lunedì 27 febbraio 2017

Allora? La fai la domanda o hai paura?

Già altre volte qui sul blog e anche in commenti sparsi nel web, mi sono chiesto come mai o se mai qualche giornalista come Belpietro, Del Debbio , la Gruber, Floris, Paragone o altri, non abbia mai rivolto al politico di turno la seguente domanda: siccome ci sono tante agevolazioni, interventi in denaro, attenzioni e provvedimenti, iniziative, collette, raccolte , che favoriscono gli immigrati, mi fa sapere se e che cosa c'è per i cittadini italiani?
E la stessa domanda non so perché non la si rivolge anche alla chiesa cattolica, ai protestanti, ai musulmani e a chi professa altre religioni o invece si dichiara ateo: voi che cosa fate? Sempre che facciate qualcosa, perché uno potrebbe anche dire "che ci deve pensare lo stato".
Non so che paura si debba avere , intendo come giornalista, a chiedere in maniera pacata ma decisa e precisa, quello che ho sintetizzato poco sopra: penso che abbiano paura di perdere il posto e anche di essere tacciati di razzismo xenofobia e islamofobia.
Chiedere ai migranti se amano i nostri valori , quindi la pace, la tolleranza, socializzare, la libertà di espressione, e se gli piace come viviamo , quindi andare in vacanza al mare in costume da bagno, ritrovarsi come in questi giorni per festeggiare il carnevale e stare insieme, uomini e donne, attaccare discorso e socializzare magari davanti a un bicchiere di vino o di birra, ecco che sapere da un migrante che cosa ne pensa, se viene da noi perché "ama l'Italia" e vuole imparare o completare la conoscenza che ha del nostro paese , o invece sapere davvero che cosa vuole fare: chiedeteglielo e indagate e approfondite.
Ho qualche dubbio al riguardo sulle vere intenzioni di queste persone, vuoi perché al 90 per cento sono solo maschi quelli che vengono qui , vuoi perché il viaggio costa , poi ho anche riserve sul loro livello di istruzione eccetera
Quindi accetterei, come direbbe Trump, solo chi ama ,davvero, il nostro paese e vuole diventare cittadino italiano e con un solo passaporto.

