domenica 12 aprile 2015

Il menefreghismo diffuso

Mi tocca riparlare di situazioni brutte, almeno per chi le vive o le ha vissute, e cioè del fatto che quando fallisci o vieni protestato, resti solo e tutti, chi più chi meno, non solo ti abbandonano, ma ti voltano le spalle.
E se uno pensa che siccome non tocca a lui, non è un suo problema, ecco subito la risposta, che non sarà politicamente corretta.
Non so che lavoro tu svolga e può darsi che tu sia così culone e viva di rendita ma, c'è un ma, se mettiamo il caso i negozi a te vicino chiudono tu dovrai recarti altrove per effettuare i tuoi acquisti: è anche possibile che già lo faccia di non comprare sotto casa o nelle vicinanze, un motivo per cui gli affari di quei negozi sono calati, così come il proliferare di ipermercati e di pseudo
outlet ha contribuito a far sparire numerose attività e nella totale indifferenza tua e nella piena complicità di autorità comunali complici in questo omicidio.
Così come mi dispiace che non ci sia un fondo di sostegno per chi è protestato o per chi fallisce, ignorando che verranno a cessare versamenti previdenziali e potenziali clienti e in diversi settori: se io fallisco non andrò più a fare i soliti acquisti, andrò di rado dal parrucchiere o andrò dai parrucchieri cinesi (a mio rischio e alimentando un mercato cui sono contrario). 
Si viene a creare una realtà che già nell'immediato danneggia altre attività: è sufficiente recarsi in alcune aree industriali dove i capannoni sono vuoti perché abbandonati da fallimenti o delocalizzazioni, e vedere che fine hanno fatto i punti di ristoro o altre attività dell'indotto. 
E non lo dico io che sono un fallito, ma i servizi televisivi di rai 3 o della 7 oltre a leggere info su alcuni portali.
Immaginiamo ora gli effetti su chi fa contabilità o buste paga, o su chi pensa invece di lucrare sulle disgrazie altrui ( e in questo campo rientrano diverse professioni) : presto o tardi finisce la cuccagna.
Quando invitavo a dare una mano a chi è in difficoltà non chiedevo soldi per me, perché non l'ho mai fatto , ma invitavo a creare un fondo di solidarietà da realizzare nelle diverse aree commerciali o lavorative presenti nel paese.
Non centri di ascolto che ti mandano poi a psicanalizzarti, ma luoghi dove concretamente si fanno le cose, dove c'è gente che si applica, che cerca e inventa e trova soluzioni.
Invece un cazzo, niente di niente: e perché? Perché la cosa non ti tocca da vicino.
Verrà il giorno del giudizio, ma non quello del buon Dio, quello di qualche persona, quello che arriva nella vita terrena.
Magari in un letto d'ospedale con attaccate un bel po' di macchine o quando nessuno verrà a cercarti per sapere come stai, o anche semplicemente quando ti servirà aiuto e , ahimè , non c'è campo è notte o il sole spacca le pietre, e così giusto perché in quei momenti tu possa ripensare a tutte le cose che potevi fare per gli altri e invece non le hai fatte.
Ora pensare di avere a che fare con persone intransigenti, tutte di un pezzo, che quando ti vedono in difficoltà ti giudicano e ti dicono che è solo colpa tua, è il momento in cui ti viene voglia di spaccare la faccia a costoro.
Logicamente non ti sto chiedendo l'elemosina, ma solo invitarti a chiederti se i principi contenuti nella costituzione sono ancora validi oppure sono cambiati: e se lo sono, vorrei conoscerli.
A quel punto, se sono quelli del mors tua vita mea, del cane mangia cane, beh saprò come regolarmi e non mi meraviglierò di certe notizie.

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