Premetto che mi baso su una segnalazione comparsa sul GDA Giornale dell'arredamento edito dalla Rima Edizioni, del settembre 2013, pubblicato nella rubrica "spazio libero". Cosa è successo? Siccome non so se ci sia o meno il copyright, sintetizzo e scrivo ciò che ho capito, che poi è un classico nel settore arredamento. I rivenditori di mobili siciliani si lamentano che alcuni agenti e rappresentanti di commercio, attraverso studi di progettazione e architettura d'interni, intercettino clienti che normalmente si rivolgerebbero al negozio tradizionale. Per questo motivo hanno scritto ad alcune aziende più rappresentative per segnalare il fatto, che si protrae da tempo,e perché vi pongano rimedio. Il punto è che i negozianti dovrebbero lamentarsi anche di ciò che avviene nel web, dove ci sono alcuni siti aziendali in cui le aziende produttrici vendono direttamente, effettuano preventivi al cliente finale; così come ci sono portali dedicati al mobile e che con la scusa della divulgazione vendono direttamente o attraverso finti outlet o indirizzando i nominativi verso alcuni negozi "privilegiati". O ancora come non dimenticare le volte che gli agenti di commercio segnalano o accompagnano o presentano dei potenziali clienti, fiduciosi che il rivenditore proporrà i mobili che l'agente rappresenta per poi scoprire che il negoziante ha venduto mobili della concorrenza? O come,e per esperienza diretta, non ricordare il negoziante che usa un prodotto per venderne un altro? Ho perso diverse forniture di sedie per la collettività, perché un fanfarone ha usato un mio campione di seduta con tavoletta scrittoio per vendere poi ciò che lui voleva e dove lui forse guadagnava di più? E come non far notare che al 90% o forse diciamo anche all'80% di molti mobilieri ha la brutta abitudine di vendere solo e soltanto i mobili di quelle aziende che fanno pubblicità sui giornali e in tv? Allora siccome anch'io devo vivere , dopo aver leccato piedi e altre parti del corpo inutilmente, dopo aver presentato inutilmente novità e qualità che non ha niente da invidiare a quella delle aziende più blasonate (e che magari offrono viaggi premio o premi in denaro o altra natura), dopo aver ricevuto solo porte in faccia o false promesse, ecco che mi tocca adoperare altri canali di vendita.
In ogni caso posso suggerire a quei mobilieri di non comprare più niente da quelle aziende ma di comprare altrove: magari da quelle aziende che non fanno pubblicità ma offrono sostanza, qualità e pure prezzo. So che non è piacevole rinunciare allo scudo, all'insegna, alla pubblicità in apparenza gratuita, al nome: ma è anche meglio brillare di luce propria piuttosto che di luce riflessa. Motivate la qualità , usate e trovate argomenti convincenti per vendere. Mi dispiace che ciò che è accaduto da voi non sia accaduto da noi, in Sardegna , dove un nome noto si è espresso con aria di sufficienza nei confronti della categoria cui appartengo, ossia quella degli agenti e rappresentanti di commercio: il succo è che nel loro negozio ne ricevono pochi. Certo non li vogliono, desiderano comprare senza intermediari. Allora ben venga la legge del contrappasso e vi punisca. Come? Saltando voi mobilieri come anello: uno in meno.In questo caso il vostro.
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