martedì 19 novembre 2013

I famosi posti di lavoro che non si vogliono creare

Si tratta dei posti di lavoro che da Gustavo Piga a Maurizio Blondet, dal sottoscritto a Vittorio Sgarbi, sono stati individuati nel settore turistico con riferimento a musei, siti archeologici, beni artistici.
Altri posti di lavoro si possono creare se si decide di sistemare il dissesto idrogeologico, monitorando il territorio ma intervenendo nel ripristino o comunque mettendo in sicurezza le aree interessate da questi fenomeni e devastate dall'attività e lasciate nell'incuria dall'uomo.
Purtroppo sono parole e nei fatti si deve vivere nel terrore che quando si vede qualcosa come ciò cui abbiamo assistito ieri in Sardegna, ma nell'anno passato è stata la volta della Toscana e della Liguria, c'è poco da aggiungere all'accusa di menefeghismo che alberga in chi è al governo.
Parole dure? Certo se si pensa ai numeri verdi e all'invio di denaro e di tecnici e aiuti umanitari nelle aree oltre confine colpite da sismi, tifoni o calamità naturali in genere, e si lascia il proprio territorio nello stato in cui lo possiamo vedere nei filmati o ,per i più coraggiosi e per i volontari, di persona.
Possiamo rivotare persone che non hanno a cuore la nazione? No. 
Possiamo credere che siccome non ci sono soldi per la manutenzione del territorio le cose devono restare così come sono,mentre i miliardi per le banche per le superpensioni ci sono e si trovano? No, non dobbiamo credere a chi nella scala dei valori mette al primo posto i soldi da dare alle banche e all'Europa, a chi fa spot per mandare aiuti all'estero mentre in Emilia, in Toscana , in Abruzzo e in altre regioni (ricordiamo il Veneto di alcuni anni fa o abbiamo dimenticato?) le cose le hanno fatte i cittadini e senza o con scarso aiuto da parte dello stato?
Ecco che se apriamo gli occhi possiamo vedere chi non votare ma, purtroppo, non vediamo nessuno che si prenda a cuore la nazione.

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