sabato 5 settembre 2015
Te ne frega? Sì, molto e non poco
Chissà perché ci sono diverse persone che, sulla faccenda immigrazione, continuano a ripetere che accettare i migranti, profughi o clandestini, sarebbe un valore aggiunto. Premesso che il vero problema, e non lo indico da oggi, è la mancanza di lavoro, le cui cause sono state il proliferare dei vari (veri o presunti) outlet, dei centri commerciali,i discount, il tutto a danno del commercio al minuto, cui aggiungerei il voler accentrare e ridurre le centrali di acquisto di beni e servizi dello stato, con la conseguenza che i piccoli e medi fornitori diventano ex fornitori e poi chiudono bottega; l'altro vero problema è la riduzione del potere di acquisto, ovvero che con i pochi soldi di stipendio non compri più un beneamato corno. E mentre prima,come si ripete a iosa, una famiglia con un solo stipendio viveva, e magari faceva anche un mese di vacanza, oggi una persona non pensa nemmeno lontanamente di sposarsi e mettere al mondo figli. A ciò si aggiunge ,per ritornare al tema iniziale, che i famosi immigrati sono i peggiori clienti, perché non spendono, e se lo fanno è nei vari discount, o ipermercati, che guarda caso sono per lo più tutti con sede all'estero. In sostanza i soldi che gli immigrati, in vari modi, percepiscono, se ne vanno in spese di affitto, rimesse all'estero, e poco o niente rimane qui. Anche chi parla di immigrati che pagano le tasse, è come se dicesse che mia sorella, che è insegnante, paga le tasse: e non perché le evada, soltanto che si tratta di soldi, di denaro, che non le viene nemmeno dato in mano, ma è trattenuto alla fonte. Quando anch'io avevo un'azienda , ai miei dipendenti, consegnavo la busta paga dove erano riportato ciò che gli davo e ciò che versavo agli enti tipo inps o inail: se glieli avessi dati tutti, avrei potuto dire o pensare che in caso di difficoltà economiche il dipendente ,invece di versare lui (in questo caso) ai vari enti, i soldi li usa per provvedere a necessità improvvise. Ma non era e non è così: se oggi ha bisogno di soldi extra, o ruba e spaccia o si prostituisce, o se è fortunato trova qualcuno che gli regala il denaro, o qualche usuraio o qualche finanziaria ( i cui tassi di interesse ve li lascio immaginare). Ciò che valeva e vale per mia sorella, vale anche per la colf straniera, per la badante, per l'infermiera straniera, se appunto sono assunte regolarmente, come piace al governo e ai sindacati: ma se invece lavorassero in nero? Meglio per loro se ricevono per intera la somma di uno stipendio, che forse gli dà un potere di acquisto migliore di chi ha trattenute alla fonte. In ogni caso il famoso valore aggiunto non lo vedo. E se c'era la lotta generazionale tra il pensionato, che si sente ancora in grado di lavorare, e il proprio figlio o nipote, oggi c'è un concorrente in più, che è l'immigrato. Clandestino o profugo ha poca importanza: il punto è che c'è, viene tutelato dal nostro paese attraverso mediatori, sacerdoti, volontari, sindacati, associazioni, e chi più ne ha più ne metta, mentre per altri, senza lavoro o che lo stanno perdendo, non ci sono tutte queste tutele né si vede tutta questa mobilitazione, questo interesse affinché chi è caduto in disgrazia possa uscirne. Anzi è manifesto che di chi è fallito, dell'imprenditore che ha chiuso, di colui che si è suicidato, le persone di cui sopra, ovvero volontari, sindacati preti e associazioni varie , se ne strafregano. A me invece no: a me interessa più chi , rimesso in sesto, caricato di energia , riprende a lavorare e dà posti di lavoro: ovviamente li darà prima agli italiani, prima a quelli di casa , prima a persone che andranno a spendere i soldi nei negozi e non nei vari outlet o centri commerciali. Andrà a comprare il pane nei panifici, la frutta e la verdura dal fruttivendolo, la carne nella macelleria, il pesce nella pescheria, e se andrà a mangiar fuori casa si recherà in un ristorante italiano e non certo in un mcdonald o ristorante cinese. Almeno, il mio auspicio è questo. Il valore aggiunto dell'immigrato non lo vedo, se non per coloro che già pagano poco i propri collaboratori o dipendenti, e vogliono pagare ancora meno sostituendoli con immigrati clandestini o meno non importa: per quel genere di persone basta pagare poco e far lavorare molto. Per me invece è importante un programma di lavoro che riporti al centro il bene della nazione: quindi è opportuno ritornare a creare e produrre in Italia, e far in modo che i soldi ricavati vengano investi e spesi qui e ,logicamente, non investiti in speculazioni finanziarie o nell'acquisto di palazzi o concessioni varie. Le varie idee su flat tax , sgravi fiscali , moratorie, indulti, e cose simili, vanno tutte bene: ma fintanto che i nostri amministratori, locali e non, andranno alla ricerca di autoscan , autovelox, banche dati,videosorveglianza, per trovare il modo di reperire soldi, e solo per far quadrare i conti, ebbene la speranza di vedere qualcosa che migliora diventa un miraggio.
Etichette:
amministratori,
clandestini,
flat tax,
immigrati,
Italia,
outlet
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento