martedì 29 settembre 2015

Dal pulpito

Dal pulpito arriva la predica. Sì, ma da quale pulpito? Di solito ci sono almeno due categorie di persone, facilmente riconoscibili: chi è arrivato , dal punto di vista sociale, e cioè nella società in cui vive ha raggiunto i massimi livelli. Se prendiamo come esempio un medico, riterremo costui arrivato quando avrà uno studio tutto suo, o quando sarà primario o , meglio ancora avrà delle cliniche tutte sue. Idem per un avvocato, che magari esercita la professione un po' dappertutto. Oppure uno che da sindaco scala tutti gradini, magari anche due per volta, e arriva in alto che più in alto non si può. Al contrario l'altra persona è uno spaccapalle o , quantomeno , è uno che ha ben poco da perdere se può azzardare ogni ragionamento, anche se per essere credibile deve evitare di essere additato come complottista: c'è sempre tempo per fare dei ragionamenti e dimostrare che alcuni eventi non sono capitati per caso, come l'arrivo di Monti , di Letta e di Renzi; ma anche l'arrendevolezza di Silvio e la mancanza di intraprendenza del M5S (almeno nell'arrivare al sodo e) per far fare le riforme , dimostrano che alcune cose non tornano. Oggi i media di ogni tipo hanno i loro oratori che predicano l'accoglienza o il rifiuto, ma alla fine mancano entrambi di costrutto: è certamente grave che i primi dimentichino sistematicamente che prima ci sono i problemi degli italiani, così come i secondi non hanno le idee chiare su come aiutare gli italiani. Prendiamo anche il caso della crisi del commercio: se tu stato aiuti in mille modi gli stranieri ad aprire partite iva e negozi ( che per tre anni non pagano tasse) e permetti che vengano ancora aperti i vari Mc Donald , Bricoman, Ikea eccetera, come puoi pensare che il commercio , quello dei negozi e non del franchising, possa riprendersi? Non parlo di Equitalia dove ho sentito dire da un esponente del M5S che sarebbe opportuno che lo Stato concedesse la compensazione tra crediti e debiti, così da permettere a chi è creditore nei confronti dell'amministrazione pubblica possa azzerare o compensare. Premesso che sarebbe ovvio, ma non sarebbe anche doveroso rivedere anche i retrospettiva l'ammontare della percentuale e del totale che un cittadino deve allo Stato? Lo dico perché se è vero,come è vero, che fior fiore di economisti hanno detto che ci sono nazioni come la Grecia (e non solo lei, quindi) che hanno un debito così elevato che non è possibile ripagarlo, lo sanno quelli del M5S e altri della sinistra (che sono giustizialisti "a prescindere", in stile Visco per intenderci o Treu , giusto per non allontanarci troppo) che lo stesso vale per persone, aziende, famiglie? E lo sanno che il prossimo passo che faranno alcuni squali è quello di cedere in pagamento di tasse e imposte, i crediti che aziende, sopratutto "grosse" possiedono? Ciò significa che una semplice fattura diventa una lama o un proiettile nelle mani dell'erario, mentre un pinco pallino qualunque potrebbe avere i mezzi per contestarla. Ora concludo manifestando, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il mio disappunto nei confronti dei conduttori tv che non si schierano ,apertamente , contro Equitalia e contro le tasse troppo elevate: e che non hanno la voglia di affermare che le cartelle già emesse vanno riviste proprio nell'importo. Quindi niente rateo di mesi e mesi, almeno senza aver rivisto proprio la percentuale: come ha detto ieri una signora, 20 milioni di lire non possono diventare 90 mila euro e, sopratutto essere esigibili. Della serie "tu sei fuori di testa" e se fossi un texano ti sparerei con un fucile: dopo farei ciò che qui non viene ancora fatto e che io stesso, da sfrattato, avei dovuto fare, e cioè demolirti mezza casa, rompere tutto quello che si può rompere, dalle porte alle finestre. Le mie cambiali pagate, non sono state ritenute valide, la contabilità e le leggi che valgono per tutti , non sono valide per le coop. In ogni caso mi hanno sfrattato e messo in strada. e per me, come per migliaia di italiani, non ci sono case e casette dove riparare, e sono caduto dalla padella alla brace. Un'amica di mia moglie, prima ci ha ospitato, dicendo che non avremmo dovuto pagarle niente, poi la sua ospitalità a 20 km dalla città in un casolare di campagna,ci è costata 300 euro al mese. Ma non solo: ho dovuto sistemare i cani, che oltretutto non ho più visto; lasciare metà dei mobili che non potevo portarmi dietro: una delusione, un magone, un'umiliazione, oltre a spese legali. Per 8 mesi ho pagato e poi sono ricaduto dalla brace in un'altra brace: ma è un'altra storia che merita un post tutto suo. Un ultimo appunto, sempre rivolto ai conduttori tv ma anche a chi scrive, sono le sviolinate verso i supermercati e i centri commerciali in genere: fanno vedere in tv un frutto, una pianta, un salume e............lo potete trovare e comprare nei supermercati. Ma porca troia! Possibile che non riescano a pronunciare la parola "negozio"? Cazzo! ci vuole poco, ed è anche più breve e, secondo me, aiuterebbe anche l'economia nazionale.Certo che ci sono anche dei produttori che hanno orgasmi in diretta tv quando affermano che "siamo riusciti anche a vendere i prodotti attraverso la grande distribuzione". Sinceramente ai miei tempi ero più contento di avere dei rivenditori nei 4 capoluoghi di provincia sarde, e altri negozianti negli altri centri di rilievo, piuttosto che avere un negoziante nei vari ipermercati. Ho sempre difeso la distribuzione vasta rispetto allo showroom dei capoluoghi di regione: almeno nel mio settore ,l'arredamento, ero e sono convinto (anche se sono "a riposo" da due anni: ma riprenderò prima o poi a lavorare).

