Come speculare sulle molliche dei cittadini.
A giugno di questo, ricevo un plico dall'agenzia delle entrate in cui mi si chiede un controllo patrimoniale su tutta la mia famiglia, perché è impossibile pagare 15 mila euro per un master
quando si lavora. Si deve pagare un mutuo, in più risultavano a me
intestate una sfilza di autovetture targate Cartagine e rottamate da
oltre 20 anni.
Stupefatto per l'entità di tale verifica che se fosse fatta ad una
azienda avrebbe un senso, ma ad un impiegato a stipendio fisso mi sembra
una stupidagine, mi rivolgo ad un commercialista che essendo un
familiare mi risolve la questione gratuitamente, proponendomi di
accompagnarmi all'ufficio preposto di fronte al funzionario addetto alla
mia pratica. Già iniziano i guai,
infatti l'indirizzo esposto sulla
carta intestata dell'agenzia delle entrate non corrisponde a quello del
funzionario che ha in carico la mia pratica di accertamento, e così
prendiamo un altro appuntamento.
Al secondo appuntamento troviamo finalmente il funzionario e
nell'attesa che ci riceva cerco di guardare le altre persone che come me
sono state oggetto di verifica fiscale, e noto che sono tutti povera
gente, ragazzi con contratto a progetto, molti pensionati ed un nugolo di commercianti che solo per come sono vestiti (molto male) fanno capire che sono in condizione di disagio economico e sociale.
Tutti hanno controlli su piccoli parametri di non coerenza e tutti
tirano avanti grazie all'aiuto come me di un genitore che con qualche
sacrificio partecipa alla quadratura del ménage economico, infatti io
ero fuori parametri perché avevo speso l'equivalente di una utilitaria in istruzione, ma non posseggo autovetture ed ho aiuti dalla famiglia.
Scopro che l'aiuto diventa quasi un reddito, e quindi come tale va
dimostrato e verificato, e così mi trovo costretto a portare gli
estratti conto di mezza famiglia, costringendomi ad una spesa di oltre
200 euro in spese bancarie, (come al solito gli unici in Italia che ci
guadagnano da qualunque situazione) consegnare il tutto al funzionario
il quale visti i miei disastrosi conti, mi congeda rassicurandomi di
aver compreso l'errore, anche perché avendo effettuato la spesa del master a rate di molti anni sarei rientrato nei parametri.
Un commento vorrei farlo serenamente: mi fa piacere che questi
controlli ci siano, perché ci dà la misura di essere come strumenti
investigativi allineati, ai paesi più virtuosi e tecnologicamente più
devoti alla ricerca informatica del nostro; perché, però, siamo sempre
noi che dobbiamo presentare montagne di carte alle quali i Ministeri
hanno accesso?
Infatti pur non avendo ricevuto nessuna multa, una
sono stato costretto a pagarla, e cioè, tre giorni persi di lavoro, miei
e del commercialista, e tutta la documentazione bancaria di 5
componenti della famiglia arrivando quasi alla seconda generazione.
Tutto questo è giusto?
E secondo voi anche nel qual caso avessi avuto una ammenda, di
quanto sarebbe potuta essere? L'evasione di un povero cristo che si
trova per lavoro fuori casa 14 ore al giorno a quanto può ammontare,
tenuto conto che nella vita esiste anche il sacrosanto riposo.Di un
migliaio di euro? Allora non sarebbe più proficuo indirizzare tali
controlli verso evasioni più sostanziose e sicure invece di andare a
raccattare le solite briciole ai soliti poveri cristi?
Commentate ed un saluto.
Massimo Mazzarini
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