venerdì 22 aprile 2016

Un po' di buon senso

Se nelle trasmissioni tv dedicate all'informazione i conduttori, tipo Del Debbio a Quinta colonna ad esempio o  Paragone alla Gabbia, zittissero i microfoni di chi cerca, urlando, di sovrapporre la propria voce a quella altrui... ecco che, come per miracolo, forse si comincerebbe a capire qualcosa di più e di meglio. E le orecchie ringraziano.
Ma c'è anche da lasciare perdere chi, con la scusa del rispetto che si deve dare al prossimo, impedisce la spontaneità: nei giorni scorsi, il conduttore Del Debbio , ha zittito una signora del pubblico che ha apostrofato un politico in modo, a suo dire e sentire, offensivo. Ora se si potessero e volessero davvero abbassare i microfoni, togliere l'audio, probabilmente la signora avrebbe avuto modo di spiegare il vocabolo da lei usato: perché, e Del Debbio dovrebbe saperlo, quando c'è silenzio e la gente ti ascolta, allora è proprio allora che le tue parole vengono percepite meglio, ed è in quel momento che si capisce se tu o chi per te pronuncia cavolo o cazzo ogni due o tre parole, e si sente se c'è o non c'è succo, sostanza oppure ci sono solo parole vuote. Sono quasi sicuro che in alcune trasmissioni, se le varie Mussolini o Santanché o altri di cui ho dimenticato il nome, parlassero quando è il proprio turno, forse ne guadagnerebbero in stima o , al contrario, verrebbero bocciate senza appello.
Fare casino non aiuta a capire ,ad esempio, il problema che creano i migranti e chi li sta aiutando a discapito degli italiani: nessuno che chieda quanto tempo devono restare qui e a nostre spese, oppure perché mai un conduttore tv decida di lanciare una sottoscrizione per aiutare gli italiani in difficoltà, invece di fare come ha fatto ad esempio Del Debbio che ha aiutato e aiuta alcune persone durante la propria trasmissione. Cosa nobile e che gli fa onore ma che riduce troppo la percezione del problema che, secondo me è quello di una nazione che non riparte e per colpa della GDO, delle multinazionali, del grande che è meglio, del mercato globalizzato cui dobbiamo partecipare essendo o divenendo competitivi (quindi un'azienda per essere competitiva licenzia personale e ne assume di meno e in nero oppure delocalizza ed esternalizza: risultato è che l'azienda va bene e vende all'estero, qui non vende un tubo o poco e niente, e in più ha poco personale, ma appunto lei fa utili e i padroni vivono alla grande...: però abbiamo un'azienda competitiva e che sa stare sul mercato: questo è il messaggio che passa in tv e nei media e che arriva alla gente che ,poi, ci crede pure...finché non sono loro o i loro figli o genitori che stanno tra i licenziati). Ecco che finché se ne parla in tv è un conto. Finché si elencano i casini e le cose che non vanno, è un altro conto. Ma nessuno arriva in tv con delle proposte, a parte le solite storie della riforma della legge Fornero o l'altra rottura di coglioni della riforma della giustizia: mi dispiace ma con queste riforme non si creano posti di lavoro e aggiungo ,giusto per essere lapidato, occhio: fra poco se come si spera ci sarà una ripresa, attenzione attenzione perché, ne sono quasi certo, ci saranno i posti di lavoro dedicati agli immigrati o a chi diventerà cittadino italiano. Per cui su 100 posti quanti saranno per gli italiani ? Incominciatevelo a chiedere. Del resto già oggi un sacco di leccapiedi e mangia pane a tradimento si dedicano ,anima e corpo , al servizio degli immigrati: mica vengono e chiedono se vuoi aprire un'attività commerciale o artigianale, vieni qui che ti aiutiamo! Col cazzo! Per loro sì!Andatevi a vedere i vari servizi tv dove ci sono di mezzo caritas , acli e sindacati: guardate chi c'è. E poi ne riparliamo.

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