lunedì 7 novembre 2016

Per non dimenticare

Avrei voluto nei giorni scorsi commentare un articolo su "l'occidentale" o su "la verità", non ricordo in quale delle due testate, e che lamentava come un'azienda sia stata chiusa, non ricordo se fallita, per mancanza di commesse.
Colpa ,sopratutto, delle sanzioni verso la Russia, e dell'avere una produzione rivolta o gradita solo a quel tipo di cliente.
La cosa mi toccava particolarmente perché trattasi di un mobiliere, seppure con produzione classica, orientata appunto verso i gusti dei russi, ma è sempre un male se un produttore sparisce.
Tuttavia il mio commento sarebbe stato un richiamo, una lamentela, che si domandava come mai la maggior parte delle aziende italiane, vendono di fatto solo all'estero; del perché se vai al Salone del Mobile di Milano, anche lì , quasi tutti gli espositori non cercano né vogliono rappresentanti per l'Italia e,se proprio devono vendere a un negoziante lo fanno loro, senza intermediari, e rigorosamente con pagamento anticipato.
Ecco, direbbe qualcuno, non vendono in Italia, e giammai al sud, perché gli italiani non pagano, sono cattivi pagatori: potrei smentirli dato che alcuni pacchi dei miei conoscenti ,ormai anche loro ex produttori (ma non falliti:hanno solo chiuso e,per grazia di Dio, potevano farlo in maniera indolore...ma mi dispiace perché ho "perso" un fornitore) hanno perduto diversi migliaia di euro con un cliente a Praga che, dopo aver creato un'esposizione, ha portato via, fatto sparire, i mobili senza pagarli: mobili che loro, i miei conoscenti, avevano fornito gratuitamente confidando in ordini futuri, mai arrivati.
Ora il succo del mio discorso, del mio ragionamento, quale vuol essere?
Che troppo spesso si pensa solo ad esportare, alle aziende che esportano, si ignorano e talvolta disprezzano i clienti o potenziali clienti italiani, non si fa nulla perché gli italiani possano diventare "tuoi clienti" , non si pensa mai a un piano B perché troppo presi dagli ordini ricevuti, dalle grasse commesse.
Ho avuto modo di vedere in azioni, nei diversi saloni del mobile italiani (non solo a Milano, quindi) , i venditori che nei vari stand si prodigavano con successo per conseguire e far firmare e incassare il frutto del loro lavoro:cioè il mobile da vendere.
Dispiace che questi stessi abbiano abbandonato il mercato italiano: ora ,tanti, troppi hanno dovuto chiudere la baracca.
Ecco, non è solo colpa dei russi, delle sanzioni che come dei deficienti abbiano affibbiato alla Russia:ma è anche colpa di chi ha guardato per anni e anni dall'alto in basso i propri connazionali (non dimentichiamoci di quando si vendevano a camionate intere o container i mobili ai tedeschi) dicendo "non vendiamo in Italia, solo estero".  

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