venerdì 30 dicembre 2016

Forse non servirà a nulla , ma ...

Anzitutto i più sinceri auguri di buon anno nuovo. Gli auguri di buon Natale non ho avuto modo di porgerveli , ma spero siano arrivati egualmente.
Il titolo del post verte su un tema che , troppe volte, viene evidenziato in senso negativo: ovvero sia, che ciò che facciamo non serva a niente, e se invece serve a qualcosa o è insignificante oppure al massimo può essere utile solo per noi.
Mi spiego meglio: se uno si dà da fare per risolvere la questione economica della propria zona, magari sensibilizzando eventuali operatori, facendo acquistare dai dipendenti la propria azienda da un'asta fallimentare o facendoli subentrare nella gestione...non è che risolva i problemi a livello nazionale o provinciale, ma al massimo può vedersi riconosciuto il sacrificio e l'impegno e senza troppi grazie.
Ciò non vuol dire che bisogna fregarsene, ma la domanda è: chi ce lo fa fare?
A noi chi ci pensa? Ecco che suggerire soluzioni diverse per i migranti, per il commercio al minuto, per destinare denaro nel settore della ricerca scientifica e nelle nuove tecnologie, eccetera eccetera ...a che cosa porta?
Quando si dice che nuovi posti di lavoro potevano essere creati, almeno per un anno, evitando di acquistare gli F35 e destinando quel denaro a persone under 30 che si occupassero di catalogare i beni artistici , che fossero impegnate nella messa in sicurezza del territorio, che monitorassero le zone a rischio (tutta la nazione, ahimè): il tutto per 1.000 euro al mese, netti in mano, senza ferie e senza altri bonus .
Questa proposta, fatta ai tempi di Mario Monti, a lui in persona, sottoscritta da suoi pari, cioè professori titolati e cazzuti delle università italiane e poi firmata da un numero elevato di cittadini italiani, ebbene è stata lettera morta.
Mi chiedo se qualcuno ha in testa qualche altra cosa da proporre, ben sapendo che quella stessa proposta e tutte le proposte in genere, sono suscettibili di migliorie e varianti, così da adattarle meglio alla realtà.
Ciò servirebbe per poter far ripartire la domanda interna e affinché questa sia indirizzata e indirizzabile non certo verso la GDO o gli ipermercati.
Non servirà ciò che ho scritto, ma come disse qualcuno è meglio di niente.
Ancora auguri.

giovedì 22 dicembre 2016

C'è poco da dire

O da aggiungere.
Le risposte alle domande che ho inviato anche ai giornali, non sono state date: mi riferisco ,ad esempio, a quanti giorni o mesi o anni , i profughi o presunti tali, devono restare nei centri di accoglienze; o al fatto che la famosa accoglienza diffusa sia un bluff, dato che si sa che i giovanotti ben prestanti non vogliono stare separati ma in gruppi più o meno numerosi: ragion per cui se anche tu li sparpagli questi si riuniscono,nuovamente, e te li ritrovi nelle varie stazioni centrali o principali piazze.
Se poi si visitano le vie cittadine, ma non come le valigie, ma osservando, ecco che si ritrovano sì escrementi di cane, ma anche ricordini umani, che se si va dietro,ad esempio qui a Cagliari, piazza del Carmine, non solo si vedono ma si sente pure l'odore: anche in questi casi, nessuna risposta.
L'elenco è chiaro, come lo era quello in cui domandavo se si faceva o meno qualcosa per i falliti, le famiglie dei suicidati per cause economiche, eccetera
Niente di niente: ecco perché c'è poco da dire e da aggiungere.
Vuol dire che i problemi, sono altri: cioè l'accoglienza , le nozze gay, la legge elettorale.
Curioso che una italiana che vive all'estero, quella che ha scritto la lettera a Poletti o contro Poletti, abbia fatto riferimento a chi lavora nei centri commerciali: peccato che poi, non dico lei, ma tantissimi italiani continuino ad alimentarli con i loro acquisti. 
Era l'occasione buona per ricordare che fare il commerciante,anche se come lei si è laureati, non è disdicevole: diventa un suicidio finché si invita la gente ad andare a fare acquisti lì.
Cominciamo a dire di no e,la prossima primavera estate, una bella maglietta con scritto "io non compro nei centri commerciali": maglietta non made in china, ovviamente.

venerdì 18 novembre 2016

Precisazioni

La storia che ho postato so che è vera, e per ragioni di privacy e sicurezza, non ho svelato alcuni particolari, quali città, nomi eccetera.
Dispiace che , dopo attenta analisi e informazioni e consulenze, chi ci ha perso tempo ,denaro e salute, non possa , di fatto, avere giustizia: non può fare niente.
Una per tutte? I tizi coinvolti sono o risultano nullatenenti.
Detto tutto.

Le famose perdite... di tempo

E' da sempre che vale il detto per cui occorre sacrificarsi e impegnarsi per qualcosa di concreto, di tangibile, e per cui , appunto, ci sia un ritorno.
E invece sempre più spesso ci si accorge che non è così.
Pensiamo alla battaglia per i contanti: quante mail ho mandato ai miei contatti, Dio solo lo sa.
Così come nei commenti on line oppure in giro per la città, chissà quante volte ho intavolato il discorso, difendendo l'uso , la possibilità di essere libero di usare il denaro contante.
E ho pure chiesto, ma senza ottenerlo, l'impegno di politici, di commercialisti e giuristi, che a parole erano d'accordo, ma nei fatti ci si perde perché non si è studiato l'argomento: o meglio non si studiano i termini, le parole e i concetti con cui esporre il tema e, logicamente, risultare convincenti.
E questo vale per diversi altri temi, importanti, che vanno dall'immigrazione ai posti di lavoro mancanti: mancano , cioè, le conoscenze della lingua italiana, è assente ogni capacità espositiva, quella che contempla ,anche, l'uso del tono, la velocità o la lentezza, la ponderazione delle parole, ciò che serve quando ad esempio si recita una poesia o si racconta, con parole proprie, una storia.

