mercoledì 25 luglio 2012

"VIGLIACCO CHI PORTA I SOLDI ALL'ESTERO"

FONTE: ILSIMPLICISSIMUS (BLOG)

(AGI) Massa Lombarda (Ravenna) - "Se porti i soldi all'estero sei un poco di buono, vigliacco e traditore del tuo Paese". Cosi' Pier Luigi Bersani ha criticato l'atteggiamento di chi, per non pagare le tasse, porta il proprio denaro su conti esteri. Criticando poi l'atteggiamento di chi non paga le tasse, il segretario Pd ha aggiunto: "Se non paghi le tasse solo per buona educazione ti mando l'ambulanza a casa"
Fonte: Agi http://www.agienergia.it/NewsML.aspx?idd=118578&id=67&ante=0


Gli uomini si misurano dalla capacità di essere all’altezza dei propri errori. Ma questo non pare che accada nel ridotto della politica italiana dove salvatori presunti, notabili vibranti e fautori della tecnica siedono pallidi di fronte al disastro: non si spiegano il fallimento delle ricette e nemmeno la ragione per la quale ci hanno creduto. Anzi non riescono più a vedere i confini tra l’inganno e l’autoinganno.

Così l’unica strada che hanno è quella di far finta di avere ancora fede e barattare l’inferno presente con un paradiso futuro, secondo la mitopoietica brevettata dell’Fmi. Nemmeno il tentativo di immaginare qualcosa di diverso.

Ma che sia una disperata finzione è evidente, che si perdano nei meandri di quella teologia economica a cui si sono arresi, arrivando a bestemmiarla, potrebbe essere tema di un’amara ironia. Così si rimane stupefatti quando Bersani in una sorta di improprio e peraltro inutile sfogo  dice che chi porta soldi all’estero  è “un poco di buono, vigliacco e traditore del tuo Paese”. Davvero strano quando si massacrano i diritti per compiacere la speculazione, quando ci si inchina ai cosiddetti mercati, quando si fa dell’Europa un feticcio e quando si invocano investimenti stranieri, cioè di traditori dei loro Paesi. E’ vigliacco chi investe i propri soldi dove più gli conviene quando si esalta la logica del profitto e si umilia la socialità? Senza parlare del tappeto rosso che è stato srotolato davanti a un ideologismo ottuso e confusionario dandogli modo di massacrare l’economia reale e seccando le opportunità di investimento.

Ma la frase al di là del suo non senso all’interno del paradigma nel quale agiscono il governo e i suoi fautori, è anche la spia  del livello di disperazione di ciò che resta della politica. Il traditore è la tipica figura che si invoca quando le guerre sono perdute, i regimi si sfasciano, quando il presente rischia di diventare innominabile passato nel giro di un istante. I traditori sono l’archetipo che accompagna ogni crollo, gli infallibili compagni del crepuscolo degli dei. La loro esistenza è censurata nel momento del consenso, come fossero una contraddizione, ma diventa essenziale per dare un qualche senso al fallimento. Eccoli dunque comparire in anteprima in questo dramma del non segretario di un non partito, ma è soltanto un anticipo, un antipasto: fra un po’ ce ne sarà una vera folla. E del resto nessuno odia di più i traditori di chi ha tradito se stesso.

Fonte: http://ilsimplicissimus2.wordpress.com
Link: http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2012/07/24/i-traditori-dramma-in-un-atto-di-p-bersani/
24.07.2012

Titolo originale: “I traditori” dramma in un atto di P. Bersani 
visto su comedonchisciotte.org e copiato e postato su questo blog 
Purtroppo il pd riceverà voti ed è questo il dramma di un partito che osteggia, da sempre, gli autonomi, le partite iva, i commercianti , i tassisti e farmacisti eccetera: del resto applaudono i vari Befera e Mastrapasqua, i solerti funzionari del fisco e della gdf, come pure i soldati italiani all'estero e lo fanno non perchè ,in fondo in fondo, ci credono e sono convinti che stiano facendo il bene della nazione.  No! Ma perchè è la legge, perchè giusto così...anche se è sbagliato e bisognerebbe cambiare le leggi ma... 
Ci vuole tempo,dicono loro, per cambiare le leggi ma intanto sostengono una o più invasioni di stati sovrani, concordano per l'acquisto degli F35, difendono leggi fiscali ingiuste (e non lo dico io,che posso essere un esaltato, ma economisti stranieri e premi nobel: ovvero persone che loro non si degnano nemmeno di interpellare e con cui confrontarsi) che portano la pressione fiscale alle stelle, eccetera. Ormai, almeno con me , non attaccano più le sue sparate nè chi,facendo finta di sfotticchiarlo in realtà lo rende ,se non credibile, almeno "accettabile", e mi riferisco a Crozza. Avendo poi in casa un sindaco del Pd, per ora, a un anno dalla sua elezione, le cose non sono cambiate: in realtà le borse di studio per merito le hanno pagate con 3 mesi di ritardo e i rimborsi tardano ancora:sapete perchè ? Si erano dimenticati di chiedere i soldi alla regione sarda: secondo fonte interna all'assessorato e alla banca. Transeamus...

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