Alcuni giorni fa, Corrado Passera, ministro per lo sviluppo
economico, ha presentato la bozza di un decreto il cui fine è quello
di convincere i disoccupati a diventare imprenditori.
L’offerta è a prima vista allettante, per alcuni anni, niente Iva,
niente Irpef e tasse al cinque per cento. Una vera e propria
“pacchia”. Conoscendo, al riguardo del lavoro autonomo, ” l’aria che
tira”, sorprende non poco il silenzio che ha accompagnato la proposta.
Ma cosa sarà successo? Occorreva forse la crisi, per
rendersi conto che la colonna portante della economia italiana, è
stata , lo è tuttora e sarà sempre, il lavoro autonomo? Occorreva
forse il terremoto emiliano per capire che se le aziende chiudono, i
“conti” non tornano? Indipendentemente dalle ragioni, si
tratta di “cambiamento epocale”. Ma dove sono finiti i commentatori
politici ed economici che nei giorni successivi all’annuale denuncia
dei redditi , commentando quelli denunciati dagli artigiani, ripetono
più volte l’aggettivo scandaloso?
Mi sarei aspettato che al seguito di una proposta come questa, che
permette ad alcuni artigiani di pagare solo il 5 per cento di tasse ,
venissero indetti almeno un paio di scioperi generali.
A tale proposta
non si può non dare il benvenuto ed augurare grande successo, anche se
alla luce di alcune considerazioni, il grado di credibilità è
abbastanza scarso: quelli che oggi dicono “alzate le saracinesche “,
sono quelli che fino a ieri hanno dato tutte le disposizioni
possibili per farle abbassare. Quelli che oggi invocano la “natalità”
sono sempre quelli che hanno potenziato il “plotone di esecuzione”,
perciò qualche proverbiale “ riserva” occorre averla. Speriamo che non
si tratti di Scherzi a Parte.Naturalmente,
per poter valutare il contenuto di un decreto, occorre vederlo
operativo, cioè approvato dalle camere, rimandiamo a tale data il
necessario ed indispensabile definitivo giudizio.
Ma anche senza conoscerne a fondo i contenuti è possibile dare qualche consiglio ai futuri possibili “lavoratori in proprio”,
consigli che non hanno lo scopo di “frenare” l’entusiasmo dei
coraggiosi, ma piuttosto di illuminare un percorso non privo di
ostacoli. Mi rivolgo in particolare ai disoccupati da lavoro
dipendente, che con tutto il rispetto che ho per loro , temo, che
seppur in buone fede, siano stati oggetto di un “lavaggio di
cervello”, cioè potrebbero avere le “idee confuse”.
Non mi rivolgo ai disoccupati da lavoro autonomo, in quanto ciò che
dirò lo conoscono benissimo, infatti lo hanno vissuto sulla loro
pelle.
Caro disoccupato e possibile artigiano: per fare in modo che la
proposta del ministro Passera ti diventi “allettante”, sono scesi
in campo molte “sirene”, conosciamo già gli slogan, “nuove
opportunità”, “opportunità irripetibili che sarebbe un peccato non
approfittarne”, “ interessanti agevolazioni”. Si sta facendo di tutto
per convincerti che finalmente non avrai più padroni, che potrai
lavorare solo quando ne avrai voglia, che finalmente potrai realizzare
tutti i tuoi sogni, che hai la possibilità di entrare nel ristretto
novero degli idealisti, degli indipendenti, degli appassionati della
vita. In parole povere, che finalmente potrai organizzarti il
lavoro da solo, potrai autogestire il tuo tempo libero, puoi
mandare qualcuno “a quel paese”, potrai dare sfogo alla tua creatività,
potrai fare il lavoro che ti piace, non sarai più un lavoratore
alienato, e naturalmente, che se sei abile, avrai la possibilità di
migliorare la tua posizione economica.
Ma la cosa più interessante, cioè quella che dovrebbe essere la
“spinta” più convincente, già la sai in quanto te l’hanno detta in
tutte le lingue, che finalmente potrai evadere quanto ti pare,
in quanto stai per entrare nel “paradiso della evasione”. Ebbene mi
preme comunicarti che, a parte alcune agevolazioni fiscali, puoi
detrarre dalle tasse oltre gli attrezzi, anche la vettura, tutto il
resto sono verità “teoriche”, ma che alla fine molte di queste si
tramuteranno in “pie illusioni”. Mi auguro che tu non sia stato un
credulone, in caso contrario il tuo sarà un risveglio
amaro. Considerato che mi sono prefisso il compito di “illuminarti”,
non posso non farti presente un dato di fatto “inoppugnabile”, tu ti
trovavi in un “mondo”, ora stai per entrare in un ”altro mondo”.
Inizio facendoti presente alcune cose che a te sembravano ovvie, in
quanto “diritti acquisiti”, ma che invece dovrai “dimenticare”per
sempre. Per nessuna ragione potrai prendere soldi non lavorando
Perciò niente in malattia, niente durante le ferie, niente cassa
integrazione, niente prepensionamenti, niente sussidi di
disoccupazione, niente tredicesima, niente liquidazione. Non vi saranno
più permessi pagati, donatore sangue, permessi sindacali,
matrimoniali, ecc. Tieni presente che non esiste un artigiano che
prende dei soldi senza lavorare! Non avrai più nessuno che ti difende,
se uno sciopero venisse indetto, non sarà per far rispettare i tuoi
diritti, magari sarà stato indetto per annullare eventuali tuoi
presunti “privilegi”. Per completezza ti farò presente anche alcune
altre cose che non conosci ma, che invece sarai obbligato ad
affrontare.
