venerdì 14 dicembre 2012

PER CHIUNQUE: TUTTO QUELLO CHE DOVETE SAPERE DI ECONOMIA PER VIVERE BENE. IN UNA BOTTA SOLA

Non sto scherzando. Se capirete quello che sto per scrivere, non avrete bisogno di capire altro di economia. Faccio questo perché so benissimo che le vostre vite sono già troppo difficili per chiedervi di studiare l’economia. Ma dall’altra parte se non capite l’economia siete fregati, vi mangiano anche le tasche, e sta succedendo. E allora ecco un compromesso, e se lo capite siete già salvi.



Capire la cosa n. 1. Lo Stato che tassa è, in linea di principio, un tiranno.
Seguite questa storia. C’è un’isola, ci vivono 1000 persone, che hanno tutte un lavoro. Pesca, caccia, cucinare, riparare, fare capanne e barche, decidere le regole, coltivare cose, fare vestiti ecc. Disoccupati zero, tutti hanno da fare. Arriva una nave con i cannoni, coi soldati, con un capitano. Sbarcano e dicono agli isolani: “Vi paghiamo 10 dei nostri soldi al giorno se lavorate per noi”. Gli isolani: “No, grazie. Non c’interessa, abbiamo già i nostri lavori, ciao”. Il capitano: “Ah, no? Allora: se ciascuno di voi isolani non ci paga 2 dei nostri soldi al giorno di tasse, noi vi bombardiamo le capanne e le bruciamo tutte”. Di colpo gli isolani sono costretti a trovare i 2 soldi del capitano al giorno,
cioè a lavorare per lui anche se non ne avevano bisogno, se no sono nei guai. Devono lavorare per lui perché quei soldi li ha solo il capitano. Cioè di colpo gli isolani sono tutti disoccupati, perché coi loro lavori di prima non guadagnano i soldi del capitano che ora sono vitali. Il capitano, con la forza, ha imposto agli isolani la sua moneta, e c’è riuscito imponendo una tassa in quella moneta, che, se non pagata, mette gli isolani in grossi guai. Le tasse e il potere costringono gli isolani ora a lavorare per il capitano.
Lo Stato è il capitano. Solo lo Stato ha la moneta, cioè solo lui la può emettere. Lo Stato tassa tutti i cittadini, e li costringe a pagare le tasse per legge solo con la sua moneta. Quindi lo Stato costringe i cittadini a lavorare per la sua moneta, cioè per lui. Se i cittadini non lavorano per la moneta dello Stato, essi sono di fatto disoccupati, perché qualsiasi altro lavoro facciano - che sia pagato in patate, stoffa, vino, legna, o con la moneta fatta dal signor Tino - non gli permette di pagare le tasse imposte dallo Stato nella sua esclusiva moneta, e vanno nei guai. Quindi devono per forza abbandonare il lavoro pagato in patate o con la moneta del signor Tino e cercare un lavoro pagato con la moneta dello Stato. In tutto ciò lo Stato è tiranno, perché a causa delle tasse che lui impone, nessun cittadino di fatto può lavorare pagato in qualcos’altro, e siccome alla fine tutti i cittadini devono pagare le tasse, tutti accettano in pagamento per qualsiasi cosa solo la moneta dello Stato.
Capire la cosa n. 2. Lo Stato, come monopolista della moneta, non ha solo il diritto di tassarci, ma ha anche il dovere di darci i soldi che ci servono a star bene.
Il punto chiave è questo: lo Stato è il padrone della moneta, come il capitano, solo lui la emette. Noi cittadini la guadagniamo e la usiamo. Quindi lo Stato è il monopolista della moneta, significa che solo lui la produce e nessun altro. Ok?
Allora: lo Stato produce la moneta e ce la dà - lo fa con la spesa pubblica. Poi lo Stato si riprende quella moneta – lo fa con le tasse. Quindi è elementare che se lo Stato decide di tassarci 20 monete, come minimo ci deve prima aver dato 20 monete, ok? Se no come fa a riprendersele?
Ma se lo Stato dà ai cittadini con la spesa pubblica 20 monete, ma poi se le riprende tutte e 20 con le tasse, noi che non possiamo creare la moneta con cosa mangiamo? Con cosa compriamo casa? Con cosa ci paga il nostro titolare? Con cosa manteniamo i figli? Con cosa ci curiamo? Come facciamo a risparmiare? Cioè: se lo Stato fa il pareggio di bilancio (spesa pubblica = 20 monete, tasse = 20 monete) a noi non rimane neppure un centesimo per vivere. Ma peggio: il cittadino a quel punto potrebbe dire “ok caro Stato, tu fai il pareggio di bilancio, mi lasci zero soldi, e allora per vivere io vado a lavorare anche per la moneta del signor Tino, che me ne dà di più”. Eh no! lo Stato te lo impedisce, primo perché nessun signor Tino può stampare moneta, secondo perché già tutti noi lavoriamo tutto il giorno per guadagnare la moneta dello Stato e non ci rimane il tempo. Lo Stato qui è evidentemente tiranno. Allora…
Noi cittadini accettiamo la regola dello Stato per cui:
- tutti lavoriamo per la sua moneta, che solo lui puoi emettere (Stato = monopolista della moneta), e tutti gli paghiamo le tasse con la sua moneta.
Ma visto che noi non la possiamo creare né andarcene a cercare un’altra, e visto che noi dobbiamo però anche mangiare, abitare, curarci, risparmiare e mantenere i figli, lo Stato non ci può solo dare la moneta sufficiente per pagare le tasse, cioè non può e non deve fare il pareggio di bilancio (spende 20 e ci tassa 20). Lo Stato, che è il monopolista della moneta, deve anche darcene a sufficienza per vivere e stare bene, e lo deve fare in questo modo:
A) dandoci più soldi di quelli che ci prende in tasse. Cioè lo Stato deve fare il deficit di bilancio (spende 30 e ci tassa 20 così ci rimangono 10 monete per vivere e per risparmiare).
B) facendo sì come prima cosa che tutti noi possiamo trovare un lavoro per pagargli le tasse (cioè crei la piena occupazione), visto che ci costringe a pagarle (se no è tiranno due volte, perché costringe tutti a pagare le tasse ma non fa trovare a tutti i posti di lavoro nella sua moneta per pagarle).
Se non fa questo, cioè se non ci lascia abbastanza denaro (spesa a deficit dello Stato) e non ci offre abbastanza lavoro per tutti, lo Stato, che è il monopolista della moneta, è un TIRANNO. Ma peggio.
Ci costringe a quel punto, col pareggio di bilancio, ad andare a cercare i soldi per vivere, per lavorare e per mantenere i figli in due posti precisi:
A) nelle banche, facendo debiti (ecco perché nell’Italia dei pareggi di bilancio l’indebitamento privato sta crescendo vertiginosamente)
B) andando a pescare nei nostri risparmi, o facendoci svendere le case o l’oro di famiglia (ecco perché il risparmio italiano è crollato ora come mai prima)