Potrebbe essere una storia interessante

Sintesi di quanto è giunto alle mie orecchie.
Può capitare che ti vengano raccontati fatti che hanno dell'incredibile.
Ciò che segue, con tutti i benefici del dubbio, mi è stato raccontato in un pomeriggio d'agosto.
Alcuni anni fa, i proprietari di un noto ristorante di una città del sud , locale che aveva di sicuro conosciuto giorni migliori, decidono di affidarne la gestione a una società , una srl: da notare e precisare che detta società era, ed è, di proprietà di un nipote della moglie del proprietario e che i proprietari avrebbero comunque, essendo loro stessi cuochi , continuato a essere presenti nel locale e ,di fatto, nella gestione.
Una semplice ,ma legale, copertura.
Nei fatti però la situazione continua a peggiorare ,e nel giro di poco più di un anno, il ristorante viene fatto fallire: una serie di atti ingiuntivi portano poi, nel giro di un anno, alla dichiarazione di fallimento per bancarotta (la sentenza parlerà di bancarotta fraudolenta, con un buco di oltre 350 mila euro).
La cosa curiosa , per me e per chi mi ha raccontato la storia, è che è stato dichiarato fallito il ristorante, e colpevoli i titolari che sono stati condannati, ma ci siamo chiesti: come mai non è stata dichiarata fallita anche la ditta, o soltanto la ditta, che aveva in gestione il ristorante? (Cioè la ditta del nipote di uno dei titolari)
E come mai il tribunale ha venduto, non so a che prezzo, l'attività del ristorante proprio alla ditta che lo aveva avuto in gestione e lo ha traghettato fino al fallimento?
Curiosità per curiosità, il nipote con la stessa ditta con cui aveva gestito per oltre un anno il ristorante, continua negli stessi locali e con dipendenti i precedenti titolari, l'attività di ristorazione, e pure con lo stesso nome.
Infatti nelle pagine gialle e bianche compare il “vecchio nome” e lo stesso numero di telefono.
Ma non solo: il fatto di pagare al proprietario del locale le vecchie pendenze, non mi pare sia una cosa regolare. Ma , sarà!
Il locale va e non va, ed è diventato una sorta di bettola al punto che un tipo strano, una sorta di intermediario (forse lo stesso che era riuscito, così si dice, insieme al proprietario delle mura a far dare il locale,il ristorante proprio a chi lo aveva gestito, cioè al nipote) suggerisce al nipote di disfarsi dell'attività, e di venderla.
E così trovano una persona che, con un po' di contanti e cambializzando il resto, rileva di fatto l'attività :il punto è che costui, il nipote, che si scoprirà essere pure pregiudicato e sotto osservazione da parte delle autorità giudiziarie (ci si chiede se e come mai aveva una srl di cui era amministratore, e come mai poteva svolgere, dato che trattasi di spaccio di droga, attività di ristorazione: ma, sarà!) nei fatti non firma la cessione e posticipa ogni sorta di accordo, ma pretendendo sempre soldi, pare 5 mila o anche più euro al mese.
L'ingenuità dell'acquirente, la pressione del nipote e le minacce più o meno velate, la posizione dubbia del proprietario delle mura (che stava ricevendo il pagamento degli affitti da parte del nuovo ristoratore ma aspettava il pagamento delle vecchie pendenze da parte del nipote), portano questo che è ormai un lestofante, a vendere anche a un nuovo ristoratore l'attività.
E così, essendo ancora in possesso delle chiavi del locale, cambia la serratura e non essendoci ancora un contratto di cessione di ramo di azienda o di attività, riesce a non far rientrare nel locale chi ,per diversi mesi, aveva di fatto riportato il ristorante a un buon livello di clientela.
Il nuovo acquirente , facendo l'indiano, inizia e cerca di proseguire l'attività e conserva come personale il cuoco che, per la cronaca era stato dipendente in quel locale prima del fallimento: ma se uno non ci sa fare non regge, e dopo alcuni mesi cominciano ad affiorare le grane.
Nei fatti il nipote e il nuovo acquirente, si beccano una denuncia che li porta a essere condannati alla restituzione dell'attività al primo acquirente.
Ma alcuni disguidi nei meccanismi della giustizia, hanno favorito il lestofante e il proprietario delle mura: infatti il primo acquirente non è riuscito a rientrare in possesso dell'attività, anzi, i beni che c'erano dentro, tavoli e sedie ,cucina e il resto, non ci sono più, venduti alla chetichella.
Mi sono domandato che razza di mondo è che permette traffici loschi, strani e dubbi: come è possibile che dei lestofanti possano ,come ho saputo, riaprire l'attività di ristorante in un altro punto della città, e come è possibile che il nipote abbia fatto la stessa cosa.
In sostanza : è possibile non riuscire ad eseguire, se così si può dire, la sentenza? E' possibile non rispettare le sentenze?
A quanto pare sì. Così come ,è evidente, che se tu gestisci un'attività e questa va male, chi viene dichiarato fallito è chi ti ha ceduto il ramo d'azienda, mentre a rigor di logica, secondo il mio parere, dovrebbe essere chi fattura, chi emette gli scontrini, chi rilascia le ricevute fiscali, chi ha in carico il personale, chi paga gli affitti la luce l'acqua il gas il telefono le tasse sui rifiuti solidi urbani i contributi ….a dover essere dichiarato fallito: invece , dalle nostre parti il tribunale permette , concede, l'acquisto dell'attività a chi ha portato quell'attività al fallimento.
Curioso eh?
Che dire? Fattene una ragione ,e mi dispiace per chi ha perso i soldi: chi ci ha guadagnato è stato il padrone di casa, il proprietario delle mura, che si è ripreso il locale seppure steccato di alcune mensilità (sei mesi mi pare); i falliti della precedente attività , che sono riusciti ad aprire un locale tramite un prestanome, mi pare un parente; il lestofante che è riuscito a fottere tutti, e opera tranquillo alla faccia dei truffati.

Così ,pare, con beneficio di inventario, le cose . 

lunedì 7 novembre 2016

Per non dimenticare

Avrei voluto nei giorni scorsi commentare un articolo su "l'occidentale" o su "la verità", non ricordo in quale delle due testate, e che lamentava come un'azienda sia stata chiusa, non ricordo se fallita, per mancanza di commesse.
Colpa ,sopratutto, delle sanzioni verso la Russia, e dell'avere una produzione rivolta o gradita solo a quel tipo di cliente.
La cosa mi toccava particolarmente perché trattasi di un mobiliere, seppure con produzione classica, orientata appunto verso i gusti dei russi, ma è sempre un male se un produttore sparisce.
Tuttavia il mio commento sarebbe stato un richiamo, una lamentela, che si domandava come mai la maggior parte delle aziende italiane, vendono di fatto solo all'estero; del perché se vai al Salone del Mobile di Milano, anche lì , quasi tutti gli espositori non cercano né vogliono rappresentanti per l'Italia e,se proprio devono vendere a un negoziante lo fanno loro, senza intermediari, e rigorosamente con pagamento anticipato.
Ecco, direbbe qualcuno, non vendono in Italia, e giammai al sud, perché gli italiani non pagano, sono cattivi pagatori: potrei smentirli dato che alcuni pacchi dei miei conoscenti ,ormai anche loro ex produttori (ma non falliti:hanno solo chiuso e,per grazia di Dio, potevano farlo in maniera indolore...ma mi dispiace perché ho "perso" un fornitore) hanno perduto diversi migliaia di euro con un cliente a Praga che, dopo aver creato un'esposizione, ha portato via, fatto sparire, i mobili senza pagarli: mobili che loro, i miei conoscenti, avevano fornito gratuitamente confidando in ordini futuri, mai arrivati.
Ora il succo del mio discorso, del mio ragionamento, quale vuol essere?
Che troppo spesso si pensa solo ad esportare, alle aziende che esportano, si ignorano e talvolta disprezzano i clienti o potenziali clienti italiani, non si fa nulla perché gli italiani possano diventare "tuoi clienti" , non si pensa mai a un piano B perché troppo presi dagli ordini ricevuti, dalle grasse commesse.
Ho avuto modo di vedere in azioni, nei diversi saloni del mobile italiani (non solo a Milano, quindi) , i venditori che nei vari stand si prodigavano con successo per conseguire e far firmare e incassare il frutto del loro lavoro:cioè il mobile da vendere.
Dispiace che questi stessi abbiano abbandonato il mercato italiano: ora ,tanti, troppi hanno dovuto chiudere la baracca.
Ecco, non è solo colpa dei russi, delle sanzioni che come dei deficienti abbiano affibbiato alla Russia:ma è anche colpa di chi ha guardato per anni e anni dall'alto in basso i propri connazionali (non dimentichiamoci di quando si vendevano a camionate intere o container i mobili ai tedeschi) dicendo "non vendiamo in Italia, solo estero".  

giovedì 3 novembre 2016

C'è anche chi

C'è anche chi se ne strasbatte i coglioni, e pensa a vivere nel miglior modo possibile.
Forse stufo di sentir parlare di migranti, arcistufo di venir accusato di poca o scarsa sensibilità per i problemi altrui , minacciato che se non collabora e non accoglie, quei problemi e questioni che oggi appartengono in buona parte ad altre persone , a breve ricadranno anche sulle sue spalle, ecco che applicando la regola del carpe diem uno dice a se stesso "voglio vivere".
Ed è così che si partorisce la decisione di prendere baracca burattini o solo una valigia e partire: ed è sempre con quello spirito che si decide, forse mettendosi un cappio al collo, di aprire o cominciare un'attività per conto proprio o con chi se la sente di rischiare.
Di certo chi ancora si sente in ballo, chi viene trascinato in questo vortice di incertezze, non può stare ad aspettare i famosi "tempi migliori": non sai questi tempi migliori arriveranno, se ci saranno dei cambiamenti che potrebbero o no essere a tuo vantaggio; perciò occorre darsi una mossa.
E la mossa , quella giusta, può essere anche armiamoci e partiamo, dove forse potremmo anche essere apprezzati e non schiavizzati.
Peccato che queste chance valgano per chi ha dei talenti e non per quelli , come me , che sono rimasti indietro e, ad esempio, non parlano le lingue, non hanno manualità o ce l'hanno scarsa, non hanno titoli particolari , in poche parole non sono in possesso dei requisiti che il mercato ,oggi, richiede.
Un po' come certi migranti che, qui da noi, vuoi perché non conoscono l'italiano, vuoi perché non hanno attitudine ad apprendere ma sopratutto non hanno neanche i titoli di studio richiesti o equipollenti, non sono utili e restano ai margini della società.
Inventarsi qualcosa, un lavoro, con le difficili regole per accedere al credito, non è facile: ci sto provando e vi farò sapere. 
Incrocio le dita e tutto il resto. 