Ladri di vita

Quando ti viene tolta la possibilità di vivere in modo dignitoso, comincia un calvario, breve o lungo, che può portarti anche al suicidio.
Direte? Che vai subito al sodo? Sì, oggi vado dritto all'obbiettivo. 
Mi fa un po' rabbia, anzi mi fa incazzare, che la gente sia costretta a pensare che le cose veramente importanti siano le ricostruzioni di strade, gli stadi, edifici da rimettere in sesto, quando queste stesse cose potrebbero essere rimesse egualmente a posto se, invece di accanirsi a non concedere crediti, invece di marchiare a vita chi è stato iscritto nelle centrali rischi (comprese quelle abusive e non ufficialmente riconosciute che, guarda caso, sono quelle che effettuano un dossieraggio e possiedono banche date vecchie di 40 anni e anche di più), invece di offrire la seconda chance , relegano ai margini della società persone e famiglie, mentre si prodigano in raccolte fondi, sottoscrizioni, finanziamenti, reinserimento, di persone che o sono forestiere o sono ex detenuti.
Cioè per le persone cosiddette normali, il famoso uomo della strada, non c'è trippa ,non ci sono opportunità: anche quelle che una volta c'erano oggi non ci sono più.
Mi chiedo dove sono e se ci sono persone in condizioni di studiare e valutare se ci sono o meno delle scappatoie, dei pertugi, dove ci si può inserire per poter ritornare a vivere: campi da coltivare gratis? Solo per i disoccupati locali; un privato cittadino ha invece offerto dei campi da coltivare ma ai migranti.
Corsi professionali gratuiti, per diventare chef, barista, pizzaiolo? Sì, ma ai migranti; se sei cittadino italiano, e vuoi fare un corso, te lo paghi.
E si potrebbe continuare, dai business plan  gratis, ma per i migranti, al credito agevolato con corsie preferenziali, sempre per i migranti, così come le chance per poter avviare e aprire un'attività commerciale o artigianale.
Allora mi sono chiesto se chi mi ha marchiato a vita facendomi fallire nel 2004 è o non è un ladro di vita? E sopratutto perché per me non c'è stata la seconda possibilità?
E sono o non sono ladri di vita, quei funzionari che studiano le leggi e precludono, ai falliti e ai protestati, di accedere ai finanziamenti? Sono o no dei ladri quei legislatori che impongono dei requisiti impossibili da possedere?
Posso continuare entrando in particolari disgustosi per la maggior parte di chi potrebbe leggere queste righe maledette, ma nomino una forma mentis che ha distrutto e continua a distruggere l'economia piccola e spiccia: le centrali acquisti.
In particolare Consip e gli acquisti centralizzati: la famosa siringa che costa X a Cagliari e Y a Modena, ignorando che ci sono servizi, come le manutenzioni ad esempio, che devono essere veloci , così come la qualità minima richiesta è una cosa, mentre la qualità più elevata è un'altra cosa: e lo dico pensando al mio passato di venditore di arredamenti per ufficio, laddove un piano di scaffale con portata di 120 kg è una cosa, mentre è un'altra cosa un ripiano con portata di 30 o 40 kg.
Ora la gente, spinta dai media in cerca di scoop , sparano sugli acquisti dei comuni o delle regioni, ignorando che un servizio di controllo sugli acquisti esisteva in passato, e tutti o quasi gli enti ne avevano uno: che poi questo strumento fosse controllato dai politici locali , mazzettari o ci fosse un palese conflitto di interessi, non sarebbe una novità ma il rimedio esisteva ed esiste.
Basta evitare che chi controlla abbia ,appunto, interessi in merito, e che non ci siano persone che hanno dieci o venti poltrone da occupare ogni mese e per questo ricevano stipendi mega. O no?

giovedì 23 febbraio 2017

Tra le prime cose da fare

Per esempio, introdurre il referendum propositivo , abolire il quorum, e poterlo fare sia su questioni economiche che di trattati internazionali.
Idem per le pensioni d'oro, gli incarichi multipli (ci siamo già dimenticati di quel tale che sommava oltre 30 poltrone? Era direttore dell'Inps o di qualcosa di simile oltre a essere stato coinvolto nella gestione dell'ospedale dell'isola Tiberina...se non ricordo male), così come con indennità e altre cose "strane", tipiche di chi è già in pensione prima dell'età giusta:  con valore retroattivo, cioè da oggi si cambia musica.
Si possono aggiungere un sacco di altre cose, tipo la flat tax e comunque troncare di netto le imposte e le tasse: tipo Bud Spencer di buona memoria, ossia "articolo unico" e che abolisce tutti i precedenti, onde evitare casini e appigli a chi vuole marciarci ancora.
E per le cose nuove, niente ricorsi al Tar: le pensioni portate al massimo a 5 mila euro o giù di lì; ecco che non è che il primo giudice o ex presidente di chissà cosa si sveglia e cerca di impugnare il decreto o la legge? Se lo deve scordare e per ricordarglielo si fa in modo che non possa ricorrere a niente.
O no? 

