venerdì 22 settembre 2017

Tradimento

Già altre volte mi sono interessato alle affermazioni , riprese poi dai media, di personaggi famosi che, giunti a un dato momento della propria vita, fanno mea culpa: di cosa? Di un po' di tutto ciò che hanno fatto e che, il più delle volte, li ha indicati come riferimento in tanti aspetti della vita. Non posso trascurare il sesso e , secondo i gusti, il fatto di "avere" (avuto) molte donne e/o uomini; o di aver sperimentato una miriade di droghe e bevuto fiumi di alcol , nonché di aver visitato mezzo mondo, oltre a disporre di numerose abitazioni, vuoi in città o in montagna o al mare. Tralascio il parco autoveicoli e il numero dei gioielli. Ecco che , ogni tanto , qualcuno va in tv o rilascia interviste , affermando che quanto sopra non ha davvero senso per vivere bene, anzi. Sì, però aiuta, come un buon  conto in banca o aver la disponibilità liquida in casa. Se a te, caro vip, non ti servono quei soldi, scrivimi: stai pure certo che, e chi mi conosce lo sa, quello che è in più lo darò volentieri a chi , come me, ne ha bisogno. A me oggi, per poter avviare la mia nuova attività, serve qualcosa come 15 mila max 20 mila; e te li potrei restituire o ,se preferisci e ti fidi, li darò mese per mese, come in un prestito: il punto è che a me, ex fallito, seppure il libro nero non dovrebbe più né esistere né essere consultato e consultabile, non dà niente nessuno, forse per pendenze con Equitalia e che ,il curatore fallimentare , si è ben guardato da affrontare. Per cui, se vuoi sono qui. Chiusa parentesi, mi pare strano che ci sia un numero così grande di pentiti tra i vip. Ed è anche vero che ci può essere, tra loro, chi si sente solo, usato dagli amici, sfruttato dai manager: però, che una persona arrivi a rinnegare il proprio passato, ce ne passa e ce ne vuole. Un po' diverso è il comportamento di chi si fa eleggere alla camera o al senato, o chi vuole governare città o regione: in questi casi le stranezze avvengono quando, seppure sollecitati gli eletti si trincerano verso il solito discorso. In perfetto slang medico/ospedaliero , ci si sente dire che "la situazione era più grave del previsto": al che la risposta, se anche inutile, è "grazie al cazzo", questo già si sapeva, sennò a che pro darti i nostri voti? Intanto loro, gli eletti, continueranno a non fare niente di ciò che avevano promesso in campagna elettorale, arrivando perfino a rinnegare o meglio a eliminare dalla loro agenda anche temi assai cari a quasi tutti coloro dotati di buon senso: sovranità territoriale e monetaria, occupazione, pensioni, sviluppo e ricerca, sanità, territorio, istruzione, retribuzioni. Tutte promesse da marinaio, presto fatte e presto dimenticate. Possiamo fidarci di chi vuole rinegoziare i trattati , numerosi, che la nostra nazione ha firmato? Se sì ci dicano anche come e in che tempi, lasciando perdere i famosi pugni sul tavolo o le scrivanie da rovesciare: vediamo se ,oltre alla presunta competenza possiedono anche il linguaggio comprensibile dalla nonna e dagli studenti fuori corso. Aboliremo questo e quest'altro: dimmi però cosa succede, sennò siamo a Renzi con Equitalia, o a Silvio con le ganasce fiscali, laddove non è cambiato niente e neppure con la rottamazione tanto strombazzata. Ieri a "dalla vostra parte" su rete 4, un tale mostra due bollette di Eni energia, per complessivi, se non erro, 70 mila euro, e costui era un albergatore. Ditemi chi si ritrova con bollette di acqua o cartelle varie, e cifre simili, come cavolo le riesce a pagare in 72 mesi, o poco più. E tralascio il caso in cui siano prevedibili delle spese aggiuntive. Al mio vecchio, over 85, gli è arrivata una cartella di Equitalia, di oltre 100 mila euro: da dove li potrebbe