lunedì 27 aprile 2015

Per molti ma non per tutti

Di chi cosa parlo? Il titolo del post mi serve per introdurre un argomento che, troppo spesso, è eliminato da ogni conversazione. 
Che cosa si fa o si è fatto per i falliti, per le famiglie di chi per debiti o altro si è tolto la vita? E per le aziende di costoro? 
Chiedo se c'è stata o c'è qualche raccolta fondi o qualche x% o qualche sms da inviare , o se queste raccolte prevedono che ci siano vittime di serie A e di serie C o Z o , direttamente senza menzione.
Perché pare che il fallimento e sia ciò che ne consegue come pure ciò che lo precede, siano temi tabù.

mercoledì 22 aprile 2015

Le giornate della memoria

Si fa un gran parlare delle giornate della memoria: non ricordo se, volendo fare una stima, esistano almeno due o tre ricorrenze mondiali ogni giorno.
Se ci impegniamo possiamo anche ricordarle.
Tuttavia migranti, donne, armeni, ebrei, fumo o altro, che voi sappiate, c'è una giornata che ricordi i suicidi dovuti all'economicidio compiuto da banche, finanziarie, usurai di stato o privati,errori di notifiche magari inviati da Equitalia o agenzie statali varie?
C'è la giornata che ricorda le persone finite sul lastrico per un protesto ?
C'è la giornata che ricorda i falliti e che per colpa di leggi mai cambiate rimangono tali e sono marginalizzati a vita?

Facile parlare di appalti pubblici...sopratutto quando non si sa niente

C'è chi spara cavolate una dietro l'altra, ignorando proprio come si svolge e perché una gara d'appalto di forniture. 
E' di questi giorni parlare male del massimo ribasso ma, proprio per capire le cose il meglio possibile, è opportuno sapere ,secondo me, quanto segue.
La necessità ad esempio di un armadio atto a contenere faldoni, viene richiesto da un ufficio , mettiamo sia l'ufficio tecnico del comune tal dei tali.
Se e quando si trovano i soldi si procede alla gara d'appalto: prima in ogni caso l'ufficio tecnico o chi provvede agli acquisti, si informa per sapere quanto costa detto armadio.
Per esperienza personale so che c'è chi si incarica di informarsi, come c'è chi sfoglia i vari giornali pubblicitari che arriva(va)no negli uffici, come pure c'è chi si fa un'dea sbagliata guardando i giornalini della Metro o di Auchan eccetera.

martedì 14 aprile 2015

I vigilantes fuori dalla chiesa

Da noi , a Cagliari, succede e pare che ci sia non una , la chiesa di San Paolo in piazza Giovanni XXIII, ma anche altre due chiese dove alcuni incaricati verificano che i fedeli o frequentatori non vengano importunati da richieste di denaro. 
Immagino siano frequenti e insistenti queste richieste se si è arrivati a tanto.
Tuttavia ciò che mi lascia incazzato è la presa di posizione di chi afferma che la chiesa è degli ultimi, dei poveri eccetera: la cosa da fare ,a mio avviso, è di permettere a queste persone di affrancarsi e di uscire da situazioni che ,così sembra, le costringono o le spingono a elemosinare.
Ci sarebbe da dire perché mai poi costoro vanno fuori dalle chiese e non fuori delle sinagoghe, delle sale del tempio, delle moschee, ad aspettare i credenti di scientology o, meglio ancora fuori del palazzo del consiglio comunale o regionale, o nelle nuove sedi dei vari partiti che, a parole si spendono per loro in promesse: ecco il modo di verificare se ciò che promettono poi lo mantengono.
Sembra quasi che qualcuno voglia che ci siano i poveri per sempre, che invece di adoperare il cervello e le proprie forze per trovare soluzioni vere e concrete per queste e altre persone in difficoltà, ecco che si fatica a raccogliere viveri laddove servirebbero soldi e idee.
Quanto poi a ciò che dice il papa, mi lascia indifferente chi parla del genocidio armeno e dimentica ,volutamente, quelli parlare odierni di coloro che esportano la democrazia come pure quelli dei globalizzatori e delocalizzatori o esternalizzatori: facile parlare di cose passate , parliamo del presente e di ciò che fanno o non fanno non solo i cattolici, in cui mi riconosco poco, ma anche gli altri siano questi musulmani , ebrei o altro ancora.
Ah , capisco, si aiutano solo fra di loro.

domenica 12 aprile 2015

Il menefreghismo diffuso

Mi tocca riparlare di situazioni brutte, almeno per chi le vive o le ha vissute, e cioè del fatto che quando fallisci o vieni protestato, resti solo e tutti, chi più chi meno, non solo ti abbandonano, ma ti voltano le spalle.
E se uno pensa che siccome non tocca a lui, non è un suo problema, ecco subito la risposta, che non sarà politicamente corretta.
Non so che lavoro tu svolga e può darsi che tu sia così culone e viva di rendita ma, c'è un ma, se mettiamo il caso i negozi a te vicino chiudono tu dovrai recarti altrove per effettuare i tuoi acquisti: è anche possibile che già lo faccia di non comprare sotto casa o nelle vicinanze, un motivo per cui gli affari di quei negozi sono calati, così come il proliferare di ipermercati e di pseudo

sabato 11 aprile 2015

Preferirei se ne parlasse

Che la strage nel tribunale di Milano non dovesse avvenire, è logico: uccidere il prossimo non rientra nel modo di comportarsi che sposa la nostra civiltà. 
O perlomeno chi può uccidere è lo Stato: penso a realtà dove è prevista e si commina la pena di morte ma, non posso non pensare all'economicidio (in senso lato). 
Per economicidio intendo qualcosa di più di quanto indica Paolo Barnard: cioè osservo e cerco di capire perché una persona si toglie la vita e perché un'altra la toglie ad altri. 
E con questo non giustifico l'omicidio ma voglio anche fermare o affrontare chi commette l'economicidio.
Ora mi sarei aspettato che i media parlassero di fallimento, che dicessero che cosa avviene e che procedura è. 
Invece 

martedì 7 aprile 2015

Perso di vista l'obiettivo

Mi sembra che sia i media tradizionali che i blog i siti e i forum sul web, hanno perso di vista il vero obiettivo che, a mio parere, è da conseguire: e cioè fare in modo che ogni cittadino sia contento di vivere. Nel nostro caso sia contento di vivere in Italia. Ma purtroppo così non è stato e non è. Nel 2005 iniziavo a scrivere nei miei blog e commentavo in vari siti , partecipavo a forum e in chat room, e cercavo di indirizzare le energie e l'attenzione di chi per caso leggesse i miei post, sull'importanza degli aspetti di vita quotidiana. Faccio qualche precisazione così che sia più chiaro oggi ciò che, a mio avviso, volevo fosse chiaro allora.