È accettabile che si uccida un essere umano, il
quale si sia macchiato di gravi delitti? Negli Usa se ne discute da
molto tempo e, se si esclude la moratoria federale disposta nel 1972
dalla Corte Suprema e durata quattro anni, la decisione è rimessa ai
singoli Stati, nel presupposto che si tratti appunto di una questione da
affrontare in sede locale.
Tradizionalmente, però, la diatriba si è snodata intorno a valutazioni
di carattere etico, o quantomeno giuridico. Nel primo caso si dibatteva
la liceità morale del togliere la vita, sia pure a qualcuno che aveva
commesso degli omicidi più o meno efferati. Nel secondo ci si
concentrava sull’efficacia delle esecuzioni capitali come deterrente,
comparando le statistiche e soppesando, in aggiunta, l’incidenza degli
errori giudiziari.
Negli ultimi tempi, invece, ci si sta spostando su un altro terreno. Che
è
ributtante di per sé stesso, in quanto utilizza come criterio di
valutazione la convenienza economica.
Come segnala un articolo ( http://america24.com/news/pena-morte-chi-la-abolisce-chi-la-vuole-pi-efficiente
) pubblicato sul sito america24.com, che fa capo al Sole 24 Ore, i
punti di vista rimangono opposti ma «il risparmio è l'obiettivo che
condividono». Così, mentre il Maryland ha deciso di abolire la pena di
morte a partire dall’ottobre prossimo, la Florida e il North Carolina
sono tra quelli «che vogliono portare a termine le condanne
velocemente».
Più in dettaglio, «In Florida il governatore repubblicano Rick Scott sta
prendendo in considerazione un disegno di legge approvato dai
parlamentari ad aprile, che costringerebbe lo Stato a eseguire le
condanne a morte entro 180 giorni. Il “Timely Justice Act” renderebbe
più esiguo il tempo a disposizione per considerare gli eventuali appelli
contro la condanna a morte e più difficile la richiesta di un nuovo
processo. In North Carolina, i parlamentari dovrebbero presto votare per
abrogare una legge del 2009 che consente ai condannati di ricorrere
contro le sentenze, se esiste il sospetto che siano state emesse sulla
base di pregiudizi razziali. In altri Stati, sono allo studio proposte
di legge per risolvere i dubbi creati dalla procedura con l'iniezione
letale, che ha posto una serie di problematiche legali che hanno anche
portato a lunghe moratorie delle esecuzioni».
Discorsi pericolosissimi, che confondono l’efficienza in senso lato,
quale sfaccettatura di una corretta gestione della cosa pubblica, con un
calcolo ragionieristico (o sedicente manageriale) il cui unico scopo è
quello di spendere il meno possibile. Un approccio sbrigativo – che è
tanto più astratto, sul piano umano, quanto più si atteggia a essere
concreto, sul piano contabile – in cui la giustizia tende a ridursi a
una pantomima sommaria.
Il processo si fa, ma alla svelta. O magari non tanto alla svelta, ma
solo per addivenire a una conclusione purchessia. Da mettere agli atti.
Da riporre in archivio. Da togliersi dai piedi.
Fonte: www.ilribelle.com
Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2013/5/31/usa-la-pena-di-morte-ridotta-a-voce-di-costo.html
3.05.2013
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=60070#top
Nessun commento:
Posta un commento