lunedì 28 settembre 2015

Hai creduto che fossero dalla tua parte e invece

E invece si sono dimostrati peggio degli altri, o uguali agli altri. Penso a chi ha promesso, e mantenuto, di mettere a disposizione del denaro per le imprese che ne avevano bisogno: ma c'è un però. Devi avere, devi dimostrare alcuni requisiti che, guarda caso, corrispondono in larga misura a quanto una qualsiasi banca stronzina richiede. Ho scritto stronzina e non strozzina, di proposito, dato che ravviso comportamenti da stronzo in alcune , quasi tutte, le banche.C'è da dire che uno che strozza, un usuraio , almeno i soldi te li dà, mentre tutti questi bei bandi cui concorrere, tutti questi che dovrebbero dare i soldi e permettere di poter continuare a lavorare o di aprire nuove attività, in realtà mettono delle condizioni, richiedono dei requisiti che impediscono ai più di poter accedere a queste sovvenzioni o finanziamenti. La tragedia o l'incazzo è quando questi soldi sono pubblici: perché finché è un privato che mette del suo, teoricamente i soldi sono suoi e li dà a chi vuole. Ma quando si tratta di soldi ricevuti tramite donazioni, sms, x per mille eccetera, allora non sono più denari dei privati, ma di persone che stuzzicate a dovere o di loro iniziativa hanno deciso di donare qualcosa a chi ,a loro avviso, ne aveva bisogno. Ora abbiamo avuto il tradimento politico di Silvio e dei suoi, che hanno pensato agli affari propri, e oggi vediamo che ci sono altri che pensano che riducendo tasse e imposte, ci sarà la ripresa, con nuove assunzioni e via dicendo. Peccato che non è riducendo uno o più punti di irpef o altro si ottengono i posti di lavoro o riprendono i consumi interni: dell'export non mi interessa, mi piacerebbe vedere i negozi riaprire. Leggere che il comune pinco pallino mette i parcheggi a pagamento, si dota poi di autovelox e di t red , adopererà gli auto scan , vieterà la mensa agli alunni non in regola, non rilascerà carte d'identità a chi è in debito con lo Stato, mi provoca rabbia, fastidio, incazzo. Gente che governa così mi sta sui coglioni, mi dà fastidio fisico, mi pento di aver difeso le critiche che costoro hanno rivolto a chi volevano sostituire. Sono persone false e non vanno appoggiate, pensano alla legalità e che questa sia pagare le tasse e, magari creare l'accoglienza, fornire corsie privilegiate (nelle graduatorie di ogni genere e tipo) per ex detenuti. Ora , come si è sempre detto quando si è incazzati oltremisura, è finita la cuccagna.