mercoledì 2 novembre 2016

Così si sente dire

Non è sempre vero ciò che ci viene dette , riferito , però non dubito almeno in questo caso: un  vigile urbano che dice che deve chiudere un'occhio verso i venditori abusivi extracomunitari , diversamente ci cazziano .
Mi ricorda di quando, agli inizi degli anni 80, la stessa cosa mi veniva detta da amici della polizia di stato, allorché i magistrati trattenevano loro, i poliziotti quando questi avevano la brutta abitudine di arrestare gli spacciatori di droga.
Mi dicevano che loro venivano trattenuti, e gli spacciatori rilasciati.
E come fai tu a sapere queste cose? Perché ho combattuto per anni una battaglia per togliermi il via vai di spacciatori e compratori di droga dinnanzi al negozio: la gente ,se vede questo andirivieni, non è invogliata ad entrare nemmeno per chiederti l'uso del bagno o per fare una fotocopia, e quando viene la sera è pure peggio, quando è notte è ancora peggio, perché orinano agli angoli delle vetrine e il giorno dopo tocca a te pulire piscio, vomiti, siringhe, farmaci, bucce di limone, e ogni altra porcheria.

lunedì 31 ottobre 2016

Alla fine non solo manca un programma, ma

Ma, appunto , anche la convinzione che questo si possa concretizzare.
E' sufficiente che una categoria di persone, lavoratori o meno che siano, si senta minacciata o danneggiata da un certo provvedimento o legge, che il Tar del Lazio o un buon studio legale o una qualsiasi lobby può fermare tutto.
Che questo tutto sia giusto o no, è un'altra questione, ma a monte manca proprio il programma mentre continuano a esserci idee e necessità di cambiamento che, da ogni parte cercano gli onori della cronaca, dei servizi in tv, degli speciali che, purtroppo migranti e terremoto non permettono di esaminare né di mandare in onda.
Ed è per questo che oggi più di ieri vale il mors tua vita mea : oggi un giovane prende la valigia e parte in cerca di fortuna, e non si fa certo abbindolare da un politico locale che gli parla di agricoltura, di biologico, di un nuovo modo di produrre o costruire , perché per quelle cose ci vuole tempo, e il giovane, anche se può sembrare una contraddizione, tempo a disposizione non ne ha.
Per contro se il giovane avesse chi lo mantiene per un certo lasso di tempo, magari formandolo tecnicamente in quelle materie che la scuola, la nostra scuola (che reputo buona) , non insegna, forse accetterebbe questo purgatorio forte di un futuro migliore ...per se .

sabato 29 ottobre 2016

Per chi pensa che stia esagerando

Nel giornale Libero, il giornalista Facci riporta quanto avrebbe stabilito un giudice circa "la fine che devono fare gli immobili che ospitavano cittadini italiani che , per ragioni varie vengono o verranno sfrattati": ci troviamo a Lecco e provincia, e questi appartamenti verranno dati a immigrati richiedenti asilo e simili, che dovranno averne cura nel rimetterli un po' a posto. Dovrebbe, e il condizionale è d'obbligo, essere una sistemazione temporanea, ma vedendo come le case popolari o quelle che vengono occupate quando una persona si assenta per alcuni giorni, vengono poi liberate dagli occupanti abusivi, non so se ciò avverrà e in quali tempi e modi.
Un modo infame in cui vengono trattati i cittadini italiani, dato che gli affitti vengono pagati dalla prefettura, dallo stato italiano ma per i cittadini stranieri: mai che venga in mente e si abbia voglia di fare qualcosa per gli italiani.
Una domanda curiosa me l'ha fatta un'amica due giorni fa: mi chiede se mi sono interrogato sul fatto che i migranti che arrivano hanno, per la maggior parte, smartphone ultima generazione e come mai questi non si rovinano durante le attraversate; e come questi signori, dato che sono per lo più maschi, sono sempre al telefono; e come mai sono in buona forma se vengono dalle zone di guerra; e come mai non fanno niente per il proprio paese, come raccolta fondi e pressioni politiche varie così da liberare la propria patria e farvi ritorno.
Mi diceva queste cose , così per curiosità.
Semmai mi chiedo a chi faccia piacere abitare in uno stabile dove ti cucinano a tutte le ore del giorno e della notte, magari profumando la tua biancheria stesa ad asciugare: un bel tocco di cipolla , ecco ciò che ci vuole per le mutande!
E che dire del fatto che non sai quanto tempo devono stare, costoro, in hotel o strutture similari? 
E per quelli che parlano dell'accoglienza diffusa, chiedano ai migranti dove vogliono stare e per quanto tempo, così sapranno che non vogliono restare, come diremmo dalle nostre parti , in Sardegna, in "una bidda sperdia" che vuol dire in "un paesino sperduto":dove, detto tra di noi, si vive meglio che in città, ma questo non diciamolo, se no poi ci vogliono andare a vivere tutti, sardi e italiani compresi.

mercoledì 26 ottobre 2016

C'è posto, sì! Ma per gli altri

Che l'accoglienza dei migranti sia un affare, è chiaro come il sole.
Sempre anni addietro scrivevo, e oggi riscrivo, che ci sono persone, di solito legate alla chiesa cattolica o comunque a istituzioni che operano nel cosiddetto sociale, che tengono in modo particolare ad aiutare il prossimo in difficoltà: il punto è che lo fanno a modo loro, con dei criteri assai discutibili e, dulcis in fundo , non fanno quasi mai in modo che l'aiutato si affranchi e possa, come secondo il buon senso dovrebbe, camminare con le proprie gambe.
In poche parole il tuo aiuto non deve limitarsi all'elemosina, al pacco alimentare, a invitare tizio o caio alla mensa ogni giorno, ma fare in modo che costoro siano liberati dalla povertà. Punto e a capo.
Oggi al tg3 regionale sardo, hanno detto che la diocesi cagliaritana, accogliendo l'invito del Papa, ospita nelle parrocchie o nelle strutture parrocchiali, circa 400 migranti.
E mi dispiace, perché avrei voluto che il Papa chiedesse di ospitare famiglie, di italiani , nelle parrocchie: persone senza casa e in difficoltà economiche: ma noi le aiutiamo, ci potrebbero rispondere, e da tempo.
Peccato che il vostro aiuto sia simile a chi è tenuto in vita dalle macchine, nella speranza che qualcosa cambi: ma a quanto pare non cambia niente, se non che anche i comuni e lo stato in generale, destina sempre meno e risorse per risolvere i problemi dell'Italia.
Quanto al Papa, avrebbe potuto, prima di andare a Lampedusa invitare le parrocchie di tutto il mondo a dare una mano ai parrocchiani in difficoltà: ma non lo ha fatto né prima né dopo.
Anche ieri in tv, nei soliti talk show, non si è arrivati al dunque, al sodo, e cioè a dire se chi arriva, migrante o no che sia, deve alloggiare in un centro di identificazione e per quanto tempo; che cosa deve fare dopo, se se ne deve andare , se deve essere rimpatriato, se deve restare in Italia e ,in questo caso per quanto tempo (difatti se il nostro amico fosse in Cina,Australia o Usa, non è che potrebbe fare i propri porci comodi, ma dovrebbe sottostare, come è giusto, a determinate regole e rispettarle, cosa che qui non avviene); da non dimenticare gli immobili che ,attualmente, sono adibiti a centro di prima identificazione e a centro di accoglienza, e cioè se questi immobili debbono fare questa triste fine, o se invece possono ambire al ruolo di scuola, abitazioni o centro di aggregazione sociale.
Non è stato chiarito da Renzi né dal governo e nemmeno dall'opposizione, quanto ho scritto sopra, ma neppure se la ripartizione degli immigrati c'è o ci sarà e come dovrebbe avvenire, né come mai queste navi Sea Patrol o come cavolo si chiamano stanno sempre lì ad aspettare gommoni o barconi e perché non accompagnano questi migranti in altri porti, non comunque sempre da noi in Italia; non si capisce perché ,che so, gli algerini che sbarcano nel sud Sardegna, non possano essere rimandati indietro, così come quando arrivano bengalesi o pachistani o egiziani o senegalesi: si dice che non abbiamo stipulato dei trattati con queste nazioni, ergo devono restare qui, anche se alcuni politici, di solito leghisti, sostengono che dovrebbero, quantomeno, essere riaccompagnati nel porto di partenza, quindi Libia o addirittura Turchia. 
Quindi qui, come possiamo tutti vedere, ci si prodiga per dare istruzione e assistenza sanitaria, psicologica eccetera,ma per i migranti: per noi nisba. 
Le cose curiose che si possono vedere in giro e che danno un'idea di ciò che ci aspetta, le potete vedere nel cartellone che anticipa come sarà piazza Garibaldi a Cagliari, una volta che sarà terminato il rifacimento della piazza: potreste notare raffigurate diverse persone di colore che passeggiano nella piazza, ormai, rimessa a posto.
La logica di chi ha pensato a una simile raffigurazione è l'integrazione: a me sa tanto di imposizione.
Questo post è stato scritto in due round quindi è meglio chiuderlo qui, ora.
Alla prossima.

