giovedì 12 luglio 2012

Mamma Rai torna all’attacco: pagate il canone sui computer!

Qualche buontempone ha cantato vittoria troppo presto. Certo, non poteva sapere che quell’idrovora, quel pozzo senza fondo se preferite, che risponde al nome di Rai (l’azienda più lottizzata del mondo) sarebbe, invece, tornata all’attacco, pretendendo che i sudditi di sua maestà Monti paghino subito “la tassa di possesso” se sono titolari di computer.
Riassumiamo: ricordate la campagna scatenata un paio di mesi fa quando la televisione di Stato inviò a centinaia di migliaia di uffici la richiesta per correre a pagare il “canone”? La Rete si sollevò con una sola voce e sulle agenzie di stampa apparve
la notizia che “mamma Rai” avrebbe fatto retromarcia,http://www.lindipendenza.com/rai-canonespeciale/ che si trattava di una mistificazione giornalistica, una voce fuor di senno di qualche politico buontempone. Balle! Con data generica “Giugno 2012” e con in “Oggetto” la dicitura “Abbonamento speciale Tv, sollecito di pagamento” è arrivata – o sta arrivando – ad una miriade di imprenditori una lettera poco accomodante, con allegato un bollettino postale da 200, 91 euro. Mittente? Il direttore dell’Amministrazione Abbonamenti Rai di Torino.
Cosa c’è scritto nella missiva? “Gentile Signore, nonostante le nostre precedenti sollecitazioni non ci risulta che Lei abbia sottoscritto un nuovo abbonamento speciale alla televisione”. Bando alle ciance, già nel capoverso successivo parte l’intimidazione: “Le ricordiamo che le vigenti disposizioni normative impongono l’obbligo di pagamento di un abbonamento speciale per chiunque detenga, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili – quindi muniti di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, indipendentemente dall’uso al quale vengono adibiti”. Capito bene? Traduzione: “Hai un computer? Non è collegato nemmeno all’Adsl? E chi se ne fotte, potresti farlo! Quindi paga e taci somaro d’uno schiavo”! Robetta che nemmeno quelli che bazzicano la “Gomorra” di Saviano oserebbero chiedere ai negozianti. Roba degna d’essere rubricata alla voce “estorsione”.
Qualche riga sotto – in grassetto – è possibile leggere queste altre parole: “Ricordiamo altresì che, dal corrente anno, le imprese e le società devono indicare nella relativa dichiarazione dei redditi, il numero di abbonamento speciale alla radio o alla televisione per la detenzioni di apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive”. Repetita juvant avran pensato, meglio intimidare due volte il contribuente, si sa mai…
Quando aprite la busta, oltre alla nota di cui sopra, trovere tutto l’occorrente del caso per adempiere al vostro “dovere di sudditi onesti”, compresa la fotocopia intestata “Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento delle Comunicazioni”, con tutti i chiarimenti di legge. E – godete cari lettori – “annuntio vobis gaudium magnum: in testa alla “enciclica ministeriale” c’è il nome dell’impareggiabile, immarcescibile, gran dottore della gabella Attilio Befera. Che libidine…
Così va l’Italia. In attesa che la vergognosa tassa per mantenere una pletora di parassiti del piccolo schermo statale, per chi volesse approfondire alleghiamo qui sotto la documentazione del caso.
fonte lindipendenza.com 
articolo visto su rischiocalcolato.it e copiato e postato sul mio blog

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