O peggio, capire male. O ancora peggio, essere convinti di non poter intervenire. Questo è ciò che i media riescono a fare ogni giorno attraverso i bei davanzali o panettoni delle conduttrici , o i pettorali e il look dei conduttori dei vari talk show. Tutto fatto per imbrogliare le carte, per far sì che mio padre e mia madre, over 80, non seguano il filo del discorso, cosa assai difficile anche per chi , proprio perchè attento, capisce solo frasi a metà: in queste trasmissioni, oso dire in tutte, non c'è una frase che abbia un senso compiuto.Perchè? Prima di tutto perchè si viene interrotti, dato che c'è il solito stronzo o la solita cogliona che ti parla sopra: si sovrappone, cosa fatta ad arte, così chi ascolta non capisce. O meglio, l'effetto è far capire, a chi cerca di seguire, che "dato che viene interrotto, vuol dire che sta dicendo cose sbagliate", ed è giusto che ,come al ladro gli viene amputata la mano o nel migliore dei casi viene gambizzato o preso a legnate, così chi dice cose che secondo noi, o secondo il giudice, sono cose errate, venga messo a tacere. E' questo un modo di ragionare pericoloso, perchè porta,ad esempio a leggi che vietano ,non solo il dissenso, ma puniscono con la galera chi ad esempio, vuole rivedere fatti ,anche noti, della storia: nel caso specifico shoah, nazismo fascismo o anche conoscere meglio la storia recente di nazioni come Iran, Iraq o Venezuela Russia e Israele. Uno potrebbe farmi osservare che
non sono paesi e storie che stanno sullo stesso piano: perfettamente d'accordo ma, proprio per questo che timore c'è a permettere di studiare e tenere seminari o conferenze e dibattiti, su questi argomenti? E come mai non si possono tenere in alcune città o nazioni? E anche qualora si potessero svolgere, sarebbe possibile farlo senza essere interrotti da fischi o applausi? O ancora, è possibile scrivere ciò che si pensa oppure è vietato poter pensare e diffondere il proprio pensiero in sicura libertà? Tornando a bomba vedo lo sguardo di mio padre che ondeggia su forme prosperose, sofermandosi sulle labbra di chi parla, ma poi la tragedia è che prende per buono,senza filtrarlo, ciò che sente e capisce. Nel caso della crisi si convince che occorrono i tagli, ma allorchè gli faccio presente che gli stipendi sono troppo bassi,ecco che in una trasmissione ha sentito dire che gli italiani sono così viziati e rammolliti che non vogliono più svolgere "certi lavori", e così quei posti vanno agli extra comunitari o stranieri in genere. Ora ciò non corrisponde perfettamente a ciò che avviene: gli faccio presente che è vero che alcuni lavori non sono così ambiti, ma è vero che si viene sottopagati: e ciò non è una libera scelta, o non sempre lo è, del datore di lavoro.E così che gli ricordo di quando lui pgava 50mila lire al giorno, e in nero, per scaricare camion o montare mobili:perchè tu lo facevi? Perchè allora non potevi,come avviene oggi, chiamare persone a giornata, o meglio, ti costava un pozzo di soldi in assicurazione e previdenze varie, scoraggiandoti da effettuare un'assunzione regolare (ammesso e non concesso che allora, fine anni 70 e inizio 80 e 90 si potesse fare). Non solo: allora trovavi giovani universitari o disoccupati, cui le 50mila lire giornaliere bastavano e avanzavano. Oggi ci sono, credo, alcuni parametri sballati, e intendo prezzi di merci e prestazioni che non sono attinenti la realtà e che falsano il tutto. Ma c'è una cosa più grave che sfugge, troppo spesso, a chi come i miei "vecchi" segue, sia in modo attento che distratto (da ciò cui ho fatto riferimento) questi programmi: è l'interlocutore, lo specialista, l'esperto. Facevo presente a mio padre,che è più in forma di mia madre, se sapeva e che cosa sapeva di queste persone che venivano chiamate a dare pareri e a informare. Lui mi risponde che tizio è commercialista, l'altro è professore, l'altra è un'attrice, quell'altro è un sacerdote e così via. Ebbene, gli dico, ti faccio osservare che quasi nessuno di loro "opera, lavoro o vive in regime di concorrenza", cioè non deve fare ciò che facevi tu per guadagnarsi il pane. Non devono cercarsi clienti, perchè un professore universitario o un primario o un giornalista, non devi scapicollarsi per cercare e convincere un'altra persona a "preferirlo" e a divenire suo cliente. Quindi ,sempre secondo me, costoro possono sempre dirti e convincerti che devi risparmiare, che chi non fa lo scontrino è un evasore mentre le banche ...fanno le banche, e possono eludere e poi...sono troppo grandi per fallire, come lo sono certe industrie: e poi ti convincono che è giusto dare i soldi a chi può restiruirli, e non operare, anche in quel caso, con un po' di apertura mentale oltre che di credito, consentendo rientri agevoli e non attraverso ingiunzioni o atti di precetto o vendite all'asta. Ma sopratutto, gli facevo notare,come non ci siano proposte concrete da parte di queste persone, e come certi temi non venissero mai sfiorati: tra questi ultimi, l'uscita dall'euro, la sovranità monetaria, l'abolizione dei doppi e multipli incarichi ricoperti da politici , solo per fare alcuni esempi. E quando i media ne parlano, lo fanno, purtroppo, senza cognizione di causa: ricordo sempre che allorchè si strombazza facciamo questo o quest'altro, è necessario indicare un possibile iter che verrà,logicamente, seguito. Sennò, meglio lasciare che queste modifiche, queste crociate, siano solo dei sogni, dei vorrei che ...: in caso contrario si rimane dei semplici millantatori. Dire che una legge non si può cambiare se non con un iter lungo due anni, è cosa ben diversa dal far credere che dopo due mesi che si è in parlamento le cose sono fatte.Invece è ciò che si fa credere in campagna elettorale e che fa audience durante i talk show e nei dibattiti, sempre più urlati. Tanti di noi sono e rimangono preda di queste informazioni, dove ,come ho fatto presente ai miei vecchi genitori, non si ha la possibilità di presentare opinioni diverse da quelle decise dall'emittente: il rischio è di essere zittiti o,come nel caso delle trasmissioni incentrate sull'11 settembre, di essere presi per visionari e ,se si insiste come fiancheggiatori dei terroristi o istigatori dell'odio razziale. L'unica cosa da fare, avendone il tempo, sarebbe quella di parlare e di vedere se si può o meno ragionare: difficili entrambe le cose.
ps.: ero lanciato nello scrivere quando sono stato, purtroppo, distratto e il post l'ho dovuto ricucire per tre volte.
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