sabato 26 settembre 2015

Forse è meglio così

Post breve. Domande: che cosa ti serve? un paio di scarpe e di pantaloni, una maglietta o camicia, un jeans o una giacca. Poi del denaro per pagare ricariche e bollette varie e , a proposito magari bollo auto e controllare le gomme e, visto che ci siamo c'è da controllare le scadenze varie delle assicurazioni, da caricare post pay eccetera eccetera.
Ed è su queste e altre cose che lo Stato e chi per lui, cioè chi vive delle cose di cui sopra, conta e fa affidamento: così le cose rimangono, pressapoco così come sono ed è anche per questo che i tuoi i miei i nostri ideali vanno a farsi benedire. Ci sarebbe da dire che non si ha più l'età ma forse ,l'età, non si ha mai; vuoi perché si è troppo giovani vuoi per il motivo inverso o, in verità perché si ha paura dei cambiamenti. 

mercoledì 23 settembre 2015

Giusto per capirci

Sarebbe sufficiente che un qualsiasi intervistatore o conduttore televisivo rivolgesse al politico di turno la fatidica domanda: sta facendo gli interessi degli italiani, lei , con il suo operato? Perché , a scanso di equivoci, il giuramento dei ministri della repubblica, salvo errore, recita più o meno qualcosa del genere. Ragion per cui mi sembra strano che, per esempio, si stanzino milioni di euro per un terremoto che avviene a casa del diavolo, e non si stanzino soldi per i recenti danni climatici: così come è strano che, salvo errore, la Croce Rossa non abbia ancora consegnato i soldi raccolti per gli alluvionati di Olbia. Così come fa rabbia che per i terremotati dell'Aquila i soldi donati via sms fossero o siano gestiti e quindi elargiti tramite una banca: nulla di strano se questa non ti facesse una bella radiografia per vedere se hai i requisiti. Quali? Lascio immaginare e spero fossero quelli di terremotato, e non di uno che deve restituire i soldi avuti in donazione. Quindi è con dispiacere che vedo e sento persone che dovrebbero prima di tutto informare, e che invece permettono queste cavalcate televisive nei confronti di chi non gradisce che vengano dati soldi per gli immigrati: o meglio , non gradisce che vengano dati i soldi per gli immigrati quando, da tempo , non si provvede a darne a chi è senza lavoro, a chi ,ammettiamo sia commerciante o artigiano, non vorrebbe fallire o chiudere la propria attività, così come vengono dimenticate le famiglie, nonostante la BCE avesse stanziato e dato fisicamente (con un click) alle banche denaro per le famiglie e le imprese. Quindi prima gli italiani cui offrire un lavoro e che sia ben retribuito: dopo, se c'è spazio , agli stranieri. E' chiaro che vedere girare i cinesi con vetture supercazzute fa rabbia: cui si somma l'invidia perché si sa che a 25 non giri con un X5 o Q3 , a meno che non sia ricco di famiglia o abbia superato i 50 anni (ma in altri tempi: oggi diversi 50 enni sono a spasso, ma senza lavoro). Ergo vuol dire che qualcosa non torna se aprono attività e dopo due massimo tre anni le chiudono e , al loro posto, arrivano altri, con partita iva nuova . Rientro nel seminato solo per invitare chi deve o vuole convincere altri che occorre pensare prima e in ogni caso agli italiani, di studiare bene e prepararsi con argomenti ben dettagliati ma senza essere noiosi. A mio parere bisogna esporre per bene le cose che si vorrebbe fossero realizzate e che siano sostenute da leggi, provvedimenti, disposizioni e tutte le cavolate che indichino che si possono attuare e rendere operative e in quanto tempo. Giusto per capirci faccio un esempio : ieri la Corea del Sud e non ricordo quale altra nazione ha disposto che subito venissero controllate le VW incriminabili (le 2000 diesel, immagino). Da noi si deve ancora vedere se come e quando (e immagino chi). Questo per dire che un conto è dire un altro è fare. Così, giusto per capirci.



