giovedì 16 agosto 2012

Crisi, i diportisti scappano dall'Isola gioiello. Il benvenuto della Corsica: "Grazie, italiani"


Per Ferragosto gli yacht hanno riempito i porti della Costa Smeralda. Ma è stata solo una breve illusione. Il bilancio stagionale degli ormeggi è negativo. Furibondi i costruttori di barche, sdegnati i diportisti che, sottoposti a misure di controllo definite 'surreali' sono pronti a salutare la Sardegna. La Corsica, dall'altra parte dello stretto, ringrazia.
C'è una scritta al porto di Bonifacio. Caratteri cubitali che rendono meglio dei complessi ragionamenti che ruotano attorno alla crisi dell'industria turistica sarda. "Merci, italiens". Grazie, italiani. Perché in terra di Francia non ci sono tasse sulle imbarcazioni da pagare, né il clima da caccia alle streghe che la pur necessaria lotta all'evasione ha ingenerato. Così lo spiegamento di controllori per aria, per terra e per mare induce gli storici frequentatori delle coste sarde a guardare verso altri lidi. Nei giorni scorsi un elicottero ha fatto sloggaire 40 diportisti dagli isolotti di Soffi e Mortorio. "Il nostro non è un atteggiamento persecutorio - fanno notare dalla Guardia Costiera di Olbia - esistono delle norme sulla navigazione e la balneazione e noi dobbiamo farle rispettare, con le nostre motovedette". "Non siamo un ente persecutorio - aggiungono - ma puntiamo alla prevenzione".
                        unionesarda.it

è inutile girarci intorno : si tratta di un modo diverso di vedere la vita e i rapporti tra le persone. Ci si dovrebbe chiedere : vuoi o non vuoi che ci siano turisti nella tua nazione? Vuoi o non vuoi che le persone da Olbia possano andare a Civitavecchia e da Civitavecchia possano andare all'isola d'Elba senza che vengano passate ai raggi X? Pensi sia giusto che esistano le autostrade del mare?

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