martedì 25 ottobre 2016

Dalla teoria alla pratica

O meglio dall'analisi delle cause alla risoluzione dei problemi: da diversi anni circola, e giustamente, la spiegazione del perché abbiamo perso lavoro, potere di acquisto: così come è ben spiegato che una casa che costava 300 milioni di lire oggi costa 300 mila euro, così come un'auto come una Panda costava 8 milioni e oggi costa almeno 13 mila euro (senza sconti o promozioni).
Se poi vogliamo possiamo parlare o ricordare il caso famoso delle zucchine o del caffè al bar e così via: basta pensare a cosa costa un quotidiano, e fare la conversione in vecchie lire.
In ogni caso causa è stata la dismissione e vendita di aziende dell'Iri, di banche e altre aziende dell'agroalimentare, l'aver regalato alla Fiat l'Alfa Romeo, fino all'essersene fregati nel veder far fallire aziende nei settori più diversi, compresi quelli a me cari ossia nel settore arredamento.

lunedì 24 ottobre 2016

Se ne parlava già una decina di anni fa

Almeno , io, ne parlavo sul mio blog e lasciavo commenti che, allora come oggi, non raccoglievano consensi.
Mi riferisco alla pressione fiscale troppo alta, al fatto che un commerciante o una partita iva non versano iva o altre imposte perché devono pagare l'affitto o l'enel o i dipendenti: ma in ogni caso poi vengono raggiunti dal fisco che, come sempre, li fa a pezzi , li costringe a chiudere o a compiere azioni violente.
Ci ricordiamo o abbiamo rimosso, anche dal web così da non volerne più parlare, di persone che hanno compiuto rapine o furti, perché erano con l'acqua alla gola? 
Ricordo il caso di una signora, forse over 40, di un imprenditore che doveva pagare gli stipendi, e questi sono casi che mi sono venuti in mente perché non posso più accedere ai miei vecchi post del precedente blog: diversamente vi avrei fornito altri dettagli e mi avreste detto e vi sareste chiesti: ma che fine hanno fatto?

sabato 15 ottobre 2016

Riassunto

Alcuni impegni per cercare di sistemare delle questioni personali, mi hanno impedito di seguire il blog in maniera più presente: non è più il blog che avevo su leonardo, ma cerco di fare del mio meglio anche se non è abbastanza.
Andando al sodo, come saprete in Sardegna continuano sbarchi di clandestini, le persone che cercano lavoro aumentano, tantissimi sardi se ne vanno o hanno in programma di farlo.
Per contro , se vai a chiedere aiuto economico o comunque, come ripetevo in tempi non sospetti, e cioè dal 2004, di darti modo di affrancarti da una situazione di disagio e non dover tornare a bussare a denaro, ecco che ti senti ripetere che non ci sono risorse: che però ci sono per migranti e clandestini o rom.
Per costoro ci sono i fondi, si trovano,e sopratutto devono essere accolti : con il risultato che ,loro e solo loro, sono e vengono favoriti.
I fatti sono questi. E chi li sostiene, guarda caso, sono persone che, allora , e cioè nel 2004. e ancora oggi, operano e vivono e si guadagnano da vivere in regime di assenza di concorrenza: un professore universitario, un capo della mobile, un prefetto, un primario, un avvocato, un medico di base, di fatto riceve o lo stipendio a fine mese o comunque non soffre più di tanto.
Riguardo agli avvocati, poi, con il gratuito patrocinio che ricevono assistendo proprio i migranti, anche chi di loro diceva , e non ho dubbi per non credere, che non se la passava bene, ora ha un po' di respiro.
Per contro tanti altri, mettiamo commercianti o dipendenti di aziende che hanno chiuso o lo stanno per fare, vedono che le loro problematiche e situazioni non vengono prese nemmeno in considerazione, non sono neanche, come si usa dire, "in agenda".
A questo punto chi osa ,anche soltanto lontanamente, affermare che i problemi della nazione sono "il lavoro", e cioè la mancanza di lavoro, viene pure applaudito, ma se a questa affermazione fai precedere " che bisogna pensare prima agli italiani senza lavoro", ecco che diventi razzista, xenofobo, anti europeista.
Non solo: crei allarmismo. 
Ora è facile, come ho sempre sostenuto, che chi ti dice che devi essere flessibile lo fa dall'alto del suo lavoro stabile , ben pagato e senza che questo sia mai messo in discussione (posto fisso e per sempre).
Ma voglio concludere questo riassunto questo pensiero: anni addietro ho sostenuto, sia nel mio blog che nei vari commenti che ho lasciato in giro, che era indispensabile che le nostre aziende risorgessero, venissero aiutate nell'accesso al credito, che ci fosse una moratoria per le tasse e imposte in sospeso, idem per i debiti verso le banche e le finanziarie; e che questo trattamento venisse riservato anche alle famiglie, alle persone fisiche. 
Ma aggiungevo che se le aziende vanno bene, nel senso che esportano, non vuol dire che la bottega sotto casa va bene anche lei, dato che un conto sono i conti in attivo di un'impresa, un'altra cosa sono gli stipendi che danno potere di acquisto. 
Chiedevo anche che si invitassero le persone a non frequentare gli ipermercati, le città mercato, i centri commerciali, ma che si ritornasse a fare acquisti nelle vie cittadine.
Ho scritto tante altre cose mentre altri continuavano a parlare di 11 settembre, di Arafat e Saddam, di Bin Laden e Gheddafi: ma alla fine anche loro, ma da poco, hanno detto sui blog e anche in tv, che bisogna stimolare e far riprendere i consumi interni. Ma no? Ma sì.
Quando sostenevo che bisognava non soltanto fermare l'iva o la pressione fiscale, aggiungevo che bisognava abbassarla: è come il prezzo del carburante o del gas (sopratutto da noi ,in Sardegna, è elevato e sproporzionato quello del gas in bombola), e che cioè non basta non farlo aumentare, ma è necessario che questo venga ribassato.
Arriveranno anche loro, fra qualche anno, a pensare che per far progredire il paese e dare e creare lavoro, è indispensabile che se apri la partita iva poi devi versare, che so, 800 euro all'Inps anche senza aver incassato il becco di un quattrino? 
E' logico che una città sia senza parcheggi se non a pagamento e pure quelli pieni di auto parcheggiate da coloro che hanno, siccome residenti in zona, dei pass che costano pochi euro l'anno? 
Ci sono tante cose che non solo non vanno ma che ti fanno salire il sangue alla testa.
Il post, purtroppo, è stato scritto ma poi terminato in due giorni diversi.