Mancanza di preparazione

Sarà ma i difensori della patria e del "prima gli italiani", almeno a vederli in tv, sono poco preparati: anzitutto dovrebbero evitare di cadere nelle trappole del "c'eravate voi prima al governo", e mostrare di essere indipendenti dai vecchi capataz , dai politici di lungo corso e di professione, e quindi poter esprimere le proprie e nuove idee e proposte che, lo ripeto ancora, non devono per forza di cose essere legate al pensiero di un Bossi, di una Meloni o di un Berlusconi . Semmai quando vengono definiti vicini alla Le Pen o ad Alba Dorata o al pensiero di Orban, avere il coraggio di affermare che se vi sono posizioni simili perché non essere d'accordo? Se anche il Pd esprimesse delle idee o facesse proposte interessanti e quindi condivisibili, perché non condividerle? Sarebbe da sciocchi. In ogni caso e sempre a monte, c'è la totale impreparazione dei conduttori televisivi che, invece di illustrare con tanto di supporto tipo dati e leggi, stanno sempre a parlare di accoglienza no oppure sì. La vera delusione , per me almeno, è la Lega che non mi pare abbia sposato battaglie contro Equitalia né sta pensando a reali supporti per il commercio e le piccole e medie imprese. Bisogna essere chiari e propositivi così da non lasciare spazio a conduttori e avversari: non basta dire cambiamo Equitalia quando tanti hanno un debito, nei confronti dello Stato, così elevato da non poterlo mai restituire. Va condonato così come andava fatto per la Grecia e così come è stato fatto,in passato, con diverse nazioni. Ma forse si preferisce avere schiavi e rendere schiave le persone che non possono far fronte al debito. La lega, o chi per lei, dovrebbe dire che le tasse vanno subito abbassate e non ,come fanno altri, dire che il debito va ripagato allungandone le rate. Così giusto per chiarire.

lunedì 14 settembre 2015

Quando le cose non si vogliono fare

Risolvere o anche valutare crisi economiche e sociali, può portare a rivedere quasi completamente il modo in cui attività economiche e sociali si sono svolte fino ad oggi: rivederle, cioè, in toto e non ad esempio intervenendo solo su ciò che, al momento , è più visibile. Se prendiamo come esempio il fenomeno della prostituzione, ciò che la maggior parte della gente vorrebbe è che le lucciole sparissero dalle strade, e che quindi queste esercitassero non più in strada ma in appartamento. A questo punto i nodi vengono al pettine, dato che nessuno gradisce che esercitino nel proprio palazzo (forse solo chi dà casa in affitto): c'è poi la questione fiscale, quella sanitaria. Ergo è tutto da rivedere anche se, pensandoci bene, si potrebbe cominciare dal togliere le prostitute dalle strade ben sapendo che non si risolve il problema ma si fa un passo verso una delle possibili soluzioni. Questa introduzione vuole dimostrare che i provvedimenti tampone possono sì servire ma, in tempi certi occorre portare a termine il cambiamento. Perché non viene fatto questo piccolo intervento nel caso delle prostitute? Perché non vengono fermati i migranti? Perché non si fa niente per il commercio e le pmi? Perché non si

