venerdì 29 novembre 2013

E il tempo è volato

Come sappiamo quasi tutti, non si ha idea reale del tempo che passa quando dormiamo: ma chiunque di noi ha atteso una persona che ritarda o, peggio che mai è in attesa di una risposta, di un verdetto, o di sapere qualcosa che è importante, ecco che i minuti diventano lunghi come ore.
Tuttavia se ci guardiamo indietro , sopratutto quando abbiamo superato una certa età, nel mio caso i 50, ci rendiamo conto che il tempo è volato.
Ma c'è un'altra cosa che , almeno a me, preoccupa e che forse riguarda anche altre persone: e si tratta delle cose che avrei voluto fare ,e non ho fatto.
E le cose che ancora potrei fare e che vorrei fare.

giovedì 21 novembre 2013

Per alcuni sì, per altri no

Se qualcuno ha provato nella propria vita , per necessità o meno, a chiedere un favore o una cortesia, avrà notato come questa sia stata riservata ad altri e non a lui: o anche il contrario, cioè avrà avuto soddisfazione e visto negare il piacere ad altri.
Oggi accade lo stesso, nel senso che leggendo i commenti sulle vicende che hanno colpito il nordest della mia regione, la Sardegna, non posso non osservare come alcuni tessano elogi riguardo a chi, giustamente, si è rimboccato le maniche per rimettere, nel più breve tempo possibile, le cose a posto.

Sabato 23 novembre a Bologna

Bologna, 23 novembre. Debito, crisi indotta, sovranità. Cause e via d'uscita. Le ragioni di "Indipendenza" - c/o il Ristorante Lacapagira via della Grada 6/B, Bologna Centro, dalle ore 14,30

Qui l'evento su facebook: https://www.facebook.com/events/213201098862694/
Qui sul forum di "Indipendenza": http://indipendenza.lightbb.com/t1148-bologna-23-novembre-debito-crisi-indotta-sovranita

Partecipa e divulga.

martedì 19 novembre 2013

I famosi posti di lavoro che non si vogliono creare

Si tratta dei posti di lavoro che da Gustavo Piga a Maurizio Blondet, dal sottoscritto a Vittorio Sgarbi, sono stati individuati nel settore turistico con riferimento a musei, siti archeologici, beni artistici.
Altri posti di lavoro si possono creare se si decide di sistemare il dissesto idrogeologico, monitorando il territorio ma intervenendo nel ripristino o comunque mettendo in sicurezza le aree interessate da questi fenomeni e devastate dall'attività e lasciate nell'incuria dall'uomo.
Purtroppo sono parole e nei fatti si deve vivere nel terrore che quando si vede qualcosa come ciò cui abbiamo assistito ieri in Sardegna, ma nell'anno passato è stata la volta della Toscana e della Liguria, c'è poco da aggiungere all'accusa di menefeghismo che alberga in chi è al governo.
Parole dure? Certo se si pensa ai numeri verdi e all'invio di denaro e di tecnici e aiuti umanitari nelle aree oltre confine colpite da sismi, tifoni o calamità naturali in genere, e si lascia il proprio territorio nello stato in cui lo possiamo vedere nei filmati o ,per i più coraggiosi e per i volontari, di persona.
Possiamo rivotare persone che non hanno a cuore la nazione? No. 
Possiamo credere che siccome non ci sono soldi per la manutenzione del territorio le cose devono restare così come sono,mentre i miliardi per le banche per le superpensioni ci sono e si trovano? No, non dobbiamo credere a chi nella scala dei valori mette al primo posto i soldi da dare alle banche e all'Europa, a chi fa spot per mandare aiuti all'estero mentre in Emilia, in Toscana , in Abruzzo e in altre regioni (ricordiamo il Veneto di alcuni anni fa o abbiamo dimenticato?) le cose le hanno fatte i cittadini e senza o con scarso aiuto da parte dello stato?
Ecco che se apriamo gli occhi possiamo vedere chi non votare ma, purtroppo, non vediamo nessuno che si prenda a cuore la nazione.

