mercoledì 19 dicembre 2012

Perchè non lo chiedete a

Quando da membri del Pd e del Pdl, riferendosi a chi dovrebbe essere il nuovo premier, sento fare il nome di Monti, mi chiedo chi mai darà loro il voto. Ma parimenti mi chiedo come mai i media, a loro volta, non rivolgano la stessa domanda al panettiere o al salumiere, all'operaio o al pensionato, agli studenti e ai professori. Poi avendo visto ieri Ballarò ho capito, ho visto la luce anch'io, e tutto mi è stato chiaro: c'è il debito pubblico, lo spread, ci sono i politici ladri e giornalisti e opinionisti ,superpagati, che hanno detto che bisogna proseguire nell'agenda Monti, e meglio se con lui al governo. Voi forse penserete che ci sia stato un contraddittorio? Neanche per idea. Al massimo degli sfottò per ciò che ha detto Berlusconi, ma non certo sul contenuto: o meglio , si è fatto presente che le sue affermazioni sull'abolizione dell'Imu erano degli spot elettorali, perchè non si può cancellare. Cioè non si è entrati nel merito, come ha fatto un commercialista, che sulla casa sono state già pagate imposte su imposte, definendo l'Imu iniqua.No!
Si è detto solo che non si può. Non si è parlato di sviluppo, ma soltanto che sono mancati gli investimenti, senza ovviamente dire che sono state smantellate industrie e agricoltura e commercio: le prime quando, anche soltanto cinque anni fa o poco più, le nostre aziende, anche su invito di Ciampi (ve lo ricordate quando andò in visita in Cina e invitava gli imprenditori italiani a non avere paura e a investire laggiù? Ebbene io me lo ricordo) delocalizzavano e andavano via dall'Italia.Perchè? Per via della pressione fiscale troppo elevata, per mancanza di infrastrutture, per una burocrazia da stato di polizia, per mancanza di accesso al credito, per una gestione delle associazioni di categoria di dubbia trasparenza e di scarsa incidenza nelle decisioni (?) governative. La seconda, insieme al comparto alimentare, è penalizzata dalle politiche dell'Ue, ma anche e sopratutto dall'assenza di politica di sviluppo da parte del nostro governo: costringere ad abbandonare i campi, privilegiare le importazioni,non incentivare il settore, sono tutte malefatte dei nostri governanti di Roma e un atto di sottomissione nei confronti delle scelte politiche europee.Manchiamo, anche qui, di spina dorsale. Sul commercio si potrebbe dire idem come sopra: privilegiando la GDO, il franchising, gli ipermercati e lo grosse strutture (cosa palese anche nei continui inviti a considerare che grande è bello e meglio, mentre il piccolo è debole sui mercati), si è snaturato il senso stesso del commercio a vantaggio del mero shopping , che è una malattia, come lo è mangiare troppo e male. Aver indicato poi come evasori i commercianti e gli industriali, è servito solo a cercare di cancellare dalla memoria degli italiani tutti i suicidi di imprenditori, commercianti, artigiani, operai, che sono avventuti e avvengono a causa della crisi, delle pressioni di Equitalia e di un fisco ingiusto e iniquo. Il punto è che non è sufficiente accennare o anche discutere l'argomento se questo è presentato come una serie di fatti che sono successi: è invece opportuno proporre e indicare possibili soluzioni nell'immediato. A chi è pressato da Equitalia, chi ha dei beni all'asta, chi per colpa delle ganasce fiscali ha il conto corrente bloccato, chi per lo stesso motivo non ha accesso al credito, poco importa sapere o sperare che il prossimo governo affronterà l'argomento o,come piace dire ai politici e ai giornalisti, sarà messo in agenda e motivo di confronto con l'opposizione, le forze sindacali, e le parti. Chi vive quelle situazioni, e anch'io ne so qualcosa, vuole , vorrebbe, desidera che quei pesi vengano tolti. Come? Intanto ci sarebbero delle moratorie con effetto immediato e retroattivo. Poi occorre prendere in mano quelle questioni di cui sopra, relative a industria, commercio e agricoltura, e fare qualcosa di concreto e ,ovviamente con effetto immediato. Ma finchè si darà retta a ciò che dicono i vai Angela e Sechi, o si ascolteranno solo Casini e Bersani o Alemanno, finchè le uniche voci dei talk show saranno quelle dei Floris o dei Santoro, e nelle altre trasmissioni simili ci si limiterà a un elenco di fatti e misfatti, e si convincerà il pubblico (attraverso gli interventi degli ospiti) che è tutta colpa dell'evasione fiscale e che se non si sconfigge quella le cose rimangono tali e quali, non ci saranno miglioramenti per gran parte di noi italiani. Chi se la continuerà a passare bene o benino, saranno quei giornalisti e quei politici, quelli che intervengono nei vari talk show, cioè persone a libro paga delle multinazionali (anche non direttamente e per vie traverse) e, lo ricordo ancora, che trattasi di persone che lavorano in regime in cui la concorrenza è assente. Cioè non devono farsi il mazzo per portare a casa lo stipendio o del denaro: a loro,che lavorino poco e male, o molto e bene, il denaro arriva. Al panettiere o al venditore di scarpe, invece , no! Se non vende deve andare a chiedere soldi in prestito, e spesso finisce in mano agli strozzini o ,se non lo fa, arrivano atti ingiuntivi e di precetto, poi il pignoramento e poi la vendita dei beni pignorati: e questo iter lo seguono, nei suoi confronti, i fornitori, le banche,Equitalia, il padrone di casa, chi gli ha concesso il leasing, i dipendenti (se li ha) che non ricevono lo stipendio. Da precisare che verso i piccoli operatori economici, ricevere questo trattamento è un attimo: le grandi aziende che sono indietro di mesi con stipendi, invece hanno un trattamento riservato e migliore. A loro non gli rompono i coglioni: troppo grandi,anche loro, per fallire?

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