Così dicevano le nonne quando rimproveravano il nipotino che, proprio sentendo quelle parole cominciava, anzitutto a capire che aveva sbagliato qualcosa, ma anche ad apprendere detti e proverbi che sono meno scontati di quanto sembri. E mi devo riferire a commenti che ho lasciato in giro in rete sui migranti e che , come sempre, sono lettera morta, non avendo raccolto nessun richiamo: nessuno se li è filati.
Venendo ai fatti, e sintetizzo, che cosa avevo scritto?
Semplicemente che mi sembra strano , oserei dire sospetto, che lo stato trovi per i migranti: a) un luogo per il centro di identificazione; b) case o caseggiati o altro dove farli dormire e alloggiare ; c) che di queste ultime incombenze se ne facciano carico società o cooperative private o enti ecclesiasti e , logicamente, dietro lauti compensi (che hanno portato, alcuni, a girare pare in Ferrari e in ogni caso a speculazioni); d) che si strombazzi sempre e comunque che si tratta di persone (i migranti) che provengono da aree o nazioni in cui c'è la guerra mentre, proprio la settimana scorsa, qui a Cagliari, un addetto della capitaneria di porto, affermava che la maggior parte delle persone sbarcate quel giorno (circa 600 e passa) erano migranti per ragioni economiche e non rifugiati
politici: siccome cerco di separare i fatti dalle opinioni, aggiungo che così come un tg non dovrebbe essere in grado ,come è invece avvenuto oggi al tg2 delle 13 , di affermare che gli oltre 1.900 migranti che sbarcheranno oggi in Sicilia e Calabria, provengono da zone di guerra (come fanno a saperlo? li hanno già identificati, conoscono nomi e cognomi, prima dello sbarco? glielo hanno detto via telefono satellitare? ) altrettanto vale per chi ,appena sbarcati, afferma che sono migranti per ragioni economiche, e indicando la provenienza geografica; e) avevo invitato a riguardare ,per chi può farlo, i reportage "racconti dalle città di mare" e un altro sulle "megalopoli" (non ricordo di quest'ultimo il titolo esatto) e che sono stati trasmessi da LaEffe prima sul digitale e da pochi anni sul satellite: lo dicevo perché vedere come si vive a Saigon o a Bombay o Istambul o in Qatar o a Miami a Sidney piuttosto che al Cairo o a San Pietroburgo o Stoccolma o a Beirut, ci aiuta a capire che cosa fanno per vivere le persone in quelle città. E se anche alcuni filmati possono apparire datati (vanno ,quelli che ho visto io, dal 2010 al 2013 a occhio e croce) e anche purgati e con alcune omissioni, è sufficiente anche vedere le inquadrature e non badare troppo ai commenti del giornalista: ci renderà conto che alcune popolazioni difficilmente potrebbero adattarsi a vivere qui da noi, così come noi potremmo andare dalle loro parti ma in vacanza, massimo un mese forse, e sempre come turisti. f) Non si parla mai, o almeno l'ho sentito dire solo una volta a "dalla vostra parte", dei rapporti bilaterali con alcuni degli stati da cui vengono i migranti: ragion per cui tu Italia o meglio tu italiano , telespettatore , internauta o lettore, tu cittadino, non sai se il bengalese può essere rimandato indietro, visto che in Bangladesh non c'è guerra (ci saranno ingiustizie sociali, così come da noi:anche se secondo alcuni media è proprio laggiù che alcune donne gestiscono circa 50 milioni di utenze telefoniche e sono avanti nell'uso e diffusione delle nuove tecnologie della green energy); il punto è che tu io e il vicino non ne sappiamo niente di questi accordi, se cioè ci sono o non ci sono o come sono, mentre un prefetto o un questore dovrebbero saperlo ma non ce lo dicono; in più vorrei sapere se, per esempio, ciò che succede da noi accade anche che so in Francia: poniamo il caso che uno dei migranti si vede respingere la richiesta di asilo: che cosa succede? Da noi le varie caritas in testa e a seguire tutte le varie coop e onlus in compagnia di prelati e suore (persone che non hanno mosso un dito né si sono attivate per aiutare le aziende in crisi, se non dicendo che potevano solo pregare e non certo raccogliendo fondi che invece raccolgono per i migranti: diciamo che se ne sono fregati e se ne fregano degli italiani; le ostie le fanno arrivare dalla Cina?) si prodigano affinché il migrante faccia ricorso , opposizione eccetera; ma in Francia o in Germania accade lo stesso oppure no? Non ho mai sentito né so che cosa accade negli altri paesi dell'unione europea. Concludo dicendo che non so se il nostro paese deve dotarsi o si è già dotato requisendo immobili o cambiando destinazione ad alcuni, di strutture perenni per la cosiddetta accoglienza e identificazione: in ogni caso non si sa quanto questa deve durare e se cioè chi è arrivato ieri o arriva oggi, quanti giorni o mesi o anni deve restare qui da noi?
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