Premessa: secondo alcuni sono dei falsi ma invito a leggere le osservazioni che non sono e non appaiono campate per aria, anzi una volta tanto le trovo interessanti. E' lunghetto ma ne vale la pena.
Nei primi anni del Novecento iniziò a circolare
in Europa un misterioso e controverso libro dal titolo “I Protocolli dei
Savi Anziani di Sion”. Al suo interno veniva descritto con precisione
il piano di conquista del mondo da parte della comunità ebraica, che si
sarebbe dovuto realizzare attraverso il controllo dei punti nevralgici
delle moderne società occidentali, quali la finanza, la stampa,
l’economia, gli eserciti militari, la morale e la cultura.
“Infiltrati come quinta colonna gigantesca nelle società cristiane gli
ebrei lavorano a corromperne la fibra morale, pervertirne le tradizioni,
distruggerne l’economia e sovvertirne le istituzioni. Banchieri,
intellettuali, artisti, giornalisti, politici obbediscono a uno stesso
disegno e si preparano a raccogliere il frutto del complotto”.
"Mi è stato dato, da un amico personale ora defunto, un manoscritto il
quale, con una precisione e chiarezza straordinaria, descrive il piano e
lo sviluppo di una sinistra congiura mondiale, che ha il preciso scopo
di. determinare lo smembramento inevitabile del mondo non rigenerato.
Questo documento venne nelle mie mani circa quattro anni fa (1901)
insieme con l'assoluta garanzia che è la traduzione verace di documenti
(originali), rubati da una donna ad uno dei capi più potenti, e più
altamente iniziati della Massoneria. Il furto fu compiuto alla fine di
un'assemblea segreta degli "Iniziati" in Francia - paese che è il nido
della "cospirazione massonica ebraica". A coloro che desiderano di
vedere e udire oso svelare questo manoscritto col titolo di "Protocolli
degli Anziani di Sionne"."
Così inizia l'introduzione di Sergei Nilus (scrittore e mistico russo -
1862 - 1929 - n.d.r.) alla prima pubblicazione dei Protocolli nel 1905.
Nel 1921, un giornalista del Times pubblicò un articolo nel quale
affermava che i “Protocolli dei Savi Anziani di Sion” costituivano in
realtà un falso, redatto dalla ‘Okhrana’, la polizia segreta zarista,
che si era servita, cambiandone il contesto, di un libello satirico dal
titolo “Dialogue aux enfers entre Machiavel et Montesquieu” (“Dialoghi
all’inferno tra Machiavelli e Montesquieu”), scritto dal francese
Maurice Joly per attaccare le mire espansionistiche di Napoleone II.
Tutto ciò non fece che accrescere l’interesse attorno al documento che,
nonostante l’articolo apparso sul quotidiano inglese, è stato, ed è
tuttora, usato per screditare il popolo ebraico dinanzi all’opinione
pubblica mondiale. Sono in molti, infatti, coloro che ancora oggi
sostengono che il documento sia ‘vero’. Questo rappresenta indubbiamente
un fatto su cui riflettere, soprattutto alla luce degli ultimi
avvenimenti internazionali.
Dato che molta parte dei Protocolli sembra essersi realizzata (monopoli
commerciali, nazioni indebitate, corruzione, strapotere della finanza,
materialismo...) è difficile sostenere che questi fossero semplicemente
un escamotage zarista per purgare gli ebrei in casa propria. Allo stesso
tempo però è difficile credere seriamente che un gruppo di "alti
iniziati ebraici", tanto segreti e potenti, abbiano scritto un così
corposo atto d'accusa per poi lasciarlo incustodito facendoselo rubare e
poi pubblicare.
Personalmente propendo per una spiegazione che è una via di mezzo: i
Protocolli contengono parte di un piano reale di conquista del potere ma
sono scritti in modo tale da dare alcuni falsi bersagli e allo stesso
tempo presentare false soluzioni.
In Arabia Saudita, i testi scolastici ancora oggi trattano questo
documento come un “fatto storico”, o ancora che Hamas (da poco alla
guida della Palestina) fa riferimento esplicito nel suo Statuto ai
Protocolli, considerandoli autentici (“Il piano sionista è senza limiti.
Dopo la Palestina, i sionisti aspirano ad espandersi dal Nilo
all'Eufrate. Quando avranno sistemato la regione, essi ripartiranno,
aspireranno a ulteriori espansioni e così via. Il loro piano è contenuto
nei Protocolli dei savi di Sion e la loro attuale condotta è la miglior
prova di ciò che diciamo”).
