giovedì 30 marzo 2017

Visto su comedonchisciotte.org e postato qui

Due anni di carcere per Nicoletta Dosio e altri 11 militanti No TaV

di Giorgio Cremaschi

HO APPENA SAPUTO CHE NICOLETTA DOSIO E ALTRI MILITANTI NOTAV SONO STATI CONDANNATI A DUE ANNI DI CARCERE. SIAMO CON LORO.

La pesantissima condanna è per una protesta assolutamente pacifica di alcuni anni fa ad un casello dell'autostrada, senza alcun blocco del traffico. Questo è lo stato di polizia che stanno costruendo assieme il sistema di affari e potere, il suo governo, i mass media. Che sono oggi indignati per i 15 giorni di arresto inflitti a Navalny a Mosca, ma che sicuramente applaudiranno alle condanne liberticide in Italia. Come hanno già fatto, protestando contro gli ostacoli posti dalla polizia a manifestare in Russia, ignorando o lodando il sequestro di centinaia di persone a cui è stato impedito di partecipare al corteo Eurostop di Roma. Con la motivazione, dichiarata dal questore, che si è trattato di una selezione dei manifestanti anche "ideologica". 
Si conferma così che la violenza repressiva del regime è superata solo dalla ipocrisia della sua propaganda. Siamo con Nicoletta, con i Notav e con tutte e tutti coloro che lottano e pagano per questo. La stupidità autoritaria di sentenze, decreti Minniti, regime di polizia non ci fermerà. Forza e coraggio compagne e compagni.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-due_anni_di_carcere_per_nicoletta_dosio_e_altri_11_militanti_no_tav/6121_19493/

mercoledì 29 marzo 2017

Avrò capito male...io

Chissà perché i media e gli opinionisti se la prendono, sempre, con chi “fa qualcosa”, produce, dà lavoro.
Non ho voluto vedere la puntata di Report dove si parlava di chef premiati e stellati e dei loro ristoranti: e non l'ho guardata perché dal taglio,non tanto della trasmissione, che a mio parere ha sempre “fatto le parti ai cornuti”, ma da come hanno presentato gli argomenti della puntata nelle pubblicità.
Da come si introduce un tema, un argomento, puoi capire dove andranno a parare: e ,anche dal commento che ho letto oggi sul Corriere della Sera, non mi ero sbagliato.
Si fa presente, non dico si accusa perché,appunto, non ho visto la puntata, che con i loro 40 coperti i ristoranti stellati non possono coprire le spese, ergo si adattano,gli chef, ad andare in tv, a diventare critici enogastronomici eccetera.
Mi si dive dire perché una persona ,che opera in regime di concorrenza, non debba “diversificare” per coprire,appunto, le spese e ,se del caso, guadagnare.
Ma forse i vari Report e chi con loro, auspicano menù a 10 euro e con vino buono , il tutto ossequiati e riveriti, con tovaglia e coprimacchia, tavolo con diametro di 120 o 160 centimetri, un bel po' di stoviglie come Dio comanda, dei bei tovaglioli non certo di carta monovelo, entree e aperitivo offerto dalla casa: anche se il loro modo di ragionare li porta più verso lo stile fast food e pieno di americanate che ,sempre loro, indicano come “la moda da seguire”.
Perché? Perché sono esterofili fino al midollo, perché gli altri fanno sempre meglio.
Lo si è visto ,non da oggi, per il settore della moda, dei motori, degli arredi: gli altri fanno meglio e fanno pagare meno, almeno in “proporzione”, perché sulle auto o le moto, occorre “sganciare” denaro, mentre che so, con Ikea dovresti già sapere che compri qualcosa che ha poco e vale poco, anche se è presentata bene.
Infatti il marketing di Ikea e delle grosse multinazionali è ben fatto: non capiscono un cazzo di ciò che vendono, ma sanno come si fa, e lo dimostra il gruppo ben nutrito di seguaci che sembrano felici di essere fottuti.
Del resto sento sempre più spesso persone che dopo “aver mangiato tutto quello che volevano per 20 o 25 euro” ,mi fanno anche sapere che hanno trascorso diverso tempo in bagno tra sciolte , peti e mal di pancia in genere.
In ogni caso, contenti loro, e pure chi fa dei servizi senza fornire ,a mio parere, le informazioni giuste,così da permettere di valutare, che cosa ci sarebbe da aggiungere ancora?
Una cosa ci sarebbe: il lavoro nostro, per chi lavora almeno, così come quello altrui, ha dei costi che è bene,se non conoscere in dettaglio, almeno saper individuare.
E se questi tizi che fanno i reportage e le indagini fossero un po' capaci, lo capirebbero e lo farebbero presente: invece no.
Se hai 40 coperti, fatti un calcolo di quanti piatti e bicchieri ti servono, a meno che non voglia dare una festa in casa e usare una confezione di bicchieri, non di carta, ma di plastica, idem per piatti e posate: quindi ragiona e informati, almeno sommariamente, di costi di una tovaglia e di un copri macchia o anche di tovaglie all'americana (quelle dovrebbero piacere agli esterofili).
Poi chiedi quanta corrente elettrica serve per mantenere in piedi il tutto, vedi anche quanto si paga di affitto per un locale ,come quello del ristorante (che deve avere canna fumaria e almeno tre bagni e antibagno e ,se fa, pure un cortile) in zona, e dulcis in fundo il costo del personale.
Quanta gente c'è in cucina e in sala? Quanto costano?
Chi ha un fast food o quei locali ,mezzo abusivi, dove se devi cagare o pisciare devi trattenere fino a quando torni a casa (perché ,con il servizio che offrono, cioè non ai tavoli, non c'è l'obbligo di avere il bagno per i clienti:bagno che deve avere certe caratteristiche: informati! Sennò come hai aperto, asl o nas ti fanno chiudere...e fanno bene, perché gli altri, quelli che si mettono o sono in regola, non sono tutti dei coglioni!) perché un sacco di obblighi non li hanno, ecco proprio questi signori qui, hanno dei costi nettamente inferiori: anche perché la materia prima è quella che è , cioè non è di prima scelta.
Per farsi un'idea è sufficiente andare a visionare un qualsiasi centro ingrosso alimentare, per accorgersi di cosa c'è, di quanto costa.
La cosa che occorre rimuovere è la simpatia,non tanto per il personale, spesso sottopagato, che vi opera, ma per i marchi, i grandi marchi, presenti: se tu sei convinto che quella bevanda, quel sugo, quell'olio, siano i migliori, allora devi essere riprogrammato, ma una bella riprogrammazione anche nel palato non guasterebbe.
Tornando ai costi del ristorante, il personale costa, sopratutto se lo paghi quanto deve essere pagato: non entro nei dettagli del costo sullo smaltimento dei rifiuti, sulla disinfestazione, né sulle materie prime.
Certo se uno pensa di confrontare un ristorante,anche a conduzione familiare, che compra non nei cash and carry, ma dai produttori, che sa ciò che sta comprando, con un ristorante dove la spesa la si fa magari al discount, allora siamo fuori rotta: se poi c'è gente che lavora in nero, e magari senza neanche continuità in cucina, si confrontano grandezze non omogenee.
Se poi si vuole invece discutere sui piatti degli chef stellati e pluripremiati, posso condividere le critiche sulle quantità e sulle scelte di sperimentazione, sopratutto con chi vuole ,così mi sembra, premiare il mix con spezie e altro proveniente dal culture ,gastronomiche, non nostre o non ancora assimilate o assimilabili: preferisco la tradizione, anche perché ,per ciò che ho visto e che credo di conoscere, tante persone non conoscono il vero sapore di ciò che potrebbero mangiare, anche perché forse non hanno mai assaggiato il cibo così come doveva essere cucinato.