venerdì 9 settembre 2016

Semplice conclusione

Ieri in un tg sardo, la responsabile credo del poliambulatorio di Cagliari dove due giorni la settimana visitano i migranti o ,per meglio dire, gli stranieri in visita o in transito a Cagliari e in zona, sosteneva che non c'è nessun allarme riguardo malattie tipo scabbia o tbc: la notevole presenza di migranti aveva messo in guardia su possibili nuove malattie o il ritorno di vecchie .
Aggiungeva anche che questo tipo di allarmismo, che alcuni avevano colto al balzo , poteva provocare fenomeni di intolleranza e razzismo (populismo non l'ha detto,se non sbaglio) nella popolazione.
Non so se sia un dovere, così come ci viene presentato e imposto dalla prefettura, anzi dalle prefetture (perché riguarda tutta la nazione), ma il fatto di vedere destinato denaro e attenzioni verso queste persone, che ne avranno pure necessità, a scapito delle stesse attenzioni che non ci sono per gli italiani, ecco che fa scattare la rabbia che è indirizzata in primis verso il governo e quindi la prefettura, e poi, per logica, verso i migranti e per estensione a chi ne ha cura gratis e ,sopratutto, per chi ci sta guadagnando (vedi coop, onlus, associazioni varie cattoliche e non).


mercoledì 7 settembre 2016

Non c'è peggior sordo ...

Così dicevano le nonne quando rimproveravano il nipotino che, proprio sentendo quelle parole cominciava, anzitutto a capire che aveva sbagliato qualcosa, ma anche ad apprendere detti e proverbi che sono meno scontati di quanto sembri. E mi devo riferire a commenti che ho lasciato in giro in rete sui migranti e che , come sempre, sono lettera morta, non avendo raccolto nessun richiamo: nessuno se li è filati.
Venendo ai fatti, e sintetizzo, che cosa avevo scritto? 
Semplicemente che mi sembra strano , oserei dire sospetto, che lo stato trovi per i migranti: a) un luogo per il centro di identificazione; b) case o caseggiati o altro dove farli dormire e alloggiare ; c) che di queste ultime incombenze se ne facciano carico società o cooperative private o enti ecclesiasti e , logicamente, dietro lauti compensi (che hanno portato, alcuni, a girare pare in Ferrari e in ogni caso a speculazioni); d) che si strombazzi sempre e comunque che si tratta di persone (i migranti) che provengono da aree o nazioni in cui c'è la guerra mentre, proprio la settimana scorsa, qui a Cagliari, un addetto della capitaneria di porto, affermava che la maggior parte delle persone sbarcate quel giorno (circa 600 e passa) erano migranti per ragioni economiche e non rifugiati

mercoledì 31 agosto 2016

In continuazione

In continuazione, Arrivano di continuo, i migranti o richiedenti asilo o , più semplicemente, clandestini. Gli ultimi arrivati quest'oggi al porto di Cagliari, sono migranti per ragioni economiche: ovvero persone che, come molti dei nostri ragazzi ( e anche alcuni che , ragazzi, non lo sono più da un pezzo ) sono dovuti andar via: la differenza è che , alcuni dei nostri, la maggior parte per quanto se ne sa, trovano lavoro, spesso anche qualificato , hanno preso la cittadinanza del luogo che li ospita, si sono lì accasati, qui non hanno nessuna intenzione di tornare. Tra le differenze c'è anche questa: il luogo che hanno scelto per trasferirsi, il luogo che li ha accolti , è un paese con usi e costumi simili ai nostri. In più c'è da dire che il lavoro, almeno in prova, lo avevano già trovato prima di muoversi: non sono rimasti negli angoli delle strade a chiedere l'elemosina o a disturbare i passanti o chi esce dai bar e ristoranti, né si sono messi a fare i parcheggiatori abusivi chiedendo oboli per aver segnalato un posteggio libero.

lunedì 29 agosto 2016

La macchina della solidarietà: chi la guida e chi sono i passeggeri?

Non è certo da oggi o a causa del recente terremoto o per il continuo arrivo di migranti , che mi sono posto la domanda che ho messo come titolo del post.
Semmai è da anni, da quando in rete si pensava solo ad Arafat e Bin Laden, alle torri gemelle o a Saddam e Bush, che mi chiedevo: come mai la gente lascia che possano chiudere, fallire, delocalizzare le aziende? 
Come mai nessuno si chiede perché i negozi in città abbassano le serrande e persone titolari di aziende o perseguitati dal fisco o dalle finanziarie si suicidano? 
Alcuni , in verità, se lo sono pure chiesto, e io sono tra questi, e da tempo mi batto perché si faccia chiarezza o almeno si individuino alcune delle cause.
Non solo: mi sono chiesto perché mai un tg o giornale o un'associazione non abbiano mai promosso una colletta , una raccolta di fondi, per dare una mano ad aziende , per non farle chiudere; o a imprenditori e persone in difficoltà, per far in modo che non si suicidino.

venerdì 26 agosto 2016

In secondo piano...se sei fortunato

E' un tema che , già in passato, ho affrontato, e cioè che i tuoi problemi e le tue priorità, seppure giuste e sacrosante, passano in secondo piano e cessano di essere, se mai lo sono state , prioritarie.
E' vero ciò che adesso ripetono sindaci e popolazione delle zone terremotate: sarebbe opportuno, senza peccare di presunzione o menefreghismo, che in altre zone d'Italia ci sono persone che aspettano il ripristino di ponti, acquedotti, strade , scuole , chiese... da diversi anni.
Queste persone sono state, per alcuni giorni, al centro dell'attenzione politica e mediatica, hanno ricevuto anche somme di denaro che , troppo spesso, non sono arrivate a destinazione (famosi soldi spariti o non resi disponibili o , peggio che mai, non spesi...ancora lì fermi a causa della burocrazia), e poi le loro problematiche sono state sostituite da altre, altrettanto importanti e gravi si intende, ma il risultato è che tu sei senza un ponte, con strade rotte, scuole inagibili, e i tuoi problemi , con tutte le cose che si portano appresso, restano e sono lì a ricordarti di quando c'erano i giornalisti che facevano a gara, insieme ai politici, per promettere aiuto e attenzione.
Peccato che ora l'Ilva, l'Alcoa, il raddoppio dei binari, il lavoro che non c'è, l'accesso al credito negato, siano stati sostituiti da immigrazione, migranti, terremotati, referendum eccetera.
Certo che non ci sono state raccolte di denaro per le aziende che chiudevano, che fallivano, né solidarietà ,sempre via sms, per i falliti o i loro familiari, per le famiglie che hanno avuto un congiunto suicida, né ci si prodiga di raccogliere fondi  di solidarietà per le vittime di Equitalia o delle banche e finanziarie.
Come detto nel titolo finisci in secondo piano ...se hai avuto l'onore (spiacevole e tragico insieme) di , finire in precedenza , in primo piano.

Occhio a donare soldi via sms per i terremotati

E' un po' di tempo che non postavo niente in quanto preso da faccende che spero risolvano diversi problemi personali: tuttavia colgo l'occasione perché chi vuole donare denaro via sms o bonifici bancari, stia attento o si ricordi di quanto avvenuto per il terremoto de L'Aquila.
Vado a mente e ricordo che i soldi, circa 5 milioni di euro, sono stati trattenuti (e mi pare siano ancora lì) in un conto vincolato che impedisce la fruizione delle donazioni per , salvo errore, 9 anni.
Non solo: la distribuzioni di queste somme (e di altre che non erano invece vincolate ) era (ed è) a discrezione della banca in cui i soldi sono "finiti".
Ergo è un funzionario di banca, seppure di alto livello, che decide o deciderà "tu sì, tu no".
Se le cose stanno così , incazzarsi sarebbe il minimo: perciò occhio!

ps.: in rete troverete diversi post e articoli in merito...se non sono spariti.

venerdì 8 luglio 2016

Che cosa brutta e umiliante, dover tacere !

