lunedì 11 febbraio 2019

Il "latte" alle ginocchia

E sì, perché questa storia del prezzo del latte, è una questione annosa. Tuttavia offre il pretesto, almeno al sottoscritto, per poter affrontare due o tre temi che mi stanno a cuore. Ci sarebbe da ricordare che è anche vero che sul prezzo si "tratta": penso se lo avessero fatto negli anni 80 i produttori di "tubi a gas per sollevare e/o abbassare " le sedie da ufficio. Invece hanno permesso l'invasione di tubi e meccanismi che provenivano dal Sudest asiatico o dalla Spagna e , logicamente, il tutto sotto costo: da dire che alcune aziende produttrici o assemblatrici di sedute per ufficio o camerette, sono state aziende di nome in Italia e in Europa, salvo poi scomparire, ed essere fagocitate da produttori e assemblatori cinesi o comunque extraeuropei. Peccato, ricordo che una di queste fatturava 140 miliardi di lire, e solo di sedie, quando il sottoscritto ne vendeva solo 400 milioni e, per giunta, di fascia di
mercato più elevata. Ecco che mi viene sempre in mente, come mai ci si sottomette alla GDO, ai grossi trasformatori e assemblatori, nel primo caso facendo i terzisti e nel secondo fornendo una buona parte della materia da trasformare: come nel caso della frutta e della verdura, acquistata a costi bassissimi e venduta, magari con il marchio del supermercato, a prezzi di cartello. Aggiungo che nel caso dei mobili e delle sedie, redazionali e giornali che se le cantano e se le suonano da soli o per pochi intimi, da parte delle aziende veramente produttrici non c'è mai stata la voglia di far conoscere i prezzi e il modo in cui nasce un prodotto, del perché costa X e che cosa c'è dietro ,cosa lo compone. Ora non dico che si deve invitare la gente ad assemblarsi una sedia, cosa in teoria possibile, con l'unico ostacolo che oggi come oggi, almeno con le norme che conosco io (ma possono anche essere cambiate) detto prodotto, se per uso in ambiente di lavoro (negozio, ufficio) deve essere testato e certificato (ex legge 626 se non erro): ma se la usi in casa e la usi tu , potresti costruirtela, scoprendo che "non è una passeggiata". Il non far sapere i prezzi e le caratteristiche, hanno creato nelle persone la convinzione che è meglio comprare al prezzo più basso: pensate a Ikea, ai vari Mercatoni, mentre sugli outlet si potrebbe discutere se fossero per davvero outlet (le cucine che "ritiravamo per far posto alle nostre" o i divani che "sostituivamo nei negozi dei mobilieri", dove credete che vadano a finire?). Ecco che nel mercato dell'automobile o delle abitazioni o anche nella ristorazione piuttosto che nelle calzature o negli smartphone, questo ragionamento del "è meglio comprare al prezzo più basso" non c'è o non è così predominante. Sono convinto che è la mancanza totale di informazione, dato che uno pensa che un tavolo siano solo 4 piedi o zampe e un piano di truciolare con un foglio di craft incollato, magari pure male. C'è anche la convinzione che l'automazione abbia abbassato il costo di produzione: certamente su prodotti standard e realizzati in grosse quantità, ma questo era già presente a inizio anni 80, ma non giovava né giova alla personalizzazione, ma crea solo prodotti tutti uguali e talvolta anche scadenti, dozzinali. Ora come scrive qualcuno in questi giorni, è vero che il formaggio ha un prezzo che , talvolta non appare giusto: per alcuni è troppo alto per altri è vero il contrario. Ecco perché sarebbe giusto fornire informazioni, che però non ci sono o ,quando ci sono, sono di parte: per l'olio extravergine di oliva, il prezzo al litro, dovrebbe non essere meno di 6 € , mentre lo trovi , diverse volte, a 2€ e 99 centesimi, più spesso a 3€ e 49 . E come quando trovi il grana padano a 6€ e 99, cioè sotto costo e , talvolta , non di prima scelta o di alta qualità (di sicuro quanto scritto vale per l'olio). Per il latte vale ,secondo me, il discorso dell'informare ma sopratutto occorre trattare, nel senso però di non farsi mettere i piedi in testa: sono anche quasi sicuro che se si abbandonasse l'abitudine di andare a fare la spesa nella GDO, ci sarebbero solo vantaggi, per tutti. In primis si troverebbero ,nel caso dei formaggi, dei tipi che non si ritrovano negli scaffali dei supermercati: certo se vuoi i formaggi soliti, i pecorini che trovi all'Auchan ma a prezzo più basso dell'Auchan, allora posso dirti che sei un rompicoglioni. Si parla di formaggi che non passano e non devono essere venduti in quel mercato che, come sappiamo, appiattisce e svilisce il prodotto, qualsiasi