Non credo davvero che dall’alba dei tempi, fino ad arrivare agli
albori della rivoluzione industriale, sia stato tutto un susseguirsi di
fesserie!! I veri barbari siamo noi, che ci accaniamo sull’habitat in
cui viviamo, contaminando aria, acque e territorio. Noi, che ci
appelliamo a questa modernità, per giustificare nefandezze, crimini e
profanazione. Questo è potuto accadere per avere mercificato al ribasso,
la nostra dignità e libertà. Come si dice, “i nodi vengono sempre al
pettine” ma oggi sono talmente tanti e a tal punto aggrovigliati l’un
l’altro, da rendere impraticabile ogni altro intervento di bonifica. Non
ci resta che tagliarli alla radice. Nessun tentennamento e
ripensamento! Il cancro va asportato di netto, nella speranza che
qualcosa di buono sia stato sottratto al contagio liberista.
Io so che in ogni uomo, in ogni sua cellula, in ogni suo respiro,
emozione e passione (o per i più tecnici, nel suo DNA) é contenuto tutto
l’universo. La conoscenza non é apprendimento sterile di nozioni e dati
che l’uomo moderno ha codificato a sua logica!! L’immagine del mondo
tecnologico e i suoi devastanti effetti sull’umanità e l’ambiente, sono
sufficientemente eloquenti del cammino intrapreso che ci sta portando
verso la catastrofe umana, ambientale e di valori. E non ci vuole certo
una laurea per comprendere un tale, elementare concetto!
La pura conoscenza é l’estensione della passione che ha come prodotto
finale il bene comune e la felicità – e più in breve, la comprensione
della necessità della morte. Cosa ne è oggi della passione e della
felicità? Cosa, della comprensione del Mistero?
“Le circostanze esterne non sono così difficili da cambiare, ma la
letargia interiore è vecchia di secoli. L’incoscienza è così primitiva,
le sue radici così profonde, che c’è bisogno di una determinazione
totale da parte nostra, una tremenda determinazione, un impegno, un
profondo coinvolgimento.
Dobbiamo rischiare il tutto per tutto. Altrimenti non ci sarà possibile
trasformare noi stessi – rimarremo sempre gli stessi. Voi potreste
essere l’ultima generazione a cui è ancora possibile ribellarsi – se non
vi ribellerete, potrebbero non esserci più opportunità. L’umanità
potrebbe essere ridotta allo stato di robot – quindi ribellatevi finché
c’è ancora tempo”. OSHO
Anche le speranze di Osho si sono annichilite dentro un baratro di
generale indifferenza, e l’ultima generazione a cui era ancora possibile
ribellarsi, ha passato il testimone ad un’altra, che crede che le banane
le produca il supermercato e che il cellulare sia sinonimo di libertà.
Pasolini, un uomo dalla lucidità drammaticamente attuale affermava: “La
distruzione di valori non implica una immediata sostituzione di altri
valori, con il loro bene e il loro male, con il necessario tenore di
vita e insieme un reale progresso culturale. C’è nel mezzo, un momento
di imponderabilità, ed è appunto quello che stiamo vivendo – e qui sta
il grande tragico pericolo”.
E quello che sembrava solo un pericolo, si è rivelato oggi una
drammatica realtà: “un momento di imponderabilità” dove tutto è stato
relativizzato e capovolto in funzione di vantaggi, privilegi, profitto e
potere. All’orizzonte, nessun nuovo valore sembra avere sostituito i
precedenti, ma solo un caotico e schizofrenico turbinio di supposizioni,
congetture e … “
L’informazione di massa, ha lo scopo intrinseco di omologare i consumi,
le menti, in particolar modo, della classe più debole del paese: “il
sottoproletariato ed i giovani, attratti dalla nuova pseudo/filosofia
dei consumi”.
Pasolini riconduce questo processo ad un fondamentale principio:
“Regolamentare ed Omologare” al linguaggio del Sistema Potere, che
detiene il processo di trasformazione tecnologica e industriale
capitalistica, determinando così l’avvento di una nuova borghesia
egemone e cialtrona, avulsa da ogni concetto di cultura e stato di
diritto.
Pasolini, in maniera profetica, vede nelle nuove forme di capitalismo
l’intento barbaro all’omologazione della società. “Uno sviluppo usato
come strumento di regresso, dove i mezzi di comunicazione di massa,
diventano un genocidio culturale” – dove i più esposti sono i più
deboli, e i giovani, che si adeguano a modelli e comportamenti,
divulgati dalla propaganda mediatica.
Ma come cambiare lo stato delle cose senza una “determinazione totale”
da parte di tutti? Certo, senza consapevolezza non ci può essere
determinazione, quando gli stessi padri non sanno più indicare il
cammino ai propri figli.
Siamo alberi senza radici, disancorati da ogni oggettivo parametro di
giudizio e di autentica consapevolezza che un tempo interveniva come
elemento di comparazione assoluta, deputata alla distinzione fra il
giusto e l’iniquo, il vero dal falso e fra la furbizia e l’intelligenza.
Ci siamo persi nel “Tutto è Relativo” adottato in massa ad attenuante
quotidiana, disertando ogni responsabilità individuale e personalismo e
omologandoci ad un sistema nel quale abbiamo riposto ogni
intraprendenza, capacità critica e speranza di futuro.
Dal canto mio continuerò a produrre il mio vino e il mio olio, nei
tempi e nei modi della sana tradizione, fino al giorno in cui ogni
prodotto sarà stato per sempre contraffatto e contaminato. Per questo,
sarò accusato di alto tradimento e condannato come un pericoloso
sovversivo e criminale che attenta alla salute pubblica.
Gianni Tirelli
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