Inoltre l’Autorità Nazionale Palestinese (l’ANP) ha frequentemente usato
i Protocolli nei media e nelle scuole per spiegare la politica odierna
di Israele.
Fonti:
http://www.juliusevola.it/pdf/protocolli.pdf
http://www.instoria.it/home/protocolli_sion.htm
http://www.anticorpi.info/2011/12/due-parole-sui-protocolli-dei-savi-di.html
La prima edizione in lingua russa del 1905 de "I Protocolli dei Savi
Anziani di Sion"porta sul frontespizio la scritta: "II grande nel
piccolo, e l'anticristo come possibilità immediata di governo". II testo
raccoglie i processi verbali delle riunioni segrete del congresso
sionista svoltosi in Bale nel 1897. I Protocolli parlano di "un piano
'messianico' di governo dell'umanità, per assicurarne il benessere sotto
la direzione vigilante e saggia del 'sovrano universale ebreo' ".
Per chi volesse leggere integralmente i XXIV protocolli questo link riporta il testo integrale del libro.
Il mio non vuol essere un lavoro puntuale di analisi dei Protocolli,
quanto una estrazione del succo del testo, il quale è ben sintetizzato
già nel primo protocollo, in cui si dice:
Chi vuol regnare deve ricorrere
all'astuzia ed all'ipocrisia. L'onestà e la sincerità, grandi qualità
umane, diventano vizi in politica. Esse fanno perdere il trono più
certamente che non il più acerrimo nemico. Queste qualità devono essere
gli attributi delle nazioni Gentili, ma noi non siamo affatto costretti a
lasciarci andare da esse. Il nostro diritto sta nella forza. La parola
"diritto" rappresenta un'idea astratta senza base alcuna, e significa né
più né meno che: "datemi quello che voglio perché io possa dimostrarvi
in conseguenza che io son più forte di voi".
Dove principia il diritto e dove termina? In uno Stato dove il potere è
male organizzato, ove le leggi e le personalità del regnante sono resi
inefficaci dal continuo liberalismo invadente, io mi servo di una nuova
forma di attacco usando del diritto della forza per distruggere i canoni
e i regolamenti già esistenti, impadronirmi delle leggi, riorganizzare
tutte le istituzioni, e diventare così il dittatore di coloro i quali
hanno spontaneamente rinunciato al loro potere conferendolo a noi. La
nostra forza, nelle attuali traballanti condizioni dell'autorità civile,
sarà maggiore di qualsiasi altra, perché sarà invisibile, sino al
momento che saremo diventati tanto forti da non temere più nessun
attacco per quanto astutamente preparato. Dal male temporaneo, al quale
siamo obbligati a ricorrere, emergerà il benefizio in un regime
incrollabile che reintegrerà il funzionamento dell'esistenza naturale,
distrutto dal liberalismo.
Il fine giustifica i mezzi.
Il testo segue questa linea di pensiero: gli ebrei avrebbero introdotto
il liberalismo (e più avanti si inserisce anche il socialismo nello
stesso ruolo, il tramite sarebbe la massoneria) nelle nazioni "gentili"
per renderne più deboli le leadership, e così facendo essi avranno gioco
nel conqustare tali nazioni.
L'idea di base che si vuol impiantare nel lettore è: la democrazia è
debolezza perchè espone agli attacchi del nemico; ne consegue che per
sentirsi sicuri bisognerebbe affidarsi ad un autoritarismo.
Il termine liberalismo è qui inteso come un mix che comprende libertà di
stampa, di religione e di voto. Comprende quindi sia le ideologie di
stampo propriamente liberali, che quelle di stampo socialista.
Emblematiche sono le parole:
I nostri principi sono altrettanto
potenti quanto i mezzi coi quali li mettiamo in atto. Questo è il motivo
per cui non solo con questi mezzi medesimi ma anche con la severità
delle nostre dottrine, trionferemo ed assoggetteremo tutti i Governi al
nostro Super-Governo. Basta che si sappia che siamo implacabili per
prevenire ogni recalcitranza. Anche nel passato noi fummo i primi a
gettare al popolo le parole d'ordine: "Libertà, uguaglianza,
fratellanza".Parole così spesso ripetute, da quel tempo in poi, da
pappagalli ignoranti accorrenti in folla da ogni dove intorno a
quest'insegna. Costoro, ripetendole, tolsero al mondo la prosperità ed
all'individuo la vera libertà personale, che prima era stata così bene
salvaguardata, impedendo alla plebaglia di soffocarla.