mercoledì 22 febbraio 2017

Non per tutti

Infatti ci sono sempre idee per gli altri, possibilmente lontani, ma a memoria mia, memoria che può essere labile, mai per cassaintegrati, licenziati, falliti, sfrattati, e persone italiane in difficoltà economiche.
Avete per caso sentito un giornalista, uno speaker, che vi inviti a versare una piccola somma, a inviare un sms, perché i lavoratori la cui fabbrica andrà all'asta per quattro soldi per essere delocalizzata in un paese straniero, possano attraverso le vostre donazioni diventarne i proprietari e conservare i posti di lavoro ?
Mai qualcuno ha chiesto, magari anche in chiesa o in una moschea o sinagoga o in qualche sala di qualche regno protestante, di essere generosi così da salvare dalla chiusura i piccoli negozi che arrancano in quanto le persone sono invitate anche nei tg e nei talk show a effettuare i propri acquisti nelle città mercato e nei vari ipermercati?
Forse che qualcuno in Italia o dall'altra parte del globo si è mai sognato di raccogliere denaro da inviare a un gruppo di lavoratori italiani perché questi possano continuare a lavorare l'acciaio, a costruire bus, a realizzare cucine componibili e arredamenti, a confezionare vestiti ?
E allora perché io devo fare una donazione, inviare un sms ?
Perché ci si disinteressa, volutamente, degli italiani? Perché i media e i tg in genere, se ne fregano proprio di promuovere iniziative in tal senso e sono invece in prima fila quando, che so, c'è da far sapere che il tal giorno ci sarà una fiaccolata e il sabato successivo una marcia di solidarietà (ma non certo per promuovere qualcosa per gli italiani)?
Fa o non fa rabbia? Ma fa anche riflettere che si dà una mano, e pure soldi, per gli altri, o per altre situazioni e realtà,mentre per quelli di casa non ci si attiva.
Per principio, per una regola che mi sono voluto dare, non mi farò più in quattro per gli altri, mentre inviterò ogni volta che posso a fare in modo che se ci sono soldi e idee vadano prima per gli italiani.
Ho visto troppe volte negare denaro e aiuti agli italiani, ho visto cercare e trovare le case per gli extracomunitari mentre per i nostri non c'era niente.
Vi lascio con una chicca, ma che forse sapete già e poi vi dirò il perché: qui da noi portano i pranzi anche a casa di extraocmunitari; all'ora x, di solito mi han detto verso le dodici, arriva una specie di servizio catering; assai spesso il cibo non è di loro gradimento e alcune volte è stato visto essere buttato nei cassonetti; per contro nelle mense caritas, avviene che i vassoi vengano riempiti all'inverosimile e che poi il cibo non viene mangiato tutto e venga, quindi sprecato, facendo sì che il numero di coperti sia ridotto. Se qualcuno non avesse l'occhio più grande della pancia o pensasse anche agli altri, questo non avverrebbe. Ma chi me lo ha detto, seppure incazzato, non può farci niente, perché vige il divieto di commentare, di riferire : tutto va bene madama la marchesa...non sia mai che …: il motivo, il perché forse già lo sapete, non è perché ne ho già accennato in passato, seppure velatamente, ma perché forse anche nelle vostre città, quindi non a Cagliari, avvengo o sono avvenuti fatti analoghi.