domenica 13 settembre 2015

C'era una volta

Se guardate dei documentari che mostrano itinerari turistici , potrete avere delle sorprese: le belle città, i bei paesaggi, mostrano quelle che erano località tranquille, piacevoli da vivere. Ma è sufficiente ,appunto, leggere nei titoli di coda la data, e di sicuro vi scende un fulmine nel scoprire che si parla del 1999 o del 2005. Nonostante tutto, col senno di poi, dobbiamo dire "bei tempi".Mi è capitato in quei canali tipo Marco Polo e similari, di vederne anche di realizzati in anni precedenti, ma se vi può interessare vengono trasmessi anche film o video musicali "datati". Ciò che vi invito a fare non è un viaggio nostalgico nel passato: al contrario, è da intendere come una ricerca per capire, come mai siamo arrivati al punto in cui siamo. Ma non solo: se è un bene o no , se è conveniente o meno, lasciare le cose così come sono o se vale la pena cercare di cambiare e agire di conseguenza. Tra le altre cose, guardare con la dovuta attenzione questi reportage, ci fa vedere cosa abbiamo perso, abbandonato oche ci è stato tolto. Ma c'è anche un'altra cosa che inviterei a vedere o ricercare: si tratta di reportage su "le città di mare" e sulle "megalopoli", che sono stati trasmessi da LaEffe. Scoprire e sapere come si vive in città orientali che hanno milioni di abitanti, data l'ondata di migranti che riceviamo quotidianamente, non è un male. Peccato che non li trasmettano più: uno su Bombay, sarebbe da vedere, sopratutto quando parla dei servizi igienici.

sabato 12 settembre 2015

Ecco perché non sono d'accordo

Purtroppo non posso essere d'accordo con chi continua ad accogliere e a invitare persone straniere, per lo più africane e asiatiche, a trasferirsi armi e bagagli qui da noi in Italia : queste persone vengono trattate abbastanza bene, sono rifocillate, curate se è il caso, e alloggiano in strutture , tutto sommato, sane . Tutto questo interesse da parte dello stato , di associazioni religiose e non, onlus e ong, nonché di volontari,verso i cosiddetti migranti e profughi o rifugiati che dir si voglia, non c'è e non c'è stato per le famiglie e le aziende dei suicidi, per chi ha perso o sta perdendo casa e lavoro, per chi ha bussato o bussa chiedendo aiuto. Interesse non c'è stato neppure quando le notizie sui suicidi hanno occupato le pagine dei quotidiani nazionali: all'uopo invece queste notizie o meglio i dati riguardanti il numero dei suicidi , non vengono più diffusi e occorre ricercare qualcosa nelle pagine di cronaca locali o attraverso delle vere e proprie indagini spesso pure difficili da compiere. Il nostro amato pontefice non si degna di rivolgere parole per rimarcare che sarebbe bene aiutare prima chi è vicino, dato che per anni ci si è dimenticati degli operai che cercano di non perdere il lavoro: curioso che chi occupa strade, autostrade, stazioni ferroviarie, se è migrante lo può fare e non è

