lunedì 10 giugno 2013

Il Burocrate strangola ed assassina volutamente ed a sangue freddo. Ecco un altro caso di sangue.

Il cittadino Contribuente paga le tasse allo stato perché dovrebbe riceverne in cambio dei servizi, concreti ed utili.
  Ovviamente l’erogazione di servizi impone alla amministrazione pubblica di dotarsi di un apparato burocratico, ma codesto apparato dovrebbe essere al servizio del cittadino, non repressivo e conculcante il medesimo.
  Ma la burocrazia sono i burocrati ed i funzionari: persone fisiche, bene individuate ed individuabili.
  E questo è ciò che succede in Italia.
  Una sterminata legione infernale di burocrati e funzionari, inamovibili, con progressione di carriera fissa, totalmente manlevati da ogni possibile responsabilità, incontrollata ed incontrollabile, totalmente indifferente ai tre milioni e passa di disoccupati della filiera produttiva, continua a vessare il cittadino Contribuente in modo tale da far rimpiangere pubblicani, Impero Mongolo, e gabellieri di infausta memoria. Stavano meglio i servi della gleba dello Zar.
  Burocrati e funzionari della pubblica amministrazione non limitano più ad ostacolare con ogni loro forza ogni possibilità di lavoro produttivo, ma adesso portano il cittadino Contribuente alla morte. La morte fisica, per intenderci bene. Come non rimpiangerei satrapi orientali?


  Il fatto.

  «Un fioraio di 60 anni si dà fuoco e poi si lancia nel vuoto per protestare contro la mancata concessione di un parcheggio davanti al suo negozio al corso Resina, “L’antica violetta

  «Sì, voleva che fosse spostato lo stallo della sosta che forse impediva una buona visuale del negozio e poi che fosse completato il marciapiede antistante. La pratica era in esame, non so però da quanto tempo

  «Vedeva che tutti gli altri esercenti parcheggiavano con i loro camion e si sentiva danneggiato – ha aggiunto il figlio della sorella -. Per questo aveva chiesto di pagare per avere la disponibilità di quel suolo necessario ad esporre la propria merce».

  «Zio Antonio era esasperato, erano due anni che chiedeva quel permesso, gli dicevano sempre di aspettare».

  «Mentre un altro striscione esposto davanti alla sede del Comune, recita “Noi lottiamo voi ammazzate, vergogna“.»

  Commento.
  1. L’elemento principale che emerge dall’esame del fatto é sintetizzato in questa frase:
  «Vedeva che tutti gli altri esercenti parcheggiavano
con i loro camion e si sentiva danneggiato» 
  Quelli avevano ricevuto il permesso, lui no. Perché? In cosa gli “altri” erano più Contribuenti di lui?
  2. «La pratica era in esame, non so però da quanto tempo
    Così ha dichiarato il Sindaco: un Sindaco che non sa nemmeno a che punto sia una pratica del suo Comune.
  3. «Erano due anni che chiedeva quel permesso, gli dicevano sempre di aspettare».

    DUE ANNI???

    Aspettare due anni per un permesso di sostare per operazioni di carico e scarico merce?
    Ma quel buracrate non si rendeva conto del danno economico che arrecava la sua desistenza?
    Ma quanti danni arreca la burocrazia alla produzione? Quelli economici e la morte fisica del Contribuente.
    Il Contribuente non é ritenuto degno nemmeno di una risposta?
  4. La burocrazia non è un ectoplasma: é personificata dai burocrati che la gestiscono.
     Noi vorremmo sapere il nome ed il cognome del burocrate che aveva da due anni la richiesta di un permesso di sosta avanzato dal sig. Antonio Formicola, senza nemmeno degnarsi di prendere una decisione. Ed assieme al suo, anche nomi e cognomi di tutti gli altri che si comportano in modo simile.
  Ultime Considerazioni.
  Alcuni avevano ricevuto il permesso, il sig. Antonio Formicola no.
  Ad arbitrio del burocrate.
  Ecco perché burocrati e funzionari si rendono odiosi.
  Non ci si stupisca se un bel giorno la gente oppressa invece di suicidarsi faccia fuori questa genia di burocrati e funzionari: sarà solo rendere atto di giustizia. Hanno atteso fin troppo.