Scrivo ciò che penso e sento, e non me ne frega una mazza se, per caso, riceverò insulti e improperi. Ma aver sentito l'invito rivolto mi pare dal ministro dell'interno verso il prefetto , affinché si adoperi per sostenere la vedova del nigeriano ucciso, mi ha dato un po' di fastidio. E non perché in un futuro la vedrò magari seduta in qualche poltrona come parlamentare o in qualche gradino ritenuto, erroneamente, inferiore, come un consiglio regionale, ma è una questione di forma mentis. Una mia conoscente , ad esempio, ha denunciato e fatto arrestare un usuraio: a costui hanno sequestrato beni e conti correnti ed è sotto processo. Dopo la sua denuncia, si sono accodate qualcosa come quasi un centinaio di altre vittime. Ebbene, non è che ha ricevuto una medaglia, e a poco o nulla sono serviti i ringraziamenti di alcuni membri delle forze dell'ordine. Se è per questo ha ricevuto una bottiglietta d'acqua, un lontano giorno , in cui presentò la denuncia, e, macchia su macchia, essendo la causa di pertinenza di un'altra provincia o tribunale, è dovuta andare là e a proprie spese, e questo sia per formalizzare la denuncia che per testimoniare; e anche in quei casi non ha avuto nessun rimborso spese. La beffa l'ha ricevuta quando si è vista negare il sostegno economico di cui le avevano parlato in sede di denuncia. Ecco che ritengo che l'invito che il ministro ha rivolto al prefetto, mi sarebbe piaciuto sentirlo anche perché si aiutassero i familiari delle persone che si sono suicidate per le cartelle pazze, perché un fido è stato negato, perché un fallimento le ha ridotte sul lastrico. A memoria mia ciò non è avvenuto, nessuno da Monti a Renzi passando per Silvio, ha detto diamo una mano a queste persone, alle loro aziende (aiutandole  a risorgere), ma sentiamo invece anche il Papa (che a me è antipatico) invitare i fedeli e le parrocchie ad aiutare i migranti, ma mai che invece questo invito sia rivolto per aiutare le persone, le famiglie, in difficoltà. Occhio! Non serve alle famiglie e alle aziende in difficoltà, il pacco alimentare, ma semmai ciò che oggi è dato, gratis et amore dei, ai migranti: ovvero, l'accesso al credito, le dritte perché le domande passino e siano avanti nelle graduatorie. Queste sono le cose che contano. Ma se le dici o le pensi , sei un razzista, coglione e figlio di puttana. Perciò dimenticate ciò che avete appena letto. 

mercoledì 18 maggio 2016

Peccato non aver colto la palla al balzo !

Ieri a "dalla vostra parte" è stato intervistato, ha detto la sua (come si usa dire) un commerciante/artigiano di Scordia, provincia di Catania: pur essendo sardo, ma di origini siciliane per parte di padre, conosco la zona perché ho avuto un collega che abitava proprio lì. Ma non è di questo che voglio parlare, bensì della protesta da parte dell'imprenditore (così viene definito anche chi, al mattino, alza una serranda e si mette a vendere o produrre qualcosa): la sua protesta consiste nel non pagare più le tasse. Il motivo è che non ce la fa. E detto così, non vuol dire niente: del resto se i soldi non li hai e non li puoi fabbricare o ricevere in prestito, non pagheresti egualmente. Tuttavia, al posto di Del Debbio, che è il conduttore, avrei colto la palla al balzo e avrei evidenziato quanto segue: a) che è troppo alta la pressione fiscale, perciò se anche come diceva qualcuno, mi pare si chiami Marino (un onorevole del Pd, se non erro), che il pagamento può essere dilazionato in 120 mensilità, il

venerdì 6 maggio 2016

Abolizione dei contanti? Ecco cosa ti potrebbe succedere!

Se qualcuno plaude all'idea dell'abolizione dell'uso dei contanti, magari convinto che impedisca e colpisca l'evasione fiscale, è probabile che costei o costui siano dei benestanti e con stipendio fisso + premi e altri vantaggi: non credo che si tratti del mio amico postino o del netturbino che adesso va in pensione. In ogni caso pure il limite dell'uso a me non piace. E ancor meno il discorso della tracciabilità e del controllo e delle verifiche sull'uso che faccio del mio denaro. Un punto è che il denaro, come sappiamo, non è nostro ma di proprietà altrui, le banche centrali che lo stampano, e che fanno capo alla Bce. Il punto chiave circa l'eliminazione dell'uso dei contanti, di cui si parla sempre troppo poco e senza ,a mio avviso, buone argomentazioni, è che se la moneta diventasse elettronica, virtuale, non si potranno fare diverse cose. Preferisco però cominciare da una cosa che ,invece, potremmo subire, tutti e nessuno escluso: mettiamo il caso che sei debitore verso Equitalia, e mettiamo pure che gli devi un po' di denaro e che questi soldi li hai in banca, nel tuo conto.

giovedì 5 maggio 2016

Ci pagheranno tutti in bit. Ci piaccia o no.

di Maurizio Blondet http://www.maurizioblondet.it/ci-pagheranno-tutti-bit-ci-piaccia-no/
Un lunedì dello scorso aprile un centinaio di altissimi capi di  banche d’affari e “delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo” si sono riuniti in un ufficio del Nasdaq a Times Square. In gran segreto. Lo scopo: una esercitazione, una simulazione riguardante trasferimenti finanziari con un nuovo metodo. Che ha avuto successo. Come ha notificato giuliva Bloomberg:
“Alla fine della giornata,   tutti loro avevano visto qualcosa di straordinario:  dollari americani trasformati in veri attivi digitali, utilizzabili istantaneamente fin dall'apertura di una transazione commerciale.  Il sistema attuale (di trasferimenti  e bonifici, ndr.) complesso, pesante, soggetto ad errori, ci mette dei giorni per trasferire denaro nella città o nel  mondo, è sostituito  istantaneamente da un nuovo sistema quasi sicuro e che risponde in tempo reale”. Un software  “che trasformerà la finanza”,  era quello che i massimi capintesta del totalitarismo finanziario.
E’ un incontro che ricorda molto da vicino quello di Jekyll Island, in cui nel 1910 i banchieri d’affari cospirarono per creare la Federal Reserve come loro banca privata di emissione (1).
Il  sistema è fondato  “sulla tecnologia  blockhain”:  la stessa  su cui si fonda il bitcoin, la  cosiddetta criptovaluta digitale, che ci è stata gabellata come la “moneta  libertaria” e  anarchica, perché esistente “sulla Rete” (cosa di più democratico? Chiedete ai 5 Stelle)   sottratta alla  dittatura delle banche centrali, le quali non posson svalutarla, eccetera.

venerdì 22 aprile 2016

Un po' di buon senso

Se nelle trasmissioni tv dedicate all'informazione i conduttori, tipo Del Debbio a Quinta colonna ad esempio o  Paragone alla Gabbia, zittissero i microfoni di chi cerca, urlando, di sovrapporre la propria voce a quella altrui... ecco che, come per miracolo, forse si comincerebbe a capire qualcosa di più e di meglio. E le orecchie ringraziano.
Ma c'è anche da lasciare perdere chi, con la scusa del rispetto che si deve dare al prossimo, impedisce la spontaneità: nei giorni scorsi, il conduttore Del Debbio , ha zittito una signora del pubblico che ha apostrofato un politico in modo, a suo dire e sentire, offensivo. Ora se si potessero e volessero davvero abbassare i microfoni, togliere l'audio, probabilmente la signora avrebbe avuto modo di spiegare il vocabolo da lei usato: perché, e Del Debbio dovrebbe saperlo, quando c'è silenzio e la gente ti ascolta, allora è proprio allora che le tue parole vengono percepite meglio, ed è in quel momento che si capisce se tu o chi per te pronuncia cavolo o cazzo ogni due o tre parole, e si sente se c'è o non c'è succo, sostanza oppure ci sono solo parole vuote. Sono quasi sicuro che in alcune trasmissioni, se le varie Mussolini o Santanché o altri di cui ho dimenticato il nome, parlassero quando è il proprio turno, forse ne guadagnerebbero in stima o , al contrario, verrebbero bocciate senza appello.

