venerdì 27 luglio 2012
Precisazioni e pettegolezzi su Cagliari "in rinnovamento"
La nostra è una città "strana", che non ha un lungomare ad esempio, che per essere una città di mare è più pulita e ordinata di altre (fonte: visitatori e turisti da me intervistati) ma che per fare un salto di qualità e godere di una maggiore e migliore visibilità (con tutto quello che ne consegue) ha necessità di essere non solo amministrata ma rinnovata e rivista. Il sindaco che c'è ora in carica, ha fatto realizzare delle piste ciclabili ma non so se ha calcolato quanti ciclisti le utilizzeranno, e se il gioco vale la candela, e mi riferisco al numero di parcheggi ridotto, al fatto che sono a pagamento e gli ultimi sono anche più cari (sono da 1€ per la prima ora,salvo rettifiche dell'ultima ora),
non sono a spina di pesce, ci saranno i pass per i residenti e ciò vanificherà l'idea del ricambio e non scoraggerà chi lascia l'auto ferma sine die: del resto se usa la bici, come sembra piacere al sindaco (le malelingue dicono che lui o un suo assessore ha dovuto accontentare un gruppo di elettori) , l'auto la deve parcheggiare e non dover pagare un'occhio della testa (da 80€ a 250€ al mese in zona centrale in parcheggi interrati multiposto, non in garage). Se poi parliamo del mare ,della spiaggia, altro mezzo casino: prendete il pullman, dice il comune. Gli stessi autisti dei pullman, invitano gli anziani a farne a meno, dato che viaggiano ,nelle prime ore del mattino, strapieni. Quindi nonostante i mezzi siano nuovi e dotati di aria condizionata, di accesso basso e senza gradini, gli orari con minore afflusso sono le ore peggiori per stare in spiaggia, perchè alle due o alle tre non è il massimo del piacere. In più se vai in auto devi pagare pegno per parcheggiare, a meno di avere culo: e infatti è più facile trovare un posto libero free ma sempre in quelle ore canoniche. In più c'è stata la questione dell'amianto, che ha precluso alcune aree di spiaggia per diverse settimane: tralascio la questione dei chioschetti,che questa amministrazione ha preteso la demolizione dei precedenti e la realizzazione dei nuovi secondo dei criteri estetici particolari . Per chi non lo sa da noi queste strutture fungono d'estate come mini stabilimento e punto di ristoro e svago, e d'inverno solo come punto di ristoro. Le critiche, già su queste basi , si sprecano: perchè se anche ci fossero delle ordinanze della capitaneria, occorre non essere un genio per sapere che d'inverno e con delle belle giornate, le persone si recano egualmente al mare. In più chiudere a metà settembre,anzi pretenderlo, vuol dire impedire di allungare la stagione. Questi pinguini non sanno di quante persone, straniere, usano quei voli a pochi euro, quei voli dove arrivi al mattino e vai via la sera: e dove vogliono andare i turisti?Anche in spiaggia. E se capita di essere a ottobre, perchè devono trovare chiusi i bar e i punti di ristoro in spiaggia? Perchè così vuole un comune che se ne frega dei cittadini, un'amministrazione di burocrati superstipendiati. Trattamenti simili si hanno anche in città: provate a mettere due tavolini fuori del bar e vedrete che cosa succede. Certo quelle multe che vi eleveranno saranno forse più basse delle tasse sull'ombra, sulla nettezza urbana, ma vi priveranno di clienti che andranno altrove. C'è poi la questione base: il lavoro. Siccome la mia corrente di pensiero e la mia forma mentis divergono da coloro che pensano che un sindaco e un consiglio comunale debbano soltanto amministrare, mi fa rabbia che come cagliaritano debba andare a lavorare a 50 o 100 km, quando se davvero la mia città fosse al "centro del Mediterraneo" e fosse la "capitale della Sardegna" (senza togliere niente alle altre cittadine) qui ci dovrebbe essere lavoro tutto l'anno. Ma se a cominciare dal governo centrale ci sono tasse alte per gli attracchi, se anche i pensionati si "sono dovuti vendere gommoni e barche" per timore di controlli e verifiche varie, se per un isolano avere una barca è un lusso (dovremmo avere barche invece che auto), se invitiamo "con i fatti" i turisti a recarsi in vacanza e soggiorno altrove, se non c'è una politica di accoglienza (a parte qualche menata buttata lì per qualche nave da crociera che ,all'atto pratico, lascia poco alla città: verificare quanto pagano queste navi per l'uso dell'acqua potabile e per i rifiuti ), se si pensa che il turista sia quello che si trattiene poche ore e non si fa in modo che si trattenga,che appunto soggiorni, allora la politica non c'è e se c'è è sbagliata. Si comincia con i costi dei trasporti e non solo quelli marittimi o aerei,ma anche gli altri: e che non raccontino balle sostenendo che 1 € e 20 centesimi, per 90 minuti in pullman, è poco. Tu fai il tuo prezzo, e che inviti a utilizzare quel mezzo di trasporto. Idem per i treni o la metro di superficie, anche se quest'ultima è destinata ai pendolari: non c'è infatti,come poteva esserci, una linea che porta alla spiaggia. E anche lì il costo del biglietto è alto: manca infatti (e non ce ne frega una mazza se è così anche altrove in Italia) un biglietto unico, di costo basso, che ti permette di utilizzare ,o come dicono loro, di salire su mezzi pubblici gestiti da società diverse.Un po' quello che succede in città con i parcheggi a pagamento:dove se cambi zona e gestore,sei fottuto e devi ripagare, e non puoi usare i minuti già pagati. Ora queste sono cose risolvibili: nel caso della metro era ed è sufficiente disotterrare i binari dei tram, e avremo un collegamento che va dalla periferia al centro e al mare. Ma loro vogliono fare i grandi, vorrebbero la metro interrata e intanto le cose rimangono così come stanno,ovvero niente. L'essere ottusi ci ha impedito di essere città metropolitana, di disporre dei fondi europei per i parcheggi interrati,e altri progetti che ,per colpa degli amministratori precedenti, neanche sapevamo di poter realizzare. Poi dicono che la città si spopola: certo, con gente simile e che realizza progetti così sciagurati è già tanto che ci sono 150mila abitanti o poco più. I parcheggi tolti per fare spazio alle piste ciclabili, sono un invito a recarsi a fare acquisti altrove, e di solito si parla di città mercato, di centri commerciali fuori città: è evidente che vogliono questo. E' ormai verificato che se sei punitivo, se imbratti le strade con le strisce blu, la gente se ne va altrove: all'inizio la puoi anche fregare, avrai la tua bella dose di multe, ma poi,come mi hanno confermato anche i sorveglianti dei parcheggi, gli utenti paganti sono in netta diminuzione. La maggior parte delle auto ferme o una buona parte, sono di residenti, che lasciano fermo il mezzo e vanno a piedi o in scooter e non in bici (non tutti lavorano in città, magari al comune o in banca,e sopratutto Cagliari è costruita su sette colli e se non superi delle ripide salite,per andare da una parte all'altra della città e passare solo in pianura devi fare "il giro dell'asino"). Quindi il tempo ci darà degli stipendi da pagare e che non si ripagano con i biglietti, ma solo aumentando le tasse: il destino è quello comune a tante città,ovvero essere abbandonate da chi le ha abitate e non essere visitate perchè non c'è niente da vedere e non fa piacere starci.
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