lunedì 18 novembre 2013

Da nessuno, nessuna proposta - 2

A tutti quelli cui nessuno pensa, intendo dire i commercianti e gli artigiani, per esempio, occorre aggiungere gli insegnanti, gli agricoltori e i pastori, nonché i pescatori e altre categorie di lavoratori di solito bistrattate.
Se di alcuni ci si ricorda solo quando muoiono durante il lavoro, ad esempio gli agricoltori o i pescatori, altri tipo gli insegnanti sono stati definiti lavativi, e vengono visti come troppo pagati rispetto al poco che fanno. 
Logicamente è un'opinione che non condivido, anzi il loro stipendio dovrebbe essere aumentato e la possibilità di aggiornarsi o promuovere e realizzare programmi didattici alternativi, deve essere consentito e incentivato: è dalla formazione dei giovani che dipende il futuro della nazione.
Ma siccome viviamo il presente, c'è da realizzare un programma di interventi che consenta di riprendere a poter vivere: le persone devono avere piacere di stare al mondo e non soltanto sperare che le cose, chissà come, cambino in meglio.
Quanti anni dobbiamo aspettare e sperare? Certo che se i media continuano a inseguire solo i casi di baby squillo e a parlare di Silvio e company, allora ci vorrà molto tempo.

Da nessuno, nessuna proposta

Se non ci avete fatto caso i media, e credo anche il web, non presenta niente di nuovo a livello di proposte, non dico per uscire dalla crisi, ma per migliore la qualità della vita dei cittadini italiani.
Quando c'è qualche cosa di nuovo, questa riguarda le aziende che devono esportare ma non tocca minimamente gli interessi dei piccoli commercianti o degli artigiani ,che vedono sempre più di rado clienti.
In sostanza nessuno parla di diminuire l'iva, nè di rinegoziare i debiti verso lo stato, intesi come cartelle esattoriali ,tasse o multe che siano: a mio parere sarebbe indispensabile permettere di mettersi in regola con nuove regole e senza che queste ultime siano dei cappi al collo.
Giustamente c'è chi ha osservato che è inutile diliuire in 120 mesi un debito verso Equitalia, quando non si ha un reddito: e chi conosce la procedura per ottenere questa dilazione sa bene che per ottenerla è necessario dimostrare di possedere determinati requisiti.
Chi come me è pratico o conosce il fallimento, sa che numerosi falliti non avevano, ad esempio, la contabilità in ordine, e ciò ha impedito loro di usufruire di alcuni meccanismi che avrebbero impedito il fallimento stesso o almeno di far valere la cessazione dell'attività stessa entro i termini che impediscono la dichiarazione di fallimento.
Detto ciò fa rabbia vedere che non esiste nessun progetto atto a restituire alle città le attività commerciali e artigianali: logicamente con qualcosa al passo coi tempi. 
Pare che le uniche attività gradite ai comuni e allo stato siano quelle degli extracomunitari,e a seconda delle aree geografiche privilegiano i cinesi.
Anche qui a Cagliari proliferano i parrucchieri e ,recentemente, anche le sartorie: queste prima erano inglobate nei negozi di abbigliamento,ma per creare delle vere e proprie strade occupate solo da attività gestite dai cinesi ecco che prendere in affitto e occupare un'altra vetrina, fa parte di una strategia ben precisa.
Ma di questi problemi importa poco o niente.

domenica 17 novembre 2013

I dimenticati

Chi si ricorda dei vari disastri ambientali, delle calamità naturali, che hanno colpito ieri quella regione, l'altro ieri quell'altra? E chi si ricorda delle aree geografiche colpite da tsunami o terremoti, da inondazioni o carestie, da guerre o attentati? E quanti di noi hanno inviato sms, fatto collette alimentari e non, raccolto vestiario e medicinali?E poi cosa è successo? Ve lo dico io anche se credo già lo sappiate: non è successo proprio niente. La cosa che però a me personalmente dà molto fastidio, anzi fa incazzare, è vedere e sapere che le autorità italiane spendono parole in cui promettono denaro e aiuti per le popolazioni colpite da calamità. Il fatto è che di solito queste promesse di aiuto sono rivolte alle popolazioni di nazioni straniere. E per noi italiani che cosa c'è? Per le nostre scuole, le strade, le infrastrutture, le ditte che chiudono, le persone che si suicidano per la crisi? Sembra quasi che gli italiani siano cittadini di serie B o C. Del resto si pensa ai centri di accoglienza per gli immigrati, si parla del loro sfruttamento,della loro integrazione, del rispetto delle tradizioni altrui, dello ius soli, di come reperire soldi per loro, ma del negozio italiano che chiude, che fallisce, della riduzione di tasse, dell'accesso al credito, niente di niente.