lunedì 7 settembre 2015

Tanto queste domande non le faranno

Ho già postato nel blog e anche in commenti su altri siti, come CDC ad esempio, delle domande che non credo di essere l'unico a fare: la prova ce l'ho quando mi capita di dialogare con altri su temi quali lavoro, immigrazione, gdo eccetera. Mi ripeto e mi chiedo: quanto devono sostare i migranti nei vari centri di accoglienza o negli hotel? Dopo che succede? Vanno a cercarsi un lavoro e una casa? E all'estero come funziona? Ci sono anche lì delle società che campano (come da noi in Italia)offrendo servizi vari alla persona , tra cui c'è il business dell'accoglienza ai migranti (dietro pagamento e ricevimento di donazioni varie da parte di persone "stordite")? E come mai tutto questo darsi da fare per i migranti e non invece per i propri connazionali o europei in difficoltà economiche ? E' forse più di immagine offrire vestiti e pasti caldi ai migranti o fa senso offrire aiuto alla famiglia di un imprenditore suicida? Come mai l'amico vestito di bianco, Imbroglio, invita a ospitare le famiglie di migranti e non ha invitato e non invita a fare altrettanto per gli italiani e gli europei in difficoltà? Che poi, per dirla tutta , mi ripeto ancora: quanto tempo dovrebbero essere ospiti queste persone. Sine die? Anche perché l'ospite è come il pesce, dopo tre giorni puzza: una persona, migrante o non, ha una sua dignità personale, con tutte le differenze culturali del caso, per cui ritengo che, nel mio caso ad esempio*,gradirei ricevere le dritte per poter riavviare la mia attività, avere la possibilità di accedere al credito, trovare una casa in cui poter dormire, avere la possibilità di essere autonomo. Tutto il contrario di un altro modo di intendere l'assistenza, per cui trovi le persone legate mani e piedi a circuiti assistenziali da ciu non ne esci: perché? Perché è da lì che alcuni ricevono il proprio stipendio, ed è lì che altri assolvono la propria coscienza e mettono a tacere il proprio senso di colpa. Ci sono persone che se vado io a chiedere aiuto, un prestito ad esempio, mi rispondono picche: poi vanno dal parroco e gli consegnano del denaro (per gli immigrati ovviamente) oppure inviano dei soldi con un vaglia o un bonifico. A te no! A loro e ad altri sì! Quindi, riepilogando: per gli italiani niente aiuti; per i migranti anche le porte delle parrocchie si aprono; per i migranti si devono trovare posti di lavoro e case, per gli italiani non importa, tanto sono destinati a scomparire.


*Dal 2004, anno in cui sono stato dichiarato fallito,non ho mai voluto rivolgere appelli per trovare del denaro per riuscire a poter riprendere a lavorare: forse avrei dovuto farlo ma ,sinceramente, non me la sono sentita. Neppure quando sono stato sfrattato , nessuno ha mosso un dito: né il comune, né gli assistenti sociali, né il parroco. Ho pensato più volte, anche di recente, al suicidio, perché tanto qui non hai la possibilità di fare niente. Strana la vita: quando davi posti di lavoro era diverso.

