lunedì 16 luglio 2012

Bivio

Se trovate un bivio, imboccatelo: è una vecchia battuta, mi pare che c'è anche nei libri delle formiche. Soltanto che oggi è difficile da seguire come consiglio: vanno di moda le rotatorie. E proprio dalla strada, dove ci sta mandando volente o nolente chi dirige le istituzioni, che viene l'esempio di come va,oggi, 2012, la nostra esistenza. Ci fanno girare,oltre che gli attributi, intorno: cioè in un normalissimo dibattito, in una semplice discussione, non si riesce mai ad andare a fondo. Così come avviene nei consigli comunali, nelle assemblee scolastiche o di condominio, non si va mai al sodo: intendo dire che non si prendono le decisioni importanti. Perchè? Il perchè è presto detto
a livello istituzionale, per conservare e gestire il flusso di denaro e controllare il territorio e gli elettori, si fa in modo che le coglionate si possano ancora decidere "in periferia" mentre le cose che contano, dove ci sono fiumi di denaro, quelle vengono gestite e dirette altrove: anche molto lontano, non per forza a Roma come si pensa. C'è poi il pericolo che una "moda culturale", un diverso modo di vedere le cose, un'alternativa alle azioni solite, prenda piede: penso ai forconi, ai pastori sardi, per restare alle isole maggiori, ma la considerazione vale, per certi versi anche per il M5S e perfino per la Lega. Cioè chi si è proposto come alternativa se ha la fortuna, la bravura, la capacità di creare numeri, viene fagocitato come è accaduto con la Lega, ignorato o calunniato dai media come i forconi, bastonato e ignorato nel caso dei pastori. I media per evitare che prendano piedi i movimenti suddetti che cosa fanno? Eseguono gli ordini di scuderia, e quindi se fosse vero il detto di Gandhi le cose andrebbero anche bene, saremmo sulla buona strada. Se non ricordate il detto,ve lo ricordo io e vado a memoria: prima ti ignorano, poi ti deridono, poti ti combattono, poi vinci. Il punto importante è che i media fanno in modo che le persone , gli utenti, non pensino, evitino valutazioni, esprimano pareri e diano giudizi. Possiamo notare come ,nei casi più spinosi, si eviti di dare giudizi: tipica è la frase "evitiamo di dare giudizi" o "mi dissocio dalle affermazioni" o ancora "si assume la responsabilità di quanto sta dicendo". Invece di fornire dati e informazioni, si cerca di evitare di andare al sodo, di vagliare le possibilità, di controllare le informazionii: anzi queste ultime sono preconfezionate, mentre in altri casi vengono fornite delle guide su come fare o non fare. Allora a me non piace spremere le meningi ma so che un minimo di fatica, sotto la forma di attenzione, devo per forza prestarlo ma se c'è qualcuno che parla, spiega, argomenta: invece è di moda mostrare sondaggi, dove immancabilmente non è presente la mia domanda, non viene chiesto ciò che io chiederei. Per esempio a Grilli avrei chiesto se lui sa se gli italiani sono d'accordo o meno nel vendere beni dello stato; idem se si parla di aziende dello stato: anzi lo avrei provocato circa le banche da nazionalizzare o le autostrade o altri servizi, per sapere se lui sa come eventualmente far ritornare queste come patrimonio del paese. C'è un modo per riprendere le autostrade da Benetton? Anche lì dare informazioni, fornire gli elementi. Invece si deve girare intorno, come nelle rotatorie. A queste pagliacciate aggiungiamo i presunti sport, dove dei milionari giocano o guidano auto e moto e noi applaudiamo e li paghiamo pure: un modo come un altro per sottrarre le menti alla comprensione dei fatti, evitare che le persone si interroghino o elaborino altre idee nocive allo stato, così per due o tre ore al giorno chi dirige la baracca è sicuro che i cervelli sono parcheggiati. Anche con i telefilm si ottiene lo stesso risultato: è importante sapere come vengono confezionati questi trita cervelli. Se ci pensi e li esamini puoi anche guardarli, ben sapendo come vanno a finire: la cosa che occorre sapere invece è che messaggio vogliono fare passare. E ci riescono, sembra 9 volte su dieci.

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