Diciamo che c'è troppa gente “vittima” dei piatti pronti, surgelati.

lunedì 20 marzo 2017

Le speranze muoiono

Quando ti rendi conto di essere , non il figliastro, ma nemmeno di far parte della comunità, della nazione dove sono nati i tuoi e anche tu, provi un senso di fastidio: poi senti covare la rabbia dentro di te, ed è come un fuoco che alimenta le tue intenzioni di fare giustizia e ancor prima di capire.
Quando vedi che è più importante trovare le soluzioni per gli extracomunitari, o che le aziende che chiudono e falliscono possono continuare a essere dimenticate insieme alle maestranze, oppure che è un bene che ci siano i grandi centri commerciali e gli outlet invece dei negozi, ecco che ti rendi conto che tu e le tue istanze sparite dall'agenda, che i vari sportelli danno udienza agli stranieri e a chi ha diritto al reinserimento, ma non a te e a quelli come te.
Ed è allora che monta la rabbia, che cresce la voglia di spaccare la faccia a chi sta dietro un vetro e ti dice che per te finanziamenti non ce ne sono, che tu non hai i requisiti, che sei troppo grande, che le tue idee non valgono niente, che tu e quelli come te non sono affidabili, mentre lo sono gli extracomunitari e coloro che devono essere reinseriti: questi li aiutiamo e non possiamo lasciarli indietro.
Allora pensi che chi protesta contro le politiche del governo,non eletto, chi sta all'opposizione, chi ai tempi di Rigor Montis urlava vaffanculo, chi ce l'aveva con lo psiconano, chi dice (adesso) "prima gli italiani", ecco che ritieni che questi siano dalla tua parte: del resto si preoccupavano, allora, dei suicidi degli imprenditori, mentre ora non gliene sbatte più una mazza, e non ne parlano più; allora volevano uscire dall'euro o proporre, quanto meno, un referendum, ma ora non ne parlano più di referendum, semmai le opposizioni, pensano di rinegoziare con l'Ue i trattati, di ottenere di poter sforare , e di ripartire gli immigrati nelle varie nazioni europee. 
Tutto qui: e come vedi, per te e per me, non c'è un cazzo, niente di niente: cioè non si parla di accesso al credito, perché ciò che dicono i 5S non sono fondi e soldi in automatico, ma sempre e comunque se hai i requisiti di cui parlano o parleranno loro; e non parlano di rifacimenti di verginità, che ti toglierebbero dalla lista nera protestati e falliti e cattivi pagatori; e la Lega parla di flat tax, ma non accenna minimamente a cancellazione o stralcio di debiti con lo stato , Equitalia e agenzia delle entrate, cioè non intende, per ipotetiche ragioni di giustizia sociale, cancellare i debiti , quando sarebbe sufficiente trasformare in crediti una parte di quanto, chi ha pagato (e poteva farlo o che per farlo si è fatto in quattro) le tasse o le sta pagando a rate.
Si parla come sempre di altro, ma mai si entra nel merito delle cose terra terra.
Che poi sono le uniche che contano,ma come vediamo vengono prima i diritti degli stranieri in Italia: un po' come quando, con la scusa dell'immunità diplomatica o di trattati strani , abbiamo avuto omicidi impuniti o soldati stranieri mai processati e processabili in Italia.
A parte il caso del Cermis , andate a rivedere i casi di cronaca, se mai li riuscite a trovare negli archivi dei giornali, dato che quel tipo di notizie non devono mai arrivare ai cittadini.
Ora più che mai vale la legge della giungla, dell'ognuno per se e Dio per tutti.

