L’agenzia per la protezione ambientale americana, l’EPA, comunica che
il famoso mais transgenico di Monsanto è diventato una prelibatezza per
gli insetti infestanti, che nel giro di qualche generazione si sono
abituati al mais geneticamente modificato e alle sue difese. Tanto che
ora proliferano nutrendosi proprio delle radici del mais, incuranti del
fatto che quelli di Monsanto lo abbiano dotato di una “proteina killer”
che li dovrebbe lasciare stecchiti.
Monsanto ha reagito negando, ma a ruota è arrivata una radio del Minnesota a raccogliere le testimonianze degli agricoltori,
che vedono le loro piante con le radici danneggiate incapaci di
assorbire la già scarsa acqua che offre la stagione siccitosa e che
hanno assistito allibiti persino al crollo delle loro piantagioni sotto
l’azione del vento (!). Niente più invulnerabilità ai parassiti e niente
più guadagni moltiplicati dalla grande innovazione scientifica
quest’anno, solo raccolti finiti nella pancia dei vermi e denaro finito
nelle casse di Monsanto, che ora potrebbe anche essere esposta a
poderose richieste di danni, visto che il suo miracoloso prodotto ormai
non mantiene più quanto promesso dall’azienda.
Per risolvere il problema basterebbe tornare alla tradizionale
rotazione delle culture, perché questi parassiti si nutrono solo di mais
e morirebbero quindi di fame in sua assenza, se non fosse che la
rotazione è stata abbandonata proprio in vista delle maggiori rese
proposte da Monsanto e che ora gli agricoltori sono ormai da anni legati
a una monocultura. Una pratica che ovviamente ha favorito l’adattamento
e il proliferare tra gli insetti di quelli geneticamente insensibili
alle difese di Monsanto. Ci sono voluti appena 15 anni perché la natura
prendesse le misure al mais di BT e alle sue “innovazioni”, spinte con
grande foga da politici e scienziati vicini a Monsanto, e ora che è
accaduto non esiste un piano B, se non quello di tornare ai metodi
tradizionali e rinunciare ai servigi di Monsanto, che così però non
guadagnerà che una frazione di quanto ha ottenuto legando gli
agricoltori mani e piedi al suo prodotto.
Nessun commento:
Posta un commento