  NAPOLI – Mattinata tragica ad Ercolano. Un fioraio di 60 anni si dà fuoco e poi si lancia nel vuoto per protestare contro la mancata concessione di un parcheggio davanti al suo negozio al corso Resina, «L’antica violetta».
  DAL SINDACO - Il suicida è Antonio Formicola, vedovo con due figli, conosciuto da tutti nella cittadina vesuviana come lo stilista dei fiori. È morto tra atroci sofferenze per le ustioni e per l’impatto al suolo. Antonio si era recato intorno alle 10 nell’ufficio del sindaco Vincenzo Strazzullo (centrosinistra). Dopo aver fatto uscire i presenti, minacciandoli con un coltello, il 60enne si è cosparso di liquido infiammabile e si è legato ad una corda. Poi si è dato fuoco con l’accendino tra l’incredulità dei presenti.
  A nulla sono valsi i tentativi di un vigile urbano e di una pattuglia della polizia di farlo desistere dall’insano gesto. Il fioraio si è lanciato dal balcone dell’ufficio comunale: ha penzolato per un po’ ma la corda si è spezzata. Inutile la corsa al Cardarelli di Napoli. È deceduto dopo un’ora d’agonia.
  COLPITO UN 36NNE: TRAUMA CRANICO - Non è finita: si consumato un altro dramma nella tragedia. Nella fretta, per tentare di spegnere le fiamme, qualcuno ha lanciato dal balcone del municipio un estintore alla piccola folla che era accorsa davanti alla torcia umana. L’estintore però ha colpito un passante, un 36enne, che si era avventato sul fioraio per soccorrerlo. Il ragazzo è stato in seguito trasportato all’ospedale Maresca di Torre del Greco. Ha riportato un trauma cranico e una lacerazione suturata con trenta punti.
  SIT-IN – Subito dopo l’accaduto un centinaio di commercianti si sono radunati davanti al palazzo del Comune per proseguire la protesta contro i dispositivi di traffico. Urlano «assassino» al sindaco di Ercolano. È stato persino esposto uno striscione, non firmato, con la scritta «Sindaco assassino», subito rimosso. Al suo posto ne è stato issato un altro che recita «Sindaco dimettiti da Ercolano, siamo stanchi».
  IL SINDACO: «PRENDEVAMO IL CAFFÈ INSIEME» - «Sono sconvolto – dice al Corriere il sindaco Strazzullo (Pd) – Conoscevo Formicola dall’infanzia. Abitavo in via Fontana, a due passi dalla sua bottega». Ci racconta cos’è accaduto precisamente in Comune? «Io non ero presente. Mi hanno riferito che Antonio è entrato nel mio ufficio verso le 10 chiedendo se fossi arrivato. Dopodiché, nel giro di pochissimo, davvero una manciata di minuti, è andato sul balcone e lì si è dato fuoco». Il primo cittadino prosegue: «Questa tragedia, ripeto, mi colpisce tantissimo dal punto di vista umano. Con lui non avevo bisogno di programmare incontri. Spesso mi aspettava nel palazzo comunale, prendevamo anche il caffè insieme. Non riesco proprio ad immaginare cosa possa averlo spinto ad un gesto così estremo». Pare che avesse chiesto una concessione per il suo negozio “La violetta” in corso Resina. «Sì, voleva che fosse spostato lo stallo della sosta che forse impediva una buona visuale del negozio e poi che fosse completato il marciapiede antistante. La pratica era in esame, non so però da quanto tempo. Ed è falso che io non gli avessi concesso udienza, proprio perché gli appuntamenti con lui erano sempre informali. Dal suo negozio il Comune dista appena 300 metri».
  «STILISTA DEI FIORI» – Strazzullo non si dà pace: «Formicola aveva un ottimo rapporto con l’amministrazione tanto che il 2 novembre scorso prestò gratuitamente la sua opera per infiorettare il palco davanti al cimitero perla messa».
  CHI ERA – Antonio era conosciuto da tutti come lo «stilista dei fiori» (leggi una breve biografia), anche il suo papà era fioraio. Su una pagina Facebook il figlio aveva caricato le immagini di alcune creazioni floreali.
  UN TESTIMONE OCULARE - Angela Oliviero, 25enne, abita nei pressi del Comune: «Ho sentito urla fortissime e sono uscita fuori al balcone. La prima cosa che ho visto è stata una fiamma enorme, tanto che inizialmente non avevo capito si trattasse di una torcia umana: pensavo stesse andando a fuoco il Comune. Poi ho capito invece che c’era un uomo in fiamme appeso ad una corda. Credo che a causa delle fiamme la corda si sia spezzata e lui è caduto giù a peso morto . Terribile. Poco prima che il fioraio cadesse, da giù urlavano di lanciare l’estintore. Qualcuno l’ha fatto però non so come ha finito per colpire un ragazzo (ora è in ospedale, ndr). I soccorsi non sono stati veloci, anzi. Le due ambulanze pare abbiano avuto difficoltà a raggiungere il posto».
  IL CARDINALE SEPE - «Sono drammi estremi che rispecchiano una situazione di crisi che ormai invade tutto e tutti» ha affermato il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, commentando la tragedia ercolanese.

«Zio Antonio era esasperato, erano due anni che chiedeva quel permesso, gli dicevano sempre di aspettare».
  Così il nipote di Antonio Formicola, il fioraio che si è ucciso gettandosi dal balcone del Comune di Ercolano, dopo essersi dato fuoco. «Vedeva che tutti gli altri esercenti parcheggiavano con i loro camion e si sentiva danneggiato – ha aggiunto il figlio della sorella -. Per questo aveva chiesto di pagare per avere la disponibilità di quel suolo necessario ad esporre la propria merce».
  Tanta la rabbia a vico Sacramento, dove risiedeva la vittima: le grida di una donna rompono il silenzio mentre del vicolo, con i familiari di Formicola rimasti a casa e si tengono in contatto per telefono con quelli che stanno all’ospedale Cardarelli di Napoli dove il fioraio è deceduto. Alcuni amici hanno affisso uno striscione all’esterno della «Antica Violetta» il negozio di fiori della vittima.
  C’è scritto «Non resterai mai solo, Antonio siamo tutti con te». Mentre un altro striscione esposto davanti alla sede del Comune, recita «Noi lottiamo voi ammazzate, vergogna».
http://www.rischiocalcolato.it/2013/06/il-burocrate-strangola-ed-assassina-volutamente-ed-a-sangue-freddo-ecco-un-altro-caso-di-sangue.html
Casi come questo,purtroppo, non sono rari e il rischio è sempre lo stesso: farci l'abitudine, pensare che "sono cose che purtroppo succedono". Il punto è che non debbono succedere: tuttavia non dobbiamo vedere il dito e non vedere la luna. Come scrive il professor Mela, c'è un problema di burocrazia che qui si manifesta in due anni due di ritardi nell'esaminare una pratica.Altrove ci sono problemi di burocrazia nello stilare graduatorie o nell'erogare fondi.Ci siamo capiti, vero?

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