venerdì 13 luglio 2012

David Carradine. Anche lui dimenticato?

Sembra che per alcune persone che sono state "importanti" o diciamo "note" accada ciò che ricordavo nel post precedente: si viene, presto o tardi, dimenticati, al pari di un libro del liceo, che resite impolverato ma nessuno lo "tocca". Eppure nel 2009, all'inizio di giugno , quando la notizia della strana morte arrivò ai media, la cosa sembrava si facesse interessante: trovare uno con i genitali legati e per giunta offerti allo sguardo del primo che capita. Invece ...
tutto tace: suicidio o gioco erotico finito male, come pare accada ogni tanto.Anche da noi è successo che una ragazza sia morta durante un gioco erotico: per giunta non per colpa sua, e salvo errore sul posto di lavoro o nell'edificio dove lavorava. Ma a parte l'interesse che suscita, se non altro per la stranezza o per l'ignoranza (la mia ovviamente), ravviso invece il menefreghismo con cui vengono trattate le persone , sopratutto da morte. Tralascio i casi estremi, che io giudico estremi, come nel caso di Lucio Battisti ,caso in cui dò le colpe di un certo oblio sopratutto agli eredi e a chi cura l'eredità : tanti, giovani o meno, amici o presunti tali, hanno cercato di tenere viva la memoria, ma alcuni divieti e mancanza di autorizzazioni, hanno impedito che si potesse ricordare ,credo meglio, Lucio Battisti. Forse lo si potrebbe fare in paesi che non riconoscono certi diritti d'autore. Dio me ne scampi dal voler pubblicare le foto di Lucio in ospedale o raccogliere pettegolezzi sul suo stato di salute: diverso è il discorso per Carradine, dove si ipotizza non tanto il suicidio quanto,addirittura, l'omicidio. Da aggiungere che sempre per quest'ultimo è la famiglia stessa che chiedeva e chiede lumi: e non credo che lo faccia per una questione di denaro. In entrambi i casi vuoi per un motivo vuoi per un altro, il risultato di ciò che ci può accadere dopo,se siamo stati famosi o meno, è questo. La mia amica blogger, Antonella, organizzava cose del genere

Questo gruppo lo ho costruito per aiutare le persone a capire quale sia il significato reale su malati terminali cure palliative hospice focalizzando la differenza reale fra Eutanasia e Morte Amica che include chiaramente l'uso di oppiodi onde attenuare la sofferenza causata dalla malattia stessa. ACCOMPAGNARE IL MALATO TERMINALE ALLA MORTE IMPIEGANDO I METODI 'DOLCI' QUESTA E' LA VERA FILOSOFA DELLA CURA PALLIATIVA. NOTA BENE CHE IL TERMINE 'PALLIATIVO NON E' SINONIMO DI EUTANASIA' BENVENUTI A TUTTI GLI INTERESSATI IN MATERIA (ALTRO SITO COLLEGATO ALL'ARGOMENTO E' www.pechitone.splinder.com 
Quando Lei è morta, ho avvisato alcuni suoi frequentatori del blog:che uno, dico uno, abbia dedicato a Lei un post. Nessuno. Ora splinder non esiste più e i suoi post se ne sono andati come lei, dimenticati. Almeno non sono delle pagine sole, non sono dei blog dimenticati:: direttamente non ci sono più, come te Antonella.

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