mercoledì 18 luglio 2012

Germania, alleanza tra ebrei e islamici contro sentenza sulla circoncisione

Un’alleanza confessionale contro la recente sentenza che in Germania ha paragonato la circoncisione rituale imposta a bambini e neonati ad una “aggressione”. Il pronunciamento, dopo il caso di un medico islamico che aveva operato male un bambino, per il quale era stata necessario un intervento in ospedale. Mentre l’associazione dei medici tedeschi ha sconsigliato ai dottori di praticare la circoncisione ove non necessaria, migliaia di bambini di famiglie musulmane ed ebraiche continuano a subirla.
Un cartello di varie associazioni religiose, ebraiche ed islamiche a livello internazionale, è quindi sceso in campo contro la decisione del tribunale di Colonia. Perché la ritengono un “affronto” ai “nostri diritti religiosi e umani di base”. E si sono appellate alle istituzioni politiche per difendere queste pratiche con la motivazione che si tratta di tradizioni di matrice religiosa.

Anche il governo è imbarazzato dalla questione, tanto che il cancelliere Angela Merkel ha detto: “Non voglio che la Germania sia l’unico paese al mondo dove gli ebrei non possono praticare i loro rituali, altrimenti diventeremmo un zimbello”. Non sono mancati da parte di esponenti religiosi, soprattutto rabbini, paragoni insistenti con il nazismo.
Tra le reazioni da parte laica, da segnalare le perplessità espresse dal dottor Antony Lempert del Secular Medical Forum britannico ”Siamo scioccati che i gruppi religiosi neghino il danno fisico” della circoncisione, ha scritto in una nota, “e per le affermazioni distorte e in malafede fatte da coloro che si oppongono alle decisione della corte, che erroneamente suggeriscono che sia segno di antisemitismo”. Si tratta, aggiunge, di un vero e proprio “ricatto emozionale”. Anche stavolta sulla pelle di chi, come i bambini, non ha voce in capitolo e deve subire certe ‘marchiature’ religiose.

 UAAR Ultimissime
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La signora Merkel potrebbe anche avere cittadini di confessioni religiose con pratiche assai più che discutibili: che ne direbbe di tagliatori di teste o di cannibali? O di chi pratica sacrifici umani? O di chi picchia coniuge e figli? Ma questi ultimi già ci sono, e spesso attraverso proprio l'adesione a princìpi religiosi discutibili e superati, che certe pratiche vengono giustificate o tollerate.

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