prodotto. Il voler vedere riconosciuto il proprio lavoro, ciò che si realizza, vale sia per i pastori, sardi o non sardi non fa differenza, che per qualsiasi persona: sarebbe forse giusto che un dentista o un insegnante, si sentisse dire che il suo onorario è troppo alto e che , d'ora in poi, mi rivolgerò altrove? Sì , in un mondo che permettesse a chiunque di potersi approvvigionare o ricevere prestazioni di qualunque tipo da qualsiasi parte del mondo (intendendo nazioni che permettono o permetterebbero questo): quindi tu assicuratore che dici che io dentista sono troppo caro, e te ne vai fuori dall'Italia per farti curare o in un centro che taglia i prezzi, devi anche a me, dentista, di potermi assicurare con una compagni straniera o che opera all'estero e che mi pratica prezzi inferiori. Ma occorre che ci siano degli standard uguali: ecco che nel caso del mobile, le vernici devono essere atossiche , così come le coperture dell'assicurazione garantite. Ci siamo intesi, vero? O tutti o nessuno. Su noi sardi, il greg, su youtube, ci fa presente alcune cosette, che hanno infastidito alcuni , ma ahimè sono cose vere: noi sardi siamo divisi, abbiamo decine di partitini mentre altrove, Trentino ad esempio, ne hanno uno che , raccogliendo molti consensi riesce a far sentire la propria voce e ottenere qualcosa. Noi no, ci siamo divisi e votiamo il PD o la Lega o Forza Italia, e per giunta persone che fanno politica: i soliti che quando vengono eletti ci diranno che ci stanno provando ma è difficile, oppure ci faranno sapere che non sapevano che la situazione fosse così grave, fino alla frase che ti fa ,appunto, arrivare il latte alle ginocchia : "ci vuole il suo tempo" o "non abbiamo la bacchetta magica". Per cosa ci vuole il suo tempo? Per la continuità territoriale o per avere la metà delle compagnie aeree che operano nelle Isole Baleari? O perché un treno non impieghi 5 ore per andare da Cagliari a Olbia o 4 ore per andare invece a Sassari? Per che cosa ci vuole il suo tempo? Per i rimborsi o per le le sovvenzioni e gli aiuti in agricoltura? O per cambiare il modo di fare la raccolta della spazzatura, con cassonetti che si usano con schede magnetiche, oppure per pulire le spiagge o mettere in sicurezza le strade? O forse si parla delle perdite delle condotte idriche? Che cazzo ci vuole a fare le cose? Ah forse gli eletti e pure i candidati appartengono alla serie di quelli della "piattaforma programmatica" , piace loro sedersi "al tavolo delle trattative" o preferiscono invece " le consultazioni" ? E sì, devono per forza di cose delle persone di quella genia , cioè gente che non ha studiato, nel senso che non conoscono i meccanismi attraverso i quali le cose che non vanno si possono cambiare: del resto si sa che i burocrati sono tutti del PD o loro simpatizzanti, gente che scalda le sedie e non fa niente per accelerare e snellire i processi di realizzazione di ogni opera pubblica: sono messi lì per non decidere, e lo dice uno che odiava gli "appalti concorso" perché in quel caso c'erano commissioni che si dovevano riunire più e più volte, ma che sa che ci vogliono firme e controfirme anche per comprare una risma di carta o fare il doppione di una chiave. Mi direte che la Sardegna non è l'unico caso, ma il mal comune non deve essere motivo di gioia o di scarsa preoccupazione, anzi: l'errore è il non voler individuare le poche cose da fare, nel non calcolare i tempi per farle. Si ragiona così: intanto ci facciamo eleggere e una volta dentro vediamo come stanno le cose e vediamo di fare qualcosa. Così purtroppo non si va da nessuna parte e lo si è visto, e lo si vedrà anche dopo le regionali del 24 febbraio. Ditemi come mai nei santini ci sono foto e nome e cognome, ma non si sa chi cazzo sei, cosa fai, uno straccio di curriculum : ma porca miseria, ti dovrei votare per il partito o perché, oltre al curriculum mi fai sapere che idee hai, roba vera e non slogan del tubo? Non riesco a capire questo modo di fare: direte pure che rispetto alle votazioni precedenti, e cioè alla sostituzione del parlamentare dimessosi , almeno questa volta c'è chi distribuisce santini, ma senza indicazioni sul programma o ,meglio ancora sulle idee di chi ha messo su un pezzo di carta la propria foto. Dimmi porca miseria che idee hai e che cosa vorresti fare e come , in quali tempi: non dirmi, di grazia, soltanto che vuoi cambiare le cose, che vuoi una sanità migliore o migliorare i trasporti! Basta con gli slogan!

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