sabato 5 settembre 2015

Te ne frega? Sì, molto e non poco

Chissà perché ci sono diverse persone che, sulla faccenda immigrazione, continuano a ripetere che accettare i migranti, profughi o clandestini, sarebbe un valore aggiunto. Premesso che il vero problema, e non lo indico da oggi, è la mancanza di lavoro, le cui cause sono state il proliferare dei vari (veri o presunti) outlet, dei centri commerciali,i discount,  il tutto a danno del commercio al minuto, cui aggiungerei il voler accentrare e ridurre le centrali di acquisto di beni e servizi dello stato, con la conseguenza che i piccoli e medi fornitori diventano ex fornitori e poi chiudono bottega; l'altro vero problema è la riduzione del potere di acquisto, ovvero che con i pochi soldi di stipendio non compri più un beneamato corno. E mentre prima,come si ripete a iosa, una famiglia con un solo stipendio viveva, e magari faceva anche un mese di vacanza, oggi una persona non pensa nemmeno lontanamente di sposarsi e mettere al mondo figli. A ciò si aggiunge ,per ritornare al tema iniziale, che i famosi immigrati sono i peggiori clienti, perché non spendono, e se lo fanno è nei vari discount, o ipermercati, che guarda caso sono per lo più tutti con sede all'estero. In sostanza i soldi che gli immigrati, in vari modi, percepiscono, se ne vanno in spese di affitto, rimesse all'estero, e poco o niente rimane qui. Anche chi parla di immigrati che pagano le tasse, è come se dicesse che mia sorella, che è insegnante, paga le tasse: e non perché le evada, soltanto che si tratta di soldi, di denaro, che non le viene nemmeno dato in mano, ma è trattenuto alla fonte. Quando anch'io avevo un'azienda , ai miei dipendenti, consegnavo la busta paga dove erano riportato ciò che gli davo e ciò che versavo agli enti tipo inps o inail: se glieli avessi dati tutti, avrei potuto dire o pensare che in caso di difficoltà economiche il dipendente ,invece di versare lui (in questo caso) ai vari enti, i soldi li usa per provvedere a necessità improvvise. Ma non era e non è così: se oggi ha bisogno di soldi extra, o ruba e spaccia o si prostituisce, o se è fortunato trova qualcuno che gli regala il denaro, o qualche usuraio o qualche finanziaria ( i cui tassi di interesse ve li lascio immaginare). Ciò che valeva e vale per mia sorella, vale anche per la colf straniera, per la badante, per l'infermiera straniera, se appunto sono assunte regolarmente, come piace al governo e ai sindacati: ma se invece lavorassero in nero? Meglio per loro se ricevono per intera la somma di uno stipendio, che forse gli dà un potere di acquisto migliore di chi ha trattenute alla fonte. In ogni caso il famoso valore aggiunto non lo vedo. E se c'era la lotta generazionale tra il pensionato, che si sente ancora in grado di lavorare, e il proprio figlio o nipote, oggi c'è un concorrente in più, che è l'immigrato. Clandestino o profugo ha poca importanza: il punto è che c'è, viene tutelato dal nostro paese attraverso mediatori, sacerdoti, volontari, sindacati, associazioni, e chi più ne ha più ne metta, mentre per altri, senza lavoro o che lo stanno perdendo, non ci sono tutte queste tutele né si vede tutta questa mobilitazione, questo interesse affinché chi è caduto in disgrazia possa uscirne. Anzi è manifesto che di chi è fallito, dell'imprenditore che ha chiuso, di colui che si è suicidato, le persone di cui sopra, ovvero volontari, sindacati preti e associazioni varie , se ne strafregano. A me invece no: a me interessa più chi , rimesso in sesto, caricato di energia , riprende a lavorare e dà posti di lavoro: ovviamente li darà prima agli italiani, prima a quelli di casa , prima a persone che andranno a spendere i soldi nei negozi e non nei vari outlet o centri commerciali. Andrà a comprare il pane nei panifici, la frutta e la verdura dal fruttivendolo, la carne nella macelleria, il pesce nella pescheria, e se andrà a mangiar fuori casa si recherà in un ristorante italiano e non certo in un mcdonald o ristorante cinese. Almeno, il mio auspicio è questo. Il valore aggiunto dell'immigrato non lo vedo, se non per coloro che già pagano poco i propri collaboratori o dipendenti, e vogliono pagare ancora meno sostituendoli con immigrati clandestini o meno non importa: per quel genere di persone basta pagare poco e far lavorare molto. Per me invece è importante un programma di lavoro che riporti al centro il bene della nazione: quindi è opportuno ritornare a creare e produrre in Italia, e far in modo che i soldi ricavati vengano investi e spesi qui e ,logicamente, non investiti in speculazioni finanziarie o nell'acquisto di palazzi o concessioni varie. Le varie idee su flat tax , sgravi fiscali , moratorie, indulti, e cose simili, vanno tutte bene: ma fintanto che i nostri amministratori, locali e non, andranno alla ricerca di autoscan , autovelox, banche dati,videosorveglianza, per trovare il modo di reperire soldi, e solo per far quadrare i conti, ebbene la speranza di vedere qualcosa che migliora diventa un miraggio.