lunedì 9 luglio 2012

Di vita c'è solo questa

In effetti ,da vivere , abbiamo solo la vita che conosciamo e cominciamo a capire qualcosa nel momento in cui prendiamo coscienza che siamo vivi, che possiamo fare qualcosa o subire o mediare le situazioni che osserviamo. Ed è proprio allora che cominciano i guai. Infatti
il primo guaio è pensare di avere o di vivere un'eterna giovinezza sia fisica che mentale. Ci sono persone che pensano di essere giovani anche a 60 anni e di poter vivere come ,appunto, fossero dei ventenni ma con l'esperienza di un sessantenne. Purtroppo non è così: a 60 giochi a tennis da fondo campo e non vicino alla rete. E' brutto, forse, ma è così che il cuore continuerà a fare il proprio lavoro per molto tempo ancora invece di fermarsi sul più bello. 
Un altro grattacapo viene fuori allorchè, per le medesime ragioni di cui sopra, un'individuo non ritiene utile organizzarsi l'esistenza: non è roba da vecchi , non ti devi programmare l'ordine in cui devi prendere le medicine. Anche perchè se sei sano di mente le tue medicine saranno il cibo con cui ti nutrirai, e organizzarsi vuol dire pianificare il pianificabile e avere e ricercarsi gli spazi creativi e senza freni nel momento e nei modi più opportuni.
Chi lavora come impiegato, avrà degli orari di lavoro da rispettare ma avrà anche del tempo libero: ora se ci lasciamo infinocchiare da chi vuole dirigere la nostra vita avremo alcune cose e solo quelle da fare ,appena terminato il lavoro. Soltanto che saranno altri a proporci il da fare e se ci laasciamo convincere non guarderemo mai altro che il menù scritto dal politico di turno, dal nostro partner o dai nostri figli, dalle multinazionali: dobbiamo invece pensare noi il nostro presente invece di seguire pedissequamente gli ordini. 
Forse che altri pensano di farci stare bene perchè è un bene per noi?O invece ci danno questi suggerimenti o ci impongono le loro scelte per sfruttarci, tenerci a bada, impedirci di essere autonomi e indipendenti? C'è chi conta sul fatto che se sei da solo sei un perdente, uno che non "sa farsi amici" , magari anche musone, uno che non sa "rimorchiare", ma sopratutto uno che "è stato abbandonato", "non è stato scelto", anzi "è stato scartato": perchè? Perchè non frequenta quei luoghi, quelle persone, perchè non partecipa ai convegni, non va alle partite, non socializza nei modi e nei luoghi che altri hanno deciso siano quelli deputati per quelle funzioni e necessità.La cultura, o meglio ciò che viene fatto passare per tale, sia letteraria che cinematografica o d'intrattenimento, almeno per quanto riguarda quella esaltata dai media, ci impone e propone come vincenti o come riferimento, figure e personaggi che vivono in funzione delle cose ,idee, traguardi, che veniamo invitati a seguire e conseguire. Ecco perchè sei invitato a comprarti quell'auto così da poter poi andare, capelli al vento, con le tue amiche, che avrai conquistato indossando quei vestiti e usando quel profumo, e raggiunto con loro quel luogo di vacanza, di divertimento, dove poi in quel ristorante ordinerai quelle pietanze. Solo se farai così apparirai come una persona ok. Attenzione perchè il lavaggio del cervello vale anche al contrario.Infatti se tu vedi una persona così e cosà, vuol dire che lei è la persona giusta per te: quindi se lei vede il macho muscoloso e tosto al punto giusto, dato che i canoni vengono aggiornati al pari delle collezioni primavera-estate autunno-inverno, e se tu uomo (?) vedi una lei che si muove con quel tipo di cadenza ed indossa determinati capi di vestiario, allora vuol dire che ci siamo. L'ultimo cruccio avviene quando ci si rende conto che tutto ciò è falso, quando ci si accorge che di nostro,dentro di noi, è rimasto ben poco e allora si pensa che tutto è perduto: per cominciare dipende da quando si prende coscienza di ciò.A trentanni? A quanranta o a settanta? E' importante il tempo che ,ipoteticamente, ci resta da vivere ma è ancora di più come lo si vive: fosse anche solo una settimana ma sarà piena di vita vera.   

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