Attenzione a queste parole: nel passato loro avrebbero dato alla
popolazione le parole d'ordine "Libertà, uguaglianza, fratellanza", ed
avrebbero così soffocato la vera libertà personale, così ben
salvaguardata nei tempi precedenti... interessante... da chi è stata
così ben salvaguardata?
Nel protocollo V la risposta:
Ci diranno che il genere di potere
assoluto che suggerisco non si confà col progresso attuale della
civiltà, ma vi dimostrerò, invece, che è proprio vero il contrario.
Allorquando i popoli consideravano i loro sovrani come l'espressione
della volontà di Dio, si sottomettevano tranquillamente al dispotismo
dei loro monarchi. Ma dal giorno in cui infondemmo nelle popolazioni il
concetto dei loro diritti, esse cominciarono a considerare i Re come
semplici mortali. Al cospetto della plebe la Santa unzione cadde dal
capo dei monarchi, e quando ad essa togliemmo anche la religione, il
potere fu gettato sulla via come pubblica proprietà e venne afferrato da
noi. Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di
saper governare le masse e gl'individui per mezzo di fraseologie astute,
di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro
mezzo d'inganno allettante.
Tutte queste teorie, che i Gentili non comprendono affatto, sono basate
sull'analisi e sull'osservazione unite ad una così sapiente
argomentazione, che non trova l'uguale fra i nostri rivali, così come
essi non possono competere con noi nella costruzione di piani di
solidarietà e di azione politica. L'unica società da noi conosciuta che
sarebbe capace di farci concorrenza in queste arti potrebbe essere
quella dei Gesuiti. Ma siamo riusciti a screditare i Gesuiti agli occhi
della plebe stupida per la ragione che questa società è
un'organizzazione palese, mentre noi ci teniamo dietro le quinte,
mantenendo il segreto della nostra.
In pratica ci stanno dicendo che il mondo sotto l'alleanza Vaticano -
Nobiltà era espressione di Vera libertà, ma il mondo dove è permessa la
libertà di pensiero, o anche, più avanti nel testo, il diritto di voto
dato al popolo, anzichè alle sole classi colte ed abbienti, si espone
agli attacchi del nemico.
I Gesuiti sarebbero gli unici che potrebbero invertire il trend e
riportare il mondo agli antichi splendori, se non fosse che la
propaganda ebraico - massonica - liberal - socialista ha provveduto a
screditarli.
Sorgono due considerazioni: 1) nel bene o nel male i Gesuiti devono
quindi essere molto potenti e 2) ora che sappiamo chi è il cattivo e chi
è il buono sappiamo con chi schierarci... o no?
Non è uno schema ben collaudato?
Non suona come un provvidenziale attentato di Al Queda qualche giorno
prima di una importante elezione o dell' approvazione di una legge
liberticida per combattere il terrorismo?
I successivi Protocolli parlano nel dettaglio del piano, e questa parte
sembra a dir poco profetica. Ne accennerò molto velocemente, lasciando
ad ognuno il compito di andare a leggerseli e rimanere stupito dell'
attualità: oltre al programma politico - culturale basato sulla
debolezza intriseca della democrazia dove il popolo è diviso in fazioni
create ad arte si parla di un programma finanziario che preveda una
tassazione progressiva, di sostituzione della moneta corrente con altre
forme di pagamento (ancora la moneta elettronica non era ipotizzabile),
di crisi economiche indotte dalle politiche monetarie gestite da alcuni
cartelli di banche private, prestiti ad interessi capestro agli stati,
corruzione; tutto questo per portare ad un sommovimento tale da poter
creare un nuovo ordine sulla scia di rivoluzione volutamente sobillate.
Notate le parole precise al protocollo XXI:
Ma quando la commedia è finita, rimane
il fatto che vi è un grosso debito, e che per pagarne gli interessi il
governo deve ricorrere ad un nuovo prestito, il quale alla sua volta non
annulla il debito dello Stato; ma anzi lo aumenta. Quando la capacità
governativa di prendere in prestito è esaurita, gli interessi dei nuovi
prestiti debbono essere pagati con nuove tasse; le quali non sono altro
che nuovi debiti contratti per coprirne altri.
http://dioni.altervista.org/NWO/dioni_0287.html
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