martedì 12 febbraio 2019

Quando la gente non capisce (il consumatore ignorante)

Quando spieghi una cosa e uno non capisce, la prima cosa che dovresti fare non è "dargli del cretino" , semmai chiediti se hai argomentato a sufficienza : solo dopo puoi ,se proprio devi, dargli del cretino. In un mio commento circa la questione del latte in Sardegna, un tale in risposta mi fa osservare "che la gente non capisce,e andrà al market e comprerà il latte ,che le serve, quello a poco prezzo". In sostanza i pastori sardi vedranno il loro latte non acquistato dai caseifici, e per i formaggi, già come avviene adesso, si userà latte non del posto. Il consumatore, a mio avviso ignorante (e proprio perché ignora), non andrà a indagare su etichette ,già oggi, poco leggibili, né vorrà fare a meno della passeggiata tra le corsie del supermercato con tanto di carrello da spingere: farà poi la sua sosta per sorseggiare un caffè
orribile nel bar della mega struttura succhia soldi, dove magari gioca pure la schedina o si fa derubare da un gratta e vinci, e ormai visto che si trova lì perché non andare a vedere le vetrine dei negozi, tutti uguali, in franchising? Peccato che la colpa di questa ignoranza, compresa quella che invita ad andare nei mega centri commerciali, a sostare nei bar per schedine e gratta e vinci, visitare e comprare nei negozi "tutti uguali" (e con merce tutta uguale), non sia solo di questi furbacchioni degli ipermercati o degli imprenditori vincenti (beh, loro ce l'hanno fatta perché sono intelligenti, bravi e proprio capaci), ma è dovuta anche all'assenza di comunicazione e informazione da parte di chi ne subisce gli effetti. E tra gli effetti c'è la merce sottopagata, i pagamenti troppo dilazionati, lo sfruttamento dei dipendenti, la vendita di merce spesso scadente e il relativo appiattimento verso il basso dello standard qualitativo. Ecco che c'è poi un altro aspetto che reputo importante quanto gli altri, anzi forse anche di più: il non voler stare a sentire, non dico uno come me (sarebbe un supplizio,lo so) , ma è proprio il non voler sapere, né approfondire, né interessarsi di ciò che si va a comprare, del costo, di come è fatto, e di tutto ciò che riguarda poi il modo di vendere e il nostro modo di acquistare. Ieri un'amica,che ha acquistato un'auto usata, al mio invito a completare il tutto con l'acquisto di catarifrangenti da mettere nelle porte e nel portellone, mi ha fulminato con questa frase: "le compro su Amazon"? Al che le ho detto: sei fuori di testa, vero? Vai in un negozio di autoricambi, ne esistono ancora a Cagliari, o no? Capite dove si sta andando a finire? Ecco perché pastori o agricoltori o mobilieri o ristoratori: fatevi sentire e nei modi giusti, anche se è difficile conversare con una persona che guarda di continuo lo smartphone o che non riesce ad ascoltare voi , o chi per voi, per più di un minuto. Capisco la soglia di attenzione ma...    

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