giovedì 14 novembre 2013

Tutti contro tutti : in risposta ad alcuni rivenditori di mobili della Sicilia

Premetto che mi baso su una segnalazione comparsa sul GDA Giornale dell'arredamento edito dalla Rima Edizioni, del settembre 2013, pubblicato nella rubrica "spazio libero". Cosa è successo? Siccome non so se ci sia o meno il copyright, sintetizzo e scrivo ciò che ho capito, che poi è un classico nel settore arredamento. I rivenditori di mobili siciliani si lamentano che alcuni agenti e rappresentanti di commercio, attraverso studi di progettazione e architettura d'interni, intercettino clienti che normalmente si rivolgerebbero al negozio tradizionale. Per questo motivo hanno scritto ad alcune aziende più rappresentative per segnalare il fatto, che si protrae da tempo,e perché vi pongano rimedio. Il punto è che i negozianti dovrebbero lamentarsi anche di ciò che avviene nel web, dove ci sono alcuni siti aziendali in cui le aziende produttrici vendono direttamente, effettuano preventivi al cliente finale; così come ci sono portali dedicati al mobile e che con la scusa della divulgazione  vendono direttamente o attraverso finti outlet o indirizzando i nominativi verso alcuni negozi "privilegiati". O ancora come non dimenticare le volte che gli agenti di commercio segnalano o accompagnano o presentano dei potenziali clienti, fiduciosi che il rivenditore proporrà i mobili che l'agente rappresenta per poi scoprire che il negoziante ha venduto mobili della concorrenza? O come,e per esperienza diretta, non ricordare il negoziante che usa un prodotto per venderne un altro? Ho perso diverse forniture di sedie per la collettività, perché un fanfarone ha usato un mio campione di seduta con tavoletta scrittoio per vendere poi ciò che lui voleva e dove lui forse guadagnava di più? E come non far notare che al 90% o forse diciamo anche all'80% di molti mobilieri ha la brutta abitudine di vendere solo e soltanto i mobili di quelle aziende che fanno pubblicità sui giornali e in tv? Allora siccome anch'io devo vivere , dopo aver leccato piedi e altre parti del corpo inutilmente, dopo aver presentato inutilmente novità e qualità che non ha niente da invidiare a quella delle aziende più blasonate (e che magari offrono viaggi premio o premi in denaro o altra natura), dopo aver ricevuto solo porte in faccia o false promesse, ecco che mi tocca adoperare altri canali di vendita.
In ogni caso posso suggerire a quei mobilieri di non comprare più niente da quelle aziende ma di comprare altrove: magari da quelle aziende che non fanno pubblicità ma offrono sostanza, qualità e pure prezzo. So che non è piacevole rinunciare allo scudo, all'insegna, alla pubblicità in apparenza gratuita, al nome: ma è anche meglio brillare di luce propria piuttosto che di luce riflessa. Motivate la qualità , usate e trovate argomenti convincenti per vendere. Mi dispiace che ciò che è accaduto da voi non sia accaduto da noi, in Sardegna , dove un nome noto si è espresso con aria di sufficienza nei confronti della categoria cui appartengo, ossia quella degli agenti e rappresentanti di commercio: il succo è che nel loro negozio ne ricevono pochi. Certo non li vogliono, desiderano comprare senza intermediari. Allora ben venga la legge del contrappasso e vi punisca. Come? Saltando voi mobilieri come anello: uno in meno.In questo caso il vostro.

mercoledì 13 novembre 2013

Cagliari, è morta la gattina Bettina:a luglio fu ustionata con l'acido


Bettina, la gattina ustionata dall'acido muriatico a Cagliari, è morta.
Chi lo scorso luglio voleva sterminare i gattini nati e cresciuti in via Is Cornalias, aveva usato l'acido muriatico. Quattro erano morti, uno era sopravvissuto. Bettina, curata nella clinica Veterinaria Frongia, si era salvata nonostante le gravi ustioni. E' morta a distanza di quattro mesi dall'atto di violenza. In ospedale, nel tentativo di salvare i cuccioli, era finita anche la donna che accudiva i gattini.