martedì 21 febbraio 2017

Ancora guerra ai contanti

Vedere la pubblicità della “nuova moneta”, ecco che mi fa ricordare tutti i dubbi che manifesto ogni volta che la Gabanelli di turno torna alla carica su evasione e sull'uso dei contanti che lei vorrebbe tanto abolire.
Non posso non ricordare che le prime volte che fu sferrato l'attacco ai contanti, era il periodo dei lavavetri, se non erro a Firenze: mi chiedevo se e come questa persona potesse ricevere del denaro se, appunto, questo fosse sparito.
Ho pensato al pagamento in natura, tipo una mela o similare, e ho realizzato che la forma mentis stile Gabanelli, mi avrebbe chiesto, anzi ci avrebbe chiesto di tracciare il percorso che va dalla mela alle mani del lavavetri: chi ti ha dato la mela? E chi te l'ha data da chi l'ha presa? E come l'ha pagata?
Aggiungo che uno dei miei cavalli da battaglia era ed è la questua che si fa durante la messa: essendo stato ai miei tempi chierichetto, mi sono chiesto come si sarebbe potuto ovviare a questo divieto.
E la risposta è stata più semplice del previsto: si cambia , non si fa più la questua tradizionale, ma semplicemente o prima o dopo la messa, ci si reca presso un bancomat interno alla chiesa stessa o nel cortile interno, e si dona ciò che si preferisce o si può.
Certo non si potranno più elargire elemosine a chi aspetta l'ingresso o l'uscita dei fedeli, ma anzi , così si tolgono questi personaggi invadenti che tanti non gradiscono: la Gabanelli e chi per lei, fa un grosso favore a chi cerca da tempo di ripulire l'ingresso delle chiese...almeno di quelle cattoliche, perché non so se da altre sale del regno , o se fuori delle sinagoghe o delle moschee, cioè se altri luoghi di culto hanno o non hanno chi aspetta l'uscita dei fedeli.
Fuori dalle moschee, abusive o no, vedevo ieri notte a Quinta Colonna, un gran numero di scarpe, ma non gente che chiedeva denaro: deve essere ,quello di domandare soldi fuori dai luoghi di culto, un privilegio riservato alle chiese cattoliche, ma è qualcosa che è destinato a finire, se il denaro elettronico vincerà la guerra contro i contanti.
E' triste non poter più trovare monete o biglietti per terra, ma è ancora più triste vedersi pignorare il conto corrente o bloccare la carta, magari per una svista, un errore: perché se si tratta di un'azione volontaria e mirata, in parte ciò già avviene e da diversi anni.
E anche in questi casi venivano e vengono fatti figli e figliastri: una mia amica, negli anni 80, a fine anni 80, si vide il conto corrente bloccato da un giudice, in quanto un'azienda sosteneva ,con documenti alla mano, che era creditrice di non so quanti milioni di lire.
La mia amica non solo riuscì a dimostrare che non erano così le cose, ma ribaltò la cosa, al punto che era lei che doveva ricevere denaro, e chiese ma non ottenne di pignorare il conto all'azienda: potere delle industrie e di legali che lavorano ai piani alti ma, il risultato è che bloccare i conti e i soldi ,non è una pratica recente.
Il brutto è non poter più ricevere ,in forma anonima e veloce e riservata, tot soldi: cioè mio cugino non può farmi avere 5 mila euro per pagare della merce, perché deve per forza farmi un bonifico che, una volta fatto, lo viene a sapere mezzo mondo, con rischi di sputtanamento ulteriore ...almeno per me.
Lo so: questo denaro elettronico è qualcosa di utile o che va bene, per chi guadagna discrete somme ,ma non certo per chi riceve la mancia come cameriere, né per chi deve fare una colletta.

Un modo come un altro per escludere tante persone dalla possibilità di risorgere.
Alla fine chi è vecchio e superato? Non certo chi usa i contanti, mantiene se vuole l'anonimato negli acquisti e la libertà nell'uso del proprio denaro, semmai è superato e vecchio chi ha la mentalità del controllo di ciò che fanno gli altri, di chi vuole tracciare ogni movimento di denaro e non solo, del prossimo.
Quel modo di ragionare e di imporre le proprie scelte, quello è superato o da superare.Vuoi pagare con quelle carte? Paga così, ma non imporre le tue scelte agli altri.

lunedì 20 febbraio 2017

Non è che non se ne parla, semmai ...

