In Algeria esiste una vera e propria rete clandestina che per qualche centinaia di euro agevola i giovani a fare - illegalmente - il "grande salto" verso l'Europa.
Punti di approdo: l'Italia, attraverso la costa sarda di Teulada, o Lampedusa.
A confermarlo, in un articolo intitolato "Le reti di contrabbando si fregano le mani di fronte alla crisi", il quotidiano algerino El Watan.
Che ha provato a ricostruire le modalità di questo business attraverso la voce di Ramzi (nome di fantasia), fratello di Walid, un ragazzo di 23 anni che ha deciso di affidarsi ai trafficanti per lasciare il Nordafrica.
La novità degli ultimi anni per chi cerca "agganci" per imbarcarsi verso il Vecchio continente, viene sottolineato nell'inchiesta, realizzata a El Bouni, centro alla periferia della città costiera di Annaba, "punto di partenza preferito" per i viaggi della speranza degli harraga (così vengono definiti i migranti che si imbarcano illegalmente) verso la Sardegna, sta nella possibilità di trovare le persone giuste attraverso Facebook e i social network.
Questo perché - viene rimarcato - gli "specialisti nella tratta di esseri umani" riescono ormai ad adattare le loro "procedure operative ai tempi" moderni, offrendo "spedizioni in Europa in sicurezza e comfort con un rapporto qualità-prezzo è impeccabile".
Ramzi cita anche il listino prezzi: per partire alla volta della Sardegna, ad esempio, si spendono oggi fino a 200mila dinari algerini (circa 1.500 euro), mentre imbarcarsi per Lampedusa è più economico.
In questo caso, però, gli algerini devono recarsi prima in Tunisia, procurarsi documenti falsi e poi spostarsi in Libia, nella zona di Zouara, distante solo 12 ore di mare dalle coste dell'isola siciliana.
Opzione che va per la maggiore e che è stata scelta anche dal fratello di Ramzi, il quale per tutto l'iter ha pagato 900 euro in totale, ricevendo anche un "piccolo sconto per aver procurato ai trafficanti 5 clienti".
La rotta sarda, scrive El Watan, nel 2017 è stata invece caratterizzata da uno "squilibrio tra domanda e offerta" e, dunque, da un aumento dei prezzi (l'anno scorso il tragitto costava l'equivalente di 700 euro), anche perché, per raggiungere le "famose spiagge" di Porto Pino o Sant'Antioco, il viaggio è più lungo (circa 24 ore), con tutti i rischi del caso.
Questo non ha comunque impedito, aggiunge il quotidiano, l'arrivo in Sardegna di "più di un migliaio di harraga, la maggior parte dei quali intenzionata a non restare, "ma a riprendere il proprio cammino verso altre nazioni europee, come Francia, Germania e Belgio".
(Redazione Online/l.f.)
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/19/migranti_dall_algeria_in_sardegna_pagando_1_500_euro_ai_traffican-68-646054.html
unionesarda.it 19/09/2017
fonte http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/09/19/migranti_dall_algeria_in_sardegna_pagando_1_500_euro_ai_traffican-68-646054.html
unionesarda.it 19/09/2017
Nessun commento:
Posta un commento