
Pensiamo, vista la data, all'undici settembre: come ricordo quando mi viene chiesto "dov'eri l'undici settembre del 2001", rispondo che ero in auto diretto verso un Comune dell'oristanese; andavo lì per consegnare una fattura e per verificare, con il responsabile dell'acquisto e del procedimento se , come poi è risultato, le tende che avevo venduto e fatto montare, e la fornitura fosse tutto in regola.
Ma ricordo anche che riferii ciò che sentivo alla radio, erano le tre del pomeriggio o giù di lì, e mi rimase impresso che nessuno di noi si rendesse conto di ciò che era successo a New York : ci sfuggiva , e forse ci sfugge ancora, l'entità dei danni possibili, seppure in seguito, più o meno tutti abbiamo visto i filmati, i reportage, le foto, e i film di Mazzucco , e abbiamo capito di più.
Ora domandarsi come sia stato possibile, ma anche perché alcune domande non sia lecito farle, o come mai chi mette in dubbio la verità ufficiale venga tacciato di essere terrorista, simpatizzante, fiancheggiatore, non va bene: perché?
Perché è come quando un professore o una persona che è investita di una certa autorità, o che svolge un determinato ruolo, come può essere un medico, a una tua domanda, precisa o meno che sia, ti risponde : è così, e basta! Oppure: stai zitto e fai come ti ho detto!
Cioè prima cerchi di frenarmi dicendo che è così, poi arrivi a impedirmi di farti la domanda: da genitore o da persona che , almeno in teoria, crede di pensare, dico che chi risponde così o impedisce che gli si rivolgano domande (stile qualche ministro, autorità varie) è una persona che ha paura: anzi ha paure, ne ha più di una.
Ecco perché ritengo giusto avere dubbi: come mi pare disse Marcuse , nel libro credo sia suo "L'uomo a una dimensione", "sono diventato una guida perché ho dubitato di chi mi guidava".
ps.: un buon filmato sull'11 settembre lo potete trovare e scaricare su luogocomune.net oppure ,sempre realizzato da Massimo Mazzucco, su youtube.
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