Conclusione: se tu cittadino Marco o tu cittadina Laura avete compreso quanto sopra, avete compreso tutto quello che vi serve sapere in economia per rivendicare da elettori il vostro diritto a vivere dignitosamente in uno Stato che non sia tiranno. E’ un diritto che è persino garantito da due articoli della nostra Costituzione:
Articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Articolo 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

Promuovere le condizioni per far vivere tutti in modo dignitoso e per far lavorare tutti, significa precisamente uno Stato che faccia il deficit di bilancio, e NON il pareggio di bilancio. E non vi fate spaventare da quelli che in tv o sui giornali dicono che i deficit sono un disastro pubblico. Usate la vostra testa: l’Italia ha fatto deficit di bilancio dal 1948 fino all’arrivo dell’euro, ed era fra i 7 Paesi più ricchi del mondo, precisamente per le ragioni dette sopra. Poi ha sposato, con Monti, il pareggio di bilancio, e oggi siamo sprofondati fra i ‘Maiali’ (PIIGS) d’Europa, svergognati, umiliati. Francia e Germania, che erano grandi potenze economiche, hanno voluto anche loro rincorrere i pareggi di bilancio, e oggi stanno lentamente crollando, come scritto sui maggiori quotidiani economici. L’America e il Giappone, invece, continuano a fare deficit su deficit, e sono ancora le due più grandi potenze economiche mondiali. Pensate: gli Stati Uniti non smettono di fare deficit dal 1837. Sono mai falliti?
Usate la vostra testa. Due meno due fa? (zero in tasca a noi cittadini). Quattro meno due fa? (due in tasca a noi cittadini). Meglio il pareggio di bilancio o il deficit? Cioè:
LO STATO E’ IL MONOPOLISTA DELLA MONETA*, SOLAMENTE LUI LA PUO’ CREARE. NON PUO’ SOLO SPENDERE 20 PER NOI E TASSARCI 20. A NOI COSA RIMANE? NOI NON POSSIAMO CREARLA. LO STATO DEVE ANCHE DARCENE ABBASTANZA PER VIVERE NEL BENESSERE. LO DICE LA COSTITUZIONE ITALIANA. SE NO, E' UN TIRANNO.
* (nel caso dell’Eurozona lo Stato è la Banca Centrale Europea, per il resto il ragionamento rimane identico)

divulgazione della MEMMT, che è Mosler Economics MMT for Public Purpose http://memmt.info/site/
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=518
9.12.2012 

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11215&mode=&order=0&thold=0 

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