sabato 4 marzo 2017

La vera paura

Qualcosa non mi torna, o meglio ancora , non ho proprio capito: i detrattori del cristianesimo, inteso in senso lato, non ne vogliono sapere né di paradiso né di inferno, giammai di purgatorio, e ancor meno di giudizio universale. E sia, ma non mi spiego la casualità della nascita dell'universo, se è infinito o se ce ne sono altri, la questione degli universi paralleli, delle dimensioni oltre le quattro (sono quattro o di più?), dei viaggi nel tempo, e di cosa c'è dopo la morte. C'è qualcosa? Ci deve essere qualcosa? Non mi interessano tanto i discorsi che uno vive finché o anche quando qualcuno lo ricorda, il mio desiderio sarebbe quello di poter stare , dopo morto, con le persone a me care, con cui mi sono ben relazionato da vivo. Poi c'è anche il desiderio, mai del tutto appagato, di voler sapere un sacco di cose su un sacco di argomenti. Uno per tutti potrebbe essere se c'è vita nell'universo, vita intelligente simile alla nostra o superiore: c'è o non c'è e com'è? C'è chi parla, non so se Jung o chi altro, del fatto che la vita vera e propria è quella che viviamo nei sogni e non il contrario: mi chiedo quindi che cosa sarebbero i sogni e se hanno una funzione che non sia quella di evitare di sovraccaricare il cervello. Infine mi dispiacerebbe se tutto, ma proprio tutto, fosse un inganno, e non fosse vero niente. Ho già superato, dato che sono presuntuoso, la fase in cui potevi credere di diventare ,dopo morto, un Dio e che ti sarebbe stata affidata una parte dell'universo da governare. La forma mentis che ho mi fa apprezzare le relazioni tra il sottoscritto e il resto dell'universo, seppure me la faccia sotto davanti a un'onda marina di due metri o abbia ,come forse anche altri, paura dei terremoti e degli tsunami: ma accarezzare un cane o un gatto, sentire il cinguettio degli uccelli, il rumore di un ruscello che scorre, vedere il sole che sorge o tramonta, il cielo stellato (senza inquinamento luminoso) credo che siano cose che non hanno prezzo e per cui vale la pena vivere e che,dopo morti, vorrei continuare a sperimentare. Per cui mi chiedo: perché tutto ciò dovrebbe finire? E perché una volta per tutte?E' facile pensare e dire “tu sei malato”, sei nella fase di paura della morte (ed è vero) e ti fa specie il sapere di non sapere: sì, è così o sarà anche così, ma se è davvero una questione importante, come mai se ne parla poco e non si è mai trovata una risposta che non sia quella religiosa (che tra l'altro è diversa da credo a credo, fino al discorso della reincarnazione)? C'è il solito amico che ti dice che “le risposte che cerchi sono tutte dentro di te”, salvo ricordarmi che dentro di me c'è il vuoto assoluto: mi manca la cultura, sono peggio di una capra (almeno lei fa anche il latte), e nell'affrontare questi temi mi sento solo, come se non interessassero a nessuno. Ovvio che ci sono i soliti che ti citano Epicuro, la lettera sulla felicità, e così, dicono, possiamo ritornare a fare quello che facevamo prima, a vivere ,secondo me, nel non sapere.
Logico che prima o poi ritornerò sull'argomento, a meno che l'argomento mi prenda prima che abbia trovato una risposta soddisfacente. Sono conscio che vorrei , che cerco, una risposta che mi appaghi, che mi tranquillizzi, che mi dia speranza, seppure ho un'età che non mi permette di accettare risposte da mille e una notte, con tutto il rispetto per chi le trova convincenti. Morire tenendo una mano altrui, mentre magari ti accarezzano la testa, non so se sia una cosa da desiderare , quando arriverà l'ora X : ma cambierebbe qualcosa se non sai se e dove andrai ?(di solito ci mettono dentro una bara o ci cremano, quindi si tratterebbe dello spirito o dell'anima, se uno crede che esistano indipendentemente dal corpo). Come avete capito io non ho capito un tubo.