Certo c'è il congresso, il convegno, la presentazione e ,anche, il talk show e, sempre nei media , nelle interviste e dichiarazioni che ci vengono proposte, ecco che compare la domanda , immancabile, in cui si sente o si legge "che cosa si fa per il lavoro...le povertà...la scuola...", e ,come al solito , arriva anche la risposta.
Il punto è che è dal tempo dei bambini del Biafra, che sento e leggo le solite domande e arrivano le solite risposte: cambia ,ma poco, il lessico, ma siamo sempre lì, ossia nel nulla.
Quindi ,non è che non se ne parla, è che non si fa niente ,di concreto e tangibile, che non sia un permesso sindacale o una seduta straordinaria, ma che, come vediamo, non portano nessun miglioramento.
Si parla, appunto, di finanziamenti? Per le imprese e le famiglie?Ci dicano che domani mattina, tu o lui o chi per noi, va in banca e gli danno soldi, gli concedono un fido: ma non ce lo dicono perché non sono in grado di realizzare provvedimenti simili.
Per farla breve, non sanno, non conoscono le leggi, e non sono in grado di modificarle ipso facto : quando dicevo, non oggi o ieri, ma già nel 2004, che occorrevano persone che conoscessero a menadito le leggi, e che quindi sapessero se come dove e in che tempi queste potessero essere modificate e in quali tempi queste trasformazioni avessero poi effetti pratici e tangibili, nessuno mi dava retta.
E oggi cosa vediamo? Vediamo persone che promettono i cambiamenti, quelli del "noi faremo", ignorando che quando saranno arrivati alle leve del comando non sapranno che cosa fare, o ,peggio, faranno danni ulteriori.
Intendiamoci: le cose non vanno bene, ma possono anche andare peggio.
E ancora oggi, su immigrazione, accesso al credito, cancellazione dal crif e divieto di usare dati cartacei e non per valutare i clienti, eccetera, nessuno ne parla e nessuno vuole fare.
E poi chiedono o chiederanno i voti? Senza dare certezze su ciò che vogliono o possono fare? Chiedano i voti ad altri.

venerdì 17 febbraio 2017

Se non cambiano, è finita

E' vero che la legge Fornero andrebbe abolita, come è vero che il sistema della pensioni andrebbe cambiato.
Ma è altrettanto vero che non basta gridare che si vuole fare queste cose perché, poi, si venga eletti.
Suggerirei a Salvini e a chi per lui, e a chi ne volesse far tesoro, sempre che non lo abbia già in mente, di pensare le cose utili da fare per far ripartire o partire l'economia italiana: regione per regione.
Mi spiego meglio. Tralasciando i primi 100 giorni, cosa che lascerei come domanda prima delle votazioni, è importante dire spiegare motivare argomentare, in che modo in quali tempi e quale iter avrebbe l'abolizione della legge Fornero.
Stesso discorso per le altre iniziative, proposte, che si vogliono attuare.
Non possiamo cadere preda di un Berlusconi o di altri che, candidamente, hanno spiegato che per fare una nuova legge e farla entrare in vigore e vederla attuata, occorrono tre anni!
Perché , ad esempio, una delle mie fissazioni, cioè cancellazione dei protesti e abolizione del libro nero dei cattivi pagatori, o agevolazione nell'accedere al credito nelle banche e attraverso finanziarie, sono cose che non possono aspettare tre anni: le aziende che potrebbero non chiudere, sparirebbero, e chi potrebbe o vorrebbe intraprendere, ci rinuncia o espatria o si rivolge agli usurai.
Quindi , molto sinceramente e candidamente, si dica che cosa si farà: perché, amici cari, è finito il tempo delle prese per il culo, dei tavoli di consultazione, delle agende, degli incontri.
Certo ci vogliono esperti , persone che sanno come si aggirano gli ostacoli e come si affrontano: le stesse che elogiano le dichiarazioni dei redditi che si presentano negli altri paesi, dove in poche pagine o in una sola, c'è tutto quello che ci deve essere.
Il punto è anche che questi esperti, troppo spesso non sono parte della destra, almeno non di quella incarnata a suo tempo da Forze Italia né rappresentata da An e neppure vista nella Lega: come puoi farti rappresentare dal pur simpatico Marcato , se vedi che costui ironizza e sfotticchia, di continuo , l'antipatico per antonomasia Librandi o la Castaldini?
Voterei per Marcato se lo sentissi argomentare , con una certa precisione, le cose che farebbe se fosse al governo: ma non cose teoriche, roba da desiderio o da lettera a Babbo Natale, ma , porca miseria, entra nei dettagli, spiazza quel Carrabue con dati ufficiali, tempi certi nell'entrata in vigore delle leggi, fai capire agli italiani la differenza tra leggi, provvedimenti, disposizioni eccetera
Fai capire che le cose le sai, le conosci e le puoi fare.
Diversamente anche le prossime elezioni, se e quando ci saranno, non porteranno cambiamenti in meglio per l'Italia.

