Circa 70 persone, di cui
27 bambini, vivevano segregati in un bunker sotto terra. La polizia
russa ha trovato la setta durante le indagini sull’omicidio del
religioso Valiulla Yakupov, avvenuto nel luglio scorso.
I bambini di età compresa tra 1 e 17 anni, mai saliti in
superfice, erano costretti a vivere in celle prive di areazione, luce e
acqua. I loro genitori appartenevano ad una setta islamica radicale, che
aveva operato questa scelta per distaccarsi dal mondo esterno. Solo ad
alcuni era concesso di uscire dalla casa costruita in mattoni,
apparentemente un edificio di tre piani su una proprietà di 700 mq che
nascondeva sotto ben otto livelli.
Il bunker si trova nella citta di Kazan, nella
provincia a maggioranza islamica del Tatarstan, ed era stato ideato da
Faizrakhman Satarov, uomo di 83 anni, dichiaratosi profeta musulmano in
contraddizione con i principi dell’Islam.
“Verranno con bulldozer e pistole, ma possono demolire questa casa
sui nostri cadaveri” ha dichiarato a Vesti television, Gumer Ganiyev
ritenuto dai media locali il vice profeta.
Saratov, che ha proclamato la propria casa provincia islamica indipendente, era stato allontanato dalla comunità musulmana per i suoi insegnamenti ritenuti estremi.
In un’intervista rilasciata nel 2008 al quotidiano Komsomolskaya
Pravda, il predicatore sosteneva di essere stato inviato dal KGB nelle
nazioni musulmane a predicare la libertà religiosa dell’Unione
Sovietica: “E' così che sono diventato un servo di Satana, un traditore
–diceva Saratov – quando l’ho capito, mi sono pentito e ho iniziato a
predicare”.
Contro il predicatore sono intervenuti esponenti religiosi del Tatarstan,
come il Rais Suleimanov, che in un’intervista rilasciata a Gazeta.ru ha
dichiarato: “L’Islam stabilisce che non ci sono altri profeti oltre
Maometto. Gli insegnamenti di Sratov, che si dichiara profeta, sono
rifiutati da Muslim”.
Il vice procuratore di Kazan, Irina Petrova, ha
fatto sapere che i minori sono stati affidati a strutture ospedaliere e
orfanotrofi, i genitori sono stati formalmente incriminati per abusi su
minori mentre il "profeta" è anche accusato di “arbitrarietà”, reato che
il codice penale russo attribuisce a chi si fa regole da solo contrarie
alla legge.
Per le autorità russe quello delle sette religiose è un forte problema dovuto
anche al basso livello culturale di una buona fetta di popolazione. Nel
2007, un'altra setta, la "Vera Chiesa Ortodossa", si era barricata in
una grotta a 90 km da Penza minacciando il suicidio collettivo. I 29
seguaci con a capo un architetto bielorusso, Pyotr Kuznetsov,
aspettavano la fine del mondo, all'epoca prevista per maggio 2008.
Giuseppe Ottaviano
visto su agoravox e copiato e postato su questo blog
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