Altro che rateizzare i debiti, la norma approvata va bene a Equitalia

di GIUSEPPE LEPORE Tutti i contribuenti che aspettavano la promessa possibilità di rateazione a 120 rate dei propri debiti immaginavano che una norma come questa fosse stata scritta in un unico comma che recitasse quanto segue:

premesso,
1) che la situazione economica drammatica del paese è un dato che non ha bisogno di essere dimostrato
2) che la situazione economica dei contribuenti è peggiorata a causa del punto 1)
tutto ciò premesso TUTTI quelli che hanno in corso una rateazione o hanno ricevuto o riceveranno una cartella HANNO DIRITTO a richiedere una rateazione del debito in 120 rate.

Questo è ciò che sarebbe stato necessario senza virgole parentesi distinguo e varie. Invece no. I politici hanno nuovamente dimostrato di non capire il dramma dei contribuenti e si permettono di giocare con le loro vite, scrivendo una norma che sembra fatta proprio per evitare che possa esser adottata. La norma appena pubblicata in Gazzetta può esser paragonata a una scalata di una montagna da parte di un soggetto con una gamba sola senza mani e con uno zaino sulle spalle pesante il doppio del proprio peso. Impossibile se non per pochi fortunati. Vediamo infatti cosa sono riusciti ad inventarsi pur di non permettere ai contribuenti di poterne beneficiare.

martedì 12 novembre 2013

Forces Occultes: Film-Denuncia sulla Massoneria. Autori giustiziati, la Rai Censura

La trama
Forces Occultes è un film francese del 1943. È il più importante film-denuncia sulla massoneria. Un deputato francese, in buona fede ma ingenuo, viene cooptato dalla massoneria. Dopo il rito di iniziazione, cominciano le delusioni di Avenel. Il deputato capisce che la maggior parte dei massoni utilizza l’ordine solo per ottenere favori, guadagnare soldi e prestigio e aggirare le leggi dello stato. Ma c’è di più. Avenel scopre che oltre alle misere ambizioni dei massoni di basso grado, esiste una volontà massonica internazionale molto più inquietante. Sarà infatti la massoneria francese a far entrare la Francia nella seconda guerra mondiale. Avenel proverà a fermare l’entrata in guerra ma sarà accoltellato da alcuni “fratelli” e si sveglierà in ospedale quando il conflitto è ormai iniziato.

Le conseguenze
Lo sceneggiatore del film, Jean-Marie Rivière, venne arrestato, mentre il regista, Jean Mamy (sotto lo pseudonimo di Paul Riche) e il produttore, Robert Muzard, vennero giustiziati per il loro ruolo nella realizzazione di questa pellicola.

domenica 10 novembre 2013

GB : Google Earth controllerà i contribuenti

Gli agenti della tributaria britannica hanno iniziato ad acquisire le tecnologie di pedinamento dei cittadini. Grazie alle foto di Google Earth, gli ispettori potranno avere informazioni complete sullo stile di vita e sul reale status finanziario dei cittadini, vedendo quale auto si usa, in quale casa si abita e altro.

Google Earth è l'ultimo metodo nella lotta del Her Majesty's Revenue and Customs contro cittadini e organizzazioni che nascondono i propri redditi. Al momento lo Stato risulta creditore per mancate tasse escusse per una somma di 35 miliardi di sterline

http://italian.ruvr.ru/2013_11_10/Google-Earth-controllera-i-contribuenti/

pubblicato dal blogger Onofrio su comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=64941 
 

venerdì 8 novembre 2013

Ben ritrovati

Torno a scrivere qualcosa, con notevole ritardo e avendo visto "passare" temi e questioni che avrei voluto dibattere o comunque sottoporre anche a chi legge. In questi mesi, per farla breve, ho avuto un'esperienza lavorativa più o meno positiva, e che spero prosegua: aspetto ,infatti, notizie in merito. Mentre sul fronte blog , mi sono solo informato attraverso i soliti canali, quali luogocomune , comedonoschisciotte, stampalibera, rischiocalcolato, effedieffe e numerosi altri, da grillo ad agoravox, da luigiboschi a giannilannes eccetera. Ora per entrare nel vivo, vorrei riportare il link http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=270107:il-superstato-canaglia-senza-freni&catid=83:free&Itemid=100021 
di un articolo di Maurizio Blondet. Ecco il titolo dell'articolo, "il superstato canaglia", forse non è azzeccato come invito alla lettura ma