domenica 17 febbraio 2019

Io sto con i pastori sardi ? Meglio spiegarsi

I testi sacri parlano di "giusta mercede", principio che non dovrebbe nemmeno essere messo in discussione, almeno da chi ha un tipo di cultura, un modo di vivere, che prevede un minimo di certezza quando si offre, si da una prestazione, di qualunque genere: in poche parole oltre un certo limite, al ribasso ad esempio, non si può né si deve  scendere. Se ti devo tinteggiare le pareti di casa, scelto colore e tipo di vernice , stabiliti tempi e orari, ci dovrebbe essere un prezzo che mi devi corrispondere, al di sotto del quale non si può scendere. Idem per tutti i lavori, compresi quelli intellettuali, apparentemente intangibili
anzi invisibili, ma che esistono: prendiamo le consulenze, chi chiede lumi per poter migliorare le vendite (non solo il numero degli scontrini). Nel caso dei pastori, le cose che non mi tornano, a parte il ricordare (e spero che qualcuno lo abbia fatto) di quando,nel 2010 salvo errore, 200 manifestanti furono bloccati a Civitavecchia, per impedirgli di raggiungere Roma per manifestare: questo per significare che non è un problema o una questione tirata fuori, così, all'improvviso, ma è un qualcosa che è sentita da tempo. C'è poi la solidarietà che, per me, dal mio punto di vista, lascia il tempo che trova:tu vuoi stare con i pastori sardi? Ok, nessuno te lo vieta: tuttavia mi sento di poter dire che mi sarebbe piaciuto vedere altrettanta solidarietà, cartelli nei negozi e lenzuola sui balconi, quando chiudevano i calzaturifici del centro Sardegna, quando vengono soppresse le fermate e le frequenze dei treni. Dove eravate quando le aziende venivano delocalizzate e i macchinari portati all'estero? Per dirla tutta : se sei in difficoltà e qualcuno manifesta con te e per te, tu gli puoi dire "grazie". E ciò non implica che tu, mettiamo il caso, pastore, debba per forza solidarizzare con chi in passato (mettiamo nei giorni scorsi) è stato o si è dichiarato dalla tua parte. Non è un "do ut des", non c'è scritto da nessuna parte, non scatta in automatico: certo c'è chi è empatico e chi è menefreghista. Ecco perché , spero che le cose i pastori le risolvano, ma mi farebbe piacere che pure chi solidarizza con loro si togliesse i paraocchi e i paraorecchie così da scorgere, non dico vedere e capire, ciò che avviene intorno. così, giusto per sapere: poi tra sapere e capire, c'è differenza.

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