domenica 10 febbraio 2019

Se ne sentono di tutti i colori

Peccato che, alla faccia delle bufale, una buona parte siano notizie vere e che, purtroppo, il saperlo e venirne a conoscenza non sortisca alcun effetto pratico. Diciamo che è un po' come chi vuole cambiare le leggi e si dimentica, ingenuamente o per presunzione, di com'è l'iter, di tutti i passaggi che ciò richiede: infatti è calcolato che alcuni provvedimenti che anche ora si vorrebbero, richiederanno non meno di tre o quattro anni prima di poter essere, per davvero, applicabili. Tra le notizie che possono inquietare c'è la morte del giovane africano che è finito sotto un treno: prima era un suicidio e tale ipotesi è rimasta ancora così
com'è nella mente di chi si è fermato alle prime pagine dei giornali; senonché poi si viene a sapere che la morte ,sempre dovuta all'essere stato investito da un treno, non sarebbe un suicidio ma un fatto accidentale, e che il giovane non aveva manifestato nessuna intenzione suicida: in poche parole l'essersi visto negare il permesso di soggiorno, informazione che aveva ricevuto salvo errore in agosto 2018, non gli aveva impedito di presentare ricorso proprio nel mese di gennaio c.a.: ecco allora che i titoli dei giornali, che accusano Salvini e il decreto sicurezza, hanno poca attinenza con i fatti, anche perché poi ci si dimentica,volutamente credo, di far presente che il decreto è del mese di ottobre, e il permesso gli era stato negato in agosto. Transeamus. Quanto ai due vicepremier è giusto rimarcare quanto viene spesso fatto presente da gente come Blondet o anche dal Professor Mela: il succo è uno solo, e cioè che "studino" o, è questa che segue è mia, "che pensino prima di parlare". Non dico, come suggerisce qualcuno, che devono verificare se il cervello è collegato, ma se hanno un cervello o una mente, dovrebbero concentrarsi sulle cose che contano, davvero, per gli italiani: quindi lasciare perdere il francesi, se non per la parte che ci riguarda, tipo migranti, confini, acquisizioni, terroristi che vivono là, Libia eccetera. Quanto invece a parlar chiaro, su questo sono in perfetto accordo con loro, cioè con i vicepremier: nessun linguaggio diplomatico, che come sappiamo è fatto apposta per non essere capito o essere ininfluente: le cose vanno spiegate a Macron e a chi per lui, ma prima di tutto chi ti ha eletto e chi è italiano deve saperle e capirle e non farsele spiegare, opportunamente purgate e stravolte, da una Gruber o da un Floris o Mentana che dir sì voglia. Le cose che contano, come accesso al credito, npl, leggi sul commercio, trasporti, sicurezza del territorio, per non parlare di agricoltura, pesca, trivelle, ecco che ritorniamo, per certi versi, al primo punto, sempre sottaciuto: quanto tempo ci vuole per cambiare davvero le cose? Ed è di questi temi che non si parla, se non nel web e ,troppo spesso, dimenticandosi proprio della tempistica. 

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