una mia piccola nota in coda
Rino Gaetano non è deceduto per un casuale
incidente stradale. La sua morte era stata progettata da tempo. Ad
ucciderlo un'organizzazione massonica. La tesi, di quelle destinate a
far discutere, è di Bruno Mautone, avvocato agropolese ed ex sindaco
della città sul finire degli anni '90, che in un libro dal titolo "Rino
Gaetano, assassinio di un cantautore", rivela con dovizia di particolari
il perché della sua tesi, partendo proprio dai testi delle canzoni
dell'artista crotonese. "La morte di Rino Gaetano - spiega Bruno Mautone
- fu deliberatamente procurata poichè nelle sue canzoni, in modo
criptico ma comunque decifrabile, rivela una serie di terribili segreti
legati ai fatti più inquietanti dell'Italia nei decenni che vanno dagli
anni cinquanta agli anni settanta.
Rino Gaetano - aggiunge l'avvocato agropolese - affronta, e rivela tra
le righe, cosa veramente accadde nel cosìddetto scandalo Wilma Montesi,
una giovana ragazza trovata morta su una spiaggia vicino Roma, con
indagati eccellenti quali politici di alto rango ed esponenti
ricchissimi della nobiltà romana, alla fine tutti assolti. Parla della
morte di Michele Sindona, della misteriosa scomparsa in un incidente
aereo di Enrico Mattei, dello scandalo Lockheed , della verità
giudiziaria che avrebbe riguardato la strage di piazza Fontana, e di
altri fatti riguardanti la recente storia d'Italia". Persino la sua
stessa morte, come un funesto presagio, è descritta nel brano "La
ballata di Renzo", testo del 1972, che racconta di un uomo che viene
investito da un'auto e muore dopo essere stato rifiutato da molti
ospedali di Roma per mancanza di posti. Nella canzone vengono
addirittura citati tre degli ospedali che rifiuteranno Rino il 2 giugno
1981 quando morì a soli 31 anni dopo un incidente sulla via Nomentana:
il Policlinico, il San Giovanni e il San Camillo. "Ascoltando più volte i
testi di varie canzoni - spiega Mautone - qualche riferimento e qualche
situazione cominciava ad avere un significato possibile, e poi un
altro, un altro ancora e a proseguire. Dopo tanto tempo dedicato ad
analisi e approfondimenti, con riferimenti strettamente testuali e
documentali, ho raggiunto la convinzione che Rino Gaetano abbia
letteralmente riempito i suoi componimenti di una ricchissima miriade di
elementi, simboli, allusioni con una genialità, una ispirazione, una
poesia, una cultura mirabilmente grandiosa. La sua morte, perciò, non fu
frutto di un tragico incidente ma il risultato finale di una congegnata
pianificazione, preparata accuratamente nel corso del tempo. Incurante
di avvertimenti e ammonimenti Rino Gaetano fino all’ultimo non ha
rinunciato a divulgare con i propri testi delle situazioni e fatti della
storia contemporanea italiana".
Un indizio rimane un indizio, due indizi rimangono due indizi, tre
invece già potrebbero far prova. E da qui emerge la tesi dell'avvocato
agropolese la cui opera sarà pubblicata il prossimo giugno dalla casa
editrice "Gli occhi di Argo".
Considerati i numerosissimi fans di Rino Gaetano sparsi in tutta la
penisola, la pubblicazione "rischia" di diventare un "cult" nell'estate
letteraria del 2013.
http://www.infoagropoli.it/notizie/Da-Agropoli-una-tesi-destinata-a-fare-scalpore-Rino-Gaetano-fu-ucciso_16586.html
Ricordo che Paolo Franceschetti nel suo blog ha parlato spesso di morti sospette riferendosi a proprio a Rino Gaetano e alla "rosa rossa". Mi pare che questa organizzazione o setta o come vogliamo chiamarla, sia stata indicata come responsabile della morte di De Andrè e di Pantani.L'auto, per chi non lo sapesse, se non ricordo male era una Volvo 343, credo a 5 porte (esisteva anche a 3 salvo errore).Rimangono oscuri i motivi e le capacità di queste persone:dei talenti così votati al male, sarebbero necessari per togliere di mezzo certa gentaglia che distrugge le nazioni e uccide le persone.
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