Lo sbarco dei mille in Sardegna ... e altre piccole notiziole

Mauro Pili , che ci ha spesso fornito notizie sulla nostra isola quando chi dovrebbe tenerci informato , vedi la Regione, non lo fa, ci ha avvisato che, di nascosto ministero dell'Interno e della Giustizia, hanno preparato il carcere di Iglesias, nella località Sa Stoia, per accogliere oltre 200 immigrati. 
Nel frattempo, siccome non ci facciamo mancare niente, sarebbero in arrivo dalla Sicilia, oltre 700 immigrati: ed ecco che, persona più persona meno, siamo quasi a mille , ed è così motivato il titolo del post, lo sbarco dei mille in Sardegna.
E' sufficiente farsi un giro per la città di Cagliari per vedersi richiedere denaro dai migranti, vederne diversi agli angoli dei semafori e sempre per lo stesso motivo, nonché per vederne altri ubicati laddove ci doveva essere e c'era un albergo, trasformato in centro di accoglienza e macchina per fare soldi da qualche società, cooperativa, onlus o maneggiona che sia.
Nel carcere di Massama, vicino a Oristano, sarebbero ospitati circa 40 boss mafiosi: così, giusto per non farci mancare niente.

mercoledì 13 aprile 2016

Quando si va al dunque

E' il momento in cui la gente si ritira e sparisce. Si vuole parlare di Clearstream , non dico qui sul mio blog che non se lo fila nessuno, ma anche su Cdc , e penso per mera impreparazione e volontà di ignorare chi lancia qualche idea e proposta, e nessuno che desidera almeno sapere di che cosa si tratta. Così come quando si dovrebbe affrontare il problema lavoro, ed ecco che si parla invece di assistenza o piano Marshall per i migranti, e non certo per gli italiani o gli europei. Oggi una mia amica è andata in un centro ospedaliero per un prelievo cui dovrà seguire, una volta esaminati i prelievi, una visita che, per grazia di Dio viene già fissata dal centro al momento dei prelievi: ebbene, così parlando viene fuori che, a livello locale ma anche nazionale, gli extracomunitari più soggetti a patologia diabetica sono i pachistani e che, se invece di essere a Cagliari la mia amica si fosse trovata

sabato 9 aprile 2016

Clearsteam, Euroclear e Swift : dove sparisce (davvero) il denaro fantasma

Il post che segue non è mio, troverete il link a fine post: ma ho voluto postare quanto segue perché, quando ho letto della faccenda di Panama , non potuto non ricordarmi della questione Cleastream e di come la gente faccia in fretta non solo a dimenticare ma a voler capire. Mi fa specie che in tv non se ne parli, non si facciano collegamenti e non si gradisca riprendere l'argomento. Leggete quindi il post, se vi va: a breve ne posterò un altro ,sempre in tema ovviamente: penso sia ora di uscire da determinati schemi mentali.

Clearstream, Euroclear e Swift. Dove sparisce il denaro fantasma. – Nis

Per capire come fanno tutti gli istituti di credito ad accumulare ingenti risorse dal nulla fissiamo qualche concetto.e
Parliamo di “stanze di compensazione“. Sono istituzioni economiche che raccolgono i crediti ed i debiti delle banche a loro associate, così come altre operazioni su titoli.
In pratica le banche si associano alla stanza di compensazione ed inviano le informazioni a questo ente indicando i movimenti che ha (ad esempio assegni da pagare ad altre banche) fatto questo, la stanza di compensazione definisce direttamente i crediti ed i debiti per ogni banca, rendendo il sistema più veloce.

e1
Parliamo di “Clearstream ed Euroclear“. Clearstream è definità come società internazionale di clearing (compensazione tra banche), Euroclear è definita invece come sistema di e3trasferimento titoli internazionale di cui si servono banche e commercianti professionisti di titoli per la custodia collettiva e per il trasferimento contabile di titoli. Secondo wikipedia Inglese, Euroclear è stata fondata nel 1968 come parte della J.P. Morgan & Co. ed è la più grande centrale delle garanzie sui depositi nel mondo. Sempre secondo Wikipedia Inglese Euroclear assieme a Clearstream si occupano di far girare il 70% delle transazioni Europee. Clearstream è stata al centro di numerosissime critiche e scandali, cause legali quasi sempre rivelatesi infondate, o meglio senza prove sufficienti, poichè è chiaro che Clearstream possiede conti non pubblicati e quindi segreti. Secondo Argo Fedrigo Clearstream ed Euroclear sono due mostri.
Clearstream è una società che non paga tasse e non può neanche essere controllata, del Lussemburgo. E’ il notaio di tutte le bancheinsieme con Euroclear. Ha trattato circa 153 milioni di transazioni nell’anno 2003 ha gestito nello stesso anno circa 16000 conti provenienti da 105 paesi tra cui 41 paradisi fiscali, bancari e giudiziari, l’impresa conta 2300 dipendenti e 2500 clenti essenzialmente le banche ma anche multinazionali e società off-shore, si occupa secondo le sue cifre di qualcosa come 50 mila miliardi di Euro all’anno in elezione fiscale non controllabile.Attraverso queste due societa, tu acquisti un qualunque titolo, senza trasferirlo, perchè le società fanno da garante, lo porti in qualsiasi parte, rimanendo sempre lì, nessuno sa niente, cambiano le proprietà e nessuno sa niente perchè non c’è il controllo.Addirittura secondo Fedrigo i soldi della banca d’Italia che vanno a finire alle Cayman, tra i quali soldi del signoraggio, vengono automaticamente riciclati da clearstream nella maniera più semplice e papale. 

martedì 5 aprile 2016

Vi ricordate dei pastori sardi bloccati a Civitavecchia?

Oppure delle manifestazioni di protesta vietate a Enna, mi pare dal Sindaco o dal Prefetto? Eravamo, salvo errore, visto che vado a mente, tra il 2006 e il 2010: ora fa specie che la destra si metta dalla parte di chi fino a ieri non sapeva nemmeno che esistesse, tuttavia è un bene se questa è una presa di coscienza verso situazioni che, pur singolarmente, concorrono a indebolire e rendere schiavo il paese. Indebolito verso il mercato estero , schiavo di regole volute da altri e rigorosamente da rispettare. C'è poi l'altro aspetto che non è male che , proprio la sinistra dovrebbe, invece cogliere: ieri la nostra città, e cioè Cagliari, è stata in parte bloccata da una manifestazione di migranti o se preferiamo dire da immigrati clandestini, che come hanno già fatto sapere nei giorni scorsi, sempre attraverso altre manifestazioni simili (e cioè bloccando il traffico cittadino , mezzi pubblici compresi), non ne vogliono sapere di restare in Sardegna. E chi li vuole? Direbbe qualcuno, anzi dicono in molti qui in città:

Questa volta parliamo di libertà di pensiero nei riguardi della shoah

1360 – Per il Tribunale di Pau il revisionista deve subire una perizia psichiatrica. Bergoglio ha fatto scuola!

.