Lo so che qui siamo in Sardegna e veniamo dimenticati: pensa solo che, stando a ieri almeno, il sito industriale della piana di Ottana, pur essendo inquinato, pur essendoci amianto e vittime di amianto, pur essendo sentenze che invitano oppure obbligano al risanamento, non rientra nei Siti ufficiali e importanti a livello nazionale, per essere bonificato. Della serie che Ce la prendiamo in quel posto.
Chiudo ricordando che , nell'ordine, ci sarebbe immigrazione, scuola, brevetti, reindustrializzazione, flat tax, pensioni d'oro, costo del Quirinale e delle due camere, costo delle regioni, retroattività di alcune leggi eccetera
Convinci la gente che puoi fare le cose che dici ma, per favore, dammi dei tempi certi e precisi: abbiamo già visto chi, arrivato ai piani alti, guardando verso il basso, ha detto che "non sapevamo che la situazione fosse così grave" o, più recentemente, qualcun'altro ha spiegato che "siamo nuovi e dobbiamo ancora capire i meccanismi": a entrambi non occorre ricordare che persone, tante persone, hanno scelto il suicidio, hanno deciso di espatriare , si sono ammalate, sono finite in mezzo alla strada o sono rimaste senza speranza? 
Ah, giusto, a loro, nuovi o vecchi che siano, non gliene importa un cazzo!

Retromarcia

Forse non hanno tutti i torti coloro che accusano i politici e simpatizzanti della destra e della lega, di essere rozzi, volgari e aggressivi.
Per me personalmente è un fastidio continuo seguire trasmissioni come "dalla vostra parte" e vedere che il conduttore e i giornalisti inviati qua e là nella penisola, non riescono o non vogliono placare gli animi e convincere, gli intervistati, a esprimersi in maniera chiara e pacata.
Solo così,nel caso specifico di quella trasmissione, riducendo il numero dei politici invitati e abbassando l'audio a chi urla, sarà possibile far passare l'unico messaggio che ,oggi più che mai, è importante e vitale ."prima gli italiani". 

martedì 7 febbraio 2017

Qualcuno , pian pianino , ci arriva

O così sembrerebbe, almeno leggendo di reddito di cittadinanza o di ridistribuzione della ricchezza.
Logicamente , secondo me, siamo lontani anni luce da come la vedo io: perché manca completamente ogni riferimento a una rinegoziazione dei debiti verso lo Stato (in senso lato,ossia Equitalia, Agenzia delle Entrate, tasse comunali varie, Inps ,Inail eccetera) e ciò non solo per quello che uno deve dare come scaduto ma anche per il futuro prossimo: non puoi, in sostanza, dirmi che ti devo dare , che so, 50 mila euro in dodici rate o in 24, se non solo non li ho, ma ciò dovrei darti secondo i tuoi calcoli non saprei nemmeno dove e come procurarmelo.
Nessun accenno ai protesti bancari e neanche l'ombra di norme o regole o , meglio ancora, imposizioni alle banche perché concedano e permettano di accedere al credito: capisco le varie Basilee e le norme internazionali, ma è indispensabile non solo fare eccezioni ma cambiare completamente modus operandi. 
Quindi c'è chi sta a osservare e vede solo persone che , come me del resto, non hanno reddito, campano bene o male con l'aiuto dei genitori che sono ,ahimè , molto over, e non hanno prospettive, perché nel caso dei falliti ,qui in Italia, non è prevista nessuna seconda opportunità e ancor meno accesso al credito: ci sono nazioni dove fallisci e il giorno dopo puoi ricominciare, qui da noi e nel mio caso specifico, il fallimento dichiarato nel 2004 si è chiuso, ufficialmente, nel 2011 , durante quel periodo , potevo lavorare soltanto come dipendente.
La forma mentis nostrana vuole che nessuno si fidi di un fallito, neppure nel caso di bancarotta semplice.
Ecco che cosa manca nei programmi dei partiti: riduzione di quanto si deve allo Stato e di quanto si dovrà poi pagare (flat tax è una buona idea), e ovviamente anche delle date certe e che siano poche (magari spalmate nell'arco di un mese così da non intasare gli sportelli abilitati); accesso al credito e moratoria verso le finanziarie e anche in quel caso rinegoziare il debito; moratoria e riabilitazione per falliti e protestati.
Ovvio che non frega a nessuno di questi temi che sono grasso che cola per chi promette ,e qualche volta so che mantiene, di riabilitare e dare una mano... dietro compenso.