Per iniziare l’attività avrai bisogni di soldi, ebbene ti renderai
conto che le banche sono disponibili ad aiutarti solo se loro si sono
resi conto che non ne hai bisogno. Avendo bisogno di una
infinità di permessi, farai la conoscenza del burocrate, cioè di una
figura che farà di tutto per ostacolare ogni tua iniziativa, e quasi
sempre ci riesce. Conoscerai il finanziere che costantemente ti terra
d’occhio. Conoscerai la giustamente famigerata agenzia delle
entrate. Al riguardo delle tasse, della evasione fiscale e della
agenzia delle entrate, sarà bene che mi soffermi un poco, in quanto si
tratta d temi di “ vitale importanza”. Sicuramente avrai letto da
qualche parte l’assicurante “motto” del ministro delle finanze, “chi non ha evaso può stare tranquillo, non gli può succedere niente di spiacevole”. Questa, lo dico per esperienza diretta, è una balla colossale.
Mi spiego: se deciderai di pagare le tasse fino all’ultimo centesimo,
a parte il fatto che senza un pò di evasione fiscale sarai costretto a
chiudere”per tasse”, sicuramente non avrai “problemi” con i
finanzieri, infatti, pur essendo loro dei cercatori “certosini”,
non possono trovare quello che non esiste. Ma con la agenzia delle
entrate è tutta un’altra”musica”, questi, grazie ai fantasiosi studi
di settore, si arrogano il diritto di farti il conto in tasca, per loro
non puoi non aver evaso, perciò ti chiameranno a giudizio, cioè dovrai
subire regolari processi. Questo significa che dovrai anticipare una
cifra di soldi, che dovrai farti un avvocato, che dovrai perdere
giorni di lavoro. Considerato che non hai evaso, sarai il sicuro
vincitore, sicuramente potrai uscire dai tribunali a testa alta, ma
attenzione, nonostante la vittoria, una parte dei soldi anticipati non
ti saranno restituiti, dovrai pagare l’avvocato, il tempo perso non ti
sarà risarcito. Naturalmente questo non è per un solo anno, anzi
considerato che la prima volta gli è “andata buca”, riproveranno anche
negli anni successivi, alla fine cederai per “sfinimento”, cioè non
avendo altra alternativa per porre fine ad un vergognoso accanimento,
ed anche per il disperato tentativo di vivere in pace, darai a
loro la cifra che ti avevano chiesto. Diventerai un “perseguitato
fiscale”, senza associazione.
Ma cosa hai fatto di male? Essere troppo onesto è una colpa?
Attenzione, non credere che per “chiudere” con l’agenzia delle
entrate, sia sufficiente chiudere bottega, neanche per sogno,
per un buon numero anni sarai in balia dei loro asfissianti
tentacoli. Eppure ti avevano detto che senza evasione fiscale avresti
potuto “vivere tranquillo”, purtroppo non ti hanno detto l’unica
grande verità, che chiedendo la partita Iva, diventi un “potenziale
evasore”, un essere”socialmente pericoloso”, perciò “schedato” per
tutta la vita.
Quando ti renderai conto che ciò che ti sto dicendo
corrisponde alla verità, sicuramente ti verrà la tentazione di fare un
pò di evasione, ebbene avrai la conferma che effettivamente ti trovi
in un altro “mondo”. Se prima facevi un piccolo lavoro in
nero, anche quello era evasione fiscale, passavi praticamente
inosservato, nessuno ti controllava , ma da ora in poi attenzione, sei
diventato un “sorvegliato speciale”, se ti pescano sei fritto. Tu
sai come si è espresso il presidente della repubblica Napolitano, che
naturalmente non si riferiva alla evasione praticata dai dipendenti,
ma a quella praticata dagli artigiani, ha detto che tali evasori
non potranno più “definirsi italiani”. Pensa che roba, il mafioso,
il lestofante, l’assassino, può continuare a definirsi italiano, ma
tu no, per la sola colpa di aver fatto un pò di evasione, evasione per
“sopravvivenza” e per “legittima difesa”, non puoi più dire ” sono di nazionalità italiana”, per avere una nazionalità dovrai recarti all’estero.
Non so se ci tenevi, ma non potrai più essere considerato un
lavoratore, infatti la tua nuova attività non è prevista nello
statuto dei lavoratori. Ironia della sorte, farai almeno dalle
16 alle venti ore in più alla settimana, ma non sarai più un
“lavoratore”. Se volessi elencarti tutte le differenze fra artigiani e
dipendenti, che sicuramente ti sarebbero utili, non basterebbe un
articoletto, ma dovrei scrivere un libro. Termino facendoti una domanda,
come mai quelli che stanno facendo di tutto per convincerti che il
lavoro autonomo è un lavoro “paradisiaco”, non sono diventati
artigiani? Non ti do la risposta, se diventerai artigiano. la scoprirai
da solo. Caro disoccupato, ti ho parlato “franco”, ma non sono stato
“brutale”, se volevo esserlo mi sarei soffermato su un tema che
meritava di essere approfondito, gli “inspiegabili” suicidi.
di GIUSEPPE SGUBBI
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