tirare fuori a fronte di una pensione di ,se non erro, 1.200 euro? Oltretutto non ha beni al sole né auto sportive o gioielli o quadri e opere d'arte. Gli vuoi fare la cessione del quinto che, se non sbaglio non gliela possono neppure fare? Il punto è che , giustizialisti alla Di Pietro o sinistra italiana a parte, in pochi in Italia si rendono conto che le aziende che falliscono,ad esempio, è vero che affondano perché non pagano i debiti, ma sarebbe bene, giusto per non essere miopi, come e di che natura sono questi. Si scoprirebbe che la maggior parte sono debiti nei confronti dello Stato, inteso come Equitalia, Inps ,Agenzia delle Entrate e similari: assai meno verso fornitori. Ho visto un amico , mio cliente alla fine degli anni 90 , fallire nelle settimane scorse per un debito di 18 mila euro, a fronte di un buco enorme nei confronti di Equitalia & Company: circo 900mila euro di entrate per contro debiti consolidati per 2 milioni di euro. E come diceva quel tale, fate vobis, io rimango, come un fallito, come un coglione a sostenere che è troppo elevato il costo del lavoro, al pari delle tasse e dell'iva. Non sostengo né i caporali , né il sistema che lo alimenta, capisco chi fa andare la gente a lavorare in nero perché non si può permettere di pagare l'Inps per costoro, né si può permettere di pagare ferie e tredicesime: chi non ha mai avuto un'impresa, non si rende conto di che cosa vuol dire tenerla in vita, ma in modo da non incorrere in sanzioni, multe, e similari. C'è un amico che ha un bar, in centro, e vi lavora lui e la moglie: il bar aveva un dipendente, ma da alcuni anni non più. Paga le tasse del cazzo, cioè rifiuti , insegna, oltre all'Inps e tutto ciò che deve esserlo: i circa 900 euro di stipendio del personale, oggi servono per pagare tutto ciò che ,con quel tanto , si può coprire. La sua fortuna è non avere nessuno da dover stipendiare, per contro lavora dalle 7 del mattino alle 9 e mezza 10 di sera, mentre la moglie, è nel bar dalle 8 e mezza alle 5 di sera: per sua scelta non lavora la domenica, e giustamente si gode 12 massimo 15 giorni di ferie in agosto , più qualche festività tipo "primo maggio" . A neanche 100 metri da lui , un altro amico opera, stoicamente, da solo : la gestione del bar è simile, ma appunto senza l'ausilio della moglie, e per ragioni ignote, non lavora né il sabato pomeriggio né la domenica, e come l'altro bar chiude per le "feste consacrate". Però, almeno per ora, stanno in piedi: ma per dirla tutta è bene approfondire, e facendolo si scopre che nel primo caso, sono certo che non paga affitto in quanto proprietario del locale, e che i soldi li ha fatti quando si potevano fare. Ora chi affonda le imprese in Italia? Oltre a quanto richiede lo Stato alle varie partite iva,ci sono da sommare anche i costi degli affitti e del suolo pubblico, più tutti gli adempimenti , dai più coglioni come quello di dover avere uno scaldabagno nei bagni riservati al pubblico (se lo attacchi e fai funzionare o non lo fai, a noi non interessa: detto da chi ha fatto il controllo), a quelli più seri come disinfestazione. In ogni caso chi è al governo, come chi ci andrà, ignora volutamente tutte queste problematiche che possiamo definire di settore, o di categoria: così come io posso ignorare quelle di chi opera negli ospedali o nel mondo della scuola, ma non per questo me ne frego. Semmai dico che occorre riprendere in mano la nostra nazione, e per farlo bene è indispensabile che siano interessate tutte le categorie di lavoratori così come tutti coloro che, invece, sono stati "buttati fuori" dal mondo del lavoro.  E secondo voi lo faranno? Verranno ascoltati e poi presentati programmi per questi interventi? Ho seri dubbi.

Nessun commento:

Posta un commento