Olotalebani shammanshim

Come premessa alla notizia, che presentiamo più avanti, poniamo la nostra constatazione che il sistema repressivo dei vari ROD (regimi di occupazione democratica, copyrigt del dott. Gianantonio Valli) europei ha scelto di sottoporre aperizia psichiatrica (1) i revisionisti che, incuranti della violenta repressione statale, continuano la loro opera di ricerca e divulgazione di notizie e scoperte sulla più grande menzogna, e truffa,  di tutti i tempi, dopo l’invenzione del Sole che…si fermò! Evidentemente essi, banalissimi esecutori dell’usura apolide, non capiscono  come un uomo possa rischiare di essere rovinato, se non segregrato per anni in galera, per delle opinioni… da qui la loro “ipotesi” che siano semplicemente dei pazzi!
2014. Click...
Immagine-1. Bergoglio, netanyahu. 2014. Click…
Tale pregiudizio (la pazzia del revisionista) è elevato a dignità (si sta scherzando coi termini!) papale! [si tenga ben presente che il papa è  vicario di dio (per vicario la Treccani dice…”in quanto suo rappresentante in terra“)… quindi… il pensiero espresso dalvicario è condiviso dal suo dio?…oppure è il pensiero del loro dio riportato dal suo vicario? Qui si arrende anche la psichiatria!] e quanto scritto qui non è uno scherzo, si veda qui l’affermazione,  “Anche da noi chi nega l’Olocausto è pazzo“…di tale BergoglioJorge Mario, papa-bis!!!…
Segue la notizia acidamente commentata dal giornalista col chiaro intento di ridicolizzare,
Dalla newsletter…
<<Sei anni fa, il 15 gennaio 2010, in un messaggio intitolato “Pau: Prigione per  ‘negazionismo’”, avevamo riportato il caso di questo bearnese proprietario di un bar, Michel Piermée, all’epoca cinquantasettenne, che diffuse dei volantini revisionisti e per questo era stato condannato a 6 mesi di prigione… 
Ha scontato effettivamente la sua pena. Ma quando si é patiti del revisionismo…>>
<< Tribunale di Pau : il revisionista e il suo buffo avvocato
di Daniel Corsand
24 marzo 2016
Un Bearnese e’ comparso davanti al tribunale correzionale di Pau oggi per negazione di crimini contro l’umanita’. Aveva inondato nel dicembre scorso, il villaggio vicino di Livron con volantini negazionisti .
Un negazionista giudicato oggi giovedi a Pau davanti al tribunale Correzionale, Michel ha 63 anni. Vive a Barzun e ha un bar a Tarbes. Compariva per incitamento alla discriminazione e contestazione dell’esistenza di un crimine contro l’umanita’. Hadistribuito volantini
negazionisti nel villaggio vicino al suo, Livron, tra Soumoulou e Pontacq; una letteratura nauseabonda ma di cui si assume la responsabilita’. (Spacciare UN volantino per “letteratura” è semplicemente demenziale! Sinceramente in un volantino non è presentabile una intera “letteratura” , tutt’al più si tratta di estrapolazioni da testi estesi o semplici affermazioni personali)
— Un revisionista cosciente–
Michel non nasconde nulla. É gia’stato condannato due volte per gli stessi fatti. É stato anche condannato a sei mesi di prigione nel 2010. Confessa, meglio, rivendica, aver ripreso la sua corrispondenza negazionista dall’ uscita di prigione. Ha scritto al prefetto e a diversi vescovi. Questa volta, gli si rimproverano quindici volantini postati a caso a Livron nel mese di dicembre scorso, durante la notte. (Quindici volantini! Postati “a caso”! Un delitto da perizia psichiatrica!)
Due sono andati a finire da alcuni consiglieri comunali. Cattiverie che negano la Shoah e le camere a gas [Sicuramente tale scribacchino è scandalizzato della negazione, ma noi rigiriamo l coltello nella sua piaga e chi chiediamo: “lei sa che il massimo esperto sterminazionista di cose di olocau$to ebraico ha scritto:…”Del 99% di ciò che sappiamo non abbiamo effettivamente prove materiali a sostegno…è diventato parte della nostra conoscenza ereditata “…? (2) Non ci si verrà, mica, a dire che quel miserabile 1% di “cose” olocau$tiche di cui si afferma aver prova siano le …camere a gas!? Quindi di cosa può fingere di meravigliarsi o indignarsi tale scribacchino? ] i  e che evocano un complotto giudeo-massonico. Michel milita in un gruppetto chiamato partito Francese Cristiano, con la sua parte di misticismo visto che evoca l’anticristo e un governo mondiale occulto sotto gli ordini di Satana.
— Uno strano avvocato —
Immagine-2,FT.
Immagine-2,FT.
Michel non e’ venuto al suo processo, ma era rappresentato da un avvocato che ha soggiogato la sala, Maitre Philippe Fortabat Labatut, venuto da Parigi, ha subito spiegato che contestava l’autorita’ del tribunale.
Cordialmente,  ha spiegato che per lui, quei giudici non sono legittimi. Con una dimostrazione tanto infervorata quanto confusa, spiega che il sistema giudiziario francese é anticostituzionale. Spiega che la procura non e’ indipendente e quindi e’ illegittima per incriminare, il suo cliente e chiunque sia.
[Viene da chiedersi se tale amanuense sia a conoscenza che il ROD Francia è nato dal tribunale di Norimberga, dalle sue falsificazioni, e dall’incredibile abominio di statuto del tribunale stesso, precisamente negli articolo 19 e 21, che riproduciamo…
Articolo 19.
Il Tribunale non sarà legato dalle regole tecniche relative alle testimonianze. Esso adotterà e applicherà per quanto possibile, una procedura rapida e non formalista e ammetterà tutti quei mezzi che esso stimerà abbiano un valore probatorio.
Articolo 21.
Il Tribunale non dovrà chiedere prove di fatti di notorietà pubblica, ma li considererà come provati. Esso considererà ugualmente come prove autentiche i documenti e i rapporti ufficiali dei Governi delle Nazioni Unite, compresi quelli compilati dalle Commissioni costituite nei diversi paesi alleati per effettuare le inchieste sui crimini di guerra, come pure i processi verbali delle udienze e le decisioni dei Tribunali Militari o di altri Tribunali di qualsiasi delle Nazioni Unite.
Con tali premesse: è regolare tutto quanto ne è scaturito, stati compresi?
Sono rispettabili i vari ROD sorti dopo il 1945?
]
Ma non é che l’inizio delle sorprese.
L’avvocato 
chiede di citare come testimone in questo affare Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano e, visto che c’é, la guida suprema iraniana l¹Ayatollah Ali Khamenei. É strambo, ma non solo, quando si sa che questo divertente avvocatodifende un negazionista della Shoah[Cosa ci sia da stupirsi o meravigliarsi che un avvocato faccia il proprio lavoro non lo capiamo!…ovvero il giornalista vuole insinuare che un “negazionista” non merita neppure la difesa?]
— Perizia psichiatrica — [Ecco che ci siamo! Introducendo la minaccia dell perizia psichiatrica si spera che tutte le persone che hanno idee revisioniste, o semplici dubbi sulla versione standard sterminazionista, desistano dalle loro ricerche o studi, per non finire periziati psichiatricamente e , magari, giudicati pazzi, con tutte le catastrofiche conseguenze civili al seguito! Il modello degli ospedali psichiatrici sovietici ha fatto scuola! ]
Il tribunale ha deciso di non giudicarlo. Ha richiesto una perizia psichiatrica e ordinato il rinvio al 15 settembre 2016.
Immagine-, FT. Perizia psichiatrica, elettroshock. Click...
Immagine-3, FT. Perizia psichiatrica, . Click…
Ma come ha detto un magistrato nei corridoi del palazzo di giustizia di Pau: “Ce ne vorrebbe una anche per l’avvocato”.>>(3)
Note di Olodogma
1) Tale pratica trova conferma, in Italia in questo racconto di vita vissuta: …<<in quei tempi divoravo le opere della storiografia revisionista…Vengo rimandato ad un’istanza superiore, una visita psichiatrica. Conosco così una nuova dimensione della repressione e del controllo del pensiero, che – fino a quel momento – si era limitata alle “attenzioni” della squadra politica della questura. Le loro intenzioni erano chiare: esentare, in virtù di considerazioni di natura ideologica, il sottoscritto dallo svolgimento del servizio militare, adducendo motivazioni ufficiali di natura psichiatrica, andando così a creare un danno permanente alla mia reputazione sociale. Decido di sporgere un’ampia e circostanziata denuncia-querela nei confronti dello psichiatra, chiedendogli di motivare il suo operato sulla base di una letteratura scientifica “non-sovietica“, aliena cioè da intenti di schedatura psichiatrica della dissidenza politico-culturale. Chiedendo altresì che lo stesso psichiatra venga sottoposto a perizia psichiatrica.>>… cliccando qui si legge l’articolo completo.
Un altro caso, doppio a dir il vero, si ha col revisionista tedesco Gerd Ittner, si veda qui
2) Cliccare qui per avere il testo completo ed in originale.
3) Fonte:
  https://www.francebleu.fr/infos/faits-divers-justice/tribunal-de-pau-le- revisioniste-et-son-drole-d-avocat-1458843203
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