martedì 21 febbraio 2017

Ancora guerra ai contanti

Vedere la pubblicità della “nuova moneta”, ecco che mi fa ricordare tutti i dubbi che manifesto ogni volta che la Gabanelli di turno torna alla carica su evasione e sull'uso dei contanti che lei vorrebbe tanto abolire.
Non posso non ricordare che le prime volte che fu sferrato l'attacco ai contanti, era il periodo dei lavavetri, se non erro a Firenze: mi chiedevo se e come questa persona potesse ricevere del denaro se, appunto, questo fosse sparito.
Ho pensato al pagamento in natura, tipo una mela o similare, e ho realizzato che la forma mentis stile Gabanelli, mi avrebbe chiesto, anzi ci avrebbe chiesto di tracciare il percorso che va dalla mela alle mani del lavavetri: chi ti ha dato la mela? E chi te l'ha data da chi l'ha presa? E come l'ha pagata?
Aggiungo che uno dei miei cavalli da battaglia era ed è la questua che si fa durante la messa: essendo stato ai miei tempi chierichetto, mi sono chiesto come si sarebbe potuto ovviare a questo divieto.
E la risposta è stata più semplice del previsto: si cambia , non si fa più la questua tradizionale, ma semplicemente o prima o dopo la messa, ci si reca presso un bancomat interno alla chiesa stessa o nel cortile interno, e si dona ciò che si preferisce o si può.
Certo non si potranno più elargire elemosine a chi aspetta l'ingresso o l'uscita dei fedeli, ma anzi , così si tolgono questi personaggi invadenti che tanti non gradiscono: la Gabanelli e chi per lei, fa un grosso favore a chi cerca da tempo di ripulire l'ingresso delle chiese...almeno di quelle cattoliche, perché non so se da altre sale del regno , o se fuori delle sinagoghe o delle moschee, cioè se altri luoghi di culto hanno o non hanno chi aspetta l'uscita dei fedeli.
Fuori dalle moschee, abusive o no, vedevo ieri notte a Quinta Colonna, un gran numero di scarpe, ma non gente che chiedeva denaro: deve essere ,quello di domandare soldi fuori dai luoghi di culto, un privilegio riservato alle chiese cattoliche, ma è qualcosa che è destinato a finire, se il denaro elettronico vincerà la guerra contro i contanti.
E' triste non poter più trovare monete o biglietti per terra, ma è ancora più triste vedersi pignorare il conto corrente o bloccare la carta, magari per una svista, un errore: perché se si tratta di un'azione volontaria e mirata, in parte ciò già avviene e da diversi anni.
E anche in questi casi venivano e vengono fatti figli e figliastri: una mia amica, negli anni 80, a fine anni 80, si vide il conto corrente bloccato da un giudice, in quanto un'azienda sosteneva ,con documenti alla mano, che era creditrice di non so quanti milioni di lire.
La mia amica non solo riuscì a dimostrare che non erano così le cose, ma ribaltò la cosa, al punto che era lei che doveva ricevere denaro, e chiese ma non ottenne di pignorare il conto all'azienda: potere delle industrie e di legali che lavorano ai piani alti ma, il risultato è che bloccare i conti e i soldi ,non è una pratica recente.
Il brutto è non poter più ricevere ,in forma anonima e veloce e riservata, tot soldi: cioè mio cugino non può farmi avere 5 mila euro per pagare della merce, perché deve per forza farmi un bonifico che, una volta fatto, lo viene a sapere mezzo mondo, con rischi di sputtanamento ulteriore ...almeno per me.
Lo so: questo denaro elettronico è qualcosa di utile o che va bene, per chi guadagna discrete somme ,ma non certo per chi riceve la mancia come cameriere, né per chi deve fare una colletta.

Un modo come un altro per escludere tante persone dalla possibilità di risorgere.
Alla fine chi è vecchio e superato? Non certo chi usa i contanti, mantiene se vuole l'anonimato negli acquisti e la libertà nell'uso del proprio denaro, semmai è superato e vecchio chi ha la mentalità del controllo di ciò che fanno gli altri, di chi vuole tracciare ogni movimento di denaro e non solo, del prossimo.
Quel modo di ragionare e di imporre le proprie scelte, quello è superato o da superare.Vuoi pagare con quelle carte? Paga così, ma non imporre le tue scelte agli altri.

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