sabato 29 ottobre 2016

Per chi pensa che stia esagerando

Nel giornale Libero, il giornalista Facci riporta quanto avrebbe stabilito un giudice circa "la fine che devono fare gli immobili che ospitavano cittadini italiani che , per ragioni varie vengono o verranno sfrattati": ci troviamo a Lecco e provincia, e questi appartamenti verranno dati a immigrati richiedenti asilo e simili, che dovranno averne cura nel rimetterli un po' a posto. Dovrebbe, e il condizionale è d'obbligo, essere una sistemazione temporanea, ma vedendo come le case popolari o quelle che vengono occupate quando una persona si assenta per alcuni giorni, vengono poi liberate dagli occupanti abusivi, non so se ciò avverrà e in quali tempi e modi.
Un modo infame in cui vengono trattati i cittadini italiani, dato che gli affitti vengono pagati dalla prefettura, dallo stato italiano ma per i cittadini stranieri: mai che venga in mente e si abbia voglia di fare qualcosa per gli italiani.
Una domanda curiosa me l'ha fatta un'amica due giorni fa: mi chiede se mi sono interrogato sul fatto che i migranti che arrivano hanno, per la maggior parte, smartphone ultima generazione e come mai questi non si rovinano durante le attraversate; e come questi signori, dato che sono per lo più maschi, sono sempre al telefono; e come mai sono in buona forma se vengono dalle zone di guerra; e come mai non fanno niente per il proprio paese, come raccolta fondi e pressioni politiche varie così da liberare la propria patria e farvi ritorno.
Mi diceva queste cose , così per curiosità.
Semmai mi chiedo a chi faccia piacere abitare in uno stabile dove ti cucinano a tutte le ore del giorno e della notte, magari profumando la tua biancheria stesa ad asciugare: un bel tocco di cipolla , ecco ciò che ci vuole per le mutande!
E che dire del fatto che non sai quanto tempo devono stare, costoro, in hotel o strutture similari? 
E per quelli che parlano dell'accoglienza diffusa, chiedano ai migranti dove vogliono stare e per quanto tempo, così sapranno che non vogliono restare, come diremmo dalle nostre parti , in Sardegna, in "una bidda sperdia" che vuol dire in "un paesino sperduto":dove, detto tra di noi, si vive meglio che in città, ma questo non diciamolo, se no poi ci vogliono andare a vivere tutti, sardi e italiani compresi.

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