Il problema principale di Wikipedia (e Google)
che restano peraltro le cose di gran lunga migliori, è che sono
strutturati, nei temi "sensibili" per orientare in un certo modo. Parlo di strutturati inteso già come algoritmi.
Wikipedia funziona pressapoco così: se l'utente si informa su un
argomento sensibile "capisce" qual'è il suo grado di conoscenza, dal
tipo di ricerca stessa. Per cui se uno ad esempio cerca "XXX" Wikipedia
sa che questo utente si sta informando sull'argomento generale, cioè
XXX, quindi non deve essere uno molto informato, se no cercherebbe
sicuramente qualcosa di più specifico, e gli dà una versione
politicamente corretta di XXX, con rimando a links di approfondimento
altrettanto politicamente corretti.
Se però l'utente cerca "XXXyyzz" o yyzz ma chiaramente attinente a XXX,
cioè l'argomento XXX ma con una ricerca specifica yyzz, allora Wikipedia
ragiona così: "questa la sa" e
la mostra, anche per salvaguardare la sua imparzialità e correttezza. E
così via, se uno ricerca "XXXyyzzaabac" Wikipedia ragiona: "anche questa la sa" e la mostra.
Poi semmai in quei casi può esserci un tipo di commento che tende riga
dopo riga verso un giudizio, o presenta solo delle parti o degli autori,
o non indirizza verso fonti peraltro esistenti, oppure insiste su
"qualche dubbio ancora resta" "controverse talune circostanze" "parrebbe
stabilito, ma..." "sembrerebbe confermato, però" ecc..
Parlo di argomenti sensibili ovviamente,
dove anche vengono letteralmente censurati o stravolti pezzi interi di
storia che però ricercando opportunamente, cioè appena appena mostrando
conoscenza, improvvisamente appaiono con pagine e pagine. "Questa la sapeva".
Ma anche cose abbastanza innocue talvolta hanno comunque un taglio di un
certo tipo, pur se parliamo di cose differenti dagli argomenti sensibili, non parliamo quindi di censura o ribaltamento totale dela verità.
Faccio un esempio facile: se si guarda a "Telaio meccanico" si vede la sua storia, ed è fatta bene.
In particolare nell'800 ebbe un'importanza cruciale nell'industrializzazione, ne fu anzi uno dei primi se non il primo esempio.
Viene infatti riportato da Wikipedia:
Nel XIX secolo la produzione tessile si
meccanicizza e razionalizza, il telaio esce da un ambito artigianale e
domestico per diventare uno degli artefici della rivoluzione
industriale. Dai 23.000 impiegati nel settore del 1834, si passa ai
331.000 del 1851 (in Inghilterra).
Ora che capisce l'utente medio?
Che il telaio portò sviluppo e occupazione, infatti dai 23.000 ai
331.000. Quindi
industrializzazione---->progresso---->occupazione----> tutto
positivo.
Questo è fuorviante. Fino ad allora in quasi tutte le case c'era un telaio artigianale, (Wikipedia
non lo nega, e dice "artigianale e domestico" per correttezza ma lo
lascia cadere lì in modo sfumato non spiegando cosa significava in
realtà) e con quello si produceva la "pezza" di cotone che era considerata e valeva come il denaro. (Tutt'oggi è rimasto in uso dire "Pezzatura" per i titoli e anche si dice in che "taglio" uno desidera avere le banconote).
Ogni famiglia arrotondava il bilancio o anche viveva grazie a questo telaio artigianalee alla pezza che poi vendeva.
L'industrializzazione, il telaio meccanico, che produceva con poche
persone migliaia di "pezze", mandò in frantumi questa economia familiare
e mandò in miseria decine di milioni di persone, che si organizzarono
anche talvolta e andarono ad assaltare con bastoni e forconi quelle
fabbriche, causa della loro rovina, e infatti le fabbriche furono spesso
difese da militari e polizia.
Le 23.000 manifatture precedenti, paragonate alle 331.000 successive, di
cui facenno Wikipedia, erano invece quelle manifatture per stoffe
complicate che necessitavano di telai grandi, complicati e costosi, di
una struttura industriale e di manodopera, e che esistevano anche prima.
Non erano i telai familiari con cui le famiglie facevano le pezze di
cotone. Quindi è una maniera piuttosto fuorviante di presentare le cose e
l'intento è mostrare il progresso industriale come esclusivamente
positivo ed esente da pecche o da costi sociali.
Un'informazione più aderente avrebbe detto: scomparvero, a fronte delle
331.000 manifatture industriali, decine di milioni di telai familiari,
in quanto non reggevano quei prezzi e fu una tragedia in tutta Europa.
Le persone si trasformarono quindi in operai, ma solo in piccola parte,
bastandone poche ora coi telai meccanici, e prima di assorbirne un
numero elevato nelle industrie passarono decine di anni, e le loro
condizioni economiche e la loro vita da operai non era nemmeno
lontanamente paragonabile a quella precedente, essendo poi che la
domanda di lavoro era enorme rispetto all'offerta per cui i salari erano
miserabili, gli orari pesanti e l'ambiente di lavoro orribile.
I 331.000 posti creati non vanno poi paragonati ai 23.000 inducendo a
pensare che fu una gran crescita, ma ai milioni e milioni che persero un
lavoro, e cioè i telai meccanici ne occuparono solo 331.000 di quei
milioni. Un pò diverso.
Ma dire queste cose sarebbe "reazionario", non "progressista"
Guai.
Ed è un esempio solo su un tema innocuo, non "sensibile".
Si può non mentire, tecnicamente, ma dipingere lo stesso le cose in modo opposto alla realtà, senza problemi.
fonte :
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=51781#top
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