mercoledì 1 febbraio 2017

Ci risiamo

Ci risiamo. Ieri sera ho resistito poco o nulla nel guardare e ascoltare le sviolinate di Greco alla Gabanelli, e non so se quest'ultima sia ritornata sul tema della condanna dell'uso dei contanti.
In compenso ha detto una cosa che mi ha fatto incazzare: come sapete sul tema immigrazione penso che , se vieni in Italia e vuoi diventare cittadino italiano è un conto; e devi venire sapendo che dovrai conoscere o imparare e rispettare le nostre tradizioni e non imporre le tue; né dovrai venire qui per poi effettuare ricongiungimenti familiari; né dovrai spedire all'estero cifre esagerate ma dovrai contribuire allo sviluppo economico e sociale della tua nuova patria, socializzando e non creando muri culturali.
Mi fermo per non entrare in dettagli stile Usa, come le pene che ci sono o ci saranno per chi delinque nei primi anni o è recidivo.
Tornando alla Gabanelli, non mi aspettavo certo che parlasse dei suoi rapporti con Paolo Barnard: si è invece espressa ,dopo una clip in cui dei romani si lamentavano della presenza dei migranti, del fatto che si pensasse solo a loro, e che i romani dovessero restare senza casa dato che gli immigrati erano,di fatto, privilegiati nelle assegnazioni delle case popolari.
E si è espressa, la Gabanelli, dopo aver visto la clip, criticando il comitato di cittadini romani, e ricordando che a Milano, c'è stato un incontro con gli abitanti* spiegando che i migranti sarebbero stati alloggiati in una ex caserma (se non ricordo male) e che , teoricamente, ci sarebbero  stati dei posti di lavoro nella coop (o almeno così ho capito): ovviamente i milanesi hanno accettato la cosa.
Sempre la Gabanelli, ripete il solito mantra dell'inserimento, della formazione e via dicendo: non ha detto ,e ci mancherebbe altro, che lo Stato deve, non dovrebbe, ma deve pensare prima agli italiani; che ieri stesso il sindaco o chi per lei, a Roma, sarebbe dovuta andare da chi protestava dicendo che le case ci sono e che verranno assegnate prima agli italiani; e che i posti di lavoro, sono prima per gli italiani e poi per gli altri, anche se fossero cittadini dell'Ue (come vuole fare la sinistra in Austria e come fanno,a memoria mia, anche altre nazioni nel mondo). O no?
Ma certo che gli amici di Rai 3 sanno bene come rigirare la frittata: del resto non hanno 200 o 500 euro di stipendio una tantum. 


* cioè: non hanno parlato con i milanesi senza casa, con le persone cui è stata occupata la casa, le persone sfrattate per morosità: ma con quelle che una casa ce l'hanno e che abitano vicino a dove dovranno andare i migranti.